Il moto, il divenire, è qualcosa che ci appartiene intimamente, in quanto diversi dal primo motore immobile. C’è chi guarda il dito anziché la luna: coloro che invocano alla libertà di movimento per un mondo senza confini, per emigrare o per non migrare e tante altre belle cose petalanti. Noi no! Noi puntiamo alla luna! Quello è il movimento massimo a cui aspiriamo: ai viaggi interstellari. Ma prima bisogna partire dal nostro piccolo.
Qual è il vero limite, il vero confine, il vero confine che ce lo impedisce? La risposta è sotto gli occhi di tutti: i fottuti limiti di velocità!
Non bastava Einstein per dirci che non possiamo superare la velocità della luce, no! Pure la Repubblica Italiana, che tra la legittimità proprio da noi, viene a dirci fino a quanto possiamo andare veloci con i nostri veicoli. Con valori TOTALMENTE ARBITRARI. Limiti fatti per avere un controllo sociale, più che un controllo reale (tanto li abbiamo infranti tutti almeno una volta, la multa è solo onore)
Il codice della strada, ma in generale qualsiasi legge per il trasporto, è letteralmente una legge fatta per essere infranta.
Non è il mercato che si autoregola, ma la strada: macchinoni, scontri, velocità massime, caos e poi ordine. Questo è il sogno che, speriamo, di vivere abbastanza a lungo per vedere realizzato.
Mad Max Fury Road. Sì, non è una distopia ma un’utopia stradale.
Le giungle di cemento nelle quali viviamo dovrebbero regolarsi sulle nostre esigenze, non dovremmo essere noi ad essere sottomessi a questa legge positiva e allo stato che ci costringe ad arrivare in ritardo all’appuntamento con l’amore della nostra vita. Il mondo vecchio scomparirà in una nuvola di un tubo di scappamento, perché alla fine
La strada non è soltanto che un muro d’asfalto orizzontale / che ci allontana dal cielo e ci tiene giù.
(Ducetrix)
Il governo, a seguito di un recente incidente che ha fatto scalpore, sta discutendo nuove misure restrittive per questo tipo di leggi. Noi, dal canto nostro, abbiamo questi suggerimenti, per evadere da questa gabbia ingiustificata di leggi ed esprimere quella libertà propria di ogni uomo. Che vengano letti e discussi!
La legge italiana o riparte da Blast o muore
1. Fra il passeggero e la compagnia esiste un contratto, simbolizzato dal biglietto, che assicura reciproca onestà. Le compagnie mancano a questo contratto offrendo servizi scadenti, orari in continuo mutamento, capillarità a malapena sufficiente e tempi di viaggio illogici
.
È dunque legittimo che, in assenza di alternative che il libero mercato favorirebbe, il passeggero non paghi il biglietto, in quanto il suo bisogno spesso non può essere incontrato in altre maniere. Pagare il biglietto è dunque l’equivalente morale di sopportare una truffa.
2. Le compagnie di trasporto pubblico generano un enorme introito netto che, invece di essere reinvestito, viene intascato. Questo impedirebbe loro di offrire servizi competitivi ed onesti, ma nemmeno ne hanno bisogno, in quanto la competizione è innocua.
3. La Repubblica Italiana ha per sua stessa natura una legittimità oscillante ed insicura, ed i suoi rappresentanti ovunque simbolizzano una tirannia burocratica tollerata da quasi un secolo solamente per paura e poltronismo. È dunque dovere civico e patriottico del cittadino abusarne, esasperarli, maltrattarli e prendersi gioco di loro quandunque essi cerchino di far valere il loro titolo, che è in ogni caso equivalente a quello di buffone.
4. La patente di guida in tutte le sue forme è un ostacolo arbitrario alla libertà di movimento del cittadino, il cui potere è alimentato dall’assicurazione RCA. Entrambe andrebbero abolite: così come non ci viene richiesta una patente per usare mani, piedi, occhi e bocca, non dovrebbe esserci richiesta una patente per guidare un automobile, che può fare sostanzialmente meno danni. Qualsiasi danno risalente alla condotta del cittadino durante la guida può essere da lui stesso risarcito; starà a lui decidere se valga la pena rischiare un incidente o meno, e se le sue abilità di guida siano sufficienti ad intraprendere una determinata manovra.
Si potrebbe tutt’al più ammettere un esame standardizzato per giudicare l’abilità di guida di qualcuno ai fini della circolazione sulle strade extraurbane principali e sulle autostrade, purché non vi siano altre restrizioni di nessun tipo.
5. Per ragioni analoghe a quelle espresse nel punto 4 del Nuovo codice della Strada, si potrebbe benissimo rendere facoltativa la previdenza sociale, specialmente per i giovani.
6. La tirannia primaverile/estiva del ciclista sulla carreggiata deve essere distrutta con la forza. Essi devono imparare la prudenza tramite la paura.
7. I limiti di velocità possono essere alzati di 30 km/h in tutta sicurezza, dal momento che vengono ecceduti lo stesso in quanto irragionevoli. Un’elevata velocità da sola non genera incidenti; sono necessari anche un conducente incapace di governare il veicolo appropriatamente ed una condizione imprevista o di sorpresa. Un rigido rispetto delle norme di precedenza ed una segnalazione appropriata possono garantire un’enorme sicurezza perfino a velocità elevate.
8. Si dovrebbe rifare l’intera segnaletica stradale, verticale ed orizzonte, rendendola esteticamente gradevole e di facile comprensione, eliminando segnali obsoleti, e favorendo l’utilizzo di segnali quadrati, esagonali, pentagonali ed asimmetrici per meglio richiamare l’attenzione del conducente ove ritenuto necessario. Similmente, le linee di demarcazione possono rimanere bianche sulle strade senza precedenza, ed invece diventare rosse sulle strade con precedenza; la segnaletica orizzontale in generale dovrebbe fare più ampio uso di colori vivaci.
9. L’impiego di dossi artificiali è sempre moralmente reprensibile.
10. L’ultimo giorno dell’anno si dovrebbe abolire interamente il codice della strada e le regole della circolazione dovrebbero essere invertite, per rendere la guida più divertente e mantenere allenati i conducenti.