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LA NASCITA DEGLI EDIT LA DOBBIAMO A BERLUSCONI

La preistoria dei Reels e di Tiktok andava in onda su Italia1.

LA NASCITA DEGLI EDIT LA DOBBIAMO A BERLUSCONI
Lettura boomer
Siamo cresciuti nella galassia di Mediaset, o TeleBerlusconi, come preferite chiamarla.

Arrivavamo da scuola all’ora di pranzo, Italia1 e… anime su anime, e ci sentivamo felici. (Crediamo che oltre alle scandinave il Cavaliere avesse un fetish per le nipponiche.)

Eravamo immersi in un mondo dove un terzo del Giappone era stato sterminato da un serial killer armato di libro, oppure sotto attacco degli angeli.

Quei cartoni animati ci parlavano, in ogni serie c’erano tutte le categorie delle nostre conoscenze e noi come protagonisti. Non volevamo mai smettere di vivere dell’universo; un semplice pallone poteva trasformarsi in una mozzarella veloce come un frecciarossa che percorreva una collina infinita.

Però senza una colonna sonora sembravamo sembravamo dei bambini deliranti, e fu così che nacquero le AMV.

Le AMV: “anime o animation Music Video”, letteralmente una compilation dei nostri cartoni preferiti con una canzone motivazione, roba che gli attuali gymbro “phonkettari” si sognano.

Ora non ci sono più le sigle e le AMV di una volta… ora quei video a distanza di anni continuano a fogare bambini deliranti, pensando di essere dei pirati con poteri speciali.

I video musicali a tema anime si diffusero in un terreno nuovo come l’internet inizio anni 2000, divennero un simbolo di una generazione, ma anche una condanna. Il matrimonio fra “Dragonball e Linkin Park” era ai suoi albori.

All’inizio della prima decade degli anni 2000, le AMV esistono ancora? Si… e si sono evolute. Un tempo per vederle bisognava accedere a internet, magari piratarle su Emule, ma ora c’è YouTube alla portata di tutti, e le 2 band messe in croce con le solite canzoni si sono moltiplicate, ora ci sono quei power virgin degli Skillet (non fate i verginelli, e ammettetelo che Monster vi piace), poi ci sono anche quei pazzi sgravati degli Starset, ragazzi… stiamo parlando della scopata ideale fra metal/hardcore punk ed elettronica.

Le solite compilation diventano quasi dei trailer, anzi, le AMV diventano dei trailer ufficiali e non.

Instagram Dicembre 2024: Scrolla ed è subito AMV, scrolla ancora verso il basso ed eccone un’altra.

Abbiamo fatto anni e anni a vedere AMV, e a pogare per ogni nota, e prendere a calci il cuscino. Ne abbiamo viste così tante che i nostri recap annuali sono delle AMV; quando ci annoiamo progettiamo delle possibili AMV. Apparte gli scherzi, come diavolo sono sopravvissute fino ad ora? Vuol dire che non eravamo gli unici ragazzini gasati da un'onda energetica?

Si potrebbe dire che le AMV sono un essere vivente della cultura del web che ci accompagna e che si evolve. Non ci abbandona mai, un po’ come Crilin. Le possiamo distruggere con tutta la musica phonk che vogliamo, ma loro rimangono lì.

Addirittura a Novembre le AMV più nostalgiche hanno dato un chiaro cenno di vita.

Ebbene sì, ci stiamo riferendo alla serie Netflix “Arcane 2”, con il ritorno dei Linkin Park dopo 7 anni con una nuova voce.

Il loro nuovo album, concretamente, non è per nulla originale, ma una reinterpretazione dei loro primi dischi agli inizi degli anni 2000, e per questo ci piacciono. Siamo abituati a sentirli solo in quella maniera perchè siamo Poser, e loro ci hanno cucinato un pesce vecchio di una decina di anni, ma come contorno una salsa alla maionese fresca.

Dato che l’album non è per nulla originale, per non deludere i fan, e infatti hanno ripreso sonorità e tematiche dei primi dischi, guarda caso una di queste canzoni è diventata la sigla d’apertura dei tornei di LoL, persino un titolo per il primo episodio della serie su Netflix.

Signori, se le AMV un tempo erano dei video di nicchia, fatti da un 15enne asociale, dopo ore al computer, prendendo 2 dita negli occhi da YouTube, ora vengono pure canonizzate dal capitalismo, e i Linkin Park ne sono l’esempio più lampante e famoso di sempre.

Fisher disse: “Cobain rappresentava una ribellione contro il sistema, ma sapeva che ogni canzone, ogni grido, era destinata a diventare un prodotto. […] Il capitalismo trasforma la stessa resistenza in merce, vendendo ribellioni confezionate.”

Ok Marcone Pescatore, ci hai rovinato l’infanzia dicendoci che le colonne sonore delle nostre ribellioni adolescenziali sono diventate mangime per Netflix…

Fisher ha distrutto tutti i nostri bimbi autistici interiori. Vuol dire che hanno reso la ribellione di Zaun, di Code Geass e dell’Isola di Paradise, un prodotto di rivoluzioni trite e ri-trite, con anche una nobile morale annessa, ma del tutto sterilizzate dal mainstream.

Dalle compilation di AMV dei momenti più salienti di una battaglia fra bene e male, siamo finiti a vedere, le non così tanto diverse compilation che vediamo su Pornhub.

Da Nerdmania siamo passati alla pornografia

(semicit di Fight Club)

Il capitalismo ha inglobato dentro in sé pure gli esseri più autistici e speciali, ovvero quelli che fanno mosse spastiche viste su MTV con la musica di sottofondo degli inizi anni 2000

(la musica più esistenzialista fino ad ora, video ragazza truzza => ragazzi emo, piazza del popolo roma , soooo semi bruuutal => piazza del popolo - emo , dark ecc.. ecc..)

Lo spirito del tempo è, nonostante la sua retorica materiale, molto singolare, una specie di energica: “se ​​vuoi, puoi”; un invito continuo a empatizzare un corpo con i suoi acciacchi, i suoi disadattamenti, le debolezze, la sua incazzatura, perchè dannatamente ci rispecchia.

Eppure nelle AMV si vedono personaggi che sono ignari al fenomeno del capitalismo, oppure noi comuni mortali ne diamo una rilettura filosofica anticapitalista.

Vi immaginate un Maurizio Corona senza poteri in una AMV, sarebbe na merda.

Però sarebbe un mondo dove pure Sailor Moon avrebbe il suo profilo OF, ma non preoccupiamoci di questo tema, esistono già i cosplay al Lucca Comix.

Le AMV sono fatte apposta per non essere reali, ma per dare speranza di distruggere il nostro posto di lavoro mordendoci la mano. Questi tipi di video musicali sono la prova vivente che certi idoli che abbiamo creato da bambini in realtà ci infestano, e cor cazzo che se ne vanno.

Anzi, come una malattia venerea noi la passeremo ai nostri figli.

Già adesso ne possiamo vedere i frutti, stiamo parlando di quelli che non si sono depressi a vedere morire Barbabianca: i gymbro.

Loro erano una categoria di persone accanite di AMV, ma che hanno passato travagliato come i PTSD di Jinx, perché hanno visto troppe volte Fight Club, ma senza capirci na sega. I Gymbro sono quelle persone che hanno deciso di andare in palestra con Numb remixata sotto steroidi.

Le correnti più avanguardie e accelerezioniste dei gymbro hanno rinnegano freudianamente le AMV, inventandosi il genere del “phonk”. (Anche se anche ora hanno nell'armadio la maglia dei Tokyo Hotel comprata 10 anni fa).

Il Phonk, secondo Wikipedia è il risultato di “hip hop + trap + strumenti elettronici”

Nulla di nuovo se consideriamo i Korn e quel genere “Adidas Metal”. Come si può intuire era gente che faceva rock e metal vestita di adidas che rappava e screekciava con strumenti elettronici, infatti darà alla luce al trap metal. Il collegamento è più che lampante: I veri padri dei gymbro anti-rock sono in realtà i Limp Bizkit. Il mondo delle AMV è un universo che non morirà mai, si evolverà sempre, rinnegando il suo passato musicale ma motivandoci a essere degli oltre-uomini palestrati e/o rivoluzionari.

Oggi ci troviamo gli stessi gymbro che ti spiegano che Attack on Titan è una metafora della lotta contro il sistema. Certo..come se Eren pensasse ai mercati finanziari mentre stermina la razza umana.

È tutto un miscuglio di nostalgia, cyberpunk, adidas, marxismo andato a male e esistenzialismo nietzschiano.

Letteralmente un’orgia fra Fisher, Foucault, Tayler Durden, Jhonny Silverhand, e una waifu nightcore.

Noi ci arrendiamo alle mancate rivoluzioni accelerazioniste capitanate da Cyber-Chester Bennington. Riposa in pace Chester.

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