La ballata del candidato al falò delle schede bianche

La ballata del candidato al falò delle schede bianche
Lettura boomer
Agiamo col favore delle tenebre, perché il resto è banale. Si è detto tutto su questo PdR. Una psico-Analisi? Più che altro vi invitiamo a ballare con noi davanti al falò delle schede bianche.

La doppia fumata nera sul nero umore generazionale, sviluppo di un’immagine da negativo di un periodo difficile.

Eccoci, ancora sulla soglia di un nuovo anno che si appresta ad iniziare, carichi dei reduci propositi, rimasti gasati dalle bollicine di fine anno. Il messaggio del presidente, come di consueto prima della chiusura, annuncia tra il contrito e un piccolo moto di sollievo la fine della sua carica. Empatizzi con il Fu Presidente della Repubblica, quello del: “dal barbiere non vado nemmeno io”, che aggiustandosi un super ciuffo ribelle bianco come neve, ti fa apprezzare il candore di quel fuori onda. L’argomento rimane lì, sospeso ancora etereo in attesa di essere ripreso successivamente.

Mentre siamo costretti dalla ressa dei festeggiamenti di chi deve sempre uscirsene con quella imbarazzante domanda:

“Propositi per l’anno nuovo?” -, che proprio non vorresti sentire come battuta di chiusura di ogni – sempre più imprevedibile – anno. Ma per quel conformismo sociale insito in animali da compagnia quali siamo noi, ti ritrovi così costretto a buttare giù una lista, tutto sorridente simil beota, mentre dentro si smuovono antichi demoni che speravi, almeno per l’ultimo dell’anno, di non dover invocare per un amaro in company.

Così ti ritrovi a quel tanto odiato tu per tu, ma, ebbro dei bagordi della serata, decidi che un ritorno a quel fresco ottimismo da ventenne

un po’ perduto tra uno schiaffo morale a destra e uno lavorativo a sinistra, alla fine, potrebbe essere non una così cattiva idea. Così ci provi, smosso anche dallo spettacolo pirotecnico che dalle vie sembra scuotere le fondamenta della città e in parte anche le tue.

ALL’ANGOLO DEL DIBATTITO TRA IL PICCO DEI CONTAGI E VOTAZIONI

Passano i giorni, c’è aria di fermento ionizzato in parlamento. Si avvicinano le votazioni per un nuovo presidente, si accenna al ritorno di un Cavaliere rimasto a piedi, disarmato e con nessuno scudo a proteggerlo. Scatta l’imboscata, finendo sotto una

pioggia di dardi provenienti da ogni direzione. Colpito e affondato nel pieno di una bagarre tutta politica, DESTRA-SINISTRA, SINISTRA-DESTRA e così in loop dall’alba dei tempi, laddove un acuto Gaber si interrogava tra una minestra e un minestrone cosa fosse una e cosa l’altra, i climi non si attenuano ma diventano più ostili e ottusi.

C’è chi propone una rosa di candidati, chi sostiene che invece ci sia di mezzo una guerra tra due rose, chi -ahimè! -ne vuole una nuova, dove ormai tutto sembrerebbe più un set di un romanzo di Eco ma dalle mani sempre ben igienizzate, si continua pianificando le modalità di voto in un nuovo anno di pandemia.

Così è deciso, i più positivi giù nei tendoni, dentro tutti gli altri, a carica di cinquanta più una sterilizzazione per turno. La formula a scongiuro di contagi sembrerebbe però non funzionare, su due scrutini 527 schede bianche il primo giorno e 600 il secondo, di fatto pare che qualcosa si sia diffuso tra quelle pareti, non per via aerea di certo, forse un’osmosi politica un po’ trita.

Ancora una volta la democrazia sembrerebbe apparire mozzata sui media, privata della sua credibilità.

Sul cartello è scritto: “Non è più tempo dei soliti bisticci.” ma per l’uomo politico è inutile perché non sa leggere.

Tra le righe sia chiaro.

Plausi da benzodiazepine, alla goliardata stile elezione studentesca del rappresentante di classe, per la lettura dei nomi di Amadeus, Alberto Angela e Giorgione orto e cucina.

Poi tra i voti, eccola emergere, una pseudo apparizione o allucinazione da probabile effetto (in)desiderato, Maddalena, che sia il moderno annunciatore della resurrezione di questo paese?

Per il momento non è dato sapere o esporsi.

Fumata nera su nero al cubo

Ostaggio emotivo di montagne russe-ucraine, si alternano rapsodiche inalazioni di fumenti omeopatici e tabagismo randagio, da quei catafalchi semi-corrosi sotto mille sterilizzazioni, il tratto si fa finalmente calcato, le schede Biancaneve iniziano a scendere, siamo a 412, tutto il resto si sparpaglia tra 125 Mattarella-bis e 115 who is Crosetto?

La quarta fumata al 505 del Quorum Gran motel

in una cassa acchiappa orgoni improvvisata, atomi vibranti dell’universo a cura di febbrili deliri di impotenza decisionale, scatta, il Totoquirinale, si piazza una scommessa che vale un sacro bonus bolletta sulla tua mensilità.

Collegati diretta streaming, ci si trascina solo in avanti ormai, troppo dentro per uscirne sani.

Riferiscono: i grandi centrodestristi rimbalzano la chiamata quasi meglio dei professionisti agli Australian Open, numero astensioni 441, in bianco la sinistra ma solo 261 le schede bianche, qualcuno si è opposto? Ora sono 166 Mattarella-salvaci tu-bis, seguito un pugno di 56 per Nino Di Matteo.

Rimandata a domani.

Orsù! allora a coricarsi, in borse sottovuoto però.

Che Bisogna preservarsi! tutti quanti dalla relatività del tempo di questo viaggio interstellare completamente in riserva, tutto mi riporta a fine anno, a quella situazione tra redenzione e tormento, a quell’idea di ottimismo che andavo rivalutando un po’ per tutti di questa generazione del vuoto a perdere.

La tribù dell’assurda ballata del candidato, costretta a dimenarsi al falò di sole schede bianche, divenute per l’occasione preghiere votive, sul ritmo spensierato-caraibico di un limbo simil infernale di infinite skills curriculari e forse quella fin troppo richiesta serietà.

È tempo di lasciarsi un po’ andare, allora siano chiacchiere e ibuprofene. Come timoniere di questa carretta visionaria, dal buio ignoto politico si erge risolutore Marco Vinicio,

O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremendo è terminato?…

Dalle undici in poi, il posto è sempre quello. Chi c’è-c ’è, e se non c’è si rimanda.

Stop!

Agiamo con il favore delle tenebre, perché tanto tutto ciò che si poteva dire si è detto e con queste schede bianche ci facciamo un bel falò. Analisi? Più che altro ti invitiamo a ballare con noi.
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