Leggono la psicologia della Emocrazia
In mano ai lavoratori
i miriniii
Olmeneta Calling, it’s troubling down the Provincia is drowning
Demoni in capa
Frase scritta la sera stessa, da un debosciato, in arte Anonimo Milanese, sul momento: Anonimo Dionisiaco
La Macchina Memetica Italiana
La macchina memetica italiana si è rotta quando internet ha prevalso sulla cazzata fatta tra amici nella vita reale. Questa frase può essere benissimo vera, oggettiva, come il 2004 a.C.
Ieri è stato uno di quei momenti in cui abbiamo festeggiato.
Partiamo dal principio.
Parto da Rogoredo, in via del Futurismo, vicino a via Luigi Russolo (esistono veramente, cercatele)
Dopo dieci minuti sento la presenza di un secondo blastide, mi rivolgo alla stazione, ecco apparire Blastide Furioso. Siamo due, manca la macchina, manca Ranpo. Dopo dieci minuti arriva con una manovra che distrugge quasi il cemento, su un Audi – l’Audi è una macchina da borghesi lo sappiamo, ma è pure una macchina che sfreccia veloce e Ranpo avrà preso dieci, dodici multe per eccesso di velocità quella sera, non solo in auto, anche dal vivo, camminando e muovendosi velocissimo.
La macchina memetica milanese arriva ad Olmeneta per le 9:00.
I padroni di casa, Catone T.ODYA e Jøe Våñny Baldəsyö ci accolgono, due esseri blastidi capaci di radunare una intera giovanile cremonese (La Società dei Militi) per l’evento e creare in quel luogo l’unione:
Provincia & Internet
Sarà che Catone è più un vero poeta e fresco ponfo pieno di funzioni, come un robot, sa tutto di tutti, crea legami. Invece Jøe Våñny è un guerriero, guerrafondaio. Darà fuoco a casa tua se non stai attento.
Scarichiamo il necessario per l’evento, la cascina Feniletto sembra una chiesa, costruita su un tempio pagano, a sua volta costruito su un tumolo neolitico. Il luogo è mistico: un prato enorme, alberi sacri, casolare pieno di oggetti antichi e misteriosi, ragni grandi come un pugno.
Per le 12:00 siamo pronti e pieni, io ho sporcato la maglia di GOG con la polvere e il fango, come un lavoratore instancabile, vado a cambiarmi, torno e vedo un Davide Brullo così fresco che diamine ho avuto problemi di autostima.
E un Guido Iannuzzi pronto a meditare sotto gli alberi e a distribuire broccoli, i Brome, così semplici ma essoterici, nonché esoterici. Ne parleremo… dobbiamo parlarne.
Ma chi sono?
- Davide Brullo, direttore di Pangea e scrittore, poeta e in generale volto fresco.
- Guido Iannuzzi, artista, ha preso un carro-armato T34 sovietico e lo ha esposto al EUR di Roma.
Arrivando al reparto memetico padano, ci sono pure due ospiti d’eccellenza:
- Padanian Shitposter, artisti completamente online, con meme su Instagram e creazioni su Youtube, canale pieno di gente. Nato dall’idea un po’ ingenua di far ridere, ora un duo di personalità. Il mondo digitale è così, e questa è la loro prima apparizione pubblica.
- BlastMK2, un montanaro, un guerriero celto-germanico, padano. Lui lo teniamo più distante da noi, non si sa mai cosa possa fare col suo atteggiamento bellicoso. Forse saccheggiare Roma.
Arrivano anche il nostro primo sponsor, cosa ha reso l’evento possibile con attrezzatura:
Pranziamo in una osteria, con risotto e taglieri di salame, pura crememe. Le discussioni ruotano intorno al cibo, nessun cellulare in vista, tutti sono presenti, offline.
Inizia la Leggenda
Alle 15:00 inizia l’Evento, siamo carichissimi. Arriva la prima personalità blastide, un autore, un uomo che più passano i millenni più diventa ponfo: Magrepino. Lui procederà ad animare la serata.
Jøe Våñny e Ranpo salgono sul palco, parlano di meme e provincia, introducono la giornata.
Quattro interventi:
Crememe, la Provincia cremonese come patria del meme.
Ugo Tognazzi chi è? Autore, regista e attore italiano, capace di creare la prima memetica provinciale. Nel suo Amici Miei e con le sue memate offline. Come non scordare il fatto che per un’intera mattinata si credesse fosse il capo delle Brigate Rosse.
Sgamato lui ammette: era una cazzata. Ma la leggenda e l’attacco della Provincia nel tessuto mentale italiano è già scritta.
Ugo Tognazzi è il capo delle BR, perchè Blast non esisteva ancora.
IlBlast
BROME, Guido Iannuzzi contro-sistema e contro-arte
Può un semplice broccolo romano di resina pitturato di acrilico sfondare l’arte? Siamo sicuri di sì.
Lui, Guido Iannuzzi, non ha di certo poco coraggio, racconta di come andare al mercato a esporre la sua creatura, il BROME, abbia destato tante risate e approvazioni, meglio di una galleria d’arte di lusso e puzze sotto al naso.
Nemmeno un po’ d’arte si può fare…
Le élite culturali delle grandi città come Roma, Milano, New York, in realtà fanno schifo tanto quanto la Provincia
Guido Iannuzzi
Davide Brullo e le sue stroncature, un libro dibattito.
Può un uomo sfidare l’élite culturale? Secondo Brullo il poeta è uno sciamano, pronto a dare l’anima per il gesto, provocatorio e sovversivo, di scrivere versi. Anche alla Luna, all'amata o a chi vuole lui. Non per forza il poeta deve essere un politico.
Legge una poesia di Dino Campana, dai Canti Orfici e ci inietta linfa vitale, nella vita bisogna essere artisti, provocatori e si sa: la società ha creato le case dei folli – oggi l’indifferenza generale – per calmare la follia sovversiva di scrivere versi, ricordiamo i matti Antonin Artaud, Vincent Van Gogh e Dino Campana.
Per poi riscoprirli da morti e fargli onore, per quanto nella vita li hanno maltrattati, esiliati e puniti per un semplice gesto sovversivo.
ValoryApp e la sua idea di social.
Meta ha conquistato il mondo, è il momento di sfidarlo? Secondo Valory, noi giovani abbiamo le risposte e dobbiamo dotarci di un social in grado di portare questa sfida.
Creando un social capace di portare le tue passioni nel reale, nella vita concreta e non più schiavo di un doomscrolling (l’atto di scrollare i social senza nessun interesse, completamente distrutti dentro, incapaci, l’apoteosi dell’ignavia alla vita) ma concretamente vivo.
Battere il grande Meta al suo gioco sarà duro, ma noi confidiamo in Valory.
Quindi siate folli e continuate il vostro movimento reazionario!
ValoryApp, avendo capito l’andazzo si da a questa declamazione, nostri.
Anonimo dionisiaco
Finisco a bere. Mi perdo. Sono Dionisiaco.
Magrepino mi passa qualcosa, una sigaretta, fumo, tossisco un po’. Poi capisco: Magrepino mi ha drogato. E la serata per me prende quella piega tipica, schizonarrativa e schizopoetica, che mi porterà lontano. O anche solo all’TSO.
Mi avvicino a un gruppo di ragazzi, sono blastidi e militi cremonesi che leggono articoli, poesie, e cultura, all'aria aperta, tra uno spritz, un gin tonic, e Magrepino che sta velocemente drogando tutti.
Siamo in orbita e dall’orbita scenderemo a bombardare, da una navicella corsara, il mondo.
Siamo in orbita.
Questa serata è partita leggendaria e sta finendo, con la Luna che ci fissa, con me che vago e declamo a me stesso poesie e colture batteriche mentali. Pensieri velocissimi, metempsicosi. Pensieri velocissimi e un continuo bere. E Magrepino alla fine abbandona la serata, salutandoci, abbandona la nave, reo confesso di averci drogati tutti.
Ci stendiamo sul prato e sentiamo interventi e poesie.
Ci stendiamo sul prato a guardare le stelle, sta lì la sfida.
Alla fine pane e salame cremonese per i fedeli rimasti.
Provincia
E Blast Mixtape con natura blastizzata per i blastidi distrutti prima di rimettere tutto a posto
9/11
Da ilBlast è tutto. Prossimo evento? Chi lo sa…