APOLOGIA DEL TABAGISMO

APOLOGIA DEL TABAGISMO
Lettura boomer
Fumare fa bene, perché lo Stato dice che fa male.

Sigarette, sigari, pipa, chi più ne ha più ne metta. 

FUMATE.

Le canne sono depoliticizzate, sono fuori dal gioco. Perché si fanno al liceo e all’università, poi anche no, perché non si ha più tempo.

Il fumo invece è per sempre, è virile. Nel senso più alto del termine.

Fumare è un atto politico contro il paternalismo dello stato.

Fumare ti rende libero. Per questo oggi fumare ci viene vietato.

Fumate finché siete in tempo, prima che lo Stato lanci il suo atto finale contro la merda che ci ficchiamo in gola e nei polmoni. Però, che buona quella merda che mandiamo giù!

Già in alcune parti del mondo, intendiamo la sfera occidentale dello scacchiere politico, fumare è sempre più difficile in pubblico: a Melbourne dal 2016 è vietato fumare all’esterno nei parchi, in spiaggia e nelle terrazze pubbliche. A Milano dal 2025 non si potrà fumare in pubblica piazza se non a 10 metri minimo dalle persone (poi mi spiegheranno se devo anche girare con il metro prima di multarmi)

Similmente a Torino è stato da poco introdotto un divieto al fumo in pubblico a una distanza inferiore di 5 metri da altre persone. In Inghilterra progettano di alzare ogni anno l’eta minima per l’acquisto di tabacchi: in sostanza un 2009 o nato dopo non potrà mai comprare legalmente del tabacco o prodotti simili a base di nicotina come le svapo usa e getta. 

Zio po, letteralmente 1984…

Che poi, con le sigarette elettroniche abbiamo toccato il parossismo più totale. Se le leggi contro il fumo in pubblico argomentano che siano studiate per il rispetto dei non-fumatori, gli svapini e le iqos o simili sembrano non rientrare spesso in queste leggi grazie alle loro piacevoli fragranze tipo cocco e ananas con ghiaccio (boh ma che è, un cocktail?), perché queste di puzzo bluastro non ne rilasciano nell’atmosfera, sembrano più eco friendly perché di sostanze inquinanti non ne rilasciano, sembrano profumatori per ambienti.

Queste fanno meno male? Se vogliamo metterla su questo piano, i polmoni sono fatti solo per respirare aria. 

Ma noi vogliamo accelerare il nostro pensiero, vogliamo nicotina nootropica dritta nel lobo frontale. Voglia sotto il naso quello che ti da la scossa come i sali di ammonio.

Prendete le vostre svapo e le vostre sigarette elettroniche lgbt vegan friendly gluten free per intolleranti al lattosio e mettetevele su per il culo! Se il fumo non vi fa scatarrare e non vi ricorda che siete stronzi perché fumate, non fumate, vi stanno vendendo il ciuccio per adulti. 

Viva il cancro analogico! Abbasso le tumorate elettriche.

Perché è questo fumare tabacco, è la droga nootropica per eccellenza che ha permesso la costruzione di enormi impianti industriali e la bomba atomica (andatevi a cercare quanto fumava Oppenheimer). Ha sostenuto le menti di centinaia di capoccia statali e alimentato il fiato di milioni di operai e soldati. E la cocaina, non dimenticate la cocaina con una bella paglia d’accompagnamento! Chiedete agli ingegneri della Lockheed Martin negli anni ‘60. 

Fumare fa pensare, perché guardi la sbuffata di fumo volteggiare e disperdersi, il bluastro del tabacco che si fonde con il cielo.

Ragioni, ti incazzi perché stai finendo il pacchetto, ti incazzi perché devi pagare 5+ euro con bollo di monopolio, perché devi alimentare la tua dipendenza. Neanche le dipendenze sono salve dalla mano dello Stato che si mette di mezzo tra me e la mia salute psico-fisica

И я, конечно, думать мог, / Ed io, certo, potevo pensarci,

И я, конечно, думать мог, / Ed io, certo, potevo pensarci,

Когда на трубочку глядел, / Quando guardavo la pipa,

На голубой её дымок, / Il suo filo di fumo.

Когда на трубочку глядел, / Quando guardavo la pipa,

На голубой её дымок, / Il suo filo di fumo.

[…]

Но я не думал ни о чём, / Ma io non pensavo a niente,

Но я не думал ни о чём, / Ma io non pensavo a niente,

Я только трубочку курил / Io fumavo solo una pipa

С турецким горьким табачком. / Con l’amaro tabacco turco.

Я только трубочку курил / Io fumavo solo una pipa

С турецким горьким табачком. / Con l’amaro tabacco turco.

Fumi perché sei incazzato, ti incazzi perché fumi. 

Ci vengono a dire che saremo smoke free entro il 2050, saremo più liberi di vivere senza il rischio di tumori ai polmoni una volta debellate le sigarette. Ci tolgono da fumare, ci tolgono su cosa pensare e con che cosa pensare. 

Fumate!

Fatelo perché accelera il pensiero, perché vi scaglia in una condizione mentale in cui siete faccia a faccia con il fatto che sei uno stronzo dipendente dalla nicotina, che ti stai avvelenando il sangue.

Ti stanno togliendo la possibilità di farti del male liberamente, libero nel senso più alto del termine, libero di ammazzarti per quello che vuoi, anche per te stesso. Tu sai che fa male, c’è scritto in caratteri cubitali, ma sprezzante del pericolo fumi.

Inali, aspiri.

Bocca e polmoni forse non ti ringranzieranno, ma la tua coscienza sì. Il processo di scelta individuale avrà compiuto il suo corso, dall’intellezione alla volizione, con l’attivazione degli arti superiori e dei muscoli facciali. Questo significa essere vivo, essere parte dell’umanità.

Fumare ti rende padrone delle tue scelte.

Tornate a fare come quel baffone di Stalin, imparanoiatevi, chiudevi in uno stanzino e scrivete una lista delle persone che vi stanno sul cazzo mentre sbofonchiate dalla vecchia pipa di vostro nonno che ancora sa di metalli pesanti e di mazzate prese in piazza.

Lo stato fa male ad impedirci di fumare, dove cè desiderio di fumare c’è anche voglia di aggirare le regole che vengono predisposte contro. Il ritmo con il quale viene abolito il fumo sta accelerando, è il momento di creare pirateria tabagista ovunque.

Fortificate le vostre sinapsi nicotiniche e fatevi più furbi per continuare a farvi male fumando, continuate a pensare ai vantaggi non agli effetti negativi del fumare.

Trasformate ogni sigaretta in una bomba ad orologeria contro l’annichilimento mentale, fatevi saltare la testa a suon di sigarette se questo significa essere dei teppisti tabagisti, fumate in pubblico facendo sentire la vostra presenza anche dietro l’angolo con la vostra periferica fumogena.

È questo il senso di fumare oggi.

Iperbolizza la presenza, rende sporchi e infetti agli occhi dei perbenisti, porta questo sentore di morte che infastidisce gli altri, ricorda a tutti che no, non va più bene in questa epoca asettica, in cui le frontiere della libertà ce le vendono come sconfinate, potersi autodeterminare, perché di orizzonti liberi non ce ne sono più e fumare è un’usanza scomoda del passato.

Il fumo da fastidio, è rumoroso, costringe gli altri ad annaspare per il tuo piacere personale e ti condanna al fiato corto dopo i 50, funge da memento che in un passato non ben definito – quando si fumava alla stragrande dappertuttodall’alto arrivavano mazzate autoritarie, com’è autoritaria la voglia di nicotina che ti sale dopo mezza giornata senza fumare. 

Il tabagismo è la nostra piccola dittatura mentale, ci spinge ad essere incazzati per mano nostra, ci attiva per stare sull’attenti sempre, a desistere dalla falsa promessa di un futuro liberale senza scomodità e senza inghippi, ad essere individui che scelgono di farsi del male per volere più bene domani. 

Anarchia nootropica, bestie-nicotiniche affamate di sollievo dalla dipendenza. Questi sono i parametri del fumatore futuro. 

Più dipendenza dalla nicotina è meno dipendenza dall’algoritmo, è arroccarsi sulla propria folle posizione, com’è folle pensare che respirare veleno alla nicotina sia una buona idea.

Lo stato fa male, fumare fa bene. 

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