Sanremo 2022 - Seconda serata

Sanremo 2022 - Seconda serata
Lettura boomer
La seconda serata del festivàl ci ha regalato qualche bel momento e qualche bella canzone. Sottolineamo qualche, ma va bene così.

Ed ecco la seconda serata.

Sanremo apre con un omaggio a Monica Vitti, difficile fare peggio di quanto fatto per Battiato durante la prima serata. Ma la serata è appena iniziata. Ci sentiamo di dire che il pippolotto sul razzismo era evitabile. “Non mi hanno preso perché sono nera!! procede a spiegare come l’hanno presa perché è nera. Sweet. Ma il più basato di tutti è e rimane Checco Zalone.

Checco è Blast! A lui non gliene frega niente, anzi, menomale che è lì a risollevare il festivàl.

Tra racconti calabresi e lucani, qualche trans brasiliana ed elevatissimi momenti. Ti vogliamo bene. Soprattutto abbiamo apprezzato la performance di Ragadi, diminutivo di Ragadi Anali, che ha lanciato un singolo pazzesco e il virologo.

Potente parodia di Al Bano, finalmente dopo Sì sì sì Vax questi virologi narcisist hanno imparato a cantare, o meglio, Checco è riuscito a farli cantare indirettamente.

Nostro.

Ma vediamo le esibizioni:

Sangiovanni: carino, alla fine fa il giochetto con Amadeus, che da vero boomer non capisce un cazzo, e urla le parole proibite del Fantasanremo. In ogni caso, preferiamo il suo cugino Napoletano Santuzzo “tuzzo” di Giovanni.

Giovanni Truppi: Il cantautore napoletano non spicca decisamente per eleganza sul palco dal momento che si presenta in canotta da muratore. Ma il testo della canzone da lui cantata, o per meglio dire “recitata”, non è male. Confidiamo che al televoto i suoi concittadini lo votino.

Iva Zanicchi: La canzone non è delle migliori, risulta un po’ datata. Lei invece canta abbastanza bene senza steccare. Da notare che la canzone è chiaramente un rimando alla discussione che ebbe nel 2009 con Benigni (quell’anno portò una canzone dal titolo “Ti voglio senza amore”). Malus: non caga sul palco nemmeno in questo Sanremo.

Donatella Rettore e Ditonellapiaga: Semplicemente spumeggianti. La loro Chimica è una canzone molto orecchiabile e ballabile. Segnaliamo una Rettore palesemente ubriaca infatti ci aspettiamo che per questo le vengano assegnati 20 punti al Fantasanremo.

Elisa: Per la prima volta a Sanremo dopo la vittoria del 2001 incanta per la sua delicatezza e la sua potenza. Si piazza in prima posizione nella classifica generale, prima anche del duo composto da Mahmood e Blanco. 

Tananai: Con la sua Sesso Occasionale cerca di imitare il Maestro Aiello e la sua leggendaria Sesso Ibuprofene. L’esibizione riesce ad essere addirittura peggiore, tuttavia ho l’impressione che il pezzo in realtà sia molto simpatico e ci ritroveremo a cantarlo prossimamente.

Irama: L’anno passato si fece Sanremo in DAD, quest’anno è presente con una rivedibile rete da pesca addosso. Bella però la canzone, con delle vibes che ricordano Zucchero nella colonna sonora di Spirit: cavallo selvaggio

Aka 7even: non so che dire, non mi ha particolarmente colpito. Canzone onesta, completo un po’ meno, nel complesso ha assolto degnamente al suo ruolo di “quota De Filippi

Emma: dai, fa il suo la canzone, si vede che Emma l’esperienza sanremese ce l’ha: esibizione solida, commozione finale ben fatta (questa mi sa che è l’esperienza da giudice ad Amici e X Factor). Ottima la replica del gesto della fregna di berlusconiana memoria.

Fabrizio Moro: a sto ragazzo gli si vuole bene, con questa voce da periferia romana che ne ha passate tante, però quest’anno poteva fare di più. Canzone un po’ sciapa, spero di rivalutarla nel corso delle serate.

Matteo Romano: da quest’anno è stata introdotta anche la quota “star di tiktok” nella selezione, segno dei tempi che cambiano. Dai, alla fine ci sta, la canzone non è indimenticabile ma carina, poi il paragone tra l’amore e la popolarità dei contenuti sui social in linea con il personaggio. Va detto però che l’impostazione e il look ricordavano molto i bambini della Clerici di “Ti lascio una canzone“.

Highsnob e Hu: Format scenico tipo i Coma_Cose ma più dark, modo di cantare che nelle strofe ricorda un po’ Le Luci della Centrale Elettrica, per una canzone che obiettivamente lascerà poco alla musica italiana. Un plauso però ad Highsnob che forse batte Achille Lauro in trashume dei tatuaggi.

Le Vibrazioni: e niente, la canzone qualche innovazione la porterebbe pure, con quel riffetto sintetico che definisce la canzone, prontamente però rovinato da dei rivedibilissimi “oh-ohohoh” d’accompagnamento che ci fanno tornare con i piedi per terra nella loro comfort zone che ben conosciamo: quella dei rockettari di paese che fanno i marpioni alle sagre d’estate con le ragazze più indifese. Un ruolo duro, ma che d'altronde nella massima manifestazione canora del paese deve pure ricoprire.

Ulteriori note:

  • Purtroppo il Maestro Beppe Vessicchio non fa la sua apparizione nemmeno durante la seconda puntata. Tutta colpa del mancato rinnovo del Green Pass dice Ansa. Fanculo la dittatura sanitaria!
  • Continua il greenwashing da parte di Eni, che tenta in tutti i modi di ripulirsi un po’ la faccia. Ce la farà? Attendiamo trepidanti queste ultime sere.
  • Arisa #escile, Malika Ayane, vabbè dai non serve
  • Francesca Michielin continua a battersi contro la produzione sanremese per cercare di far dare i fiori anche agli uomini. Difatti quando le vengono consegnati decide di darli al primo violino, secondo riferimento dopo chi dirige. Alcune malelingue dicono glieli abbia dati perché lei non sa dirigere.
  • Ana Mena viene riconfermata dalla sala stampa come la peggiore di tutta Sanremo (per ora).
  • Fantasanremo è inflazionato, basta stare là a ripeterlo. Normaloni! Il gioco è bello, durerà poco?
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