8 mesi

Il Patrono Dei Mematori

Carlo Acutis , Internet e Dio

Il Patrono Dei Mematori
Lettura boomer
I meme sono lo strumento degli evangelizzatori del futuro e Carlo Acutis era il precursore del risveglio cristiano

Esiste un santo patrono per qualsiasi cosa.

Da quello dei briganti (San Gaspare del Bufalo) fino agli allevatori dei bachi da seta (San Giobbe).

Quando arrivano nuovi mestieri, nuovi mondi vengono scoperti, allora è anche il momento di nuovi santi.

Bisogna trovare quel motivo soprannaturale che ci spinge a portare ogni attività umana dalla materia allo spirito, capire perché ci ritroviamo in un supermercato affollato a fare la spesa per nonna, nella trincea della cultura o a ballare all’ultimo festival musicale. Si potrebbe citare l’apologo dei tre scalpellini, ma forse è meglio citare Le Parole Di Dio cantate da Bello Figo Gu:

“Se siete felici, sono felice anch’io (okay)”

“La terra è una mia creatura”

E anche tutto ciò che essa contiene. E dov’è che noi agiamo, viviamo e possiamo essere felici? Su internet. 

“Trust me, baby, internet non rende felici”

Tauro Boys, XElisa

In sé non basta, perché il nostro desiderio è infinito.

Ma bisogna riportarlo a chi appartiene, al suo motivo teologico profondo, a Dio.

acutis

Immagine da una pagina di meme cattolici filippini

E questo è l’esempio che ci viene da Carlo Acutis, presto santo e patrono di Internet.

Carlo Acutis era un basato.

Come Cirillo e Metodio hanno inventato e blessato una lingua (letteralmente), allo stesso modo presto sarà blessata ufficialmente anche la lingua di internet: il meme.

Perché se internet può essere divinizzato, allora a maggior ragione potrà esserlo lo shitpost che contiene, potrà esserlo il suo linguaggio nelle varie diramazioni.

Carlo è morto nel 2006, prima dell’esplosione del web come lo conosciamo, anche se ne aveva intravisto le potenzialità.

In quegli anni Internet era ancora un posto inesplorato, un far west che andava conquistato.

acutis

Nel ‘99, prima del millennium bug e prima di entrare nell’era dell’internet morto il WSI già presagiva che sarebbe stato un anno speciale, in cui non solo avremmo vinto i mondiali ma…

acutis

Il sito sentieri selvaggi, trovato su Duckduckgo grazie alle parole chiave “Internet italia 2006”, offre una fotografia del rapporto tra il nostro paese e internet nell’era pre-social. Iconica è la notizia di un bambino di 3 anni che, per sbaglio, avrebbe comprato un’auto usata giocherellando al pc lasciato incustodito dalla madre… pensa te!

Un mondo in cui le autenticazioni a due fattori non esistevano, bastavano dei tasti a caso per sperperare un intero patrimonio familiare.

Bei tempi.

Noi eravamo giovani e appena nati, con ricordi appena sbiaditi del mondo intorno a noi. È in questo quadro che bisogna collocare Carlo Acutis, con il suo sito-esposizione dei miracoli eucaristici. Ma della sua vita, delle sua opere, possiamo lasciare che siano altri a scriverci.

Noi ci facciamo una domanda: cosa farebbe Carlo Acutis oggi?

A 10 anni di distanza dalla sua morte, si è combattuta la grande guerra dei Meme, quella per l’elezione di Trump, che ha visto schierati da una parte gli autistici di 4chan (che poi secondo alcuni sono diventati tutti cattolici) e dall’altra i mainstream media.

Questa guerra è stata vinta dai troll, da noi, e forse, se fosse stato in vita, avendo 25 anni, Carlo si sarebbe schierato.

Se si analizza bene la sua tomba, possiamo anche provare a indovinare da che parte.

Infatti, fra le piastrelle che costellano il feretro dove riposa il suo corpo, ce n’è una in particolare che lo ritrae dietro un PC, con le icone di alcuni programmi e siti importanti: Instagram, Facebook, LinkedIN, GOOGLE PLUS (ma chi lo ha messo? Nessuno lo ha mai davvero usato, manco nel 2006)…

Noi ci crediamo fino in fondo, e vi mostriamo come sarebbe dovuta essere questa se l’avessimo realizzata noi: 

acutis

Piastrella originale presente sulla tomba

Oggi la Chiesa lo vuole proporre come patrono di internet, ma è troppo generico, noi lo proponiamo patrono dei meme!

Carlo Acutis sarebbe minimo admin del famoso gruppo il Testa di Catto. Sicuramente sarà successo, in una di quelle notti passate a scrivere codice binario, qualcosa di simile a questo meme:

Perché è davanti al PC che portava avanti la sua lotta spirituale, contro il demonio che glielo faceva surriscaldare e fondere. Qualcuno dice che la tecnologia è la magia del nostro secolo,

se è così allora le macchine non sono solo demoni al servizio di Lucifero, ma possono essere anche angeli dalla parte di Dio.

Carlo era un ragazzo folgorato dai miracoli che provano la presenza di Cristo nell'Eucaristia.

Oggi su quei miracoli avrebbe creato un video con sottofondo Wasted Nightcore

La libertà che è presente su internet può essere usata in maniera creativa, come Carlo faceva, per portare Dio ovunque. La rete è il luogo in cui i messaggi viaggiano più veloci, la frontiera più importante dell’evangelizzazione, qui si cercano e si trovano risposte, sia nei motori di ricerca che su le AI varie.

Oggi è qui che si può trovare Dio e qui si decidono le sorti della nostra vita. Purtroppo o per fortuna. Il fiorire delle pagine di blog e pagine di meme, nazionali e internazionali, fa intravedere una nuova stagione per il cristianesimo militante, in cui la Chiesa utilizza i nuovi mezzi di comunicazione…

ma si sa, è dai tempi di Pio XII che si gioca a chi sa usare meglio la radio.

Ma l’azione di Carlo Acutis la troviamo anche fuori, nella vita vera,

perché è fuori, e nell’interiorità di ciascuno, che avviene l’incontro con Dio.

Questo l’ha detto veramente

Carlo faceva i viaggi mirati per beccare i miracoli eucaristici, forse è un paragone azzardato, ma anziché il pokédex per registrare tutti i pokémon, lui voleva le foto dei santuari per completare e registrare tutti i miracoli che riguardavano il Corpo di Cristo.

That time Misty pulled out a cross on a ghastly in an attempt to exorcise  it lol. OS was wild! : r/pokemonanime

Oggi avremmo trovato Carlo Acutis in prima fila a pogare in America al CatholicPalooza, poco ma sicuro.

Perché il cristianesimo di questo novello santo, più che trap, era vaporwave.

Eccolo là in mezzo ai sintetizzatori di Wafers3d, o mentre va a scuola ascoltando le canzoni di Hallowed dai suoi airpods. Vaporwave perché nato in un’epoca legata ancora al secolo scorso, ma proiettata al nuovo.

Vaporwave perché legato all’artigianalità che si ricava da questo stile estetico.

Per questo, oltre alla proposta di nominarlo patrono dei meme, avanziamo al Dicastero per la cause dei santi anche quanto segue: un santino Varpowave. 

acutis

Solo un santino così può rendere onore a Carlo. Con il nome in comic sans e la dicitura in Impact, secondo le tradizioni dei libretti dei canti che si trovano nelle parrocchie e dei meme. Come Gesù utilizzava parabole durante la predicazione, così Carlo usava un sito internet e, oggi, entrambi, avrebbero sicuramente usato i meme. Perché è lì che i significati possono essere stratificati, i discepoli sono gli amici stretti, e possono comprendere tutti i layer dei memozzi che il Maestro posta sul profilo principale.

Sul retro del santino, come nei nostri cuori, infine, sarebbe da incidere la frase più famosa del novello santo:

Tutti i mematori nascono basati, ma molti muoiono cringe.

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