Ti senti osservato? Ti senti controllato? Tutto intorno a te sembra progettato per smorzare ogni tuo guizzo, ogni tua pazzia, per contenere la tua insanabile voglia di fare uscire i demoni dalla tua capa?
Non preoccuparti, forse sei matto davvero, ma la tua non è solo un’impressione.
Sei nel più classico dei casi di “viviamo in una società”.
Non è colpa tua, devi solo imparare a reagire.
Il potere impone divieti folli. Rende assurda la normalità e normalizza le mostruosità.
Ti sei accorto che anche dire la verità è diventato un crimine d’odio? Non sei il solo, ma non preoccuparti.
Sono tutti sintomi della malattia del potere, le prove che è ad uno stadio terminale:
quando il potere vieta significa che ha finito le munizioni.
La sua crisi è talmente profonda che ha rinunciato a fondare la propria legittimità in un terreno esterno alla legge: il potere È solo la legge e non c’è niente al di fuori di questo guscio vuoto.
Ecco spiegata la tendenza contemporanea a vietare l’inverosimile, a normare il più banale dei comportamenti e a criminalizzare il dissenso:
Il potere esiste per dirti di no.
Quando questi “no” diventano ingiustificabili o insostenibili non basta andare dallo psicologo o rinchiudersi in casa a doomscrollare. Non sei più soddisfatto, hai bisogno di uno sfogo reale. E il potere non è più in grado di addomesticarti, di controllarti.
È compito del tecnopirata solcare i mari nascosti, trovare le baie protette, le proprie nicchie, e reagire. Il tuo compito è di utilizzare una nuova strategia, imparare a muoverti nel terreno del nemico utilizzando i suoi simboli contro di lui, contro i suoi divieti. È il momento di unirsi alla guerriglia culturale.
Noi siamo pronti, e tu?