La Sveglia Ucraina

La Sveglia Ucraina
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Tic toc, tic toc, ma quanto avete bevuto ieri sera? Non vi riuscite proprio a svegliare… Dai che è l'ennesima giornata nella discarica!

La mattina del 24 febbraio, Vladimir Putin, presidente della Federazione Russa, il cosiddetto Tsar, ha avviato l’invasione dell’Ucraina. Io d’un tratto sospiro, non mi sembra vero, finalmente parteciperò a quello che potrebbe essere un vero evento storico. Una possibile alternativa a sentir parlare i vari virologi di COVID-19. Non voglio alzare troppo l’asticella del futurismo e osannare la guerra come sola igiene del mondo. Ma viviamo in una discarica, di lusso, ma per quanto bella sia: è sporca.

La sveglia fa due tre lancette in avanti, Kiev viene raggiunta, l’antica capitale della Rus, lo stato-regno dove si originarono sotto i Rurikid i vari stati dell’area slava dell’est.
Io sono combattuto: la sveglia suona, ma nessuno sembra svegliarsi. La sveglia batte l’acciaio russo sull’alluminio ucraino, e io mi domando se qualcuno voglia svegliarsi. L’igiene del mondo sta arrivando, ma sembra sia ferma ancora nel traffico.

Guardo i social. Errore. Si dividono in quattro, forse cinque gruppi sociali:

  1. I consumatori. Loro vogliono la pace, continuare a dormire sotto la minaccia di guerre e quindi sveglie che tanto non suoneranno mai. Lasciano ai loro figli il compito di azionare il meccanismo storico, loro vogliono solo consumare e produrre, per poi continuare a rifocillare la discarica di ogni sorta di rifiuto. La pila diventa sempre più grande ma per loro è la normalità. Sanzioni, missili, aiuti umanitari? A loro basta il consumo sfrenato di ogni genere. Ciò che è fisico come il pane (ricordiamo che l’Ucraina è il Granaio d’Europa) a ciò che è spirituale (A Kiev vi è uno dei più importanti monasteri ortodossi al mondo, la Lavra di Kiev) viene a meno, e si disperano, quindi producono di più e consumano altro per darsi pace. Meccanismi psicologici che se venissero annullati dalla sveglia potrebbero farli tornare alla dura realtà.
  2. I giocatori di ruolo. Loro vogliono la guerra, ma non sanno decidere da che parte far suonare la sveglia. Non li vedi ma sono dappertutto, loro vogliono un conflitto perché sì, perché devono far finta di giocare ai soldatini. Morti a Odessa? Sindacalisti bruciati vivi dall’Azov? Assedio di Kiev? A loro importa far finta di fare i battaglieri. La mostrina può avere le rune, come le SS, o una falce e martello. Può essere della Repubblica di Donetsk, del Battaglione Azov, di Lugansk, dei Banderisti, basta che ci sia. Ma soprattutto, a loro interessa essere al comando, vincere, quindi se si sta vertendo per la conquista russa, loro saranno lì a dire: no, guarda, io ho sempre tifato Putin. Se sta resistendo l’Ucraina, loro saranno a leccare i piedi ai nazisti dell’Azov. Se scattasse la sveglia, si sveglierebbero scalciando e urlando.
  3. Il popolino. Guerra? Meglio stare attenti al fantacalcio, alla fine di San Remo, al Grande Fratello VIP, alle illusioni del mondo dei media. A loro la sveglia non interessa, non interessa la discarica. A loro interessa sopravvivere, come animali, mangiare e riprodursi.
    A certa gente fa bene, così possono dargli un fucile e fargli caricare l’avversario quando suonerà la sveglia. Peccato che loro non sanno cosa farsene di un fucile, se non, con arroganza, mostrarlo sui social. E quando suonerà la sveglia crollerà il loro bellissimo castello di carte, verrà a meno tutto. Quindi impazziranno e si schiereranno da una o quella parte. Dimenticando però che loro non sono mai stati nulla. Hanno solo sopravvissuto fino alla vecchiaia o al colpo del martelletto della sveglia.
  4. L’1%. Non sono quelli che dominano il mondo, scordatevi complottismi, loro sono quelli che possono permettersi un posto nella discarica, ben al calduccio, ben riparati, belli immersi nell’odore. Loro possono, devono, prendere una parte come i giocatori di ruolo, ma è la parte che dice il media di turno, e che può metterli in risalto. Stanno tutto il tempo su Twitter (i social sono distribuiti in modo equo nella discarica, ma loro usano solo l’Uccellino Blu e Reddit, quando sono annoiati) lì hanno i loro cinque secondi di fama con tweet contro la guerra, o contro Putin, o comunque come li va, basta che sia qualcosa di frivolo, che intrattenga, faccia ridere gli altri 1%.
    Sono quelli che quando suonerà la sveglia prenderanno l’aereo come a Kabul. Li vedi, si aggrappano all’ala e scalciano i profughi e i disperati. Questo è il mio posto perché io sono importante e voglio la libertà, urleranno, mentre lasceranno a terra i più deboli che fino a un momento prima difendevano da questa o quella angheria.
Sveglia guerra Ucraina no eh?

La guerra, o meglio, la sveglia, è mentale. Loro non lo sanno, non capiscono, tutti e quattro, me compreso, siamo qui presenti ma attaccati allo stato vegetativo. Non c’è nulla da fare, l’Eutanasia non sarà controversa quel giorno, il giorno della Sveglia, quindi lo stato vegetativo durerà per poco.

Siamo corpi con organi, organi di influenza sociale, oggi ci ha detto che il nemico è Putin o Zelensky, domani ci dirà che il nemico è il nostro vicino di casa, il COVID, l’ISIS, i talebani, Trump, Biden, Obama, Draghi. E noi saremo lì, pieni di organi tumefatti dall’atmosfera della discarica. Corpi con organi, pesanti e lenti, pieni di ricordi e belle convinzioni. Antonin Artaud direbbe:

Che schifo gli organi, sono crudeli, sono un’agonia

Io dico:

quando suonerà la sveglia spero di non avere più nemmeno un briciolo di polmone, di cuore o di cervello

Spero che suoni, che ci svegli e ci faccia vomitare tutto, come una grande bevuta di Ipecac. E dal corpo senza organi, veloce, leggero, vuoto da ogni influsso e senza convinzioni che partirà la prossima giornata. Perché sì: questo è l’Eterno Presente, ma la sveglia sta arrivando e la notte sbronza è ormai finita.

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