Cosí come un cretino o tre cretini danno la loro opinione su un computer, sai una cosa? Mentre questi guardano una signorina su internet, io sto in mezzo alle sue lenzuola. ~ Javier Milei
Javier Milei ha spappolato l’opinione pubblica di un Paese già spappolato che si avvia verso il terzo default finanziario in dieci anni. Al momento 4 argentini su 10 vivono sotto la soglia di povertà e l’inflazione è al 140%. I dati parlano chiaro, più o meno la situazione è quella dell’Italia del 2035, ma senza clandestini.
Dicevamo, a leggere la sua biografia, el Loco Milei sembra uscito da un romanzo di Dumas, anzi, per i suoi “travestimenti” sembra il Conte di Montecristo: ragazzino inquieto, cantante rock, maestro di sesso tantrico, ex bambino maltrattato bullizzato dai genitori, economista, presentatore di talk show e chi più ne ha più ne metta.
Chiaramente non so lo spagnolo e tutte le notizie che ho reperito su Milei sono filtrate da giornali online, video e opinionisti da quattro soldi. Cercando di non rimanere impantanato, mi son letto pure gli articoli de Il Miglio Verde dell’intramontabile Leonardo Facco.
Su una cosa sono tutti concordi (tranne Facco): Milei è capo dell’estrema destra argentina.
Tra le proposte che gli hanno valso questo titolo (titolo dato a cani e porci, senza esserselo sudato sul campo a forza di saluti romani e domeniche passate nella curva dell’Hellas Verona), vi sono: liberalizzare il possesso d’armi e la vendita di organi, vietare l’aborto e l’educazione gender.
Ovviamente nulla di tutto ciò e realizzabile: le prime due sono de facto a corso legale in un Paese (ancora per poco) come l’Argentina; le seconde non hanno senso dal momento in cui si privatizzano scuola e sanità (come ha proposto el Loco)
Una giornalista del Corriere (in barba al citare le fonti, alla fonte noi ci sciacquiamo i coglioni) – il podcast da 12 minuti lo trovate anche su YT – ci informa che è contrario all’aborto in quanto sostiene la libertà “del feto non ancora costruito” di nascere dicendo (sempre secondo la giornalista) che le donne non hanno alcun diritto sul loro corpo in questo momento.
– C O R T O C I R C U I T O L I B E R T A R I O –
Le libertà fanno a pugni e noi speriamo che prima o poi i cazzotti volino, per riaffermare un po’ di sano Machismo nel dibattito politico odierno, troppo spesso portato avanti da castrati, a destra e a sinistra.
Francamente, io – un pacifista – mi fermerei ai cazzotti, ma Milei, da vero accelerazionario qual è, ha promesso, tra le altre cose, di spostare l’ambasciata argentina in Israele a Gerusalemme, mossa che equivale – insegna quel diplomato di Fabbri (leggetelo come lo leggerebbe Puglisi) – a un’entrata a gamba tesa nella situazione mediorientale; ammesso che l’Argentina conti qualcosa a livello internazionale.
Già, perché il fatto è proprio questo: non stiamo forse sopravvalutando Milei e l’Argentina?
L’Argentina è più o meno afflitta dagli stessi problemi di Napoli, per quanto qualche nostro trisavolo sia emigrato in Argentina (non a Napoli, come con la DDR, si conoscono solo fuoriusciti), questa pesa più o meno quanto la scurreggia dopo una mangiata di fagioli: all’inizio rischi di soffocare ma poi si dissolve nella stanza fino a scomparire.
Milei, probabilmente, è la scurreggia nella stanza, anzi, anela ad esserlo. E come una scurreggia, che piace solo a chi la fa, è talmente Blast da Blastare il Blast.
El Loco, insomma, rende Loco anche chi cerca di capire qualcosa sgu di lui. Io, francamente, non ci ho capito un cazzo.