DOSE – SOLUZIONE 

DOSE – SOLUZIONE 
Lettura boomer
La dose è singola, ben confezionata. Ti raccomando di seguire.

I DOSE 

Gigileooo !

Glieoooh !
Risposero insieme Bobo, Buk e Bonzi. 

Buk si tirò subito fuori, conosceva l’impeto competitivo dei propri compagni e si disse fra se e  se di ritentar il prossimo giro. Dall’oltre poteva ritenersi stordito e soddisfatto. 

Sono stato io il primo

disse il Bobo. 

Bonzi era poco convinto di ciò, e nel mentre lo osservava di sbieco come se dovesse percepire  qualche indizio che andasse a confermare ciò che sospettava

Spareggio

Rispose. 

Non ci sto. Non è etico

Controbatté il Bobo con tono di scherno. 

Ora si aggiudicherà la miccia colui che riuscirà a saltare il muretto

Sentenziò Buk.  

Guardandosi entrambi con sguardo incredulo, sciocco e infantile, si sistemarono nella  posizione di partenza! 

Prontiiiiiii !!!!!

Iniziò a sbraitare il Buk.  

Partenzaaa.  

VIAAAAAA!!!!!! 

La corsa ebbe inizio ed entrambi avevano un andamento simile a quello di due foche appena sveglie.  

Bonzi creato dal Padre con un corpo degno di una statua greca, prese il vantaggio seppur fatto.  

Bobo dal canto suo arrancando tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, avanzava con decisione  verso la meta o verso la fine. 

Bonzi fece un salto da pseudo atleta, riuscendo nell’impresa, con gli applausi del pubblico… 

Bobo fece invece ciò che si può definire Tuffo carpiato strafatto, ruzzolando oltre il muretto  simile al lancio di una patata.  

Bonzi si godette il primo premio ergo ciò che rimaneva di una canna

Il Bobo e il Buk fecero ciò che gli riuscì meglio cioè rollarne un’altra. 

Così è il Gioco dell’ Erba. 

Infinito

.

II DOSE 

Ecco che adesso sale, 

ancora un po’. 

L’ho preso già da qualche tempo. 

Avrei dovuto controllare l’ora, 

me ne dimentico sempre. 

Forse dovrei andare sotto cassa, 

ballando non ci penso  

e mi sale la botta. 

Era proprio amara, 

sperando che non sia una patacca 

come accade spesso. 

Caso mai carico con la Speed. 

Credo di averne abbastanza money.  

Ho fatto la carità a mia madre 

Come se fossi stata una povera mendicante…

Entrata. 

Sento solo il ritmo. 

Mi scuote dentro e tutto è più bello. 

Tutto ha più senso. 

Tutto è leggero. 

Tutto vola via. 

Tutto ritorna in un attimo di respiro ove il pensier non tocca il punto. 

Ciò scompare giocando tra le pieghe del Tempo. 

Nulla accade nel gesto di un respiro ma è ciò che lo contraddistingue in quel attimo eterno.

Vibra tra la gente il mio Spirito.  

Ritorno in me con Te. 

Libera.

III DOSE 

La presa abbene è d’obbligo, altrimenti ci prende ammale. 

Persone tranquille e fidate, quelle che te le sposeresti.  

Il luogo più consono sarebbe di tipo confortevole e caldo come un nido materno oppure  immerso nella madre Terra in ogni sua forma e dimensione.  

La scelta è ampia.

Ad un certo punto si dovrebbero sciogliere i contorni, superando i limiti del possibile, come se  tutto si dilaniasse.  

È difficile percepire l’essere lì in quel momento ed è altrettanto difficile non confonderlo con il  non esserci.  

Ti chiedi cosa sia l’Oltre, in un certo momento di vita e indaghi sul come esso possa esse  percepito all’interno dell’Essere Umano. 

Ti domandi come sia possibile trascendere dal reale e proiettarsi nel non Essere. 

Tutto in equilibrio.  

Gli uni opposti agli altri. 

La Luce e le Tenebre. 

IV DOSE 

L’Eroina fa paura un po’ a tutti, forse nell’inconscio collettivo viene considerata la droga dei  disperati, basti pensare alla Narrazione legata ad Noi ragazzi dello zoo di Berlino, romanzo e  film tagliente e incisiva nell’abuso dell’Ero.  

E quando di persona ti capitava di conoscere e condividere del tempo con gente eroinomane ciò  che si vede nello schermo si trasferisce nella Vita ma con meno effetti speciali e più miseria e  povertà.  

Ragazzi e ragazzi che si trasformavano letteralmente perdendo completamente se stessi fino  ad essere irriconoscibili dentro e fuori.  

L’Eroina ti lascia il segno ab eterno. 

La Droga ti uccide. 

Ti uccide in 1000 modi. 

Pur lasciandoti in vita. 

Finché non arriva la Soluzione.

V DOSE 

Vorrei del Tiorix, Porfis, Dioretic, Analgesic, Philosis, Torx e Chipilin! 

Uscì tutto ciò dalla bocca di una piccola e paffuta signora, rivolta ad una pronta e scattante  farmacista. 

La suddetta farmacista scattò a zig – zag tra gli scaffali tirando fuori come i nominati farmaci  ponendoli sulla superficie del bancone, discutendo nel mentre con la paffutella signora di un  irreperibile farmaco speciale che cura qualche fantomatico disturbo psicosomatico.  

Mi son sempre chiesta cose possa comprendere il concetto di post – pandemia nel carattere  pratico del nostro Paese.

Forse si può partire dal presupposto che nulla è più credibile nell’Establishment del Potere  tout court e nel caso specifico dell’Italia si può teorizzare una fine della Repubblica sfociata in  Dittatura, la quale decadendo a cosa darà vita? 

Lotta tra bande? 

Elezioni? 

Tecnico?  

Un Comitato di Liberazione Nazionale?  

Ciò che deve essere chiaro è il fatto di dover ricostruire TUTTO ciò che è stato smantellato e  screditato, partendo dalla moneta nazionale, base essenziale per una indipendenza monetaria  nel mondo.  

Ogni cosa avrà di nuovo il suo Valore e la sua Bellezza.

VI DOSE 

Ad un certo punto della tua vita ti rendi conto di vivere in una trappola e la prima cosa che  senti è una morsa che sale dalle viscere prendendo gli intestini, i polmoni, il fegato ed il cuore.  

Stringendo affinché il tormento sia costante ma mai da bloccarti del tutto, una vaga esistenza  è concessa basata sul Vuoto e la Paura. 

Diventano compagni e consiglieri.  

Bisbigliano all’orecchio parole di Morte. 

Soffiano sul colle alito gelido di disperazione, tutto ormai è perso. 

Ti accompagnano danzanti ai tuoi fianchi per ogni passo della tua giornata e tu sei impotente,  nulla ti può essere d’aiuto e ciò che ti circonda crea la cornice ideale delle tue angosce.  

Sei inerme come un verme. 

Ad un passo dal baratro.  

Sospeso con un filo sopra gli abissi.  

Giochiamo a girotondo sul centro del mondo, non accorgendoci del riflesso soffocato in un  bagno di lamento. 

Respiro piano.  

Sento un calore.  

Un moto interno.  

Vivo al Centro. 

Esisto Dentro. 

IIV LA SOLUZIONE 

L’unica cosa che rimane da fare ad questo punto è cercare la Soluzione.  

Essa ha diverse forme, sostanze, dimensioni, suoni, colori, sapori, dando alla luce un qualcosa  tra il mistico e l’essenziale. Un qualcosa di infinitamente percepibile, posto nell’angolo più  remoto del nostro Cuore

Certamente l’opera è ardua ma si lotta con la certezza di vincere. 

Ricercare la strada maestra, cavalcando il vortice della vita. Adoperando ogni cubo di forza per  riuscire a trovare il Centro. Il punto. La chiave. La Scintilla.  

Finché non ti accorgi che la Soluzione sta proprio davanti ai tuoi occhi, appena sbocciata come  una margherita in primavera sotto il caldo sole.  

Raccogli la margherita e ascolti: 

Leggero va il respiro di Colui che risiede nel Cielo. 

Esso creò il Creato e le Creature, 

con un sol sguardo d’Amore. 

Manifestò la sua forza e potenza 

Con un sol respiro. 

Il suo tocco è pura Pace.  

Racchiude in sé l’Oltre  

Manifestandolo nel Figlio.” 

Affiora in me la chiarezza del mattino. 

È un nuovo giorno. 

È un altro nuovo istante in cui dico: 

VIVO.

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