Sedetevi comodi, perché purtroppo, ho un po’ di cose crude da dirvi, un po’ di crudezze pronte per voi che vi aiuteranno a ritrovare la Trebisonda che anche io perdetti, offuscato dal fumo e dall’incenso del male.
Cara ragazza che studi Storia dell'Arte
, lo so che l’Arte è bella, i musei sono posti incantevoli, le tele di Rembrandt riescono a cambiare il tuo umore come una folata estiva trasforma un cielo plumbeo in una soleggiata giornata primaverile… Mi dispiace, ma puoi prendere la tua Laurea ricamata dall'Università degli Studi e buttarla nella stufa
, i tuoi libri di Achille Bonito Oliva saranno un utilissimo materiale per il macero che terrai da oggi in poi in cortile. Mi dispiace, ti abbraccio e ti bacio in fronte ma questo mondo odia la bellezza, e tu, che cerchi nel mondo moderno le forme di Canova troverai soltanto precariato e concorsi per l’università truccati.
La tua conoscenza dell’arte però, non è perduta, ti sarà utile nell’organizzazione della tua casa, nell’armonia dell’organizzazione floreale del tuo giardino; le tue conoscenze della proiezione aurea saranno fondamentali per insegnare ai tuoi figli le proporzioni e la bellezza del Creato.
Caro ragazzo che studi Filosofia
, lo so che la Filosofia ti ha permesso di mettere ordine nel mondo, ha scavato la tua Anima, ha messo punti di riferimento e di ristoro laddove vigeva l’insicurezza. Lo so… Lo so, ti capisco, Hegel, Aristotele, la Scholastica, il sapere del passato proiettato nel tuo Spirito… Quanta bellezza, lo so, ti capisco fratello e ti abbraccio. Ti abbraccio perché piango con te nel dirti che la tua Laurea dovrà fare la medesima fine, così come i tuoi libri
. Questo mondo votato al male, non vuole la Logica, non necessita di Morale, non vuole sentire parlare di Dio. E chi lo fa, va gettato nell’oblio e nella miseria.
Ma non temere, ciò che hai studiato non è perduto, tutto questo sarà utile per spiegare ai tuoi figli la bellezza di Dio, la Sapienza dell’antico, la Morale incrollabile che un vero Uomo deve possedere per considerarsi Figlio di Dio.
Sognare è giusto, inciampare nel sogno è da perfetti imbecilli.
Ma ora veniamo a noi, miei cari amici, miei diletti fratelli.
Spogliamoci di tutte le illusioni di questo mondo, torniamo nel nostro paesino che tanto odiamo,là è la felicità, nascosta, segreta, che aspetta noi, seduta nel cortile della nostra vecchia casa come la madre e la moglie aspettano il figlio-marito che torna da una guerra ingiusta e che lui combatteva senza averla capita.
Ritornate al baretto cittadino, il templio del cat-calling
, stringete la mano a tutti i suoi storici avventori, dite loro che avevano ragione su tutto, perché alla fine, stringi stringi
la filosofia non è altro che saggezza popolare detta con parole difficili.
Ritornate dalle signore che facevano l'uncinetto e cercavano di mettere una toppa a ogni vestito mentre voi volevate già buttarlo per comprare l'ennesima cinesata.
Chiedete loro scusa, dite loro che avevano ragione, alla fin fine, c'è più arte e armonia nel punto e croce che in Photoshop.
Sperate che una volta al mese, ci sia ancora l’arrotino che viene in fiera nel vostro paesino per limare i coltelli, andate da lui, chinate il capo e chiedetegli scusa, avete sempre fatto battute sul suo ruolo ma ora che vi affila la lama per tagliare le verdure capite la sua utilità e la vostra inutilità. Sperate che sia anche uno stagnino, per poter sistemare le vostre pentole in rame che avete ereditato da vostra nonna, altrimenti le verdure, nemmeno potete cucinarle.
Ritornate nella vostra casa di campagna, nel paesino che tanto odiate, quella vostra casa che se ci pensate bene è vostra e di nessun altro, è della vostra famiglia, di vostro bisnonno, di vostro nonno, di vostro padre e adesso vostra, nessuna banca, nessuna finanziaria, nessun istituto vanta interessi su di essa, non dovete dei soldi a nessuno ogni mese per poter vivere lì… Quella casa ampia, luminosa, che è filogenesi della vostra famiglia, della vostra casata… E voi vi dimenavate per vivere in un bilocale a 700 euro al mese quando eravate sovrani in un piccolo grande regno che aspettava soltanto il vostro ritorno.
Tornate a camminare nel vostro cortile, riaprite i vecchi magazzini e i garage dov’erano stipati in vecchi utensili, vi saranno utili ora che avete aperto gli occhi, vi accorgerete come i vostri nonni (che non erano ubriachi di fandonie come voi)
avevano tenuto tutto in ordine e funzionante nell’attesa che apriste gli occhi, così da darvi – anche se loro avevano già reso l'anima a Dio
– l’aiuto necessario per riprendere quello che loro non erano riusciti a portare a termine. Liberate le vecchie aie, pulite le conigliere, ripopolatele di vita e di movimento.
Ritornate nei vostri poderi, nei vostri piccoli orti, che ora sono miniere di cibo, vi accorgerete come la terra che voi avete sempre disprezzato in realtà era lì, al maggese, che vi aspettava sapientemente, mentre voi sognavate, essa si è mantenuta fertile nell’attesa che voi la lavoraste di nuovo, essa ora è pronta per dare da mangiare a voi e alla vostra famiglia.
Tornate dal Curato, confessatevi, e chiedetegli di venire a benedire la vostra casa e i vostri terreni, ridate ad essi la dignità e la Benedizione che Nostro Signore ha dato al contadino che lavora la sua vigna. Vi accorgete come tutto questo che voi pensavate arcaico in realtà è più attuale che mai, perché il vostro spirito lo ha visto già centinaia di volte, ma i vostri occhi e il vostro cuore lo hanno dimenticato.
Cristo parlava ai poveri e gli ultimi, i protagonisti delle sue parabole erano principalmente coltivatori.
Solo chi maneggia le Creazioni di Dio può capirne il Regno.
Aprite l’armadio, prendete i vostri indumenti fatti di plastica fusa e di marchi cinesi, bangladesi, taiwanesi, e buttateli, non servano più a nulla, ora voi vi vestirete come i sovrani del vostro podere, cioè di cotone e lino con il caldo, di lana e panno con il freddo.
Aguzzate bene l’orecchio, la mattina sentirete gli uccelli cantare, la campane suonare e scandire le vostre giornate. Così come gli occhi, vedrete la merla che becca il lombrico dal vostro terreno per sfamare i suoi piccoli, scorgerete nuovi uccelli, vedrete la bellezza del vostro piccolo regno, accoglierete ogni forma di vita, sarete gai e giocondi quando vedrete una cinciallegra nel vostro orto, perché beccherà gli afidi e vi farà raccogliere in tranquillità le pesche per vostra figlia con le trecce brune.
Aprendo i sensi, aprirete il cuore, la vostra Dolce Metà apparirà, così come appare la rugiada la mattina, vi abbraccerete, vi amerete e i ricordi della vostra vita passata saranno solo un lontano ricordo, un piccolo incubo che poteva durare una vita ma che non è stato.
Farete figli, vi accorgerete che alla fine, non serviva nient’altro per essere felici e sereni, che tutto era già qui, nel piccolo grande regno che aspettava voi per farvi vivere felici.