Uno sguardo nel buio

Uno sguardo nel buio
Racconto democratico, riuscirà il senatore Wang a vincere le primarie?

Signor Wang, mi sente? Si svegli…la prego, si svegli.

È arrivato il momento per lei di andare in scena…

La festa di raccolta fondi era ormai finita.

Il pavimento era ricoperto di cartacce, coriandoli e gadget ridicoli; le pareti erano tappezzate di striscioni, coccarde e poster roboanti e ovunque si leggevano <Wang 20**> e svariati altri motti stucchevoli.

Sul palco, dinanzi a un microfono spento, stavano tre persone: Margaret May, la spin doctor dai capelli rossi, il contabile Rufus Smith, un tubero d’uomo, e lo slanciato e ben tenuto bel giovane di discendenza Han e mongola corrispondente al nome Damon Wang, dal volto gentile, radioso e incorniciato da capelli corvini.

La sua gaudenza stava però un po’ scemando in quel preciso istante.

Ehm, posso dire che la conferenza stampa è andata benissimo, ragazzi?

Smith scrollò le spalle e si avviò verso l’uscita 

Ho una cena.

Non ho voglia di discutere ora.

A domani.

May rivolse un sorriso caloroso a Wang e gli mise una mano sulla spalla.

Certo, è solo l’inizio, ma la campagna vera parte solo dal prossimo mese! fece lei speranzosa.

Più tardi, Wang si era rinchiuso nel suo ufficio; osservava amareggiato il Sole che tramontava e poi cadde sulla propria poltrona. 

Aprì il suo piccolo frigobar e tirò fuori una gazzosa.

Niente cocaina per lui, solo bustine di zucchero prese dai bar.

A mani incrociate, cominciò a riflettere:

Allora, se tutto va bene dovrei ricevere

delle telefonate domani mattina

o magari nel pomeriggio.

Beh, sì, certo che le riceverò, ci siamo dati da fare per questo!

Con la coda dell’occhio si accorse di un’intrusione nel suo spazio: sulla scrivania di vetro perfettamente in ordine c’era un pacchetto.

Ma... pensò, Strano, mi avrebbero

dovuto avvertire di nuova corrispondenza!

Si chinò sul pacchetto e piano piano se lo rigirò fra le dita.

Dentro c’era una scatola di plastica e un foglio di carta.

Damon, sei troppo insignificante come politico per ricevere un ordigno esplosivo… pensò mestamente; slegò lo spago che legava il pacco e srotolò il cartone.

Poggiò la scatola e lesse il foglio.

Si raccomanda di non guardare in bocca al cavallo dopo averlo ricevuto in dono.
Ma in ogni caso, puoi sempre provare a ritrovare il mio indirizzo anche solo per divertirti inutilmente.
Firmato: N.  un vecchio amico di famiglia.

Damon aprì la scatola, lentamente.

Srotolò con cura da un panno quello che sembrava un paio di occhiali dalla pesante montatura squadrata.

Se li passò fra le dita, smarrito, e provò a infilarseli: gli pesavano sul naso.

Ah, Damon, scusami se vengo qui ora ma volevo dirti una cosa!

Non ti preoccupare, Margaret, dimmi pure…

Damon per poco non si ribaltò sulla propria sedia dopo aver poggiato lo sguardo sull’aiutante Margaret; gli occhiali gli scivolarono giù fino al mento e lui poté di nuovo rivedere il vero volto di lei.

Damon, tutto a posto? Cosa è successo?

Ehm, stavo provando questi occhiali che sono appena arrivati, ma sono graduati male! Li dovrò restituire!

Vuoi che ti aiuti? Ma da dove vengono quegli occhiali? Ma Damon, stai sudando, cosa succede?

Nulla, nulla, ci penso io…

Ora è meglio andare tutti a riposarsi.

Le luminarie della sala congressi di Milwaukee risplendevano giallognole.

Damon la osservò dalla sua auto, dietro il posto del guidatore, mentre la vettura si avvicinava lentamente.

Molti la stanno attendendo là dentro, signor Wang!

Si, spero ci sia davvero aspettativa, sono quasi tutti donatori importanti.

Senza di loro, il Partito Democratico non esisterebbe… ah ah, perdonami, dimentica quello che ho detto, Rupert!

Damon passò sopra il tappeto, abbagliato dai flash, e poi si immerse nell’enorme centro conferenze. 

Una massa pullulante di personaggi variopinti la occupavano, sciamando in gruppi e congreghe fra banconi e tavoli colmi di materiale informativo.

Damon deglutì, poi cautamente tirò fuori dalla propria giacca una custodia da occhiali e l’aprì.

Quegli occhiali nuovi, signore? chiese la May, fedelmente accostata dietro di lui.

Sì, ho avuto un calo brutto della vista negli ultimi mesi… mormorò Wang.

La May notò che la mano di Wang sembrava tremare e che lui stesso ebbe un sussulto dopo essersi messo gli occhiali.

Non mi rendono più brutto, vero, Margaret?

Ah no, semmai la fanno sembrare più serio.

Lei ha la faccia di un ragazzo, lo sa!? E non ha neanche quarant’anni!

Damon Wang sorrise e poi le fece cenno per incamminarsi verso un gruppo di ospiti.

Raggiunti, una signora vaporosa di mezz’età le strinse la mano.

Buona sera Wang, piacere di vederla.

Il sorriso di Damon fu sincero

Anche per me.

Un uomo baffuto si parò a fianco.

Che onore averla qui!

Damon fece un sorriso un po’ più tirato, ma ancora cortese –Certo, anche io sono molto onorato.

Lei terrà un intervento dopo, vero? continuò la donna, tutti la stanno aspettando: l’enfant terrible del Partito Democratico! Senatore solo per due anni e già avviato lungo la corsa alle primarie.

Ah già, vi ringrazio della vostra calorosità.

Ad avere l’ultima parola saranno comunque i lavoratori americani e anche…

Un improvviso statico interruppe la conversazione e si girarono tutti verso la fonte del suono: sopra uno dei palchi nel salone aveva preso la parola Mac Ready il rosso, una sorta di troll in abito color crema, altro grande favorito della corsa democratica.

Prima che la kermesse entri nel vivo, vorrei che prendessimo un minuto per riflettere su chi sta peggio di noi, su chi ha perso le proprie opportunità e la possibilità di esercitare i diritti della democrazia… ma questo microfono funziona? Ah, un minuto di silenzio per il mondo arabo.

Ah, credo che ai repubblicani questo non piacerà, ma d’altronde questo è il nostro congresso.

Mormorò la signora vaporosa prima che tutti si piegassero in un contrito silenzio.

Dopo un minuto, il brusio e lo scalpicciare ripresero.

Quel Mac Ready è troppo teatrale! sentenziò il signore baffuto.

Sì, ma è una brava persona, lo so per certo… mormorò Wang, aggiustandosi gli occhiali.

Ah, se lo dice lei, signor Wang! l’uomo baffuto trattenne una risata smargiassa.

Wang si passò una mano fra i capelli 

Beh, mi sembra sempre buono ricordare chi sta peggio di noi e chi un tempo era nostro alleato.

Parlerò con Mac Ready in privato, anche perché mi sembra quello con una piattaforma diplomatica più sincera.

Vedete, io credo che dovremmo ricominciare a dialogare apertamente con l’Europa…

Per l’amor del Cielo! – esclamò la signora – dopo tutto quello che è successo negli scorsi anni, e con la faccia tosta con cui ci hanno coperto d’ingiurie dopo il 20… oh, guardate, arriva Arthur De Lillo.

De Lillo era un omino tondo che quasi sembrava un panetto di burro in forma umana, dalla pelle liscia come quella di un infante, vestito con uno smoking luccicante; venendo avanti afferrò e strinse calorosamente le mani di Wang.

-Carissimo!  per poco non lo baciò – finalmente la luce del nostro Partito che viene qua a portare gioia!

Damon si bloccò un attimo: la signora May ebbe per un attimo l’impressione che si sentisse male, tanto era impallidito di fronte al signor De Lillo.

Ehm, mi fa piacere rivederla, stavo proprio ora per allontanarmi un attimo, mi deve dire qualcosa?

Esatto signor Wang! volevo chiederle se fosse possibile saperne di più sul vostro programma per l’istruzione primaria…insomma, i bambini!

Pronto? Parlo con l’ufficio locale del bureau?

Scusi ma da dove chiama?

Dal Wisconsin, da una cabina telefonica… devo fare una denuncia anonima.

Funzionano ancora le cabine telefoniche?

Wang stava rimettendo a posto le proprie carte nell’ufficio di Pasadena.

Aveva un’espressione serena, nonostante la quantità enorme di documenti sul proprio tavolo suggerisse una certa pesante attività.

Margaret May entrò nell’ufficio

 Ma guarda un po’, Damon: in due mesi hai fatto fare due anni di progressi all’intero partito! disse e lasciò un pacco di fogli sul tavolo.

Le mail sono già passate di moda? Siamo tornati ai telegrammi? chiese lui.

No, tanto non c’è più il rischio di collasso informatico dopo l’adozione dei maxi-firewall… non che ti debba spiegare nulla sull’argomento. Ah, a proposito, hai visto che è successo a De Lillo?

Cosa mi sono perso, Margaret? Damon incrociò le mani.

La donna si grattò una tempia, con aria imbarazzata

Starà in prigione per almeno un secolo!

I federali hanno confermato tutte le accuse formulate: prostituzione minorile e pedopornografia… Tremo solo al pensarci! E dicono che ci siano arrivati grazie a denunce anonime!

Era un tipo un po’ mellifluo, certo, ma mai avrei pensato una cosa del genere… annuì Wang.

Un vero scandalo, altroché! Uno dei più munifici donatori del Partito Democratico e non lo abbiamo più a disposizione! brontolò Smith entrando. Damon, ti ho fissato i tre appuntamenti della prossima settimana.

Cerca di sedurli tutti, perché dopo aver perso De Lillo è come se ci avessero tirato una pallonata nelle parti basse.

Abbiamo bisogno di tutti i lobbisti possibili per vincere questa campagna, capito? Non ti fare scrupoli!-

Buon giorno, signore.

Buon giorno, senatore Wang.

Possiamo parlare di…

Le garantisco che io sono un uomo integerrimo, signor Wang.

Mi dicono che traspaio onestà dalla pelle come fosse vetro.

Io non ho segreti, senatore Wang.

Signor Wang, io non ho nulla contro gli omosessuali!

Signor Wang, io non ho nulla contro gli eterosessuali!

Io ho pagato fino all’ultimo centesimo!

Io amo gli animali, signor Wang!

Cosa vuole che faccia se non del turismo artistico in Germania, senatore?

Senatore, tutto a posto, si sente bene

Damon, tutto a posto?

Ah sì, Margaret, per piacere, puoi portarmi un altro caffè?

Ma insomma Damon, sarà il quinto della giornata! Scusami, cosa dico… devi essere sempre così stanco!

Ma no figurati Margaret, hai ragione, ne sto bevendo troppo.

Rufus, hai finito?

Sì eccola qui! Vuoi che ti faccia un riassunto, prima che tu la legga?

Ehm, d’accordo, dammi la tua opinione.

Abbiamo abbastanza soldi per campagne elettorali fino alla fine del secolo, potremmo fare anche quella del Partito Repubblicano.

Ah, stiamo davvero facendo un ottimo lavoro.

No, Damon, tu stai facendo un lavoro dannatamente perfetto.

Tutti ti amano e non sbagli un colpo a scegliere gli uomini giusti per il Partito.

Wang sospirò

Margaret, Rufus, dove pranziamo oggi?

Lei sorrise

Un posto tranquillo, Damon.

 Dobbiamo parlare del tuo prossimo importante incontro con i magnati dei social network, quelli che controllano tutto ciò che succede su Internet!

Sì, tutto a posto?

Sì certo, signor Anderson, come mai me lo chiede?

Ha fatto una smorfia poco fa, come se un animale l’avesse morsa! È sicuro di sentirsi bene?

Certo, certo… la prego, voglio continuare il tour nella sua Compagnia.

Le grandi corporazioni informatiche sono ancora la via del futuro, senatore Wang, dobbiamo ricordarcelo!

La prego, ha un fazzoletto? Dovrei pulirmi gli occhiali e non trovo più il mio panno.

Ah, certo, tenga qui. 

Ah, ecco chi arriva! Senatore, le presento il nostro consigliere esecutivo Jason Du Bois… senatore, cosa le prende? Sembra che abbia visto un fantasma! Senatore?

Rufus, per l’amor di Dio, dammi tregua.

Ci hai quasi fatto perdere l’affare, stavi dando di matto nella sede della più grande compagnia informatica d’America! cosa ti è preso?

Rufus, lascia in pace Damon… sta reggendo questa campagna anche troppo bene, lo sai che è un individuo sensibile! Ha avuto un malore

Margaret, Damon uno sensibile? Questo è un volpone, credi a me.

Un cervellone, noi per lui siamo solo dei pedoni.

Si mangerà re, regina e un backgammon al tavolo accanto, se manterrà il suo autocontrollo…porca miseria Damon, dipende tutto da te, lo sai?

In quella bettola sporca, nascosta in una remota viuzza di Washington, c’erano poche persone, oltre al barista che non vedeva l’ora di serrare.

Al bancone stavano seduti in due: un vecchio villoso, avvolto in un pastrano ormai consunto fino alla lacerazione, e Damon Wang, vestito ancora in completo, col colletto sfatto, i capelli stravolti e gli occhi sgranati.

Barista, un altro, per favore!

Ehm, siamo tipo al decimo whiskey, signorino, non credo che le faccia bene.

Le farebbe meglio una dormita.

Ah, ma devo trovare il modo di sopprimere tutti quei caffè, capito?

Il vecchio pulcioso si sturò un orecchio dal cerume, e poi scrutò Damon con attenzione

 Hey, ma lei è quello lì, il ragazzo prodigio del Partito Democratico! Che ci fa in questa fogna?

Hey Burt, parla con più rispetto agli avventori nel mio locale!

Wang, con le dita tremanti, tirò fuori i propri occhiali dal taschino e se li infilò; squadrò entrambi per qualche secondo e poi sorrise.

Ehm, due brave persone… sì, sono Damon Wang.

Mi sto un attimo riprendendo dalle mie fatiche, dal mio trambusto… tanto, quest’anno ci sono le elezioni, se non mi prendo qualche pausa ora prima della fine, non che non abbia voglia di lavorare, eh…-

Ah, lei indossa degli occhiali da vista? – commentò il barista – non li usi mai in tivù, Signor Senatore, sono orribili.

Ah sì, questi occhiali sono orribili, lei non sa quanto ha ragione…

Non ha paura a venire da queste parti? Certo, tra i lazzaroni come noi lei è molto popolare, posso metterci la mano sul fuoco!- fece il vecchio –ma non ha proprio paura?

Oh, per l’amor di Dio, smettila di buttare sterco sulle strade di DC, Burt! Con quello che sono diventate Roma e Berlino, qui pare Disneyworld! sbottò il barista

Questa città… le farò recuperare lustro, le città americane torneranno a essere fari di salvezza… ricoveri degli affamati e degli umili… mormorò Wang.

Ah, lei sarà eletto di sicuro, sembra avere il tocco magico, una parola buona per tutti, Senatore! commentò il barista.

Eh, ma sa, non è solo merito mio… vede questi orribili occhiali dalla montatura pesante? Vi dirò un segreto, elettori: con questi occhiali posso vedere le persone come fossero fatte di vetro!

Il barista e il vecchio si guardarono, sconcertati.

Come un caleidoscopio o un televisore, davanti a me i volti delle persone si tramutano in schermi attraverso questi occhiali e posso vedere i loro pensieri, i loro segreti, come immagini e frasi condensate su un cristallo…- Wang tentennò sotto lo sguardo preoccupato dei due conversatori.

Si sente bene?- fece il vecchio – Accidenti, il cinesino è svenuto!

Dove sono gli occhiali?

Ah, sta parlando di questi? 

Non si crucci, sono venuto ad assicurarmi che lei non li perdesse.

Sono stato io stesso a spedirglieli, signor Wang.

Vede, sono io un vecchio amico di famiglia…

Suo nonno catturò la mia attenzione anni fa, come uomo estremamente volenteroso e virtuoso… e suo trisnonno ricevette una mano da me per fuggire con la famiglia ai tempi di quel turbolento conflitto del Taiping nella sua madrepatria ancestrale… lei ha la stessa luce nei suoi occhi, una luce intensa e pura come lo spirito della sua campagna elettorale!

Ma perché? Perché proprio a me?

Lei è un uomo di onestà cristallina e di valori intoccabili, una rarità al giorno d’oggi! Anche per questo gli elettori la premieranno…

Ma cosa dice? La mia campagna non è certo una crociata moralistica!

Ma i cittadini la vedono sotto tale luce.

Là fuori il mondo è impazzito, signor Wang, e non sto usando una frase da repertorio: la gente davvero crede che non ci sia più raziocinio nei commerci e nelle istituzioni.

Solo lei può vedere la verità e distinguere cosa i nostri corrotti e confusi farisei covano nel cuore. 

Lei troverà il modo di sottometterli e si insedierà nello Studio Ovale.

Ma tutto questo? Io ho tradito la fiducia di tutti con questa stregoneria…

Lei cosa ha fatto? Lei ha cercato di fermare dei criminali e dei perversi col suo potere, e ha impiegato il suo dono esclusivamente per portare avanti la sua giusta crociata!

Ma tutto il lerciume che ho visto, che ho compreso, che senso ha tutta la mia campagna, in un mondo che nasconde questi orrendi segreti? Io non voglio passare alla storia in un mondo del genere…

La storia non pretende di spiegarsi a tavolino, la storia si incarna attraverso gli uomini appropriati.

Perché gli uomini appropriati sanno vedere la realtà per quella che è e lei per vincere dovrà strabuzzare ben bene i suoi occhi dolci.

Arrivederci, signor Wang.

Wang aprì gli occhi: sentiva odore di pulito e vedeva verde e bianco.

Era in una camera d’ospedale, a letto, in pigiama: si voltò intorno e vide solo un altro paziente che dormiva profondamente.

Istintivamente si passò una mano in faccia e guardò verso il comodino.

Gli occhiali erano appoggiati lì.

Un’infermiera entrò portando un vassoio con una colazione parca.

Lei ha delle visite, signor senatore.

Ben svegliato.

Cosa è successo? Perché mi trovo qui?

Sembra che lei abbia avuto un esaurimento nervoso, senatore, mentre era a fare una passeggiata serale.

 Se posso permettermi… mi dispiace veramente tanto per lei, proprio ieri notte quando avrebbe dovuto festeggiare!

Perché mai, signora?

Ma come, non ricorda? Oh, lo stress deve averle fatto perdere lucidità.

 Congratulazioni, senatore!

Ehm, per cosa?

Lei ha vinto le primarie democratiche!

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