BLACK MAGICK SS

BLACK MAGICK SS
Lettura boomer
I BLACK MAGICK SS recensiti da ilBlast.it! Tra nazismo, musica, dinosauri, crociate, e un sacco di bella musica!

Band misconosciute, bistrattate e trattate male. Il mondo ne è colmo.

Quante volte si saranno appellate a quello o questo algoritmo social, ad agenti discografici od a talent show retti da dittatori dello spettacolo.

Si fa presto tardi, si invecchia, e la chitarra, il basso, o il microfono vengono appesi al chiodo come vecchi guantoni da calciobalilla. Bene, oggi non parliamo di una band di arresi, parliamo di misteri.

GODDAMN MYSTERY!

Dalle lande sperdute dell’Australia, terra di musicisti ultimamente belli psichedelici come i King Gizzard, dove gli emu cantano canzoni d’amore alle mitragliatrici di guerre animalesche, arrivano nel lontano – ormai sì – 2012 i BLACK MAGICK SS.

E chi sono? Non si sa, dei BLACK MAGICK SS non si sa nulla, solo che sono della Tasmania, o forse creature create dalla metempsicosi di qualche tribù iperboreana emigrata o scacciata da Atlantide fino alla terra australe.

Rimangono nell’underground, ad oggi nessun concerto, nessuna informazione, arrivano su Youtube tramite complicati algoritmi, lanciano al pubblico un album fottuto nel midollo osseo, ma bello da far sbavare e scappano, a bordo di cavalli verso Thule.

Non si sa nemmeno quanti sono, potrebbero cambiare musicisti ad ogni album, senza che nessuno se ne accorga, potrebbero essere un’allucinazione o essere dietro di voi in questo momento.

Si sa solo che suonano.

Dal black metal, alla psichedelia hippie. Ma il fattaccio scottante è il seguente:

Ogni loro canzone ha significati esoterici, proprio magici, sono perle di un undeground così oscuro, che devi essere un cultista incappucciato per accogliere il sound del BLACK MAGICK SS.

Ma sinceramente: io li ascolto da anni, e sento sempre una sorta di … privilegio a conoscerli.

Un privilegio raro.

E quando arriva una nuova – psichedelica e allucinogena – uscita: io tremo.

Lunga introduzione, per dire che questa è una monografia completa degli album dei BLACK MAGICK SS!

BLACK MAGICK SS – SYMBOLS OF GREAT POWER (2012)

Lontano 2012, e Agartha sembra essersi risvegliata. Il Kundalini ha avvuto successo ed è nato l’androgino dall’utero del Black Metal e dal membro della Psichedelia.

Registrato nel…Registrato?! Ma questa roba sembra essere stata prodotta da Burzum in cantina. Sembra che tutto si sia capovolto, risvegliato da profezie maya della fine del Mondo conosciuto, remember remember the 21 of Dicember!

E qui su qualcosa, boh Bandcamp?! Non saprei nemmeno, so solo che è apparso un gruppo nuovo, fatto di un’atmosfera simbolica e serraniana. 

Siamo alla fine dello yuga, ma il bello deve venire.

BLACK MAGICK SS

Copertina fatta di simboli, dal Gruppo di UR al satanismo, dai teschi delle Waffen SS, a scritte che richiamano, nere su sfondo di pallido verde, album registrati col culo di mamma – paga lei – da band adolescenziali in centri sociali occupati. O direttamente il Bafometto con svastica, olio su tela, Biblioteca di Atlatide (1488 a.C)

Track suggerita: l’esperienza orgiasticamente folle di In The Circle.

BLACK MAGICK SS – PANZER WITCH (2013)

Qui si inizia, 2013, siamo di nuovo nel garage di Burzum come qualità audio, ma a grande richiesta, inizia quel… l’uscita dal semplice Black Psychedelico, e si inizia una sorta di enorme moda dei nostri australiani.

Le ballate su temi nazionalsocialisti.

Ballate vere e proprie dove immagino i tanti membri, forse troppi, della Black Magick SS prendere e sfasciarsi di ritmi alla Van Allen, mentre suonano insieme, con citazioni agli Iron Butterly nel sound.

BLACK MAGICK SS

Sulla cassetta è finito il satanismo, rivisitabile solo nella croce rovesciata vicino alla scritta: Only Analog is Real – che è un bel rimando sia ai the Gerogerigegege sia a Steve Albini. Ci stanno capri umani con svastiche, una simpatica streghetta della casa discografica Creep Purple – ricordiamo che tutti gli album sono pubblicati dalla Hidden Wisdom Production, tranne la ristampa che vedete nella foto qua sopra e l’ultimo album. Mentre nel vinile c’è un orgia di dettagli, nero su viola, streghette sui panzer, demoni riconducibili allo stemma di brigate della morte.

Track suggerita: la IronButterflyata di Shall Prevail

BLACK MAGICK SS – HIDDEN IN PLAIN SIGHT (2015)

2015, un anno all’elezione di Donald Trump e alla meme war, un anno dove sembra tutto sul procinto di accelerare, come col Titanic affondato in una Belle Epoque che sta rovinosamente finendo.

A sto giro i nostri sono sulla via del creare un primo album, fin’ora erano tutti EP e singoli di ottima qualità, ma con poca ciccia sul piatto. La qualità audio è aumentata, non sembra più una cassetta di dungeon synth del lontano ‘90. Siamo in una coltre funebre, qualcosa che solo le voci dei cantanti, belle riverberate, sanno trasmettere. Sono passati due anni dal precedente EP. Qualcosa è andato storto?

BLACK MAGICK SS
BLACK MAGICK SS

Copertine molto: ???

Che è sta roba, dove son finiti i BLACK MAGICK SS dalle copertine cafonamente naziste? Un aquilotto teutonico non fa primavera…

Track suggerita: Hidden in Plain Sight, una overture a un nuovo periodo per gli australiani.

 Black Magick SS – The Owls Of Winter / Talisman – The Black Abyss

Rieccoci, nel 2015… siamo a un punto morto, nessuno sembra aspettarsi nulla, una compilation: The Black Abyss, e un singolo striminzito in acustica.

I nostri sembrano novelli Queen che se la fanno con i Radiohead, con note neofolk, stanno trattando musica con una depressione e un’apprensione immane.

Siamo finiti?

L’Occidente è borlato giò?

Non lo sapremo mai…

Totenkompf, psichedelia, tutto sembra… vuoto e semplice? Han perso qualcosa? Forse la via per Thule.

I nostri maghi sembrano vinti.

E noi, ilBlast.it, non sappiamo ancora chi siano, ma ci sta scendendo (quantomeno a me, Anonimo Milanese) una lagrima amara.

La fine è vicina, e io non son pronto.

Track suggerita? Ma io non so, ascoltatevelo tutto, dura poco. Come la vita.

https://www.youtube.com/watch?v=8-xjsaxlVPQ
BLACK MAGICK SS

Black Magick SS – Kaleidoscope Dreams (2017)

CHE?!

2017, eletto Trump, iniziata la fine del Mondo.

I nostri tornano, due anni di assenza che sembravano innominabili, imprescindibili, c’è una netta differenza.

Signori sono partiti.

Signori sono diventati così folli e psichedelici da far paura. Non smetterò mai di tessere le odi a questo album, io lo amo alla follia, è il mio preferito.

Ma perché vi starete chiedendo?

Iniziamo dicendo una cosa, io ho scoperto per primo questo album, e ne sono rimasto ammaliato, la copertina col cavaliere nazionalsocialista, i colori, il sound. Inizia col botto, ma sembra tutto ancora assente.

Poi seconda track…

COUNTING THE DAYS, DEATH WILL NOT WAIT

FURY AND ANGER, COMES THE CRUSADER

SIAMO NELLA MERDA SIGNORI, I BLACK MAGICK SS SI SONO RISVEGLIATI COME CHTULHU E ORA VAGANO PER L’EVROPA A SEMINARE IL VERBO.

Partiamo che siamo già arrivati con dieci anni di anticipo, arrivati siamo arrivati, ma decisamente in poco tempo. I nostri australiani si sono tipo presi benissimo dall’elezione del Donaldo. E ci regalano track così cattive e demoniacamente ironiche che le gesta dell’Olocausto (Taget) e delle crociate (Crusader) o direttamente dei riti (The Power) sono qualcosa su cui scrivere ballate powermetal.

Copertina che l’Algoritmo li fulmini a vista! Il crociato sul cavallo dell’amore, ricoperto di spirali dell’amicizia. Sogni caleidoscopici! Siamo all’inizio delle loro copertine minimalmente assurde, ereditate dal precedente album, qui risaltano di brutto e ci portano di nuovo nel periodo d’oro della psichedelia! Il ‘60 è tornato, gli hippie hanno imbracciato l’MP40!

STURMGEWEHR!

Track suggerita: CRUSADER, e torniamo a ripredere sto Santo Graal!

BLACK MAGICK SS – SPECTRAL ECSTASY (2018)

Ma non c’è godo, senza duria.

Sono tornati, merde, e sono incazzati neri!

Qui si apre un bel gioco di ironia, epicità e … per la prima volta tristezza di ballate depressive. Sembra si siano sgranocchiati un pervitin, per poi rimpiangere come Mike Ma per la caduta di Roma.

Sono così arrabbiati e tristi in certe track che non sembrano più una COSIDETTA band ironica – sempre se l’ironia è parte dello spettacolo – ma veri guerrieri nati dalla nostra mente, pronti a piangere per i cavalieri caduti in battaglia.

I SWEAR AN OATH TO YOU

LOVE LIVE THE KING!

La nave dell’amicizia, verso un nuovo inizio, navighiamo in mari caleidoscopici. Presto arriveremo a riva, presto saremo salvati. 

E qui la spettrale estasi, dei nostri antenati che giungono a noi in soccorso.

Track suggerita: My Love, ballata sull’amore cieco.

BLACK MAGICK SS – RAINBOW NIGHTS (2020)

2020, siamo … in piena Pandemia e in pieno Biden, siamo nella merda.

Ma loro tornano, più forti della morte.

Siamo tornati, annunciano nella mente, in numerose allucinazioni, voci indiane all’inizio (Endless Hallucinations) – sarà la Devi? – mentre la seconda ci carica ammerda (Rainbow Nights) con voci growlate e chitarre fortissime. Sembra che i Mayhem stiano duettando con i Kiss. Canzoni portentose come Get Out ci portano in piena ballata!

JOURNING INTO RAINBOW NIGHTS!

YOU NEVER TAKE ME AWAY!

Poi… si torna.

Siamo nel 2020 pieno Covid, e non so cosa sia successo per una track così bella. Dopo invocazioni alla dea Kali (Kali) arriva lei. La mia preferita.

Mother’s Lullaby.

Forse qualcuno è venuto a mancare, forse qualcuno sta male.

Ma quando penso anche a mamma (la mia) che si è sbattuta il culo per portarmi ai 23 anni, distruggendosi la schiena e il matrimonio.

Bene, io penso a questa canzone.

E le dedico questa ed anni migliori.

Grazie Mamma.

YOU BROUGHT ME TO THIS WORLD ALONE

YOU KEEP ME SAFE FROM THE UKNOWN

LAID YOU HANDS AND DON’T YOU CRY

AND HEAR YOUR MOTHER’S LULLABY

BLACK MAGICK SS

I nostri maghi a cavallo, galoppano verso di noi.

Dietro di loro la loro mamma svastica.

Poesia.

Goodnight my Son, Goodnight!

Track suggerita: Mother’s Lullaby, e fate del vostro meglio per rendere orgogliosa mamma.

BM STARSHIP – Burning Bridges (2023)

La Terra è perduta!

Siamo circondati, ma bordo della nostra B.M. STAR SHIP i nostri viaggiano verso mete inesplorate.

IL NOSTRO MOMENTO È ARRIVATO.

Tra pianeti alieni (Burning Bridges) dai synth così Rammstein e Kraftwerk che parlano tedesco di Baviera, tra chitarre roboanti e un SOUND PULITO MALEDIZIONE FIN TROPPO.

Tra scappare, da qualsiasi obbligo e da qualsiasi terra corrotta (Breaking Free) a un’inimmaginabile amore per i rettiloni (Dinosaurs) alla fine di una relazione, che riprende il vecchio Get Out, col suo bellissimo uso di synth e un INCREDIBILE SAX (Let Go)

Un mistero (Mystery): ma dove erano finiti i BLACK MAGICK SS?

Sono sempre qua, ce lo dimostra LET THE MAGICK IN!

Sono tornati!

Eccoli!

Questo cambio a cosa porterà?

Solo Dio, Hitler e un Velociraptor lo sanno!

DINOSAURS ARE MY BEST FRIENDS!

THEY BRING ME UP AND MAKES ME HAPPY!

BLACK MAGICK SS

Brandendo il fioretto, su navi proiettate lontane dall’Evropa, stiamo andando verso nuovi mondi!

FATE ENTRARE LA MAGIA NELLA VOSTRA VITA!

Track suggerita: Tutte, è un fottuto capolavoro, ma anche solo Let Go può bastare!

Siamo alla fine.

Che abbiamo imparato, zio Milanese?

Che dovete far entrare la magia nella vostra vita!

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