Fuga dall’infosfera con Miyazaki

Lo studio ghibli ci salverà dall’IA?

Fuga dall’infosfera con Miyazaki
Lettura boomer
Lo stato disastrato della nostra società, completamente immersa nell'immondizia digitale.

"Le idee non hanno bisogno di armi, se sono in grado di convincere le grandi masse."

"Credere, obbedire, combattere."

"Credo nella Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica."

Anche tu credi, credi a questo e a quello. Ogni essere umano nasce credente. La fede e la fiducia sono il principale strumento di navigazione del mondo sociale. Se non fosse così ne usciresti matto. L’essere umano di base è così:

npc

Andiamo tutti a scuola a imparare questa lingua qua, questa struttura sociale impersonale e segretamente autoritaria, perché semplicemente sì.

Poi cresci.

È il 2010, stai giocando a PES, sei contento. Stai guardando il replay di un goal che ti sembra pazzesco (in realtà hai capito i binari del gioco e li hai sfruttati abilmente). Muovi la telecamera sul campo alla ricerca dell’inquadratura giusta. All’improvviso ti viene il dubbio sbagliato, il prurito letale. Ma il Fernando Torres digitale, dentro, come è fatto? Se fuori è così articolato e complesso, con arti e movimenti, ci sarà una specie di corpo digitale anche dentro. L’interno di qualcosa, ciò che è invisibile, deve assomigliare alla sua forma esteriore. Attraversi la texture e…

Il giocatore di PES 2010 non è nulla più di una texture, un guscio vuoto. Bimbo, hai appena fatto una delle scoperte più importanti della tua vita. Gran parte dei contenuti mediatici, dall’intrattenimento alla cultura, sono gusci vuoti / simulacri. Sì, anche le tribune dello stadio di PES non hanno né piloni né paninari per i tifosi. Non c’è una città intorno. Ma anche il peluche che stringi ancora nel letto è ricolmo di lanuggine plasticosa, cucita là dentro da un tuo omologo cinese. Più tardi capirai perché il libro di storia chiama le cose in un modo invece che in un altro, e perché secondo lo schermo parlante Mattarella e il Papa non hanno mai torto.

Comincia la tua tremenda lotta di ricerca della verità, di qualcosa che non sia solo un esoscheletro. Ti dice male, caro. Vivi nel XXI secolo. La tua intera vita, i tuoi valori, i tuoi piaceri sono mediati dalla infosfera, si svolgono nella infosfera, sono l'infosfera. È in una selva di simboli vuoti e falsi che scopri la politica, le altre persone, gli altri luoghi, la donna, quasi tutto insomma.

Il media non è per definizione vuoto. Puoi perderti per un’ora nel rosone di una cattedrale, nella colonna sonora di un film, in una pagina ben scritta. La conoscenza sia razionale che epifanica del reale, raggiungibile o no che sia, si fa soprattutto per via diretta, ma la via mediata può aiutare.

Meister Eckart: “Le parole non sono identiche alle cose. Conoscere delle parole relative a dei fatti non equivale in nessun modo alla comprensione diretta ed immediata dei fatti stessi”.

Vi potete sentire eroi in un mondo corrotto sia ascoltando dell’heavy metal da soli, sul letto, che nella torcida infiammata di una partita di calcio.

C’è chi crea media con buone intenzioni, e tutti lo sappiamo: quando viviamo quel prodotto lo sappiamo che è qualcosa di vero. Uno di loro è Hayao Miyazaki, la colonna portante dello Studio Ghibli. Quest’uomo è un misto tra Gianni Rodari e l’Unabomber: ha dedicato la sua vita educare bambini e ragazzi a cercare la verità nella calma e sincera bellezza della natura.

Antimoderno elegante e gentile, si è trovato risucchiato nell'incubo che ha combattuto: l'ultima versione di ChatGPT. L'intero internet si è divertito a usare il suo stile per rifare immagini di ogni genere, soprattutto se assurde o divisive - molti hanno provato a portare acqua al proprio mulino, dalla Presidentæ al Donaldo.

E giustamente il fandom si è incazzato. Di solito le sollevazioni dei fan vanno guardate con sospetto, ma questa volta hanno ragione. Ridurre l’arte o la cultura sincera e fatta per bene ad uno stile, ovvero una texture, è un delitto. Il punto di un grande contenuto è che ha sostanza, e questa è trasmessa da una forma bella o elegante o potente.

L'infosfera del XXI secolo fa di tutto una texture o una psy-op. E non possiamo neanche distogliere lo sguardo, perché ci viviamo letteralmente dentro.

Si potrebbe obiettare: l’intento di un media può essere sia sincero che manipolatorio, e chi riceve il media in teoria ha spazio per lottarci. Il media però deve essere predisposto a essere spacchettato con cura e affrontato. Zòstile, questo diritto ti è stato negato il secolo scorso, quando dei personaggi ambigui hanno aperto il Vaso di Pandora e hanno riversato tutta la nostra vita in internet.

Con miliardi di informazioni a disposizione e una capacità di comunicazione e calcolo sconfinata, la nostra infosfera è imbattibile. È merda, e non ti puoi difendere, perché i neuroni te li solletica chirurgicamente. E quando si può produrre media a non finire, aumenta esplosivamente la quota di contenuto vuoto. Film, dichiarazioni di politici, disegni... vuoti. Solo un guscio algoritmico perfetto, che ti afferra, ma non ti porta da nessuna parte. Tornando alle metafore iniziali, la grafica dei giochi è migliorata a livelli straordinari negli ultimi 30 anni. Però le texture, all'interno, sono sempre vuote. La mappa di GTA diventa più grande e dettagliata con ogni numero del franchise, ma è sempre uno spazio chiuso, una scenografia programmata per tenerti dentro.

L'apice assoluto di questo collasso del significato è l'IA. Ad oggi lei non fa nulla, nulla di nuovo. È solo la versione più potente di quello che l'internet è già è: un superficiale rimischiatore di carte. Carte che, mischiata dopo mischiata, si sfaldano sempre più. La caverna di Platone non è più nella realtà fisica. Si trova in uno spazio non-euclideo, dove quando ti arrampichi a riveder le stelle ti ritrovi di nuovo in una caverna. L'infosfera funziona come l'astronave di Cube, o come le backrooms. È un orrore di vuotezza e di disagio senza via di fuga.

infosfera escher

La soluzione sembra essere la pillola rossa del Matrix. Strappa via le quinte dell’illusione digitale, scopri il mondo che c’è dietro, il noumeno. Il momento del NO all’infosfera, al brainrot, allo slop è però solo il primo atto. Perché viene quella folle tentazione di dire semplicemente: è tutto falso, dico no a tutto. E finisci tanto cretino quanto gli NPC che supportano la current thing. Su questo errore si basa praticamente l’intero MAGA più schizzato e coatto: condurti dalla rete di un peschereccio a quella di un altro, facendoti credere che stai sfuggendo al Matrix.

conoscenza
maga

Ti prego Anon, Zòstile, Blastide, Zoomer italico, trova la via della saggezza tra l’NPC ed il Chud. Il Blast esiste per abbattere l’infosfera, in quanto non può più essere salvata. Ecco, interagisci con la mostruosità tentacolare solo per distruggerla, dandole in pasto talmente tanta merda da farle perdere ogni credibilità.

Ma non ti fermare lì.

Trova luoghi di libertà, di potenza, di amore, di conoscenza fuori da questa roba. E se sei un GenAlpha, sappi che sei ancora in tempo per scappare con Miyazaki nei prati delle fiabe, nelle terre dove l’informazione vibra nel filo d’erba che si muove con la tramontana.

"Non facevate che parlare di ordine, di virtù, di organizzazione, e intendevate guadagnar denaro. E tradivate proprio voi stessi perché tentavate di scoprire, nei vostri nemici, il medesimo trucco! Guardate [...] come parlano di virtù e di diritto, e vedete invece cosa intendono!"

Lo Zaratustra di Herman Hesse bacchetta la gioventù tedesca pronta a far morire l’intera Europa perché deve redimere il fallimento dei propri padri. Ma non nega l’esistenza di virtù e diritto. Semplicemente, nega che si possano trovare nel discorso di un politico, in una favoletta morale, nell’infosfera fiammeggiante e rivoluzionaria dell’interguerra. Tantomeno ci si può posizionare al di sopra e al di fuori della storia e della vita.

“Non dovete voler diventare Zaratustra! All’interno di ognuno di voi c’è una forma nascosta che ancora giace in profondo sonno infantile. Conferitele vita!”

Nell'infosfera, nella democrazia, nei palazzi vuoti e in rovina del boomerismo c'è solo da lanciarci dentro una molotov.

La vita e la verità cercatele altrove. Quando questo incubo finirà, prima o poi, sapremo reagire.

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