Sto con Pavarotti quindi figaro, figaro.
Si potrebbe essere tipo il format di Panetti. Diciamo però che è il format della giovinezza, tre birre e flussi di pensieri.
Venerdì, ore 18, ovviamente Perù.
La delegazione Blast
si presenta puntualissima, senza sapere a cosa andrà incontro.
Era letteralmente il Primo Aprile, il pesce era dietro l’angolo. Potevamo ricevere il pacco più banale ma più inaspettato di sempre. Eppure da uno dei vicoli che contraddistinguono Roma appareLUI
, charm e magnificenza, sirPavarotti
,Giovanni
per gli amici.
Non sapevamo se avremmo fatto un’intervista, magari con delle riprese come avevamo fatto con i PEGHI18, o se sarebbe stata una psicoblastata pazza, o se saremmo finiti a registrare una traccia insieme. Tutte ottime opzioni, ma alla fine ci siamo ritrovati a chiacchierare in chill come tra amici. Noi blastidi siamo stati molto felici di questo, forse siamo dei loro fan?
Roma era bella, ma uggiosa (anche senza ma).
T
B
Pava:
“3 Nastro Azzurro”
Ebbene sì, se la Peroni nella mia testa si lega inequivocabilmente alla 126 LoveGang, da quel venerdì:
A questo punto vorrete sapere cosa ci siamo detti, beh, tutto e niente.
Le prime domande erano simili ad un’intervista, ci siamo anche appuntati qualcosa. Il pomeriggio, però, è proseguito con estrema naturalezza e non ci siamo sentiti/ricordati di fare gli intervistatori.
Però un paio di domande e relative risposte sono MOLTO BLAST, meritano quindi di vedere la luce e di arrivare fino a voi.
Cominciamo con domande originate da alcune citazioni di canzoni della Tauro.
Un po’ da fanboy… lo sappiamo
Alibi, ad ogni uomo oggi serve un alibi
BLAST-01: Pava, qual è il tuo alibi? E perché ne hai bisogno?
TBPava:
Eh a tutti prima o poi ne serve uno. Non è sempre lo stesso, dipende dalle situazioni.
L.Alderaan: Ma è un alibi che ti serve con le altre persone o con te stesso?
TBPava:
No no, sicuramente con le altre persone. Ci stanno quelle occasioni in cui una cazzata la dici, che poi spesso fa stare bene più la persona a cui la dici che te. Le bugie non fanno male, non sempre. Ho smesso di dirmi le cazzate. Non devo mentire a me stesso, è inutile. Le cose le faccio perchè le voglio fare.
Proseguiamo con domande un po’ più attinenti alla musica e al percorso della TauroGang.
L.Alderaan: Nelle canzoni parlate spesso del quartiere, del liceo, con voi chiamate a fare i featuring vecchi compagni di classe o di ricreazione. Come vivete il rapporto con gli altri artisti della scena al di fuori della vostra cerchia?
TBPava:
Beh sai, abbiamo fatto sempre pezzi con i nostri amici, ci troviamo bene, parliamo la stessa lingua, poi fanno roba che ci piace. Per i primi anni abbia lavorato in pratica esclusivamente con Giorgio. Nell’ultimo album abbiamo portato gli PSICOLOGI e Ariete ma anche loro sono pischelli che venivano ai nostri primi concerti. L’ambiente è quello.
E incalzato sul rapporto con gli altri e sulle nuove leve, continua:
Purtroppo in Italia delle cose che dovevamo prendere dall’America abbiamo perso una delle più belle. Noi gli emergenti non ce li filiamo, l’artista affermato in Italia vede il featuring come un favore fatto all’artista meno seguito. Questo è sbagliato.
Continua:
Ci siamo passati tutti e ora non è che dobbiamo fare per forza gli spocchiosi. In America se a Drake piace un pischello lo chiama nel disco, gli cambia la vita ma non si deve necessariamente sentire superiore. Poi che ne sai magari in futuro diventa pure più forte di te e sei orgoglioso o ti chiama lui nel suo disco.
Conclude:
Ma non devi vivere per avere qualcosa in cambio.
Il giovane Pavarotti è molto saggio.
Chiediamo di più sul suo lato da artista allora…
BLAST-01: Si io oltre a scrivere prima suonavo in una band con dei compagni del liceo, roba goliardica, musica prog rock, ci si divertiva. Tu sfoghi la vena artistica in qualche altro modo?
TBPava:
Non sento oggi la necessità di sviluppare altri progetti oltre a quello musicale. Però sì mi diverto a dipingere. Da ragazzino mi piaceva disegnare vestiti
BLAST-01: Vestiti?!?
TBPava: Sì, vestiti. Mi venivano idee su pantaloni, giacche fighe e mi appuntavo le cose, i materiali, facevo bozze.
L.Alderaan: Ci dicevi della pittura, hai mai esposto qualcosa?
TBPava:
No esposto no, è una cosa che ho sempre fatto per divertirmi, mi rilassa. Poi le tele stanno lì in camera. Me le guardo io, anche se ogni tanto mi viene la voglia di esporle da qualche parte. Qualcosa sempre di zona, di quartiere, deve rimanere un progetto di Giovanni, non voglio snaturarmi.
(Pensieri nella mia testa)”Non posso trattenermi, è un blastide, possiamo unire le forze. Verrebbe qualcosa di ponfo, superciotto.”
L.Alderaan: Gio! Esponiamo qualcosa. Noi ci stiamo ritagliando uno spazio al Battage(Tana di Dissipatio ndr.), sta qui dietro più quartiere di così. Facciamo il colpo di stato, tu porta le tele al resto ci pensiamo noi. Ci prendiamo tutto, facciamo gli eventi Blast!
TBPava:
Oh a me piacciono queste cose. Acchittiamo.
Con un artista criptocristiano e fortemente introspettivo, poliedrico, ci costituiamo e lavoriamo da quel giorno a qualcosa che vada oltre gli articoli lanciati nella matrice, cosparsi di intelligenza remota.