l’album de fameja me lo ga fato l’autoveloxx
Automobilista veneto, sempre
Nel momento in cui scrivo gli autovelox distrutti da Fleximan sono 18, come gli anni delle 2006 quest’anno.
Viva la Figa!
La voglia di mona è il motore dell’universo, ed è sempre stato così. Oggi forse la voglia è un po’ meno, e infatti l’Europa è ferma: è passatista.
Tira de pì un pel de mona che un car de bo.
(Tira di più un pelo di figa che un carro di buoi)
Sicuramente chi ha valutato negativamente la passione per la gnagna evidenziata fin dalle prime righe di questo articolo è favorevole agli autovelox e al limite di 30 km/h in centro abitato.
Facciamo grosse generalizzazioni
Alla fine, quali amebe avverse al rischio, al rischio di essere rifiutati o al rischio di finire imbaìnai (impallinati) su per un platano dietro la statale, i 30isti (ovviamente avversari di Fleximan) non conoscono piacere.
Ma, non contenti di questa loro situazione, non sapendo come uscirne, vogliono negare il piacere agli altri.
E così gli adulti di domani si formano su tiktok, dove, se non vengono indottrinati da quel ghei di Andrew Tate, vengono rieducati alla dottrina queer, negandosi in entrambi i modi il piacere del sesso.
In maniera meno subdola e più tradizionale, attraverso limiti assurdi e autovelox, questa stessa generazione che paga cifre alle tipe su Onlyfans anziché spenderli a troie, si trova rovinato anche il piacere di guida.
Naturalmente, chi preferisce OF al bordello in Austria non conosce di per sé il piacere di guida, stando comodamente seduto in camera sua atrofizza muscoli e mente davanti a uno schermo, mentre il puttaniere DOC sta facendo 500 km valicando le Alpi solo per 5 minuti d’illusione d’amore.
Scelte
Mentre il primo è un tipico uomo
post-moderno, il secondo è, senza saperlo, un inguaribile romantico. Un romantico che mette davanti i sentimenti e le proprie aspirazioni alla razionalità, esattamente come analizzato da Razzo Spaziale BDSM circa il caso Sgarbi: il Byron italiano?
Se Vittorio Sgarbi è l’ultimo romantico in Italia (e infatti lo vogliono mettere al gabbio), Fleximan è il primo neon-futurista in Veneto.
A C C E L E R A Z I O N E
Ricordo ai lettori che gli autovelox in Italia sono 11.000 (-18 grazie a Fleximan) e nessuno sa di preciso quanti siano, sarà forse perché vengono piazzati dalle amministrazioni locali per fare cassa e vengono su come funghi?
Il paragone improprio tra gli autovelox in Italia e negli altri Paesi europei è riportato anche nell’articolo dedicato a Fleximan della BBC , a quanto pare il matto ha fatto scalpore anche all’estero.
Ipotesi fondatissima sull’identità di Fleximan pare essere quella che porta a Tavares; non è infatti un segreto che il CEO di Stellantis si sia letteralmente rotto i coglioni delle politiche green e dell’UE, ha smattato al salone di Parigi e ora vuole vendetta.
In fin dei conti la libertà di movimento (come la chiama Tavares) interessa tutti, è interclassista e trasversalista: esattamente come il federalismo. Al momento non si hanno comunque conferme sull’identità di Fleximan e non è certo un caso che rimanga il ricercato numero uno in Italia. Col Turetta in galera e Messina Denaro morto, in questo strano Paese
, Fleximan è ricercato da quattro procure e un’unità speciale di Polizia.
Si teme forse che qualcun’altro prenda esempio da Fleximan?
È già successo, e in realtà esistono almeno due Fleximan: uno piemontese e uno veneto
Il savoiardo è stato acciuffato e sono in corso gli accertamenti, indiscrezioni dicono sia Lapo, notoriamente pecora nera della famiglia Agnelli-Elkann a cui viene sempre fatto fare il lavoro sporco:
Lapo tieni duro.
Escludendo la pista Tavares, alla faccia della sorveglianza, il Fleximan Veneto – non MamboLosco, lui flexa un sacco ma non credo sia lui – sembra introvabile e gli italiani tutti pregano per lui che la Madama non lo prenda.
Cappuccio in testa e flessibile in mano, Tavares Fleximan abbatte il limitatore della nostra libertà di guida. L’autovelox, al pari delle accise sul tabacco, del POS e dei limiti al contante, è l’esemplificazione delle limitazioni alle libertà personali che negli ultimi vent’anni sono state messe in atto dagli stati occidentali. Con buona pace del pluralismo politico, i partiti si sono tutti allineati al dogma della trinità: Autovelox, POS, Green Deal.
(In)sostenibile per chi, come Tavares, ricorda la Lancia Fulvia con livrea Marlboro.
R E S I S T E N Z A
La Lega è la continuazione della lotta di liberazione fatta dai partigiani e tradita dalla partitocrazia.
Umberto Bossi, 1994
Perfino Salvini ha capito che, avendo mandato a puttane (ma non come un farebbe un romantico) ogni fetta di elettorato possibile, cambiando più posizioni che felpe,
non conviene fare il bastian contrario anche sulla libertà (o meno) di viaggio. Per lui è arrivato il momento di giocarsi l’ultima carta, ovviamente da passatista, come la si gioca a briscola quando sono già passati tutti i carichi: cavalcare il sensazionalismo più spiccio sulla questione stradale per raccogliere voti sul segmento pensionati di sinistra.
Questi, storicamente zoccolo duro del PD, e non potrebbe essere altrimenti essendo statali andati in pensione a 35 anni che passano il tempo a lamentarsi tra una partita di bocce al circolo e un’ombra di lambrusco; questi, dicevamo, sono rimasti scontenti di aver preso la multa per essere andati a 32 km/h sulla extraurbana in mezzo ai campi bolognesi.
Se la sono proprio legata al dito e ora minacciano di votare Salvini concretizzando una svolta storica in Emilia-Romagna.
Con uno strano trasversalismo destra-sinistra, a loro volta traditi dalla partitocrazia contro cui inveiva Bossi nel ’94, i Veneti alle politiche hanno dato il ben servito alla Lega (evidentemente non hanno dimenticato chi ha votato il reddito di cittadinanza insieme ai 5 stelle)
La deriva romana del voto veneto preoccupava i federalisti e la sinistra, addirittura qualcuno leggeva un rinato sentimento nazionalista nel Veneto (che pure è descritto come una landa di estrema destra in cui gli stessi neri odiano i neri più scuri di loro)
Nulla di più sbagliato e Fleximan ne è la prova.
Fleximan è la centrifuga.
S E C E S S I O N E
Da Venezia, che potrebbe essere la capitale della Padania, proclamo la mobilitazione generale del Popolo Veneto.
Giancarlo Gentilini detto Lo Sceriffo di Treviso
Fleximan è dalla parte del popolo Veneto oppresso da centocinquantotto anni dallo stato italiano.
Esattamente come i curdi, i Veneti non sono riconosciuti. Eppure basterebbe poco, basterebbe prendere l’alta velocità Napoli-Treviso, per accorgersi che siamo due paesi diversi. Di più, basterebbe prendere l’alta velocità Milano-Treviso per rendersi conto che il Veneto non è neanche Padania.
Il Veneto, dunque, ha il compito di spingere sull’acceleratore disgregazionista, e Fleximan sta preparando il terreno; i sindaci stessi sono clementi nei suoi confronti e non hanno intenzione di sostituire gli apparecchi danneggiati.
Veneto: Texas d’Italia
Il Veneto non è Padania, non lo è mai stato. La forzatura era evidente anche ai fondatori della Liga veneta quando, negli anni ’80, hanno fatto confluire nella Lega di Bossi il loro movimento. Personaggio di cui non ho particolare stima (a differenza di Miglio), Umberto Bossi è stato liquidato come un vecchio rincoglionito quando a Pontida ha ricordato ai presenti – sì, anche ai militanti ‘ndujisti – che la Lega i Terun li vuole aiutare (forse), ma a casa loro e con il federalismo. Esattamente come oggi viene liquidato Fleximan, come un vandalo, come un matto con un sogno insensato.
La differenza tra i due però è evidente, e questo i Veneti lo hanno capito:
Bossi è il passato, Fleximan il futuro
Oggi non c’è più spazio per la Padania come l’abbiamo conosciuta, troppo grande e troppo celtica. Nel mondo multipolare le città-stato sono il futuro (vi consiglio la lettura dell’ottimo Parag Khanna).
Il concetto secessionista portato all’estremo, la Padania che diventa Post-Padania.
Torino? ll giardino dei Savoia.
Milano? Divisa in due come Berlino. Da una parte una smart-city di Google a misura di queer, dall’altra lo stato Pirata dei maranza basato non su leggi scritte ma su consuetudini, “Ovest sembra l’Afghanistan” – FREE SANTANA –
Trieste? Ritorna Territorio Libero diventando l’Hong Kong europea – W il TLT –
Il Veneto? Si ricostituisce come Repubblica Veneta
Fleximan, in sostanza, incarna l’autentico spirito anarco-liberista del Veneto, tradito dalla lega dopo gli anni ’90. Tra buttare il thè in mare e tagliare gli autovelox col flessibile non c’è poi molta differenza, la sostanza è sempre la ribellione contro la voracità dello Stato centrale.