Veneto: aironi, camion e nebbion

Veneto: aironi, camion e nebbion
Lettura boomer
Quando il sole sta per sorgere, la pianura padano veneta s’è già desta. Sui fossi filtrano i primi raggi di sole e gli aironi spiccano il volo.

Le strade cominciano a popolarsi di migliaia di veicoli, tra cui i camion, al cui passare segue un forte rimbombo, e i furgoni, spesso protagonisti di sorpassi nervosi.

Nel Veneto la pacatezza della campagna si abbatte sulla frenesia di chi viaggia sull’asfalto e trova ristoro nei centri abitati, nei bar che sono ormai da tempo divenuti chiese. Non per tutti il caffè sarà corretto, ossia truccato da una più forte e inebriante sostanza che lenisce le ferite di chi è stanco, ma non per questo si ferma. Il vociare proveniente da questi luoghi di culto diventa la colonna sonora con cui inizia la giornata, risuonando sul più o meno piccolo piazzale di cemento che separa dalla strada trafficata. Nel mentre la campagna circostante guarda e si lascia guardare, immobile ma mutevole allo stesso momento, accecante nei suoi colori estivi e grigiastra nel periodo autunnale.

I contadini lavorano.

Ci sono poi i capannoni, grosse costruzioni brutali, perno dell’economia regionale e probabilmente anche nazionale, austeri centri di produttività, modelli di una macchina che spesso funziona.

I mulettisti lavorano.

La nebbia è un cliché, il nebbion un prodotto autentico, non una leggenda; non di certo un ostacolo per gli automobilisti, cavalieri che trapassano i suoi punti ciechi, guidati da un istinto che si costruisce negli anni, per necessità, o forse per noia.

Adrenalina veneta.

C’è chi semina letteralmente il letame sui campi, impregnando l’atmosfera, l’odore della vita. Le cimici rovinano i raccolti, gli agricoltori non bandiscono i fertilizzanti, qualcuno storcerà il naso, ma i trattori andranno avanti lo stesso.

Il Veneto va avanti lo stesso.

Ma anche qui il giorno invecchia di luce serale, e le chiese si ripopolano dei loro fedeli. Non si spezza il pane ma si alzano i calici: bianchi, rossi o arancioni, spesso frizzanti. Il vociare riprende, con tante brutte parole.

Il gergo.

Infine il buio spegne la campagna, le strade si fanno più silenziose. Le città sono le fiaccole in mezzo a un nero scenario, non di morte, ma di un vecchio gigante che riposa.

All’alba si rialzerà.

Al canto del gallo l’airone sfiorerà i fossi.

1
Un nuovo passo verso la radicalizzazione
2
Apologia del Performative Male
3
Ode alle merdomacchine
4
Cronistoria schizopolitica: l’omicidio di Charlie Kirk visto da 4chan
5
ZEROCALCARE È DI ESTREMA DESTRA?

Gruppo MAGOG

Il vero motivo dell'invasione della Groenlandia
Psicopolitica

Il vero motivo dell'invasione della Groenlandia

L'America sta venendo distrutta dall'Ozempic, e l'Italia ha solo che da imparare.
7 mesi
Evangelion, ma USA
Memetica

Evangelion, ma USA

Gli USA non ci azzeccano una H con Evangelion? Forse no, ma la realtà svela un'America 'EVA coded'.
3 mesi
Generazione Ziopera...
Memetica

Generazione Ziopera...

L’antica arte della bestemmia, e di conseguenza della modifica fonetica della stessa atta ad evitare la blasfemia, è da sempre una pratica tutta appartenente all’Italiosfera. Ziopera è esattamente questo!
3 anni
Siamo insetti - Profezie digitali del terzo millennio
Mattualità

Siamo insetti - Profezie digitali del terzo millennio

A Roma Termini e in altre stazioni compare la scritta: SIETE INSETTI, e un po' ha ragione. Nonostante il marketing.
1 anno
Piccolo Manuale di Guerriglia Discografica Parte Seconda.
Monografie

Piccolo Manuale di Guerriglia Discografica Parte Seconda.

La seconda parte di un disco che chiude un'epoca. So bad it's so good, right?
1 anno