Guardano sbilenche
Giù per le strade
Pupille senza volto
La camminata incerta
Sopra dune di quartieri.
Sghignazza ogni persiana
E ogni vetro al cielo
Al passaggio d’ombra
Sussurrato
All’ennesima fronte gotica,
Ai balconi barocchi
Stralunati a picco
Sui fianchi levigati
Di altari d’ossessiva altezza,
E capitelli corinzi
E naiadi che struscicano
Su Garibaldi furenti
L’indifferenza di una banca.
Vibrano gli uomini,
D’assenza si apre la strada
Ad ogni respiro fendente
Il nulla immutato,
La strage si compie di spalle
Puoi dirti salva Città,
Quando solca la luna?
E ti rimiri nel tuo silenzio
Cosa scorgi?
Mille città e cittadelle
Arroccate ad ogni istante
Passato su di te affilano
Le stimmate dannate
D’altri mille mondi
Sopra sotto
Quando il tramonto sgorga
Nelle vie di cianotiche vene
In requiem danzanti
Sui febbrili frontoni
In ogni via di ogni angolo
Ogni guglia sanguinante
Ogni lacrima di marciapiede
Si riversa sulle ciglia crollate
E solo inspira: abbandono.