Città

Città
Schizopoesia sulla Città, tra una Milano abbandonata, deserti di cemento e marmo barocco.

Guardano sbilenche

Giù per le strade

Pupille senza volto

La camminata incerta

Sopra dune di quartieri.

 

Sghignazza ogni persiana

E ogni vetro al cielo

Al passaggio d’ombra

Sussurrato 

All’ennesima fronte gotica,

Schizopoesia

Ai balconi barocchi

Stralunati a picco

Sui fianchi levigati

Di altari d’ossessiva altezza,

E capitelli corinzi

E naiadi che struscicano

Su Garibaldi furenti

L’indifferenza di una banca.

Schizopoesia

Vibrano gli uomini,

D’assenza si apre la strada

Ad ogni respiro fendente

Il nulla immutato,

La strage si compie di spalle

Schizopoesia

Puoi dirti salva Città,

Quando solca la luna?

E ti rimiri nel tuo silenzio

Cosa scorgi?

Mille città e cittadelle

Arroccate ad ogni istante

Passato su di te affilano

Le stimmate dannate

D’altri mille mondi

Sopra sotto

Quando il tramonto sgorga 

Nelle vie di cianotiche vene 

In requiem danzanti

Sui febbrili frontoni

Schizopoesia

In ogni via di ogni angolo

Ogni guglia sanguinante 

Ogni lacrima di marciapiede

Si riversa sulle ciglia crollate

E solo inspira: abbandono.

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