La storia è più o meno questa: l’Italia si trova ad oggi ad essere non solo il paese più arretrato mentalmente ma anche una poltiglia in mano ai vecchi
, al passato e alla memoria.
I dati sono alla portata di tutti, ma non sono statistici
o analitici
(entrambi non si occupano della reale condizione del paese), sono puramente empirici
.
Apriamo una parentesi: il dibattito è morto, siamo tutti piccoli cervelli senza personalità manovrati da meme, non esiste possibilità di dibattito tra cervelli così piccoli e così chiusi, non esiste perché anche il nostro ambiente e la nostra cerchia sociale rispecchia quello che ho detto. La possibilità di dibattito è nulla perché non vi è una verità assoluta, siamo nella post verità, quindi: chi la spara più grossa vince.
Italia 20*2
Una macchina sfreccia in pieno centro Milano, è notte. È notte ormai da un decennio: le cupole preservano la storia dalla pioggia acida. Le gomme sono consumate, l’asfalto è liscio, sembra quasi scivolare, pattinare su di esso. Si trova a un semaforo, rosso. Non lo rispetta, passa oltre. Lascia dietro di essa una striscia di neon rosso
, la radio a tutto volume, casse che rimbombano nella notte, sfasciano la quiete, inesistente.
La movida viene interrotta dal turbinio del motore, gli automi si girano a guardare quel bolide nero e rosso. Scattano foto, come se fosse un evento unico. Sognano: anche loro un giorno potranno permettersela. La macchina si ferma, le portiere si sollevano fino al cielo, escono due individui. Uno in giacca grigia, cappotto in pelle e cravatta violacea. L’altro ha una divisa da carabiniere. Tutti i passanti diventano di ghiaccio, sciolti dallo sguardo analitico dei due.
L’elegante estrae un tablet, preme un pulsante a schermo e uno scanner gli indica la via, l’oggetto da cercare e a pochi metri da loro. Il carabiniere indossa un auricolare, che copre tutto l’orecchio sinistro, mormora qualcosa: l’abbiamo trovato.
Una sirena squarcia la notte, due camionette sbarrano i due lati della lunga strada, l’oggetto non potrà uscire da quella via, non tutto integro. I due corrono seguendo il navigatore, sfollando la gente, rovinando gli aperitivi.
Arrivano davanti a un bar, la folla si è volatilizzata. Un ragazzo, età venti, beve una lattina di schizzo, guarda la polizia intorno a lui, continua a bere, incurante. Il carabiniere urla:
–Mani dietro la schiena, immediatamente!
Il ragazzo è vestito da sera, una giacchetta e una maglietta bianca, pantaloni neri, scarpe rosse. Sorride.
Accartoccia la lattina, la lancia vicino al maresciallo, lui abbassa la guardia. Il ragazzo, ridendo, si avvicina aprendo le braccia.
-Sparate pure, sarò solo l’ennesima statistica del vostro lavoro da puttanell*!
Il carabiniere suda, sta per premere il grilletto. Pensa a suo figlio, ha la stessa età del ragazzo. Tentenna.
-Dai, sto annoiandomi…
Il ragazzo scatta, i suoi arti sono pura velocità, salta sulla testa del carabiniere, scavalcandolo, corre, veloce nella notte, sui muri e sopra i tetti. Il carabiniere lo insegue. Corrono per ore, saltando lungo i palazzi. Il maresciallo arriva davanti a una folla, sembra che il ragazzo sia evaporato. Poi uno sparo.
Il carabiniere vede tutti correre, lui va nella direzione opposta, trova il cadavere con un buco in testa, davanti a lui l’uomo elegante. Ha una pistola in mano.
-Non pago le tasse per vederti tentennare.
Italia 1, forse anche 2022.
Dov’è questa Italia qui raccontata? Eppure il futuro doveva essere così, dannato Gibson! Dannata la Shake Edizioni! Dannati i centri sociali! Dannato Marco Philopat! Dovevamo essere così: strafatti di schizzo a sorvolare Neo-Milano! A calpestare la polizia, invece ci inchiniamo alle armate, allo Stato e al berretto della municipale: nemmeno il coraggio di reazione, di rivoluzione! Dove sono finiti Novatore e Bresci(Raḥmatu ’llāhi ‘alay-him)?!
Un regime puro, fascismo nemmeno così mascherato. Bonanno (Ḥafiḏahu ’llah!), anarchico con due palle d’acciaio e buoni scritti, scrisse la Gioia Armata pensando: dannazione, demolizione e bombe sull’amico della produzione, gambizzando qua e là, lanciando invettive io raggiungo la theosis anarchica, la liberazione del corpo dallo Stato. Eppure 2022 e Draghi (La’anatu ’llahi ‘alay-hi) è ancora lì, a comandare, a mandare truppe ai nazisti ucraini, ai democratici, ai lenti e inamovibili liberali. Ma dov’è la rivoluzione? Dov’è la gioia, pure armata?!
Il Sol dell’Avvenir! Il Sol Cibernetico e Irreale, di natura che non esiste e di virtualità, dinamicità. È dietro a schiere di liberali, larper nazisti, pedofili destrosi e sinistrati lenti, lenti. Sono tutti lenti, guardali! Guardali arrancare con i loro volti da mangia bambini o scopa bambine! Guardali e segnali a memoria, un giorno li supererai!
Io a questo propongo di premere l’acceleratore e direttamente schiantarci, i sopravvissuti al guardrail saranno i più nobili e forti tra i giovani.
Apportez vos armes futuristes, car la guerre est votre amie, réveillez-vous jeunes incendiaires ! Je peux te dire, mon amour, que ce soir nous accélérons l’effondrement!
–Marinette
, la ragazza più bella del mondo!
Ricetta per la blastomba
- Munitevi di guanti, occhialini di sicurezza e mantellina, oggi si fabbrica la blastomba!
- Ora prendete dieci/venti (trenta se volete stare sicuri di far chiasso) giovani.
- Ci siamo, ragazzi? Ora dategli quanto più schizzo possibile, ingozzateli a forza.
- Ricetta efficace e garantita dello schizzo reperibile sul sito www.ilblast.it
- Dategli in mano un centinaio di copie stampate a caldo dei seguenti libri:
- Appena sono carichi mandateli per la città più bella che conoscete, fategli distribuire i libri abbinati ad armi contundenti e lattine di schizzo ai senzatetto.
- Fategli ripetere lo slogan, e, in base alla sua nazionalità, ripetete quanto segue:
Alzati e prendi in mano il tuo destino!
Lève-toi et prends ton destin en main !
Ridică-te și ia-ți destinul în propriile mâini!
¡Levántate y toma tu destino en tus manos!
Astayqaz Waqatil!
- Aspettate e godetevi la rivalsa sociale!
- E ricordate, saranno pure poveri e puzzolenti (come direbbero gli influencers ipocriti) ma menano come tifosi del Lazio.
- E nulla fermerà la loro ira.
- Provare per credere! Divertitevi!
Italia 2, forse anche nel cieco tunnel di Ciao Darwin c’è luce
Abbiamo un sogno, un meme, nel cervello. Abbiamo voglia di rivalsa, abbiamo voglia di desiderare un futuro veloce, senza barriere memetiche, senza nessuna costrizione. Abbiamo un futuro perduto, da riconquistare, da abbellire di sangue e idee, perché le parole sono sottili come la carta, ma il pugno, lo schiaffo al cielo è più tenace del ferro. Siamo il Sole e l’Acciaio, siamo la Gioventù Perduta del 2000 e abbiamo uno scopo nel Collasso, perché da una linfa nuova ad un paese arricchito di vecchi, di idee nostalgiche, di salutini e pugni chiusi da chi non ha dato nulla per un meme, per un’idea. Siamo schiavi e schiave di centinaia di burattini, di cavi, di organi, e quando suonerà la sveglia cadrà tutto. Lo schizzo è pronto, la cibernetica scoppietta dalla voglia di essere usata e la velocità spirituale non deve avere barriere.
Io auspico per l’Italia una rivolta spirituale, una rivoluzione cyberspirituale, dove tutto ciò che è stato sia considerato eresia e dove tutto ciò che verrà sarà accolto a piene mani. Perché farci costringere da centinaia di meme da parte dello Stato, del Capitale, della Civiltà, della Pseudoreligione, del Progresso. E via via che si danza con le muse del Futuro, si riuscirà a stabilire un giorno il vero meme assoluto, che schiaccia tutto, che tutto travolge e tutto sorpassa.
Essa è la speranza nel Collasso.
Perché dove l’Uomo ha fallito, dove il Creato è stato ridotto all’impotenza, e allo Spirito che ci appelliamo, questo Pagan-Cryptocristianesimo, questa ortoprassi del Rito Finale che porterà alla fine del Presente Eterno per un’Età dell’Oro.
La speranza nel ritorno alla Matrice unica del pensiero. Non è una chiamata alle armi per la sola Italia, ma per l’intera Italosfera, chiunque sia italiano, di nascita o di cultura, deve e può pregare con queste parole:
All’Unico Vero Dio che adoro, questa è la mia preghiera, non la prima che senti ma la prima che scrivo. Non la prima, ma le altre sono di molto tempo fa. C’è un paese qui, e vorrei che Tu lo facessi collassare.