Trema abitante della città.
Una belva feroce si aggira tra le vie del centro, seminando il panico tra i passanti urlanti che fuggono in maniera caotica, scontrandosi a vicenda.
Alcuni inciampano.
Alcuni cadono.
Alcuni vengono investiti da automobili ibride e silenziose.
Il pilota ecogreen sporca il proprio mezzo con il sangue di innocenti.
No, questo non è il sangue di innocenti, ma è il sangue di chi è colpevole di aver permesso tutto questo.
Coloro che hanno aderito alla spinta verde dovranno espiare le proprie colpe, anche prima del 2030.
La belva è rapida e non lascia scampo, perché ha fretta di saziarsi.
Abitante della città, tu che acclami il tuo sindaco green che fa costruire le piste ciclabili e piantare qualche rachitico alberello qua e là, tu che non hai mai sentito il fetore della merda che si innalza dai campi, tu oggi pagherai per la tua supponenza.
Cadranno le borracce e non ci saranno scudi a proteggerti.
Gli elmi dei caduti saranno gli elmetti dei ciclisti nervosi.
Le bottigliette di plastica torneranno a invadere le strade, fondendosi nel calore dello smog che tornerà a regnare.
Il fumo nero divamperà glorioso.
Non più quell’orrenda parola, niente più sarà sostenibile.
Abitante della città, perirai nelle fauci dell’aberrante bestia dell’insostenibile, divoratrice di tutte le menzogne che ti porti addosso.
Abitante della città, un motore a scoppio ti avrebbe salvato.