Sei solo. Nessuno dall’altra parte dello schermo-realtà, il Metaverso è nullo, il Chrome è stato bruciato. Il lavoro e la casa sono le tue uniche preoccupazioni, ma almeno la donnina-anime sullo sfondo del multimediale ti tiene caldo il cuore. Almeno sai che è solo lì, non uscirà mai.
D’un tratto ecco che ti senti osservato! La storia è simile a questa: un alieno ti osserva e ci osserva, ma adesso è annoiato e, tramite una tempesta elettromagnetica, ti ordina di fare qualcosa… Intrattenimento o morte! Morte = sonda che ti spedisce in coma perenne.
“Evviva la Guerra, Morte al Mondo!”, esclami nel pensiero, poi ti rigiri nel letto, urli ancora. L’alieno è sopra la tua casa, si sta svegliando qualcosa dentro di te. Forse tuo nonno era uno di quei pazzi con panciotto e sigaretta senza filtro tra le labbra e la donna nel suo cuore chiamata mitraglietta. Allora ti alzi.
E il mondo ti è avverso, e la società ti opprime, e le donne non ti amano. NO! Ora ti sei liberato di queste lamentele e sei pronto a partire, ma è notte. Sono le 23:00 esatte. Vai nella cucina del tuo 20 metri quadrati, prendi del gin, adesso sei carico. La gola brucia e l’alito è pessimo, ma ora sei vivo. VAI!
Esci. La strada è vuota, la periferia è un luogo alieno pieno di insidie, pensi che lo sia, quindi è così, è un campo di guerra, annientato e senza vita. All’improvviso un urlo, tifosi. Stanno uscendo da un bar, la loro squadra ha vinto. Quindi tifano per te. Vola nella notte, giovane uomo!
O’ non so spiegarmelo, tutte le volte mi sembra uguale. O’ prendi il mio cuore, sono stato solo per tanto. Il mio cuore brucia, prendi la mia mano. O’ ragazza-ciliegina, prendi la mia mano, portami dove vuoi, ascolta il cuore. Come se non ci fosse un domani, ragazza-ciliegina!
Canti e non disperi.
Corri, come un vero velocipede. Sei veloce, cavolo! Eccoti, corri al limitare della notte e nessuno ti sembra tuo eguale perché tu sei migliore, il narcisista schizofrenico è in città! Poi ti fermi e esclami: DOVE SEI DONNINA-ANIME-CILIEGINA?!
Eccoci! Sulle pianure del Messico, corri Santiana! Guardi lo schermo del multimediacoso. Lei è lì, ti sorride, tu dall’alito-acido sorridi. Lei ti sussurra: combatti per me, mio Guido Keller! Ed ecco che si palesano zombie-eroinomani a chiedere centesimi per la macchinetta del caffè-siringa.
«Pirata-futurista, siamo qui per combattere!», esclamano, «dacci il soldo o ti infetteremo col passato!»
Non posso, cani da guerre stupefacenti, lei mi ama e devo sconfiggervi, o’ fratelli morite per lei!
Sul ponte-strada provinciale combattete, l’alieno piange dalla gioia!
Vinci, tirando fuori la spada dall’ultimo tossico, ecco che si dileguano, ma non è finita. Il demone della reazione, eccolo. Una bocca scheletrica, la testa di morto, il passato del popolo sassone!
Ti odio perché vivo nel passato, il volkisch, il kitsch, l’hashish no, quello no!
Estrai la capsula di Pervitin dal suo viso pallido-crucco-nazista. L’albino-demone reazionario muore col suo passato. La ingoia. Deutschland Lager uber alles! Ora hai un piano! Colonizziamo il Mediterraneo-Canale di scolo qui vicino! Corri, salti nel canale di scolo e lotti.
L’acqua è forte, ma il marinaio-mishimiano lotta più forte! Finalmente la donnina-anime si presenta, esce dal mediale, è bella. Vi baciate mentre l’acqua travolge i vostri corpi. Sì! Sì! Sì! Ci siamo! L’unione del futurismo con il cibernetico giapponese! CI SIAMO!
Ti svegli in ospedale. L’infermiera-ciliegina ti informa che hai lottato tutta la notte per le strade con te stesso, urlando contro il passato, il mondo plus-moderno e il fine dei tempi che non si avvicina.
Le rivolgi le seguenti parole: “Sai? Ora sto meglio, mia musa-arte. Ora sto meglio e mai potrei star meglio”.
Fine, uscite ai lati.