SIETE E SARETE SEMPRE DEI POVERI PASSATISTI

È arrivato il momento che qualcuno vi dica le cose come stanno

SIETE E SARETE SEMPRE DEI POVERI PASSATISTI
Lettura boomer
Voi che millantate futurismo, siete invece passatismo: la sterilità creativa del mondo.

Usciamo dalla saggezza come da un orribile guscio, e gettiamoci, come frutti pimentati d’orgoglio entro la bocca immensa e torta del vento!… Diamoci in pasto all’Ignoto, non già per disperazione, ma soltanto per colmare i profondi pozzi dell’Assurdo!

[Fondazione e Manifesto del futurismo, Le Figaro, Parigi, 20 Febbraio 1909]

A voi del governo, che spesso vi si sente parlare di futurismo, al quale avevate deciso di ridare il giusto lustro, una giusta rivalutazione, finanziando mostre e altri eventi, è arrivato il momento che qualcuno vi dica le cose come stanno: voi del futurismo non ci avete capito un cazzo, voi non dovreste più nemmeno nominarla la prima avanguardia della Storia fondata da Filippo Tommaso Marinetti.

Certo, mica ci aspettavamo che avreste distrutto i musei, le biblioteche e le «accademie di ogni specie» o che avreste «combattuto il moralismo» e cantato con noi «le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne [...] il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri incendiati da violente lune elettriche», ma quanto meno, la scelta di utilizzare i soldi dello Stato per dare spazio all’avanguardia delle avanguardie, che dal dopoguerra a oggi ha subito una silenziosa e ingiusta damnatio memoriae, era cosa giusta e sacrosanta.

“Ammirare un quadro antico equivale a versare la nostra sensibilità in un’urna funeraria, invece di proiettarla lontano, in violenti getti di creazione e di azione

Ma voi vi state dimostrando tutto ciò che il futurismo avrebbe trasformato in cenere, siete tutto ciò contro cui i futuristi avrebbero rivolto i fucili.

Marinetti, Palazzeschi, Soffici, Carrà, Boccioni, Balla vi prenderebbero a sberle nei caffè di Montecitorio come fecero un secolo fa con Papini al caffè delle Giubbe Rosse di Firenze.

Voi che millantate mostre ed eventi sul futurismo, siete invece passatismo: quello che per i futuristi era simbolo della decadenza e della sterilità creativa del mondo, un limite artistico, una fottuta ancora, un vero e proprio ostacolo alla rigenerazione sociale ed estetica di questo già vecchio e morente paese.

“E noi, come giovani leoni, inseguivamo la Morte, dal pelame nero maculato di pallide croci, che correva via pel vasto cielo violaceo, vivo e palpitante

Il nuovo codice della strada, tanto voluto dal nostro Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e votato dalla maggioranza, è la cosa più passatista che si sia mai vista in Italia dal 1909, in particolar modo la stretta sotto effetto di ‘droghe’.

È persino più passatista del precedente emendamento contro la cannabis light, quando il governo ha deciso di equipararla alle sostanze stupefacenti, mettendo a repentaglio 800 imprese Made in Italy e 11.000 lavoratori (“noi saremo sempre dalla parte degli italiani e degli imprenditori“). L’Italia si condanna a essere un museo di ideologie stantie, governato da una classe dirigente ammuffita che infetta lo Stivale con il suo germe protezionista.

2. Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.

Adesso, con il nuovo codice della strada, si sono superati: 

hanno inasprito le pene e le sanzioni con l’aumento del tasso alcolemico: tra 0,8 e 1,5 g/l la multa va da 800 a 3.200 euro, con arresto fino a 6 mesi e sospensione della patente per 6-12 mesi; chi supera di poco il tasso alcolemico consentito (tra 0,5 e 0,8 grammi di alcol per litro di sangue) si becca una multa che può andare da 573 a 2.170: se esci a berti un caffè corretto o una birra te la rischi. La sanzione prevede indistintamente il ritiro di 10 punti dalla patente.

Ma il capolavoro è stato fatto con la stretta per la guida sotto effetto di droghe: non è più richiesto dimostrare uno stato di alterazione psico-fisica. Un test positivo è sufficiente per far scattare la sanzione. La punizione prevede la revoca della patente, sospesa per tre anni.

In soldoni:

C’era una volta un cittadino random, come me e te: preciso, persino più attento del solito mentre guida. BOOM (no, non ha fatto un incidente come Marinetti).

Posto di blocco: gli sbirri ti chiedono di fermarti.

Test tossicologico randomico e salta fuori la positività. No, non è perché hai appena rollato un cannone mentre eri bloccato nel traffico, ma perché hai fumato marijuana dieci giorni fa, e quel parassita lipidico del THC è rimasto aggrappato al tuo corpo.

Risultato? Patente addio per tre anni.

No joke.

Ma per cosa mi state punendo? Devo pagare perché non ero in condizione di guidare o perché mi sono fumato una canna la scorsa settimana?

È ovvio, la mia colpa è la seconda!

Merito la punizione perché ho fumato erba o hashish in generale, non importa se ero nel mio salotto, ad Amsterdam, o che non fossi alla guida sotto effetto.

“Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo…. un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia”

È come se gli sbirri fossero entrati in casa mia dieci giorni fa, mi avessero colto con le mani nella marmellata urlandomi contro:

  • Beccato! Adesso le ritiriamo la patente!
    • Ma scusate, non dovreste portarmi in questura?
  • Non ce ne frega un cazzo. Addio mobilità, ci vediamo nel 2027!

Non è una lotta alla pericolosità: è un attacco ai principi, è un attacco agli italiani, l’ennesima riformuccia maccartista che inasprisce multe e pene per ingrassare le casse dello Stato. Secondo i dati del 2022, il 10% degli italiani tra il 14 e gli 84 anni ha fumato erba o hashish almeno una volta. Nel 2024 grazie al nuovo codice della strada, vorrebbero potenzialmente revocare la patente a 6 milioni di italiani senza alcun senso?

La droga è il nemico pubblico che si sono costruiti questi custodi del vecchio ordine, che non sanno accettare l’idea di un mondo dove fumi ieri e guidi domani, in piena consapevolezza e lucidità. Ma non importa che tu sia lucido, importa che tu sia punito.

Si inserisce perfettamente in questa campagna persecutoria del governo contro le droghe usando mezzi anacronistici e dannosi, uniti ai grotteschi tentativi di censura di TeletrashMeloni.

Fa parte anche del paternalismo reazionario (vi dico io cosa fare e a cosa credere) e repressivo dello Stato, che tra norme anti-rave e nuovi codici stradali, continua ad ammorbarci con la ridicola propaganda della ‘guerra alla droga’.

Ma basta!

Marinetti si rivolta nella tomba! (Scusaci Filippo Tommaso, lo sappiamo che almeno tu ci hai provato).

«Oggi il problema non è la droga, perché i Rolling Stones hanno realizzato capolavori sotto stupefacenti. Oggi il problema è che abbiamo un sacco di drogati e nessuna opera d’arte»

Paolo Crepet, psichiatra-re-dei-boomer.

Elon, ti prego scrivi qualcosa, la democrazia italiana è prigioniera di una roccaforte di passatisti. Tu che adori farti, che fumi marijuana in California e acceleri con l’LSD, intervieni, aiutaci, twitta contro la follia del nuovo codice della strada:

“Legalizzatele tutte, w la droga, w lo Stivale

Il popolo italiano continuerà a bere e continuerà a farsi!

Gli italiani continueranno a fumare e a fare serata! 

Non basta un nuovo codice della strada a fermare la tellurica inclinazione droghereccia di questo Paese.

Noi continueremo.

Mentre vi infognate tra i non dovete e i non potete, noi già non esistiamo più nella vostra timeline passatista. Noi siamo già nel vuoto, ed è bellissimo qui, dove le nostre sinapsi accelerano con gli alcaloidi e si rilassano con gli oppiodi, dove i discorsi di Dante si contaminano con le interviste di Andrea Diprè.

Non chiediamo di rallentare, ma di accelerare sul serio: raddoppiate le bevute, triplicate le fumate, fino a rendere il conducente sobrio un fossile dei tempi andati. La lucidità è un difetto evolutivo; l’ebbrezza, invece, è il futuro che canta.

Via l’assicurazione obbligatoria:

ogni auto deve essere una bestia artistica in movimento, agile e potente, un missile su ruote nato per sfidare il buon senso.

E per chi ancora si aggrappa al passato? Le droghe potrebbero addirittura potenziare quelle vecchie narrazioni che il governo spinge come dogmi, ma sono mediocri e fanno di tutta l’erba un fascio.

Il vero crimine non è l'alterazione, ma la mediocrità dei governi.

È un incipit incendiario per dirvi che è giunto il momento di riappropriarci dell'asfalto, che ormai è proprietà privata dell'ipocrisia normativa dello Stato passatista.

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