La Calabria è da sempre un luogo magico e mistico, che affascina ed è temuta in tutta l’Italiosfera. Si pensi che l’intera penisola prende il nome proprio dalla punta dello stivale, che si trova in questa regione. È una terra che è passata dai vitelli alle scimmie, come è stato possibile?
Tutto ebbe inizio con i greci, che arrivarono a colonizzare le sue coste, e fra essi il maggiore di tutti: Pitagora, che a Crotone, fondò la sua scuola. Secondo alcuni eruditi, non solo la scuola pitagorica, ma anche lo stesso Pitagora sarebbe nato in Calabria. Noi crediamo a questa versione. Infatti da qui si è irradiato il suo sapere per tutta la penisola e, di conseguenza, per tutto il mondo. I pitagorici si possono considerare i primi metafisici, tali li ritenevano Platone e Aristotele, e la loro influenza arriva fino ai nostri giorni con riferimenti esoterico-matematici e un massiccio utilizzo del teorema di Pitagora nelle scuole dell’obbligo e in architettura. Ma anche l’influsso esercitato sul proprio tempo è incalcolabile, si dice (e quindi è vero) che Numa Pompilio, il secondo re di Roma, colui che diede alla città eterne le prime istituzioni religiose, fosse un allievo di Pitagora. Ma l’opera più importante, che è alla base di questa schizoanalisi resta Paperino nel Mondo della Matemagica. Il cartone della Disney, infatti, rappresenta fedelmente una delle attività di cui Pitagora e i suoi adepti erano più avvezzi: la musica.
Secondo i filosofi, il movimento delle sfere celesti generava un’armonia di suoni meravigliosa, che però a noi umani è preclusa, perché siamo ci troppo abituati in quanto nati con questo suono già nelle orecchie (tl;dr: Pitagora aveva anticipato il rumore di fondo dell’universo). E poiché la musica è composta da equazioni e rapporti matematici, è proprio lì che la genialità di uno dei più grandi filosofi italiani si è potuta esprimere meglio. Così, da questa filosofia metafisico-esoterico-gnostica nasce la scuola calabrese. I dogmi della violenza, ricordiamo ad esempio l’uccisione di colui che a partire dal teorema del maestro aveva scoperto i numeri irrazionali, e del culto della personalità, Pitagora era venerato come una divinità in terra, sono giunti fino a noi.
Se prima di Cristo la tradizione nasce a Crotone, poi si sposta a Catanzaro, con il Vivairum di Cassiodoro. Questo monastero è stato fondamentale per la preservazione e la trasmissione di testi classici e cristiani. Nelle sue Istitutiones, poi il sapiente calabrese, ha dedicato un capitolo proprio all’arte liberale della Musica, passando dalla passiva conservazione ad un’attiva trattazione della materia.
Passano i secoli e i calabresi iniziano a suonare, dal tamburello alla lira calabrese, passando per la zampogna e la chitarra battente. Di queste nobili arti musicisti vivi se ne trovano, citiamo i grandi Mimmo Cavallaro e Cece Barretta, ma la tradizione è progredita.
Nel frattempo, purtroppo o per fortuna, s’è fatta l’Italia e questo ha dato origine ad uno dei fenomeni più interessanti che ha portato la scuola nella sila: il brigantaggio. Dei Briganti rimane attivo ed esponente Brunori Sas, che anche nella musica rivive storie di chi era veramente indie, indipendente.
Ma dov’è che la tradizione si unisce all’innovazione? Qual è il futuro di questa scuola? Nella Nduja che si unisce alla trap: nella Ndrill
.
Ecco a voi una schizoanalisi dei fondamentali maestri che oggi sono esponenti di questa scuola: Hammon, Glasond, Flextony e Tony2Milli
Di Hammon abbiamo già parlato qui.
Glasond - il principe dei Sayan
Unisce lo scimmione e la poesia.
“Centomila verità, centomila euro
Prendo in ostaggio tuo figlio come a Luigi Pirandello
Vendiamo drugs da quando andava mettеre i Jeckerson
Sono di CS comе l’Amaro Jefferson”
“Siamo spartani, facciamo le kills (Facciamo le kills)
Ed il dio Marte ci segue da lì
Drip sul mio polso come Dalì”
“Ciao, sono Francesco, quello del campo
Mi hanno detto che un favore tu potevi farmelo (Sì)
Mi daresti cinquanta euro che vado dal parrucchiere?
Devo farci benzina ed andarci stasera a bere (Per favore)
Caro rapper italiano, ti scoppio gli occhi coi pollici (Brr)
Con mio fratello twins come Castore e Polluce (Ah)
Abbiamo due coltelli, una granata e un’automatica (Ah)
Conducendo i miei trecento a una vittoria tragica (Brr)”
Glasond ha lo stile di Giovanni Verga, unito alla freschezza del futurismo. Il verismo si trova nelle storie che racconta, non è una saga in cui vige l’ideale dell’ostrica malinconico dello scrittore siciliano, ma è letteralmente la saga di Dragonball (aspettiamo trepidanti l’album), in cui il protagonista l’ostrica se la compra e la mangia, rimanendo fedele alla sua terra e alle sue origini. Essere esaltati è la cifra dei suoi testi, oltre ad una penna-spada che ferisce con colpi poetici che spaziano dal calabrese allo slang newyorkese, perché questo è quello che bisogna fare oggi. Quello di Glasond non è “ciclo dei vinti”, ma il Ciclo degli Esaltati. Perché lo stereotipo non si combatte con i piagnistei, ma ribaltandolo, come il tavolo in “Dammi 50€”. I Calabresi sono scimmie? Esatto, fregano lo stato, non pagano le tasse, perché sono letteralmente dei Sayan e non vengono da questo pianeta.
Dalla calabria stanno partendo per conquistare (e scammare) tutta l’Italiosfera, con la violenza e trasformandosi grazie alle loro drugz, come viene rivelato in “Equipaggio”.
Di Glasond meritano un premio un riconoscimento speciale le ultime canzoni: Glasond per il sociale
. L’unica vera opposizione a Salvini e a questa destra governo, altro che canzonette.
"Arriva il test salivare, non posso più fumare
Stato me lo puo sucare, non faccio niente di male
La mia passione più grande è mi fumare canne
E girare con la macchina nel viale"

La vera copertina di "Merito il premio"
Glasond&Hammon hanno realizzato Welcome to CS Nord, l’album trap migliore del 2024 (contando i Dogo come Rap), come si dice “meritano il premio”. Emergono dal buio, perché si prendono tutto con le cattive. Sono i fatti a parlare, perché si sa che la violenza è la lingua universale e parla inglese, calabrese e italiano.
“Non ha nemici chi non conta
Poppin out alla porta”
“Double cup di carrot juice, il tuo è pieno di insetti, bitch
Vengo al tuo live e ti riempio di proiettili
[…]
Sparo mentre mio brother rollaE non puoi fare live nella mia city
A meno che non paghi la scorta mille all’ora
Santino della madonna
Per ricordarmi che anche se faccio queste kill
Vorrò per sempre bene a mia nonna, ah”
“Tu non sei pronto ad andare in guerra
Quindi tu chiudi la bocca”
FlexTony.
Tradizione mistico-pitagorica con esoterismo nazista.
“Sono in giro dentro Cosenza
Vengo a farti la prepotenza
In 2 giorni ne ho fumati 30
E non è il massimo della capienza
Ti faccio morire come se fossi in astinenza
Prima ti do una cosa e dopo ti lascio senza”
“Ma andiamo in discoteca stasera?
O sai ca ci jamu, ma chi facimu però?
Ni minamu, ni minamu (Sì, ni minamu)”
“Devo dimostrare la mia forza in modo medievale
Così poi le donne mi adorano e sono il più potente”
Flextony sempre in “Signor PICCHIARMI”
Flextony è una promessa della trap calabrese. Pur non avendo ancora pubblicato un album completo, anche se è in arrivo nelle case di tutti gli italiani il “Signor Album“. Due suoi brani in particolare meritano attenzione: “Signor Soldi“, in cui il giovane cosentino si destreggia sul beat di Unclebac (ora impegnato in un nuovo progetto musicale, ovvero Get Messy), e “Signor PICCHIARMI“, un duetto con Hammon, brano in cui Flextony sembra quasi anticipare il futuro, descrivendo le risse in discoteca per motivi futili.
Questo immaginario dominato dalla violenza, si presta a un’interpretazione distopica, ma reale. Si tratta di una setta segreta, nascosta sotto terra, composta esclusivamente da calabresi, pronta a invadere l’Italia durante una prossima guerra civile. Le canzoni di Flextony diventerebbero il loro “White Album”, una sorta di colonna sonora di questa ipotetica controrivoluzione. Ispirandosi a figure storiche come quelle descritte da von Salomon ne “I proscritti” o da Venner in “Baltikum”, questi ipotetici “freikorps calabresi” riporterebbero l’ordine nella penisola, combattendo contro il comunismo e il nazismo. La lingua della nuova rivoluzione conservatrice non sarebbe il tedesco, ma il calabrese.
Tony2Milli
Complottismo antigovernativo.
“Bossin’ come Bossi”
Tony 2Milli in “BO$$IN’”
“Con ogni cosa c'ho un rapporto malsano
Con Slitherich è un mondo malato
Ogni notte guido ubriaco per strada
E non mi ricordo mai come torno a casa
Ho esperienze extracorporee nel letto
Con l'anima ho viaggiato nello spazio e nel tempo
Vino bianco e pesce fresco
Sono legato al piacere terreno”
“Io ho visto un UFO due volte
Di che cazzo vuoi parlarmi?
Io so leggere i cerchi nel grano
Tu quanto sai sulle piramidi?
Il governo gli ha tolto la punta
Se no avremmo energia gratis
Hanno ucciso anche Nikola Tesla
E non si masturbava nemmeno
Ha inventato le macchine ad idrogeno
Perché dovrei guidare un mezzo elettrico?”
"Sono un narcisista e la hitto smooth come Michael Jackson
Come Mariah Carey e Nick Cannon
Come Kim Kardashian e Pete Davidson
Come Zendaya e Tom Holland
Sono la versione ubriaca di Tom Holland
Come Rebecca e Paul Walker
R.I.P. a Paul Walker
Tutti sanno che ad Hollywood sono massoni
Rettiliani, satanisti, pedofili
Non ho l'adenocromo, quindi sippo la lean"
Tony 2Milli è un artista versatile. Le sue canzoni, costruite su basi che ricordano quelle di Zaythoven, richiamano lo stile di Gucci Mane, con l’aggiunta di producer tag che spaziano dalle pubblicità del Tavernello, al televenditore Orlando fino allo youtuber Farenz, ad opera di Coinboy, Dj Glockmane e dello stesso Tony 2Milli, che ha iniziato la sua carriera artistica proprio come producer. Il trapper paolano alterna un neorealismo crudo che parla della vita di strada, evidente per esempio nel brano “Il Piano di Tony”, a una dimensione onirica e surreale, fatta di viaggi e sogni, unita a una critica sociopolitica complottista. Uno studio recente dell’Università degli Studi di Paola, prova che ascoltare l’intera discografia dell’artista durante il sonno potrebbe favorire esperienze extracorporee, viaggiando nello spazio e nel tempo rievocando persino l’impresa di D’Annunzio a Fiume.
La carriera musicale di Tony 2Milli inizia su SoundCloud, piattaforma che gli permette di coltivare un seguito e sperimentare con diversi progetti. Dall’ormai cult “Slime Musica”, la sua produzione si evolve con “IL VERO ALBUM”, che segna un netto passo avanti in termini di scrittura, produzione, mixaggio e mastering, senza però rinunciare all’unicità del suo stile sporco e retrò. La notorietà a livello nazionale arriva con “Così Ghiacciato Tony” (tocco di classe la versione chopped and screwed) e la hit “E Io Gioco A Hockey”, successo poi consolidato da “Bacio Flow (Slitherizz)” e “ASPETTANDO LA FINE DELLA GUERRA (Strettamente)”, quest’ultimo in parte influenzato dal producer Ervie, che ne rinnova l’estetica e le instrumental. Ne è testimonianza diretta “IO ODIO IL GOVERNO!”, canzone che merita un ascolto attento. Un brano che incarna perfettamente lo spirito di questo sito, un’opera che va apprezzata nella sua interezza, senza soffermarsi su singoli momenti, ma lasciandosi trasportare dal suo flusso, fino a perdersi nella sua intensità e compiendo viaggi astrali per poi svenire. Il sound più fresco di Milano è Made in Calabria.
La scuola calabrese sta compiendo un’operazione inedita per la scena italiana. Lo dice giustamente Glasond:
“Abbiamo creato il rap del Sud”
Glasond in “Like”
Dopo che il centro (Roma) e il nord (Milano) si sono appropriati degli stereotipi del Sud, dovuto sia al grande numero di fuorisede sia ad una street credibility che andava costruita, adesso sta accadendo l’inverso. Il Sud, la Fiama, si sta riprendendo quello che le appartiene. L’appropriazione culturale la fa chi ha le palle di farle e questi maestri che abbiamo citato le palle ce le hanno, oltre che le pallottole per sparare. Ne parleremo con loro anche alla prossima presentazione di Proiettili – Italiosfera, questo sabato a Cosenza. La Calabria può ritrovare sé stessa nella tradizione e il filo rosso della matassa che collega Pitagora alla trap è stato appena sbrogliato…