L’ANTICRISTO (COSE CHE CAPITANO)

L’ANTICRISTO (COSE CHE CAPITANO)
Lettura boomer
Festa delle Donne, vi proponiamo una riflessione su ciò che è amare.

Capita, nel periodo più buio della tua vita, quando una febbre cinese ti costringe a un’alienante solitudine mai provata in precedenza, che tu t’illuda d’aver trovato una soluzione. Non è mai una via di fuga, un progetto ragionato, ma piuttosto una figura in carne e ossa alla quale improvvisamente attribuisci poteri taumaturgici, come a un sovrano assoluto dell’Ancien Régime.

Capita che, per superare la solitudine e le centinaia di chilometri che vi separano, costei proponga di guardare un film. Non un film qualsiasi, ma un film leggero, quello giusto al momento giusto. Quel film di cui avevi sempre avuto bisogno, senza saperlo. Quel film capace di metterti di buon umore anche se nulla nella tua vita ha un senso e non riesci a trovare una motivazione che giustifichi il tuo agire.

Basta che funzioni di Woody Allen.

Capita che, mentre gli altri sono impegnati in stupide conversazioni serotine, il desiderio ti colga di scrivere a costei per comunicarle il tuo stato di momentanea euforia, mascherata da guarigione. Vorresti ringraziarla per la visione, per i suoi poteri miracolosi, e sapere come prosegue la sua non-vita in un collegio chiuso per la pandemia.

Capita che lei ti affibbi nomignoli affettuosi e cari, che ben si addicono alla tua personalità umbratile.

“Cavaliere oscuro e vendicativo dal tono ipotermico”.

Improvvisamente, ti trovi a ricordare che costei è sempre stata particolarmente gentile nei tuoi confronti e che era solita prenderti in giro scherzando anche quando ancora non la conoscevi. Ricordi che, dopo aver assistito all’ennesima conferenza sull’importanza retorica di riscoprire la cultura classica, qualche mese prima l’avevi invitata a cena.

Eravate soli e avevate parlato per ore, anche se forse non era scattato nulla.

Eppure, gli argomenti trattati spaziavano dalla memoria all’ideologia, dall’esoterismo all’astrologia e dalla storia delle religioni all’ avventurismo romantico di Bruce Chatwin. Poi non c’era stata più occasione di vedersi. Fisicamente non ti convinceva, ma continuavi a tenerla in gran considerazione.

Anticristo Bruce Chatwin Donne
Bruce Chatwin

Capita, però, tra tutti questi pensieri confusi, quando hai trovato il coraggio di ricercare un contatto con Lei, di notare una nuova foto. Una foto in cui indossa un costume ottocentesco, vittoriano, e mostra la sua folta chioma rossiccia, le curve barocche e il seno prosperoso. Quellabbondanza che prima ti era parsa un difetto fisico appare ora in tutta la sua beltà.

Il velo di Lucrezia: questo ti piace, e nulla di più, per quanto cerchi di nobilitare i tuoi bassi sentimenti.

Anticristo Lucrezia Borgia Donne
Lucrezia Borgia

Eppure… Eppure, quell’abito dimostra una passione per la storia, anche se distorta dalle mode giovanili. Eppure, con lei parlavi di esoterismo, di streghe e di altri elementi dionisiaci.

Eppure, studia filosofia.

Eppure, è diversa dagli altri.

Eppure, eppure, eppure… Pensi sia necessario approfondire laun progetto ragionato conoscenza.

E capita che le parole scorrano civettuolamente, tra citazioni alte, note atrabiliari e sfoghi terapeutici. Lei ti dice che morrà gattara in qualche eremo e tu, lurido eremita dai bassi istinti, t’illudi di poter accompagnare la sua solitudine.

Una contraddizione in termini.

Comunque, ogni dieci giorni le scrivi, come a qualunque altra persona che consideri dotata di un QI abbastanza alto da meritare le tue attenzioni. Non in maniera insistente, senza secondi fini, solo per parlare con qualcuno e magari scoprire qualcosa su di lei.

Capita che lei incominci a rispondere dopo ore e a mettere dei punti alla fine dei messaggi.

Tu, che a differenza sua sei una persona razionale, non attribuisci alcun valore a un semplice segno di punteggiatura, che peraltro in un testo normale sarebbe pure obbligatorio. Invece, nella sintassi di WhatsApp, è percepito come un elemento superfluo, appositamente pensato per segnalare il proprio disap-punto. 

Il punto, che noi sani utilizziamo per puntualizzare, serve alla maggioranza passivo-aggressiva della società per segnalare passivamente il proprio non-consenso. Peccato che tale segnale, per noi attivi e razionali, non significhi assolutamente nulla, per le ragioni di cui sopra. Noi preferiamo affidarci all’ispirazione, a quello che il buon Bog ci manda. Sarà che siamo uomini di lettere, non operai della cultura.

E così, capita che nasca un gioco sul non detto.

Si parla di grandi temi, lei ti scrive messaggi lunghi e ti racconta le sue giornate. Tu giungi a perdonarle il ritardo nella risposta, convinto che lei sia solita isolarsi dal resto del mondo per studiare, convinto che non voglia affatto ferirti, convinto che una tale doppiezza non sia ammissibile in una sola persona.

Se non fosse interessata a tequalunque sia la cosa che tu ricerchinon si dilungherebbe tanto.

Non ti parlerebbe di grandi temi.

Non ti racconterebbe le sue giornate.

Anzi, non ti risponderebbe proprio.

E poi la conferma: questa volta è lei a cercarti, lei a proporti un caffè. Ci si vede di fretta, per un pranzo veloce, lei deve prendere il treno. Di nuovo, non succede nulla. Però è bello passeggiare e chiacchierare insieme.

Chiacchiere alte, intellettuali. E poi commoventi addii.

Capita che la ricontatti dopo circa un mese. Le racconti cosa ti è successo nel frattempo e alla domanda «come va?» ti risponde – dopo due giorni – raccontandoti il suo Ferragosto, le sue passeggiate in borghi abbandonati. È fatta: vorresti essere tu ad accompagnarla in quei luoghi. E così le parli di luoghi simili che anche tu hai visitato e lei sparisce.

Capita che, trascorso oltre un mese, avverti il bisogno di conoscere le ragioni del suo comportamento.

Perché ti ignora? Perché sembra essersi dimenticata di te? Perché, perché, perché?

Non trovi una spiegazione razionale che non preveda la distruzione consapevole del cellulare, la rivoluzione di Unabomber o un rapimento alieno.

E così le scrivi. Non risentito. Le scrivi e basta. Ciao, come stai?

Ti dice che era convinta di averti risposto, che è una persona orribile. E tu sei così ingenuo da crederci. È così che si cade nella trappola. Come Ferdinand: «poiché lei mi sfuggiva, mi credetti un idealista: è così che uno chiama i propri piccoli istinti vestiti di paroloni»

In fin dei conti, Lucrezia non è mai stata l’unica. Non hai bisogno di lei.

Anticristo Celine  Donne
Louis-Ferdinand Céline

Comunque, le conversazioni sono sempre interessanti. La cerchi ancora e ancora.

Vuoi capire.

C’è ancora una remota possibilità con lei? O è meglio rivolgersi a quell’altra che ti cerca insistentemente rivolgendoti le attenzioni di una mamma? Agnese, nome manzoniano. Lucrezia, eroina romana.

Agnese o Lucrezia?

Scegli Lucrezia. Le scrivi ancora, sei civettuolo, parli di temi alti. Poi, nel bel mezzo dell’ennesima reclusione domestica, le proponi una videochiamata.

Accetta. Accetta e scompare.

Capita che, qualche mese dopo, dalla finestra della tua stanza origli una strana conversazione. È lei. La baldracca, abbrutita e abbruttita dal suo comportamento, ti sta sputtanando col tuo migliore amico.

Ti dà dello stalker.

Capita che incontri la suddetta bagascia al supermercato. Ti guarda intimorita. Più dalle voci che lei stessa ha diffuso sul tuo conto che da te. Più dall’idea che si è fatta di te che da te. Teme la sua proiezione distorta della tua persona.

Capita che con codesta meretrice tu debba organizzare importanti incontri. Capita che nell’accordarsi sul luogo di ritrovo si faccia il segno della croce. Capita che, parlando di Strappare lungo i bordi di Zerocalcare, più per perdonare sé stessa che per reale convinzione, affermi che la morale della serie è che passiamo ore a riflettere sul male che abbiamo fatto agli altri non rispondendo ai messaggi, scomparendo, quando invece dovremmo «sbattercene e vivere la nostra vita».

E tu pensi: brava, hai capito tutto, troia, mai ho avuto bisogno di te. E capita che prima di andar via lei disegni una croce sulla porta della tua stanza. Così, quasi a esorcizzare il Male di cui sei incarnazione.

Capita, ed è bellissimo. Capita, ma solo agli Anticristi come me. 

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