Sia quella da cui tutto quel cielo è nato, o semplicemente sia il suo destino, con un po’ di obiettività arriverete all’ammissione che le altre stelle non possiedono lo stesso brillare.
Eppure una notte guardarono il cielo e decisero che la stella polare era quella giusta, era quella che indicava il nord e venne scelta.
Non brillava più delle altre, solo era nella sua natura significare qualcosa di importante per noi.
Quella stellina non aveva bisogno di essere più luminosa per essere importante
, ma se di questo equilibrio possiamo parlare nella natura, non si può fare altrettanto a volte nelle cose che inventiamo. Oggi l’esempio per spiegare questa riflessione è l’argomento di questo articolo che celebra il Graal, il monumento, la notte dei tempi.
Tutto questo è Il Padrino di Coppola.
È quella serie di concause, l’indicazione anche nella notte più buia perchè oggi il cinema sia quello che è ed è stato negli ultimi 50 anni. Esatto, avete letto bene, 50 anni di Padrino. Mezzo secolo fa si riuniva uno dei cast più importanti di tutti i tempi, in due sceneggiature che vengono esposte nei musei di cinema di mezzo mondo, con una colonna sonora tra le più conosciute. È il film più visto al mondo, ha deciso e decide come si gira, vuoi il realismo criminale, vuoi la perfetta narrazione di una storia, sia essa drammatica o comica, di giallo o fantascienza.

Anche il regista più silenzioso è andato a rivedersi qualche sua scena la sera prima di una ripresa del suo film, come uno studente scartabella quel libro prima dell'interrogazione.
La II parte è forse più bella della prima, caso più unico che raro nel cinema. Insomma Il Padrino, tra le molte cose, rappresenta quell’esagerazione, quel termine di paragone e l’eredità di un cinema che è ripetibile perchè lo sforzo sia arte ed emozione. Oggi vengono fatte serie su com’è nata la sua produzione e come vedete per scrivere questo articolo mi basta parlare di cos’è per il mondo e dei suoi record perchè si presenta da solo. La prima volta lo vidi a 16 anni e Io credevo nell'America.
Mi feci un’offerta che non potevo rifiutare, vidi una storia degli anni 40 e non ero nemmeno più nella mia sala. Mi sforzavo di capire come salvare Duval, mi arrabbiavo con Diane Keaton per aver ridotto la storia della mia famiglia a un gioco d’odio.
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Eppure ci fu la notte dei tempi,
il big bang non era altro che un momento di caos, ma nella notte dei tempi la quiete prende vita, la vita prende forma, e la forma di per sé è già sostanza. Il Padrino non aveva nulla di scritto se non la sceneggiatura, non si imponeva nulla, era una storia con i suoi attori e il regista.
Cosa si è veramente creato quella notte di 50 anni fa è stato il racconto che il cinema doveva e voleva avere, la narrazione perfetta di ogni storia che debba vivere il pubblico che la vede.
Potrei parlare delle solite cose, del cotone nella bocca di Brando, di De Niro che durante l’audizione non faceva smettere di ridere i produttori ma limiterò il mio suggerimento a un Rivedetelo
. Non esiste la prima volta con qualcosa come Il Padrino, quando lo vedrete sarà come un primo respiro, sapevi che ne avevi bisogno, sapevi che potevi farlo anche se eri appena nato. È la donna della tua vita, è la stella che prima o poi ti accorgerai ti indicava il nord.
Qui si va a casa perchè il Padrino non ha smesso di essere né viene tirato fuori solo per un anniversario, quando vedi che si celebra per la ricorrenza dell’uscita potresti averlo benissimo visto la settimana prima per gli affari tuoi o con gli amici. Non è mantenuto vivo dall’annuale trasmissione come avviene ad esempio per Lo Squalo di Spielberg ogni Ferragosto o Una Poltrona per Due ogni vigilia di Natale, anche se rimangono due capolavori.

Il Padrino è il Michael Jackson del Cinema, uno step che devi fare per affrontare ogni nuovo film e forse un po' anche la vita.
Sappiate non me la sentirei di affrontare una conversazione con una persona senza averlo nel mio bagaglio culturale, Il Padrino ha fatto suo l’immaginario collettivo di un mondo che ogni giorno lo guarda, noleggia o compra, esattamente come non smette di acquistare copie di Thriller. Possiede la frase più famosa del cinema, ha descritto una realtà e non inventando niente ha illuminato la via futura di cosa sarebbe stato fatto dietro la macchina da presa.
Tutt’oggi se guardo una serie di mafia o un film sul crimine ho quella costante sensazione che abbia perso un po’ in partenza. Se hai visto il Padrino, magari da giovane, hai già visto un po' tutto, ma se lo guardi anche da grande e dopo anni di film avrà qualcosa di più della scuola che hai frequentato. Ho amato profondamente questo film, senza nemmeno accorgermene.
Come quando si è felici e non si sa.
Come quando la stella che ci piace ci indica la strada.