“QUESTA A MANNAMO A WERCOME TO FAVELAS”
Chi non l’ha mai detto? Chi poi l’ha fatto? Io sì, almeno una volta.
Nella mia città
ci fu una forte tempesta e mia cugina
riprese dal balcone la caduta di un grosso albero su una macchina
che circolava sulla carreggiata.
Visibilmente spaventata, iniziò a gridare aiuto
e a invocare la madre (mia zia
) in maniera molto divertente.
Con una mossa poco saggia
, mia cugina mandò il video nel gruppo famiglia
. L’intenzione era semplicemente condividere un attimo di spavento
con noi: inutile dire che il sottoscritto l’abbia prontamente girato
(senza il suo consenso) a Welcome to Favelas.
Il video è andato viralissimo
, è stato ripreso dai tg nazionali e ricondiviso su ogni piattaforma
(dove, tra le altre cose, si perculava ben poco gentilmente la voce stridula
di quella sfortunata di mia cugina, colpevole solo di avere un bastardo in famiglia
).
Solo poi abbiamo appreso che il tizio della macchina era perfettamente illeso
.
Questo è un esempio classico e personalissimo
di quanto questa pagina sia in grado di renderti non solo spettatore, ma anche attore
sul palcoscenico mediale del Paese.
Welcome to Favelas è una di quelle realtà social italiane
che è riuscita a superare fino in fondo la barriera
tra i canali di comunicazione e l’utente
, demolendo ogni distanza.
Un’operazione di successo, che da anni macina views ed interazioni
, oltre ad essere diventata una fonte di prima mano per praticamente tutti i canali di informazione tradizionali
(non diciamo che il materiale è quasi più di Welcome
che loro, però…).
Ultimamente, la decisione dei suoi direttori
di partecipare a un colloquio con i rappresentanti europei
di Musk li ha portati ad essere sulla bocca di tutti
: il pubblico è divisissimo
, data la figura polarizzante del miliardario sudafricano
, tra sostenitori e i detrattori
della nuova formula #youarethemedianow
, che promette di disintegrare definitivamente il monopolio dei mezzi di informazione
.
Per queste ragioni, abbiamo deciso di contattare
Massimiliano Zossolo, fondatore di Welcome To Favelas
, e rivolgergli qualche domanda
sulle sue attività.
Cosa ne pensi del bomberismo? Credi che Welcome to Favelas sia una pagina afferente all’area del bomberismo? Se sì, perché?
Il termine "bomberismo"
, se non erro, è stato coniato in qualche articolo di Vice Italia (già fa ridere così).
Nella Treccani, alla voce "bomberismo"
, si legge: “Persone accomunate dal disprezzo per ogni pensiero minimamente elaborato, definito con disprezzo ‘intellettuale’, dalla misoginia rozza e violenta espressa con ostentazione attraverso la propria presunta ipersessualità predatoria, dall’odio accecante per ogni categoria che il pensiero ‘politicamente corretto’ indebitamente salvaguarderebbe, come rom, omosessuali, stranieri, ‘gente di sinistra’, giornalisti prezzolati.”
Chi crede di potermi ascrivere all’universo bomberista
(ammesso che esista davvero) è solo un poveretto
che parla di me senza aver mai approfondito nulla
del mio pensiero e delle mie attività
.
Stiamo parlando di nullità assolute che hanno bisogno di inventare
termini-ombrello sotto i quali infilare i loro nemici immaginari
per esercitare una superiorità intellettuale inesistente.
Questi semicolti, posizionati nell’area sovrasocializzata
, attuano uno cherry picking
al contrario: in 12 anni di attività e decine di migliaia di contenuti
pubblicati, scelgono sempre di tirare fuori qualche cazzata
trovata su una mia pagina o su un articolo di 10 anni fa
.
E questo in un’epoca in cui almeno 5 articoli su 10
nei giornali mainstream sono spazzatura
o clickbait—direi che la mia media
è più che dignitosa.
Ti faccio degli esempi. Solo nell’ultimo mese
abbiamo:
- realizzato tre servizi sulla malasanità nei pronto soccorso di Roma
- documentato le pessime condizioni in cui sono costretti gli stranieri all’ufficio immigrazione di Tor Cervara
- indagato sul lavoro nero nei centri commerciali di Roma
E mentre noi facevamo questo, pagine, giornali e influattivisti "de sinistra"
si facevano le seghe per il Fantasanremo.
Ma posso andare oltre. Abbiamo:
- segnalato decine di abusi da parte delle forze dell’ordine, contribuendo a processi e allontanamenti di agenti coinvolti
- organizzato decine di raccolte fondi per enti benefici
- fatto arrestare decine di molestatori
- dato voce a tantissime occupazioni scolastiche
- intervistato collettivi ambientalisti
- denunciato innumerevoli sversamenti di rifiuti pericolosi sul territorio
Il bello è che tutto questo è verificabile con una semplice ricerca di tre secondi su Google Notizie
.
A questo punto credo che i sovrasocializzati rosichino perché siamo più bravi di loro a fare proprio quello che, in teoria, dovrebbero fare loro.
Si parla spesso di censura sui social media. Zuckerberg, qualche settimana fa ha fatto delle dichiarazioni molto eloquenti in tal senso. Senti di averne subita? C’è davvero un clima inquisitorio?
Io non "sento"
di averla subita, ho prove certe che alcune figure
con amicizie influenti nell’ex Facebook Italia (ora Meta
) abbiano lavorato per ostacolare
in ogni modo Welcome to Favelas.
La pagina è stata bannata più di dieci volte
in modo del tutto arbitrario e senza alcuna motivazione.
Ancora oggi, nonostante forniamo notizie ai principali TG
e giornali italiani, non ci viene riconosciuta
la spunta blu.
Potrebbe sembrare un capriccio
, ma non lo è, dal momento che il nostro marchio è registrato e Meta
permette la proliferazione di centinaia di pagine
che usano il nostro stesso logo.
Ci sono svariate pagine e blog d’informazione senza alcuna rilevanza sociale o politica
a cui la spunta blu viene riconosciuta
.
Questo accade perché, sebbene le cose stiano migliorando, il sistema di favoritismi
e amichettismi in questo settore è ancora profondamente radicato
.
Non è di troppo tempo fa la notizia dello smantellamento di USAID, l’agenzia federale attraverso la quale il governo americano ha influenzato i mass media (e non solo) in molti Paesi del mondo. C’è il rischio che una situazione simile si riproponga di nuovo, nonostante le parole di Trump?
Ma non mi dire! Le potenze mondiali finanziano programmi esteri
per esercitare il loro soft power!
Scherzi a parte, tutti i paesi con una certa rilevanza finanziano attività fuori dai propri confini
per esercitare influenza. Non lo fanno solo USA, Russia e Cina, ma anche Turchia, Arabia Saudita, Brasile, ecc.
È una pratica abbastanza ovvia
, che può scandalizzare solo qualche gonzo italiano
abituato a vivere in braccio a mammà.
Trump fa e farà esattamente ciò che hanno sempre fatto
tutti i presidenti USA, lui incluso: destinare o revocare fondi
dove più gli conviene.
A quanto pare, fare gli interessi nazionali scandalizza solo gli italiani
.
Qual è la tua idea di informazione? Quale è il suo compito nella nostra società?
La mia idea è che bisogna smetterla con l’informazione "somministrata"
, per citare Mario Monti.
L’informazione oggi non è più credibile
(ammesso che lo sia mai stata), ma il Covid
prima e la guerra in Ucraina poi hanno sancito una spaccatura definitiva
tra i media mainstream e le persone
.
Per quattro anni hanno adottato un sistema infodemico
, sparando notizie a raffica, spesso in totale contraddizione
tra loro.
Un giorno dicevano una cosa, il giorno dopo la smentivano. Esperti di malattie
e di guerra in TV H24
, che si contraddicevano continuamente, creando un circolo vizioso di confusione
.
E tutto questo solo per grattare qualche click in più, manco fossero Cicciogamer
.
Questo ha allontanato le persone dall’informazione tradizionale
e alimentato il fenomeno dei gruppi estremisti e complottisti
, realtà che, paradossalmente, sono nate proprio a causa dei giornali
.
Per contrastare il problema, Meta
ha introdotto il sistema dei fact-checker, commettendo l’enorme errore
di affidarlo ai gruppi di potere dei sovrasocializzati
.
Da lì in poi, il disastro totale—una situazione difficilmente recuperabile
.
Il mio obiettivo è provare a ricucire questa frattura
, cercando di parlare a tutti senza invalidare a priori
gli altri.
Ad esempio, non mi piacciono piattaforme come Byoblu
o Ottolina TV
perché sono lontane anni luce dal mio pensiero
e dal mio modo di comunicare, ma credo sia fondamentale
garantire il pluralismo delle idee senza creare il Folk Devil
di turno.
Detto questo, non ho una programmazione precisa
: navigo a vista e sono imprevedibile
anche per me stesso.
Qual è secondo te il futuro del giornalismo? Questa professione sta cambiando molto, anche i suoi metodi sono in rapida evoluzione. Quali sono le nuove frontiere dell’innovazione nei media?
Chi tenta di prevedere il futuro, solitamente, è uno stupido
. Chi tenta di prevedere il futuro oggi è un coglione
.
Siamo di fronte a cambiamenti epocali: la società tecno-industriale
, grazie alle IA, sta sfuggendo di mano
perfino ai padroni del vapore.
Siamo sull’orlo di una guerra mondiale, milioni di persone
dovranno ripensare completamente il proprio lavoro
, e tutto sta accadendo a una velocità sconvolgente.
Il mondo sembra il passeggero sfortunato dell’Euthanasia Coaster
: corriamo in una spirale concentrica
a un ritmo che accelera a ogni giro. Quale sarà la fine
? Non lo so.
Di certo, i giornalisti da quattro euro ad articolo sono perfettamente sostituibili da ChatGPT
, e nessuno ne sentirà la mancanza
. Anche questa intervista avrei potuto rilasciarla a un’Intelligenza Artificiale
, e a nessuno sarebbe fregato nulla
.
Spesso Welcome to Favelas è intesa e seguita come fosse una pagina di meme (si pensi anche al metameme “Questo lo mannamo a wercome to favelas”), secondo te qual è il rapporto tra meme e informazione?
Aridaje. Stesso discorso di prima
. Chi considera Welcome to Favelas una semplice pagina di meme
o è in malafede o non ha idea
di cosa stia parlando. L’ultimo meme
l’abbiamo pubblicato nel 2015, cosa altro dovrei aggiungere
?
Spesso le persone dicono "Questo lo mandiamo a Welcome to Favelas"
perché il nostro modo di fare informazione è diventato qualcosa che buca il mondo dei social
. Quando qualcuno si trova davanti a una determinata situazione, sa già che quella è Welcome to Favelas
.
Ma è la realtà stessa a esserlo: il social
è solo il mezzo per mostrarla agli altri
.
A volte la gente dice "Welcome to Favelas"
anche senza riprendere nulla, semplicemente perché associa quell’evento
alla realtà che raccontiamo. Questo ha un’enorme rilevanza sociale
.
E chi riduce tutto a un meme lo fa solo per infantilizzarci
e negare il fatto che oggi rappresentiamo una vera e propria controcultura
.
Si è parlato molto dell’incontro che avete avuto con i referenti italiani di Musk. L’opinione della gente è divisa tra chi vi sostiene e chi si scandalizza. L’indirizzo della pagina cambierà dopo questo chiacchierato incontro? Cosa vuol dire “you are the media now”?
Quando crei una discussione così accesa, vuol dire che hai centrato il punto
. Le critiche più feroci arrivano sempre dai soliti ominicchi
, ruffiani e quaquaraquà
.
I famosi sovrasocializzati: il classico studentello dei kollettivi che si ubriaca di mondanità durante gli studi, ma che tra un paio d’anni tornerà in provincia
a fare il bidello grazie a zio assessore comunale
.
Sembrano tanti perché fanno casino sui social
, ma in realtà hanno zero rilevanza politica e sociale. Al massimo, gli rimangono gli accrediti
per entrare a Più Libri Più Liberi.
Il taglio della pagina non cambierà, nonostante la nuova veste grafica
e gli ampliamenti già in programma da tempo.
Daremo spazio anche alle notizie internazionali
, ma al contempo è già pronto un piano per aprire le prime redazioni locali
.
#YouAreTheMediaNow
è il grido di battaglia di chi è stanco di subire il giornalismo
e vuole essere parte attiva dell’informazione
.
Dall’citizen journalism agli approfondimenti politici
, chiunque può (e deve) vivere l’informazione
in modo diverso.
Potrebbe sembrare un "liberi tutti"
per sdoganare teorie assurde o estremiste
, ma è esattamente il contrario: solo così possiamo evitare che le persone si radicalizzino
e si chiudano nella propria bolla.
Credi che questa nuova ondata “pro-free speech” sia consistente o sia, piuttosto, un fuoco di paglia? Esiste la possibilità che emerga davvero un “wokismo di destra”?
Questo nuovo approccio al "Free speech"
è qui e ora. In Italia
facciamo molta fatica a comprenderlo, perché non abbiamo gli strumenti culturali
necessari per interpretarlo.
Siamo ancora intrappolati nella dicotomia ossessiva
Destra-Sinistra, ma stiamo facendo passi da gigante
negli ultimi mesi grazie alle nuove tecnologie e alla perdita di potere
dei gruppi sovrasocializzati.
Il "Woke di destra"
esiste da almeno vent’anni e si manifesta ogni anno con la solita storia
dei musulmani che vogliono togliere il presepe
nelle scuole.
Ecco, quella roba non mi appartiene affatto
. Anzi, personaggi come Vannacci o Salvini sono funzionali
alla narrazione dei sovrasocializzati
, il nemico perfetto senza il quale non avrebbero nulla di cui parlare
.
Si tratta di argomenti vecchi che riescono a fregare sempre meno persone
.
Quello che stiamo costruendo oggi non è lo stesso fottuto campo da gioco
, non è lo stesso campionato e non è nemmeno lo stesso sport
(sì, mi piacciono le citazioni).
Quindi invito tutti ad abbandonare il settarismo inutile
e anacronistico quando si approcciano a questa nuova visione
.
Rischiate che prenderemo il potere
mentre voi siete ancora impegnati a catalogarci.
(Amo le citazioni ma questa forse non avrei dovuto dirla
).