La vaporwave è un microgenere di musica elettronica (precisamente di musica elettronica indipendente), nonché corrente estetica, nata intorno al 2010. Inizialmente una variante ironica del chillwave, la vaporwave si è sviluppata in parte anche dalle tendenze sperimentali del pop ipnagogico e caratterizzato dall'appropriazione di stili come lo smooth jazz, R&B e lounge reinterpretati con tecniche di sampling.L'ideologia di fondo del genere si distingue spesso per il suo approccio ambiguo nei confronti della cultura pop degli anni 80 e 90, ma conservando un senso di fascino e nostalgia verso l'estetica
(soprattutto digitale, ma anche rispetto alle pubblicità)di quegli anni.
- Wikipedia, definizione di Vaporwave
Il nuovo si definisce in risposta a ciò che è già stabilito; allo stesso tempo, lo stabilito deve riconfigurarsi in risposta al nuovo. L'affermazione di Eliot è che l'esaurimento del futuro non ci lascia nemmeno il passato.La tradizione
non conta nulla quando non viene più contestata e modificata. Una cultura che si limita a essere conservata non è affatto una cultura.
- Mark Fisher, Realismo Capitalista, Capitolo Uno
Vaporwave, lentezza →società (ほ煙屋演移)
La vaporwave è decisamente un genere interessante, sia per la sua sonorità – ormai diventata troppo comune, ma all’epoca strana e nuova , sia per la sua estetica – detta memeticamente 【aesthetic】
.
Ma vi è del buono in questo futuro mancato, rappresentato da statue greco-romane, pubblicità anni ‘80 e una sorta di lentezza, in netto contrasto con il turbinio della modernità?
Parlare di lentezza, intesa come un rallentamento, è di norma poco futurista. E io definendomi prima di tutto tale, non posso che esserne contro. Non pensate sia meglio la sonorità nightcore? Ovvero musica pop attuale e non velocizzata? Non pensate sia meglio una waifu minorenne alla statua marmorea?
Ma vi è una sorta di silenziosa protesta, ovviamente in album più ancestrali, rispetto al marasma attuale, tornare alle origini della vaporwave significa tornare a un pre-COVID, Trump, addirittura: pre-Drive (2011).
Faccina shockata
😳
Fa più strano della Brambilla che propone di rimettere le faccine sulle pagelle del liceo vero? Invece vi beccate le emoji, teste di unto.
Tornando al capostipite, che odio, Macintosh Plus – Floral Shoppe. O a Laserdisk Visions – New Dreams Ltd., o alla playlist (la mia preferita) Satisfaction Guaranteed dello youtuber Jason Sanders, contenente tra l’altro la mia preferita: Abelard – Cheap Talk, contenuta in Meta Valley dello stesso autore…
Scusate devo riprendere la frase prima…
Insomma: rallentare il passato, il presente per ottenere un futuro mai arrivato veramente, rimasto intrappolato tra pubblicità e media di reaganiana memoria.
Nonché nella produzione cyberpunk gibsoniana, sterlingiana e dickiana. Leggeteli. Anzi Non Leggere.
Craxi > Sti figli di troia di Thatcher e Reagan, nonché Pinochet.
Allora rimane un futuro mai veramente realizzatosi, e qui mi viene in mente Marco Pescatore. Mark Fisher. Diceva, poro non c’è più, che il futuro è un eterno presente ormai troppo ibridato dal passato, memoriale e parassitario. Marinetti direbbe: sfascia il presente passatista, avventurati nel futuro matto. Mark Fisher la mette meglio.
La vaporwave la suona. コ佳み雲
Il brutto è proprio la fine del futuro, che può benissimo essere ricercato nel passat…
‘SPE ANONIMO MILANESE, MA TU SEI FUTURISTA E RICERCHI IL FUTURO NEL PASSATO? 😳😳😳
Non proprio.
Io cerco un futuro, nel passato trovo un’ispirazione ma finita lì. E nell’80, nessuno si sarebbe immaginato la monnezza attuale. Forse solo i grandi capi finanziari, ricordiamo a chi voglio pisciare sulla tomba, vero signorina Thatcher e signor Reagan?
Ma il presente, reso tale dall’addomesticazione dell’uomo sotto il capitalismo patologico, parassitario e neurologico, nonché dalla negazione pura e semplice di un futuro ambizioso o puramente ideale: ci rende schiavi.
Patologico: malato, senza via di cura, infettivo.
Parassitario: invadente, sanguisuga.
Neurologico: mentale,attaccante il cervello.
(ノ ゞソ温゜姻ゴ真 オォワコ屋)
A questo la vaporwave pone un freno rallentando la corsa e rindicando una via: il futuro retro-visionario dell’animo umano. Torniamo al futuro, con tutto lo slanciò del presente, rendendo passato il presente.
Le sonorità calme, da supermercato o ascensore, altro non sono che un invito al rallentare la corsa, concentrarsi, per impedire un affaticamento neurale nella lotta contro il patogeno capitalista.
E quindi rallentare il presente, accelerare il futuro. ュ艶トマだ 竹グ
E quindi rallentiamo la vita, concediamoci un sano ozio, un sano relax, un sano: chill. Prima di stoccare il virus, il potentato, e riprendiamoci un futuro.
Uno dei tanti.
Insomma signori, e madame, qui è un po’ il caso di riportare una vecchia frase a me cara…
Ma noi siamo calmi, stiamo chill.
Noi ci ritiriamo, lasciamo momentaneamente la palla, nella nostra malattia mentale di pensare che questa non sia vita, ne tanto meno progresso o futuro, noi lanciamo un’invettiva, una stoccata finale al futuro finto, eterno passato e presente che ci impongono.
Dopotutto:
Il futuro appartiene agli psicolabili. ギしが唄新
Parte figa che tengo per ultima dopo la catchphrase più epica del mondo.
La Vaporwave, ovvero come ho smesso di preoccuparmi e amare la ambient.
La mia esperienza vaporosa parte da una storia breve: i meme. Si evolve in punti di autismo musicale in cui ho scoperto, rapida successione:
- Yellow Magic Orchestra, Kraftwerk, Isao Tomita, Giorgio Moroder, Tangerine Dream e mi manca solo Brian Eno, nonché ho scoperto quel minimalista biricchino di Philip Glass.
- Noise, Japanoise, sperimentale e Free Jazz (Coleman insegna)
- Ambient, Dungeon Synth, Jazz Ambient, Vapor-jazz, se si suol dire questo termine appena coniato da me. Quindi Haircuts for Man e Macroblank (Tutt’ora sto sentendoli, mentre scrivo).
Ho iniziato ad amare la bomba, ho amato la bamba, amo tutt’ora il basso elettrico molto lento e pressante. Ho smesso di pensare vi sia una soluzione ai problemi, ma come acqua: passeranno, mentre Macroblank suona il saxxxo.
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Ecco qui permettetemi una stronzatella per la SEO, devo allungare l’articolo insomma, ce sì.
VAPORWAVE VAPORWAVE VAPORWAVE カ塩ぷ
La vaporwave è quindi l’arma d’eccellenza per chi vuole combattere il logorio, veloce e burnout-ico moderno. È attualmente indicato, specie perché lo sto facendo io ora: ascoltare tutto quello che ho citato, ovviamente ho messo vari collegamenti nel testo azionabili cliccandoci sopra, con delle supreme cuffie noise-cancelling, o con riduzione del rumore, mentre la vostra macchina celebrale si lascia trasportare e vi fa: rallentare il presente.
Il fucile del suono è sulle terga dello stato della repubblica italiana.
It’s all in your head! ょ扱ク乙園