IL CONTINENTE NERO

Analisi delle Elezioni Europee

IL CONTINENTE NERO
Lettura boomer
Analisi delle Elezioni Europee

“Forte l’avanzata dell’estrema destra in tutta Europa.”

Questa la cantilena dei giornali; esclusi la Verità, la Stampa, il Giornale. Ovviamente non per questo faremo a meno di utilizzarli come carta da culo.

Populista, Nazionalista, Xenofoba.

È incredibile cosa non possano fare i colletti bianchi col reddito fagocitato dall’inflazione. In fin dei conti hai il tuo bel lavoretto da 2k al mese in provincia, qualcosa in più in città, e vedi che il mutuo a tasso variabile per il bilocale ti sta costando come comprarne due.

Ti incazzi e voti Meloni, Afd o Le Pen.

Come colletto bianco sei un illuso, e quindi vai ancora a votare. Se sei un operaio sei stato stirato dall’inflazione, magari prendi gli stessi soldi del colletto bianco ma non sei un illuso perché lavori con le mani e hai più nervo, sei incazzato, ma ti rendi conto che votare non serve a un cazzo, l’Europa non è il tuo Paese quindi perché votare? La tua vita non la cambierà una X.

La linea di Blast è chiara: votare è inutile.

Più o meno votare oggi è come fare una storia su instagram: perdi tempo e prima o poi te ne penti.

Ma non voglio perdere altre righe, che già mi son pentito di aver accettato questo annoso incarico assegnatomi dal megadirettore, e buttiamo un’occhiata ai risultati di queste europee.

ITALIA: ménage a trois tra Giorgia, Vannacci ed Elly.

Commentando il voto, prima di tutto bisogna citare l’astensionismo: dappertutto si discute delle percentuali dei partiti: “la Meloni al 28%, il PD al 24%, la Lega al 9%…” Ma con un’astensione del 50% queste percentuali, per essere lette in maniera corretta, dovrebbero essere dimezzate: “la Meloni al 14%, il PD al 12%, la Lega al 4,5%”.

Per giornali e tiggì ci sarebbe solo un titolo possibile, e ovviamente nessuno lo usa:

Europee: il 50% degli italiani si è estremamente rotto i coglioni.

Parlando di astensionismo i commentatori della mattina – pagati per discutere su come mai l’operaio che si è alzato tre ore prima per fare 8 ore dentro un capannone con lo stipendio fermo da vent’anni non sia andato a votare – tirano fuori la carta dei vecchi che non possono andare a votare. Ma lasciamoli in pace, immaginatevi voi a 80 anni: intrigati a non cagarvi addosso, fantasticando pensando ai prosperi seni della badante romena (una babushka 50enne), arriva vostro figlio che vi trascina in macchina e vi porta alle urne dicendo dove mettere la X. Una scena impietosa, termometro dell’andamento demografico di un Paese spacciato che si preoccupa dell’astensione di chi zappa da Uno Mattina estate a Studio Aperto e non di quella dei giovani.

Naturalmente non sono Esplosivo al Blastico, io farei votare solo gli ultra 80enni: se dobbiamo andare a puttane facciamolo per bene e prendiamoci le GILF o le prospere niggeriane; le Onlyfansine rimangano disoccupate rimuginando sui conflitti col padre. Solo così salveremo le giovani generazioni dalla Pornocrazia.

Parlando di giovani, il discorso ricade sui fuori sede che per la prima volta hanno potuto votare nella città dove frequentano l’Università. Di 23 mila studenti fuori sede che sono andati a votare, il 40% ha votato Verdi Sinistra e, a ruota, PD, +Europa e compagnia cantante. Sostanzialmente sono andati a votare quelli che non stavano lavorando a 7 euro l’ora a nero nel ristorante del centro per pagare l’affitto al padre di quello che ha votato Verdi e Sinistra. Non è una critica, siamo in democrazia – per quanto decrepita e allo stadio terminale –, l’importante è ricordarsi che per quei 23 mila fuorisede ci sono più di 4 milioni di giovani tra i 18 e i 25 anni, almeno metà dei quali ha deciso, saggiamente, di non fare l’Università e di andare subito a lavorare. Ma questo chi vive in una bolla informativa, come i giornalisti che abitano in città con un reddito medio o medio-alto, non lo tiene in considerazione.

“Il 90% dei fuori sede sono gay pugliesi che voterebbero Calenda. Abolirei sia i gay, sia i pugliesi, sia il voto, sia Calenda”

– Enzo Ferrari

Per commentare i risultati, insomma, dovremmo chiamare gli stati sociali: il muratore, l’idraulico, l’imbianchino, l’operaio, il dirigente, il rastone, Anonimo Milanese, il mio medico di base che dopo il covid è latitante e mi fa le visite in chiamata telefonica.

“Di che colore è il muco?”

“Verde fluo con sfumature rossastre.”

“Ok, ti do al desfacataro

Ma non divaghiamo, che l’argomento europee è una cicciona e io so un trapperino colorato.

“Voi non vi occupate di noi, noi non ci occupiamo di voi”

– Giornalista Rai interpretando l’astensionismo al Sud.

Come in ogni statistica, il Sud Italia è fanalino di coda; e come sempre qualcuno cade nella logica paternalistica del “dobbiamo occuparci del Sud”.

Il Sud basta per sé.

Come ogni grande terra abitata da un grande popolo, il Sud Italia è fedele ai suoi riti, alle sue consuetudini, alle sue leggi. Quindi sì, la lettura dell’astensionismo al Sud è corretta: noi (Chi? Padani? Europei? Bruxellini? Amici del Gabibbo?) non ci occupiamo di loro, loro non si occupano di noi; ma va letto con accezione positiva. Fermo restando che “occuparsi di noi” vuol dire votare un loro compatriota che vuole realizzare il TerronDream volando a Bruxelles mantenuto dai contribuenti.

Per mia fortuna (per ricchezza di argomenti su cui scrivere s’intende) la Lega di Salvini non si smentisce mai e, dopo aver votato il reddito di cittadinanza, anche questo giro si rivela un catalizzatore delle astrazioni terroniche: Vannacci sarà il prossimo a realizzare il TerronDream volando a Bruxelles coi voti degli elettori delle circoscrizioni del Nord-est e del Nord-ovest.

Salvini, visibilmente provato in conferenza stampa e a rischio ictus come Bossi, l’ha presa ancora una volta nel culo ma ora inizia a prenderci gusto: “la Lega ha preso più che alle precedenti politiche”, chiosa. Considerando che alle europee del 2019 la Lega aveva preso il 34% è un po’ come dire che il tuo matrimonio è salvo perché tua moglie non si fa più inanellare dall’istruttore di yoga e da quello di tennis ma solamente dall’ex fidanzato delle superiori.

Forse il Maaaaalox ora serve a lui.

A proposito di Bossi, ha votato Forza Italia. Salvini è deluso. Non so se sia stata una scelta consapevole del Pater Patriae Padano, il povero Bossi mi sembra esattamente l’80enne descritto poc’anzi: il Trota lo porta alle urne dicendogli di fare una X su Berlusconi.

Brutta fine; quella della Lega s’intende.

Guardando al campo del centro-sinistra, il moribondo sembra essere abbastanza in salute: può tirare avanti ancora qualche anno la carretta. Il PD al 24% è un risultato insperato anche per la Schlein; a volte pare ignori di guidare un partito che, pur parlando sempre di giovani, ha la base elettorale costituita da pensionati. A me resta difficile immaginarmi qualcuno che non ha mai votato PD farlo oggi per la prima volta:

spariti i pensionati, sparito il PD.

Nota a margine: senza i pensionati sparirebbe anche Forza Italia che col suo “Berlusconi Presidente” nel logo mi ha regalato un momento Amarcord.

Alleanza Verdi Sinistra al 7%, M5S in mezzo intorno al 10%: considerando i voti del PD un buon 40% (20% vista l’astensione) del Paese ha votato centrosinistra, ma dubito che il 40% degli operai abbia votato uno di questi partiti. A dire il vero dubito che un operaio oggi voti.

FRANCIA e GERMANIA

Mon frère, il n’y a plus de temps, nous devons faire caca dans la Senne.

macron cacca senna protesta balneabile elezioni europee

Macron pianifica di inaugurare le olimpiadi con un bagno nella Senna → i Francesi si organizzano per cacare nel fiume.

Se c’è un Paese che si merita la democrazia è la Francia. I Francesi in fatto di rivoluzioni non sono secondi a nessuno e, a differenza degli Italiani, non la esercitano “nelle forme e nei limiti della costituzione”. Quali limiti? Mi togli la pensione? Ti brucio la casa. Vuoi farti un bagno nella Senna? Soffocati con la mia cacca.

Questa è democrazia.

Ma non voglio spompinare troppo i Francesi: quei bastardi hanno fatto cadere la Serenissima.

bandiera francia bianca resa europee

Per cui mi limiterò ad osservare che la Meloni di Francia ha “vinto” le elezioni europee, ma non prendiamoci per il culo: la maggioranza dei seggi in Francia vanno al PPE, al secondo posto ci sono i Socialdemocratici. È una vittoria di Pirro, e tra tre settimane Macron è pronto a rivedere un governo di larghe intese governare.

La situazione non è tanto diversa in Germania, dove per la prima volta i 16enni hanno votato, i Verdi hanno perso tanti giovani elettori che si sono spostati su AfD. A quanto leggo i giovani tedeschi sono come i giapponesi: un giorno sono dei Femboy, il giorno dopo dei nazionalisti agguerriti. Ho sempre sostenuto che dev’esserci una correlazione tra essere culattoni ed essere nazisti, o essere nazisti ed essere culattoni; sicuramente quelli di AfD se ne intendono di diritti LGBTQ+: strana “ultradestra” quella che candida un lesbica che convive con una singalese con cui ha adottato due figlioli. Comunque, ultradestra o meno, la maggior parte dei seggi tedeschi va al PPE e AfD si trova tagliato fuori da qualsiasi alleanza in Europa dopo essere stato espulso da Identità e Democrazia (https://euractiv.it/section/elezioni-europee-2024/news/il-partito-di-estrema-destra-tedesco-afd-viene-espulso-dal-gruppo-europeo-identita-e-democrazia/).


Maggioranze Bulgare in UNGHERIA

Orban sembra sempre in salute e prende il 40%, ma secondo RaiNewz se la passa male perché 4 anni fa aveva preso il 50%. Forse ha ragione, forse no, fatto sta che al secondo posto (col 30%) c’è un fuori uscito da Fidesz, tale Peter Magyar – personaggio che dal nome sembra inventato chiamandosi letteralmente “Pietro il Magiaro” – e che la destra ungherese ha raccolto il 74% delle preferenze. Con Fidesz primo partito “ha vinto il partito della Pace” si fa scappare l’inviata Rai a Budapest (Orban è contrario a qualsiasi impegno militare ungherese in Ucraina), e io già lo so, lo so che domani questa la suicidano.

La filoamericana Rai non perdona certe sviste.

REQUIEM

L’Europa è un continente senza futuro. Non siamo europei, e non lo siamo mai stati. L’unico incentivo che abbiamo per mantenere in piedi il carrozzone è non spararci addosso e ora anche questo viene meno.

Gli scontenti votano a destra, i virgin votano sinistra, i basati non votano. Qualcuno, di cui ci sfugge l’identikit, vota PPE. Noi siamo disillusi e consapevoli: votare non serve a un cazzo.

Nonostante “l’estrema destra avanzi” il Partito Popolare Europeo della “maggioranza Ursula”, ovvero gli stessi che hanno votato le politiche migratorie che hanno portato i Watussi in Europa, le sanzioni alla Russia che ci hanno consegnato agli americani e le politiche “green” fallimentari che hanno segato le gambe alle aziende europee e regalato un mercato immenso in mano ai cinesi, rimangono primo partito.

I Conservatori con 73 seggi e Identità e Democrazia con 58 sono ben poca cosa davanti al PPE coi suoi 185. Si farà un governo europeo con 4 o 5 gambe che non rappresenta nessuno, se non il deep state europeo.

eu commission black blast


I veri vincitori di queste europee sono gli astenuti, col loro voto hanno detto chiaro e tondo che non riconoscono la politica e non riconoscono l’UE. E questo è il primo passo per la rivoluzione culturale.

ME NE FREGO.

Urla il voto degli astenuti. Meloni, Schlein e Vannacci continuino con i loro trastullamenti, insieme non sono in grado di convincere metà degli aventi diritto ad andare a votare (l’affluenza definitiva è al 49,69%). L’UE è fuori dai nostri orizzonti.

Se sei arrivato alla fine di questo articolo ti sentirai come Fratoianni e il padre della Salis che festeggiano il 7% di Alleanza Verdi e Sinistra: con i loro 6 parlamentari svolteranno le fallimentari politiche europee in chiave ancor più immigrazionista e “ambientalista”. Io, invece, sono partito come Vannacci e arrivo come Bossi, stanco e sfatto dopo ore di scrittura. Nonostante inizi a soffrire di allucinazioni audio-visive di fantozziana memoria, la lucidità di chi si è rotto i coglioni non viene meno nei momenti di difficoltà, e l’artrite non mi impedirà di ricordarvi una cosa importante:

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