DEONTOLOGIA ESORCISTICA - SULLE ORME DI PADRE AMORTH

DEONTOLOGIA ESORCISTICA - SULLE ORME DI PADRE AMORTH
Lettura boomer
L'Esorcista del Papa, film biografico su Padre Amorth è il film dell'anno.

«A noi di ciò che pensa Padre Amorth non importa molto» (Divino Otelma) 

«Io paura di Satana? È lui che deve avere paura di me: io opero in nome del Signore del Mondo. E lui è solo la scimmia di Dio» (Gabriele Amorth)

L’esorcista del Papa è il film dell’anno. Il film che segna la riabilitazione di Russell Crowe e il trionfo di Satana in questo mondo ultrasecolarizzato, desacralizzato. Il film trash dell’anno, di un trash consapevole, autocompiacentesi. Il film in cui Padre Amorth ha la voce di Luca Ward e papa Wojtyła, lo stregone polacco, un curioso accento padano-Veneto. Di più: è assolutorio nei confronti della Chiesa, perché attribuisce gli eccessi della Controriforma, l’Inquisizione spagnola e la caccia alle streghe alla possessione demoniaca.

Praticamente, è il contrario della filmografia woke.

L’esorcista del Papa è l’anti-Mercoledì

Partiamo dalla sceneggiatura, che è stata scritta palesemente guardando l’intervista di Paolo Bonolis a Padre Amorth a Domenica In. Chi si aspetta un film biografico su una figura oggettivamente interessante, ultimo residuo medievale in un mondo ultraprogressista, rimarrà deluso. È un horror, e più precisamente uno splatter di bassa lega.

È un film che cerca senza successo di riportare in vita un genere nato morto, in quanto privo di possibili sviluppi ulteriori, ovvero quello de L’esorcista, inimitabile capostipite e pietra tombale del genere. È un film che farà ridere, e parecchio, e consapevolmente, soprattutto gli atei razionalisti à la Odifreddi.

E proprio per costoro il film si apre con un severo ammonimento: non ridete, perché Satana è contento quando ridete. E già lì la sala esplode in una risata fragorosa. E certo Satana grazie a me sarà felicissimo. Del resto, sono morto leggendo l’explicit: «I suoi libri sono belli».

Viviamo nell'era della possessione demoniaca, è evidente. I sintomi? Li spiegò Padre Amorth in persona a Bonolis: prima di tutto, una forte avversione al sacro.

«Una persona che è sempre stata religiosa e che non ne vuol più sapere né di messe né di preti né di niente. L’avversione al sacro ha tutta una vasta gamma di espressioni, dal minimo che è non sopportare la vista di immagini sacre al massimo che è, per esempro [sic] se viene benedetto rotolarsi per terra, infuriarsi, urlare, bestemiare [sic]… Oppure, se viene spruzzato d’acqua benedetta come se fosse fuoco [sic] […] Una persona che è stata posseduta dal demonio è una persona che ha delle atroci sofferenze, sofferenze che nessun medico riesce a curare». 

Ma che cos’è il demonio per Padre Amorth?

«Un simbolo, forse?» domanda Bonolis. «Ho a che fare con un essere personale, inteligente [sic, cochierenatianamente], intraprendente, col quale ho delle discussioni» risponde Amorth.

Il demonio è uno spirito, e penetra in noi attraverso la sua forza, parla con la bocca dell’indemoniato, agisce con le braccia dell’indemoniato. Il demonio appare spesso sotto forma di ragazza provocante per indurre in tentazione, come fece con Padre Pio.

Also sprach Padre Amorth.

E anch’io, pur non essendo un santo, devo essermi imbattuto nel diavolo in persona in certe vie di San Salvario… Non solo: Bonolis domanda se il demonio sia utile a Dio.

Un buon cattolico dovrebbe rispondere di sì, perché il demonio è pur sempre creatura di Dio, sebbene sia il più imperfetto tra i figli di Dio.

Ora, Padre Amorth riprende la storia secondo cui Satana è stato creato come angelo buono e si è ribellato a Dio, ma allo stesso tempo dice che è l’anti-Dio e che ha creato l’Inferno.

Ora, io non so se Padre Amorth se ne renda conto, ma identificando in Satana una forza uguale e contrapposta a Dio cade nella prima e più grave delle eresie, il manicheismo, l’eresia del persiano Mānī (III secolo d. C.) che vede una forza del Bene contrapposta a una forza del Male, in un eterno dualismo.

Ma allora, si Deus est, unde malum? Se Dio esiste, da dove viene il male?

Questo problema tenne impegnato Sant’Agostino per molti anni, finché non giunse alla conclusione che il male è defectum boni, carenza di bene.

Sant’Agostino, 354-430 d. C. Bonolis, che diversamente da Padre Amorth è uomo di cultura, e – malgrado le apparenze – uno dei più brillanti della televisione italiana, si accorge dell’errore, e prova a farlo notare.

Amorth replica che nel Vangelo si parla di figli di Dio e di figli del diavolo. E va bene, e si parla anche di un Anticristo, ma questo non significa che il diavolo è l’antiDio. Sostenendo questa tesi, padre Amorth si colloca al di fuori del pensiero cristiano.

Mica male per un eroe della Cristianità! .

(Tralascio la tesi gnostica della non-identità tra Lucifero e Satana, preferendovi qui la tradizione miltoniana di Satana = Lucifero = angelo ribelle)

Ma allora perché la Chiesa – e soprattutto Benedetto XVI, il pontefice che più di tutti ricercò un dialogo tra fede e ragione – avalla da secoli queste tesi ereticali, ritenendo addirittura che il papa debba avere un esorcista personale? La risposta è ovvia: il paganesimo non è morto, è stato sapientemente occultato, ma riemerge periodicamente nel culto dei santi – e in particolare alcuni santi irlandesi – oppure nella demonologia.

Come del resto avviene anche nel mazdeismo: gli antichi Daēva diventano demonî. A livello popolare, è molto più semplice credere nel dualismo, nell’eterna lotta tra bene e male. Già il Siracide ci invitava a non scaricare sul diavolo le nostre responsabilità: «Quando un empio maledice il Satana, maledice sé stesso» (Sir 21, 27)

Vi è poi un elemento psicologico: l’identità si definisce attraverso l’opposizione, attraverso il suo contrario. È molto più semplice definire il Bene contrapponendovi il Male, Dio contrapponendogli Satana.

Padre Amorth dice poi che spesso i primi sintomi di possessione demoniaca compaiono quando una persona partecipa a una seduta spiritica, va da una cartomante o prende parte a un rito satanico. Insomma, quelle stesse credenze popolari che alimentano la fede nell’esorcismo. È un circolo vizioso. 

Padre Amorth sostiene che non c’è alcuna differenza tra magia bianca e magia nera, sono tutti strumenti del demonio. Viene spontaneo chiedersi se dire una preghiera per la guarigione di un amico sia una forma di magia bianca, e quindi di possessione demoniaca. Ma non solo: Amorth giunge a condannare come sintomi di possessione anche l’omosessualità, Harry Potter e la pedofilia, alla cui diffusione in Vaticano attribuisce il rapimento di Emanuela Orlandi (possibili riferimenti nel film: si parla di una ragazza che avrebbe potuto aiutare e non ha aiutato)

E poi, nell’ordine: Maurizio Crozza, Beppino Englaro, Nicky Vendola, Fiorello, Mario Monti, il preservativo, la televisione, lo yoga, Napolitano per via di presunti legami con la massoneria, Maometto e – ovviamente – Halloween. Tutti strumenti del demonio.

Solo Forza Italia ebbe la sua benedizione.

Per quanto riguarda Harry Potter, è interessante notare come la saga sia molto ben attenta a definire i limiti della magia, e quindi dell’azione umana, basti pensare alla legge di Gamp con le sue cinque eccezioni, o al particolare rapporto dei maghi con la morte, unico male a cui non si può porre rimedio con la magia. O ancora alla frase incisa sulla lapide di James e Lily Potter: «L’ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte» (1 Cor 15, 26)

Ma evidentemente Padre Amorth non è un lettore attento. Posseduti anche Hitler e Stalin, ovviamente, e qui in fondo Amorth concorda con Jung e con la teoria del risveglio dell’archetipo Wotan/Odin.

☝🏻🤓

Un’ultima considerazione. Nell’intervista concessa a Bonolis nel 2004, padre Amorth sostiene di aver effettuato oltre 50000 esorcismi, sebbene la possessione demoniaca sia estremamente rara. Allo stesso tempo, Amorth sostiene che solo il 2% di tutte le persone che vanno da lui necessita davvero di un esorcismo; il restante 98% è rispedito da uno fis… fsi…fscsichiatra [Amorth non riesce a pronunciare il nesso –ps-, che evidentemente è estraneo al suo vocabolario anellenico, né conosce la meraviglia popolare dell’epentesi vocalica del tipo pisichiatra]

Quindi, Padre Amorth deve aver ricevuto la visita di almeno 2,5 milioni di persone, ovvero circa il 4% dell’attuale popolazione italiana. Ora, Amorth ha esercitato la professione di esorcista dal 1986 al 2016. Trent’anni. 10950 giorni. In media, deve aver ricevuto la visita di circa 228 persone al giorno. Di queste, 5 erano possedute, le altre rimandate a casa. Non solo: altrove esistono forme di magia nera come la macumba e il voodoo che richiedono esorcismi che durano anni. Quindi, si deve supporre che Amorth non abbia mai praticato questi esorcismi difficili, che sia stato un esorcista minore, come lui stesso riconosce quando dice che ci sono esorcisti più bravi di lui.

E allora perché era l’esorcista del Papa?

Ora, nella stessa intervista Amorth racconta di aver esorcizzato una quattordicenne che era stata a un rito satanico per curiosità e che, tornata a casa, graffiava, bestemmiava e tirava calci.

I genitori la portano direttamente da Padre Candido, che non c’è ed è sostituito da Padre Amorth, che interviene tempestivamente effettuando l’esorcismo. E lo fscsichiatra?

Quindi, riassumendo, la deontologia esorcistica consiste in questo:

  • Essere manichei, quindi eretici, non cristiani
  • Raccontare balle sui numeri
  • Raccontare balle sulla deontologia esorcistica stessa

Non male! Sono combattuto: non so se fare l’esorcista o l’Anticristo.

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