PAAAAPARAPAAAAAA, PAAAAPARAPAAAAAAA, SQUILLANO LE TROMBE!
SVEGLIAAAAAAAAA!!!
Lucidate i fucili e gli scarponi, SI PARTE!!!
Colonne di soldati scintillanti corrono ad Est!
E no, ovviamente, non si va a difendere i confini del Paese:
È rimasto il paese, la provincia, ai confini della storia, spettatore inerme delle
tragedie del presente.
Non c’è più causa per cui sacrificarsi e, se vogliamo dirla tutta, le manfrine su Patria e Nazione, qua da noi, non hanno mai scaldato più di tanto i cuori.
Del 24 maggio del ‘15 ci restano marcette, rituali svuotati del loro senso e contestassime adunate degli Alpini(a cui noi di Blast partecipiamo solo per alzare il gomito e infastidire qualcun*).
Se sei fortunato ti è rimasta anche una graziosa casetta in Alto-Adige
, fra gli italianissimi e ospitalissimi sudtirolesi, comprata dai tuoi nonni in un periodo di crescita economica e di un benessere di cui tu hai solo sentito parlare.
Gli austriaci non ci hanno mai fatto così poca paura e, anzi, ci hanno fatto persino un po’ pena quando li abbiamo visti uscire a testa bassa dagli scorsi Europei.
Occasione, quella, più unica che rara, per dar fondo a tutto il nostro patriottismo: indossare una maglietta azzurra e cantare, male, un inno del quale si conoscono a malapena tre strofe o una canzone della Nannini
…
Ti fa venir voglia di bazzicare persino nelle piazze del 25 aprile, con qualcosa che non sia una bandiera gialloblu o una toppa con un Sole Nero.
A questo porta sedersi lungo il Fiume
, senza attraversarlo. A sventolare un fazzoletto che non è il tuo. Lo si guarda, il Fiume
, ridiscendere placido, indifferente, le montagne, aspettando che qualcuno lo guadi al nostro posto. Ci si consuma e si muore nell’atrofia.
Lo Straniero è passato (e non parlo del tuo amico Negrosso con cui parli male dei francesi)