Gran parte degli italiani apprezza la Danimarca perché lì tutto funziona, e la considera tenera e coccolosa. Nella post-realtà del 2025 la dobbiamo amare per i motivi opposti. Questa perla baltica è un esempio di moderna ed efficace malvagità farmacologica, un avanguardia di guerriglia contemporanea.
Benvenuti nel secolo della guerriglia psicofarmaceutica.
Per capire questo cambio di prospettiva passiamo da una grande questione del presente, così come raccontata dalla Cattedrale. ll mito di tutti i banchieri, l’oracolo di Delfi dell’oligarchia elitaria internazionale ha parlato: Stati Uniti cattivi perché Ucraina pace, Europa cretina fai qualcosa.
Mario Draghi non ha neanche torto. Quel democristiano capitalista di Supermario vede la reazione stitica delle capitali europee alla febbrile negoziazione dark maga, e pungola. L’Italia e tutta Eurolandia si sono innamorate del paese invaso, e hanno invertito una politica basata su trenta anni di cene eleganti con i più inguardabili oligarchi russi. A quanto pare però la forza che ci ha mosso in soccorso dell’Ucraina era soprattutto l’inerzia. Al cambio del contesto storico non sappiamo cosa fare: rimanere nella relazione per mancanza di alternative, o divorziare e tornare da Natasha?
Parentesi: il grande supporto all’Ucraina è continuato senza che poi se ne parlasse quasi più. La guerra europea più grande dal 1945 è sparita dalla coscienza collettiva.
C’è chi sperava nel risveglio di una civiltà grazie alla guerra, sola igiene mentale del mondo, ma nulla. Si è fatta la soap propagandistica, il reality show al fronte, e dopo poco siamo tornati a parlare di Fabrizio Corona e Sanremo.
Abbiamo perso il treno del secolo per tornare vivi – ha vinto la performance dei boomer in TV e dei millennial su X, ha perso la volontà di vita dei post-2000, innocentemente prigionieri del matrix della ritardazione.
Non è vero però che sono solo gli altri a fregare noi, gli altri a essere avanti, gli altri ad fare uso strategico della violenza in politica estera.
L’Europa sta segretamente portando avanti una psicoguerra a danno degli Stati Uniti, senza che i più se ne stiano accorgendo.
Chi dobbiamo ringraziare? La Novo Nordisk, con furore dalla Danimarca. Cercate quale sia la società europea con la capitalizzazione più grande, e troverete proprio lei, molto più grande di robe come Airbus o Ferrero o chiunque sia che produce le Croccantelle.
Cosa fa la Novo di così rivoluzionario? Esporta negli USA dei farmaci tra cui l’Ozempic. Questa siringhetta dell’amore era stata pensata per curare il diabete, una roba che oltreoceano già godeva di buon potenziale commerciale.
Ma poi le signore dei suburbs lo hanno scoperto: i farmaci targati Novo Nordisk ammazzano la fame, e quindi sono uno strumento pazzesco per perdere peso. Così è nato il culo da Ozempic – vendite da miliardi di dollari.
Incombe il fallimento della mafia dell’insalata, quel folle racket che trasforma preziosissima acqua e suolo in cartone verde.
In un paese tanto ossessionato dall’aspetto fisico quanto malsano nelle sue abitudini alimentari, chi aveva i soldi per l’Ozempic o prodotti simili li ha spesi. Spesso e volentieri era il denaro regalato in pandemia agli americani dal governo – altrimenti finito in Onlyfans. Ossessionati dalle onnipresenti e martellanti immagini di ricchezza, potere e sexyness che costituiscono il 99% dei media e della cultura americana, i criceti nella più grande ruota della storia umana sono ora dipendenti dalla siringhetta. Soprattutto quelli più ricchi e sfacciati: quei gargoyle delle donne WASP, gli immobiliari cocainomani della Florida, i rettiliani sopravvissuti all’incendio di Los Angeles.

È una storia simile alla psicoguerra cinese basata sul Fentanyl, dove i Rossi forniscono la materia prima ai narcos messicani che la elaborano e smerciano. Parliamo di colpi di genio. Secondo voi perché Trump va a muso duro con Messico e Danimarca? Gli frega qualcosa del Golfo o della Groenlandia?
La piccola Danimarca – oramai un vero e proprio pharmastate, che accelerazione! – tiene in ginocchio il popolo a stelle e strisce perché ne ha capito le debolezze e i vizi più profondi. È così che si combatte quando la politica si è sbriciolata nell’assurdo e ti trovi a essere coinquilino di un gigante che ha in mano social media, bombardieri e pop culture. Fatto interessante, grazie anche al boom economico di Novo Nordisk, la Danimarca si può permettere di essere prima spedizioniera di armi all’Ucraina in rapporto al proprio PIL.

Sì alla guerriglia farmaceutica, psichica, culturale, contro tutto e tutti gli altri.
L’Italia può diventare una repubblica fondata sull’Ozempic? Qual’è la via italiana alla guerriglia psichica?
L’immagine dell’Italia all’estero è radiosa. Solari, estroversi, festaioli, attenti alla bellezza, boni… La Farnesina ha fatto un lavoro fin troppo buono pubblicizzando il brand. Made in Italy = qualità estetica bla bla bla
Parentesi: se pensate di essere delle persone reali vi illudete. Siete componenti di uno spot pubblicitario con 57 milioni di comparse.
Quanta violenza sostiene segretamente l’Italia? Qualche multinazionale, qualche avventura mediorientale, nulla più. I danesi intanto avvelenano gli Stati Uniti senza che la loro immagine ne soffra. Ricordiamo che la Danimarca, questa piccola simpatica monarchia nordica, è un modello globale di buona sanità, pulizia, tolleranza e benessere.
Si può portare avanti una silenziosa psicoguerra senza recare danno alla propria immagine.
Chiediamoci: quali risorse e opportunità ha l’Italia per guerrigliare contro chi le si oppone?
Il turismo.
Certo, non è un export, ma un import di rovina sociale con annessa distruzione delle città italiane. Si può però girare la frittata. La mitologia della civiltà italiana costruita sul turismo – tutte balle archeologiche, il nostro legame con Roma il Rinascimento o la Chiesa è a dir poco flebile – frega un sacco di persone. La macchina turistica convince i visitatori stranieri che gli italiani oggi debbano essere dei fenomeni in virtù di quello che quattro di noi facevano 500 anni fa. Bisogna spingere al massimo lo sciovinismo e ponfare alle sue estreme conseguenze il turismo in Italia. Lo straniero deve subire una incessante psy-op che distrugga la sua autostima ed il suo orgoglio nazionale. Per essere efficaci, si deve vietare il turismo da paesi europei e invece renderlo completamente aperto a russi, cinesi, turchi, americani.
Il cibo.
Sì, bellissimo esportare radicchio e parmigiano. Il problema è che i distributori di Barilla farlocca in America e del fake pistacchio di Bronte a Tokyo lavorano pensando solo al profitto – gli stolti. Da domani questa attività deve passare in mano ai Servizi Segreti. La missione è semplice: infiltrare le tradizioni culinarie altrui, scientificamente, allo scopo di distruggerne la cultura. Tra duecento anni il mondo intero dovrà essere parte dell’arcitalianosfera. Gli indiani saranno convinti di aver sempre mangiato spaghetti per pranzo, e McDonalds fallirà lasciando spazio a Trapizzino.
Albano e Romina Power.
A essere più precisi, la musica pop italiana. L’intera Europa orientale è infettata dalla nostra musica leggera anni ’80. Ogni babuschka russa conosce Totò Cutugno. L’Italia così è già riuscita a corrompere lo spirito dell’intera Federazione Russa, causando inequivocabilmente il fallimento della operazione militare speciale. Bisogna sfruttare a pieno il potere trash della musica italiana, che all’orecchio straniero è così romantica… Chi non vede dietro ai Maneskin una possibile operazione terroristica è in malafede.
L’Afghanistan e il suo oppio.
Questo paese è chiamato da molti cimitero degli imperi, perché effettivamente chi storicamente si è incaponito a conquistarlo è finito male, dai grandi regni persiani ed indiani alla Russia Zarista e poi Comunista. Gli ultimi a metterci il becco sono stati gli Americani, vediamo se la profezia si avvererà nuovamente. Quello che a noi importa però è che l’Italia occupò una parte del paese negli anni 2000, e non ne conseguì nulla di male. Il motivo è chiaro: siamo tutto tranne un impero. Allora dobbiamo assolutamente ritornare lì, che sia con i Centauro o infiltrando i Talebani, e conquistare la terra che produce l’oppio per tutto il mondo. A gestire la distruzione chimica dei nostri avversari poi ci penserà la Regione Calabria con i suoi associati commerciali dell’Aspromonte.
Imitiamo la Danimarca e trasformiamoci in uno Stato guerrigliero, una piattaforma di psicoguerra.
Loro si sono fatti farmarepubblica, noi dobbiamo perlomeno trasformarci in una seria fuffarepubblica.
Nel disordine altrui trionferà quello italico, il disordine supremo – blastide.