Dove sono i guerrieri? Nella vostra testa.

Dove sono i guerrieri? Nella vostra testa.
Lettura boomer
In piena psy-op del riarmo europeo ci prepariamo alla nascita dei tecno-lanzichenecchi. 

Alza gli occhi dalle gotiche culone sul tuo schermo, giovanotto. È ora di mettere l’elmetto e andare ad Est. Chi è che mi manda in guerra? Quel grande blob fatto di politica burocratica, grandi aziende e media tradizionali.

Quelli che hanno sempre ragione.

Il grande blob si è convinto che bisogna riarmarsi. Come è ovvio che sia nel 2025 non c’è stata elezione, referendum o movimento dal basso a spingere per questa soluzione. La scelta è nata solo e unicamente dentro l’élite stessa. Noi, carne da cannone, siamo stati portati a bordo grazie ad anni di bombardamento mediatico.

E abbiamo abboccato, perché non esiste nulla al di fuori dell’infosfera.

I potenti che non conosciamo e non ci rappresentano hanno ordinato ai loro servi giornalistici e ai loro intern (ragazze laureate in tailleur sorseggianti caffè Starbucks sedute a scrivanie minimaliste dentro uffici di vetro e acciaio) di convincerci. Risultato, queste porcate su Canva:

guerra

Il trucco però non ha funzionato. La storia non si fa solo manipolando il consenso. Le persone devono credere in qualcosa per andare a crepare, e alla guerra non ci crede nessun GenZ, neanche quelli che vorrebbero. E se non stanno attenti questi tifosi del riarmo ci trasformeranno in lanzichenecchi pronti alla guerra civile.

Apro Telegram, vedo questa follia:

guerra

La classe intellettuale più lecchina e disonesta che si possa immaginare, la fascia di immondizia che come gli asteroidi ruota attorno al liberalismo di potere e delle università, è la più grande promotrice del riarmo. Non a caso il più importante evento studentesco del riarmo, per ora, è stato in Bocconi. E il 15 marzo la sinistra(?) è andata in piazza a Roma, così confusa da colpirsi da sola. Per inchinarsi al potere dovrà smontare i suoi stessi discorsi legali e morali. Bene.

Dieci anni fa si sarebbero dati da soli dei fasci, ma la coerenza non è del loro mondo. Il liberaldemocratico supporta the current thing, e ti ordina di farlo anche te perché è così, è giusto, e se sei contro diventi il nemico, l’ignorante, il pazzo.

Leggiamoci l’articolo di Scurati, aggirando il patetico blocco pagamento. L’abbrivio è marziale.

[Per millenni] la guerra è stata l’arte che ha mosso la storia d’Europa e, all’unisono, la narrativa che ha definito l’identità degli europei […] la guerra dei nostri antenati europei non è stato solo il dominio della forza, è stato anche il luogo di genesi del senso: da Maratona al Piave gli europei hanno combattuto (e vissuto) fedeli a come si aspettavano la loro battaglia (e vita) sarebbe stata narrata. Da Omero a Ernst Jünger […].

Irrompono nel mainstream gli edit di Little Dark Age? La voce di un popolo di giovani pronti a diventare eroi, terrorizzati dal declino che li circonda, è stata ascoltata?

Chiaramente no. Poco importa che Scurati dica cose magari sensate.

A) L’articolo non può presentare nulla di nuovo perché DEVE omaggiare il presente. Il giornalismo è una gabbia. B) Scurati e la testata su cui ha scritto appartengono alla fauna intellettuale che ha distrutto il guerriero. Quindi o questo ha mentito per una vita intera o, semplicemente, parla seguendo la direzione del vento.

Ultimo terzo dell’articolo: dopo le due guerre mondiali il rifiuto della guerra sarebbe stato [...] un balzo di civilizzazione. Le grandi conquiste europee del dopoguerra [...] (il diritto alla salute e all’istruzione per tutti, il superamento di maschilismo e razzismo, lo sviluppo di una coscienza ambientalista e pacifista [...]) scandiscono questo nostro avanzare regressivo che estendono ad ogni età le cure amorevoli [dell’infanzia] [...] Rifiutando la guerra non siamo diventati imbelli: siamo diventati migliori [...] La Resistenza antifascista ci ricorda perché ripudiammo la guerra ma ci [suggerisce di essere pronti a combatterla]. Ha detto le parole magiche, presto, andiamo a comprare i suoi libri. 

Non si sa insomma da dove dovrebbero uscire fuori questi guerrieri. Poi, usare la partigianeria come mito anti-guerra e pacifista è una follia. Era proprio il contrario: i partigiani (ma anche i Neri) erano ragazzi mossi dal culto della violenza. Un principio che è stato successivamente distrutto da tutti quelli che, come i lettori di Scurati e figli dei membri dell’ANPI, si mettono in bocca la parola Resistenza nei giorni giusti del calendario.

Siamo un paese costruito su una guerra persa e una guerra civile, non il “coraggio civile” e altri furti morali insipidi.

Poi, sia chiaro, Scurati ha fatto anche cose buone: ci ha regalato M, quel personaggio mezzo rivoluzionario mezzo Patrick Bateman.

Fatto sta che La Repubblica – La7 – il Corriere – Gad Lerner e chi vi pare ci chiamano alle armi. Ed è assurdo.

Costituzione italiana: L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. 

Trattato dell’Unione Europea: L’Unione si prefigge di promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi popoli.

Questi documenti non erano dichiarazioni di valori sacri? Dobbiamo ricordarci cosa siano le voci mainstream, chi siano i giornalisti e gli intellettuali che le dirigono. Sono persone comodissimamente posizionate nel sistema. Ricevono all’orecchio i sussurri del blob grigio fatto di ministeri, finanza, mode intellettuali e cazzate di questo genere, e da 50 anni vendono bene dicendo le cose giuste. Non possono non essere dei piatti conformisti, dei servi senza scrupolo.

Questo mondo pseudoprogressista, moralista e vacuo, è cintura nera nel glassare la merda con la cioccolata. Fiumi di parole, dogmi e celebrazioni soddisfano il bisogno di comunità, di certezza morale e di sicurezza che appartiene al lettore/consumatore. Questi parolai sanno incantare nel modo giusto.

Quando sei mediaticamente sazio distogli lo sguardo dal reale: partecipi all’outrage sulle condizioni dei migranti in Libia, poi ignori il peruviano che porta a braccio tua nonna o il bengalese che ti fa il pieno all’IP; chiami a gran voce la decarbonizzazione, ma consumi come un cane, senza chiederti quali orrori siano necessari per avere l’iPhone 18 sullo scaffale. 

Quando dici che qualcosa è ingiusto o inaccettabile, seduto sul divano, ripeti la magia del brainrot: il tuo cervello è sazio, puoi tornare a vivere senza preoccuparti di un cazzo.

La prigionia mediatica non è una cosa nuova. I mezzi moderni sono sì più potenti della vecchia cara televisione, eppure guardate gli ultracinquantenni attorno a voi. Essi credono, credono per davvero. Sono prigionieri di una maglia di simboli, l’uno più falso e fragile dell’altro. E si fanno guidare da questi, giorno dopo giorno, dimenticando cosa sia accaduto ieri. Al contrario nostro, ciò non li ha resi disillusi: non sono coscienti, e sono convinti di star facendo qualcosa.

Adesso i parolai, visto il vento che tira, saltano sul carro. Fanno finta di non avere causato il problema, di non avere causato la minore età permanente dei popoli d’Europa. I sessantottini della fine della storia hanno separato le persone dalla realtà: in realtà la Storia, quella brutale e senza Dio di Elsa Morante, quella spontanea ed eroica di Guerra e Pace, non finisce mai. All’italiano rimane solo una bolla fatta di immondizia e sapone, in cui le GenZ e Alpha annegano al punto che non hanno più neanche voglia di amare. 

sesso

Ma cosa gli importa agli sgherri del potere? Non dovranno pagare loro il prezzo del riarmo. La loro pensione è corazzata ed intoccabile, hanno le loro case in centro qua e là. Il loro welfare non si tocca, quello altrui sì. Visto che hanno 50-80 anni non dovranno mai combattere in prima linea (non lo hanno mai fatto), e con i loro circoli amichettistici riusciranno a salvare i loro nipoti dalla caserma. Questi personaggi ora declamano: difesa europea, serve più potere all’Europa. Vedere certi lecchini chiamare alle armi dopo mille e più pipponi sul giorno della memoria, l’8 marzo e la Liberazione è patetico.

Liberateci da voi stessi, fuori dalle palle.

Hinunter muß die Lügenbrut,

was einer gegen diese tut,

der Herrgott weiß ihm Dank!

Canzone lanzichenecca tedesca

A morte la stirpe di bugiardi,

del male che fai a uno di questi

ti ringrazierà il Signore!

È una questione di guerriglia generazionale. Mentre in America, UK o Australia l’anti-boomerismo riguarda problemi economici, noi dobbiamo pensarlo culturale e politico. I nostri vecchi saggi hanno ricevuto in eredità dai loro genitori l’ossessione per la politica, l’amore per l’Italia spinto al punto di ammazzare fratelli e amici. Cosa ne hanno fatto i loro figli liberaloidii? Si sono cacati sotto. Ci lasciano dei soldi, certo, ma nulla più. La democrazia è in morte cerebrale, è un costrutto verbale senza più elettori, partiti, idee, lotte, informazioni. Non possiamo più credere in nulla, perché non esiste contenuto che non sia brainrot o psy-op (a parte questo articolo chiaramente). Sanno di avere evaporato morale, sovranità e coraggio, e quindi tanto vale dare tutto in mano a Bruxelles, ai CEO, ai finanzieri. Decidessero loro per quei cretini degli italiani, che non si meritano di pensare. Anche sulla guerra.

Zombie-liberalismo, sei sicuro di volere il ritorno dei guerrieri in Europa? Torniamo all’immagine di copertina dell’articolo di Repubblica: una miniatura con dei lanzichenecchi in sfilata. Quei mercenari brutali erano i profeti della guerra civile, del saccheggio e dello stupro. Misantropi totali, ce l’avevano con ogni uomo, animale e divinità di questo mondo, ed erano senza patria. Calarono in Italia proprio 500 anni fa e portarono un flagello di Dio contro la Chiesa rinascimentale, quel potere fariseo che monopolizzando la cultura e il diritto aveva imprigionato il contadino in una gabbia istituzionale, ridotto all’impotenza. Vi ricorda qualcosa? 

Los von Rom! 

Magari diventassimo lanzichenecchi per castigare una generazione di intellettuali codardi e falsi che, nel nome del proprio orticello, hanno dato alle fiamme il futuro. Il domani è dei tecno-lanzi.

Das Reich und der Kaiser hören uns nicht,

wir halten selber das Gericht.

Spieß voran, drauf und dran,

setzt auf’s Klosterdach den roten Hahn!

L’Impero e l’imperatore non ci ascoltano,

ci faremo i nostri tribunali.

Alabarde, avanti, diamogli addosso,

appicchiamo il fuoco al monastero!

Quei poveri illusi parlano di guerre globali perché sono convinti che in casa ci sia la pace. Falso, il grande sonno sta finendo. Questi grigliatori professionisti cadranno vittima della loro stessa bolla elitaria.

Il riarmo europeo è il sussulto di una creatura già morta. La lotta sessantottina ha stravinto, e da un bel po’. Per noi tutti la storia è finita e ciò che conta è godersi i piaceri dell’Eden finché si può. 

Non ci saranno soldati, perché diventare genitori era un sacrificio troppo grande; non ci saranno catene di comando, perché non esistono più identità o valori che giustifichino una missione militare. Avremo mucchi di armi buttate nei capannoni. Sia mai che qualcuno ci metta mano.

Le guerre convenzionali le dichiarano i Putin e i Biden, questi surrogati del XX secolo. Blastidi, maranza, hackerini liceali stanno già combattendo oggi una guerriglia mentale che i vecchi tromboni ignorano completamente. Le loro istituzioni e i loro templi crolleranno uno ad uno. Non lo sanno, ma stanno facilitando la nostra piromania.

Bruciare il monastero, ripartire daccapo.

Die neue Zeit kommt morgen,

Soldat kennt keine Sorgen.

Hinter uns vergeht

was noch gestern galt. 

Rote Sonne steht

abends überm Wald,

und morgen ist neue Zeit. 

La nuova Epoca è già domani,

il guerriero non conosce paura.

Passa alle nostre spalle

quello che valeva ancora ieri.

Un sole rosso ci guarda fisso e alto

sopra le fronde della foresta,

domani sorgerà il Nuovo Mondo. 

1
Conclave accelerato
2
RESURREZIONE MACCHINICA
3
ORA E SEMPRE PENITENZA!

Gruppo MAGOG

Vita di Pi
Colapelle

Vita di Pi

Un film che ti fa viaggiare nel cosmo. Alla ricerca di dio, qua con la d minuscola. La vita di Pi è anche la nostra.
3 anni
FMG RELOADED
Schizoletteratura

FMG RELOADED

Avete già scaricato l’applicazione più in vista del momento? Lo scheletro gigante vi ha sfondato il tetto? Dove vi nasconderete il giorno della Grande Festa Morta? Siete ancora vivi, eppure il vostro scheletro vorrebbe festeggiare e ballare con i suoi amici!
3 anni
DeepSeek e i verginelli di Piazza Tienanmen
Mattualità

DeepSeek e i verginelli di Piazza Tienanmen

Storia di una bolla economica esplosa troppo presto
3 mesi
Una vita al Kebab
Gurogog

Una vita al Kebab

Forse noi ci crediamo ancora.
2 anni
Referendum e Rappresentanza, una riflessione
Psicopolitica

Referendum e Rappresentanza, una riflessione

"Piove? Governo ladro! Cassazione bugiarda! Parlamentari bastardi!", ma quand'è che il cittadino aprirà l'ombrello?
3 anni