Ora, noi non sappiamo se questa canzone sia veramente l’inno dell’università più discussa di Milano, non sappiamo se il bar Gattullo sia effettivamente un’istituzione della colazione milanese, non sappiamo nemmeno se la sfoglia di mirtilli con cappuccio citata dall’autore del presunto inno sia effettivamente la miglior combo per iniziare la giornata con la carica giusta per progettare e fondare nuove start-up. L’unica cosa che sappiamo è che noi siamo Blast e non ci ferma nessuno.
Perciò oggi intervistiamo colui che, almeno stando a quanto afferma l’amico di Ranpo, ha scritto l’inno della Bocconi. Oggi sapremo la verità. Oggi la nostra vittima è Walter Ferrari, in arte I Miei Migliori Complimenti, e si siederà al tavolo con noi, ma non a un tavolo qualunque, niente Bar Doria stavolta. Oggi si va in trasferta, oggi si combatte, oggi si va a fare colazione da Gattullo.
6:30, suona la sveglia.
Poco dopo un aerox sgasa sulla circonvalla interna in direzione Porta Ludovica. Siamo io, Bardo di Piave, e M1$$ F1x1t (svelato finalmente il nome in codice)
. Parcheggiamo davanti al bar Gattullo. Entriamo, Ranpo ancora non c’è, ma ha detto di aver prenotato. La signora della cassa ci ride dietro con fare milanese, perché da Gattullo nessuno prenota niente.
Ci fa comunque sedere al tavolo in fondo a sinistra, quello con il divanetto. Arriva Ranpo, scaldiamo le postazioni, attendiamo Walter che si fa attendere, probabilmente si è completamente lisciato dimenticato di segnare l’impegno sul google calendar.
Temiamo il peggio. I camerieri prendono le ordinazioni ai tavoli a fianco, sono veloci, rapidi, accelerati. Tra me e me penso che se non iniziamo a ordinare qui ci sbattono fuori.In coda ad aspettare potrebbero esserci dei bocconiani che non hanno tempo da perdere, perché le aziende del domani non si fondano da sole.
Ma proprio quando meno ce lo aspettiamo, vediamo varcare l’ingresso I Miei Migliori Complimenti, da ora in avanti Walter, completamente in botta, palesemente sveglio da 25 minuti, si siede e da buon bocconiano ci dice di iniziare subito, ma non prima di aver ordinato la sfoglia di mirtilli.
Non partiamo con una domanda ma con una scommessa: da dove viene Walter?M1$$ F1x1t dice Cremona, Ranpo dice Milano, io dico Valtellina. Walter è di Sondrio, Bardo si aggiudica la prossima colazione da Gattullo.
Ranpo: Sei venuto a Milano per studiare alla Bocconi?
Walter: Sono arrivato a Milano nel 2011, primo anno Bocconi. Era prima dell’Expo, a Milano non si parlava d’altro. Quando l’hanno fatto penso di non aver visitato neanche un padiglione di Rho Fiera.
Comunque passano gli anni e questa sfoglia di mirtilli è sempre buona.
Ranpo: Dopo la Bocconi sei sempre rimasto a Milano?
Walter: in realtà no, ho fatto delle esperienze fuori, a Dubai, in Cina e a Los Angeles. Dai, sono andato anche via da Milano. Ho provato a vedere se ci fosse qualcosa di meglio, ma non ho trovato di meglio.
Ranpo: Allora dicci quando è nata la colazione da Gattullo. L’hai inventata tu o è sempre stata associata alla Bocconi?
Walter: Ma no, secondo me c’è sempre stata. È un locale storico ed essendo affianco alla Bocconi è sempre stato molto frequentato dai bocconiani. Poi in realtà nella canzone ho un po’ camuffato la verità perché io e miei amici ci venivamo spesso a pranzo, a mangiare i panini che sono molto buoni. Vi consiglio il Foresta Nera.
Bardo: Rimaniamo su Gattullo. Eravamo al tuo concerto al Miami, e quando hai cantato il verso in cui dici che con Carolina è finita, una signora a fianco a noi ha esultato. Era tua mamma, possiamo confermartelo.
Walter: Guarda, tutte le mamme che hanno ascoltato la canzone si sono sentite prese in causa. In qualche modo quell’EP è stato transgenerazionale.
Bardo:Quindi tua mamma ha esultato veramente quella volta?
Walter: Sì, è più che altro una storia un po’ travagliata. Sai, quando le mamme vedono che le cose dei loro figli non funzionano, al momento in cui avviene lo stacco, la rottura, due si mollano, in qualche modo dicono
“ah, per fortuna è finito ‘sto strazio”.
Però in realtà mia mamma era molto legata a Carolina.
Ranpo: Abbiamo parlato di Colazione da Gattullo quale inno della Bocconi. Ma qual è stato il tuo rapporto con questa università. Come l’hai vista cambiare negli ultimi anni?
Walter: Allora, secondo me il rapporto che una persona può avere con l’università dipende da quanto le piace studiare quello che fa. Tante volte sento gli ex-studenti che criticano alcuni aspetti delle università che hanno frequentato, mentre io invece non ho particolari commenti negativi sulla Bocconi, ma anche per una ragione su tutte: a me fondamentalmente non fregava un cazzo.
Io ero lì perché dovevo arrivare fino alla fine, portare a casa il titolo perché poi sapevo che avrei fatto qualcosa che non c’entrava niente. A dire il vero qualcosa c’entra, faccio un po’ l’imprenditore.
Ma non avrei mai fatto la strada standard del bocconiano, come la consulenza o lavorare nella grande multinazionale per diventare manager. Non avevo la pressione del voto, quella pressione sociale che avevano i bocconiani al tempo, perché adesso è diverso. Anni fa la Bocconi e i suoi studenti erano abbastanza stereotipati. Io andavo all’università in tuta, mentre erano tutti mediamente tirati, incravattati. Oggi secondo me l’approccio è cambiato. Se vai adesso alla Bocconi sembra di essere alla Naba.
Ranpo: Sempre nella canzone dici che tua mamma al 93% ha sempre ragione. Cos’è quel 7% che rimane?
Walter: Quel 7% sono quelle scelte che mia mamma per questioni anagrafiche non può capire.
Vi faccio un esempio. Mia mamma non capisce un cazzo di criptovalute.C’è questa piccola gag, è natale del 2015, vado da mia mamma e le dico: “Mamma dammi 1000 € che li investiamo in bitcoin.”
La mamma di Walter non si fida dell’azzardata proposta del figlio, si consulta con un amico di famiglia semi esperto di trading che sconsiglia l’investimento. Sappiamo tutti com’è andata a finire.
Ecco quel 7%.
Poi incalzato da Ranpo, Walter ci spiega cos’è il corso Taglia e Cuci della Bocconi, il corso più trollato dalla comunità bocconiana, CLEAC: Economia e Management per Arte, Cultura e Comunicazione.
Bardo: Ora cambiamo canzone, cambiamo mondo. Andiamo su Inter-Cagliari. Intanto ti chiediamo quanto hai puntato quella volta.
Walter: Quella citazione viene da Tre uomini e una gamba di Aldo, Giovanni e Giacomo.A un certo punto del film Giovanni chiede a Aldo “Tu hai mai rischiato?” e Aldo risponde “Una volta ho messo 2 fisso Inter-Cagliari”.
Io in realtà non sono un gran scommettitore calcistico, non seguo più il calcio.
Parte una digressione tra Bardo e Walter in cui si citano i vari Inter-Cagliari del decennio passato, viene citato anche un certo Victor Ibarbo, conosciuto sicuramente dai lettori cagliaritani di Blast.
Walter: Io sono un gran appassionato di tennis. C’ho un torneo domani.
M1$$ F1x1t: Tennis, non padel allora?
Walter: Sì, per favore, non diciamo quella parola.
Altra digressione, stavolta sul padel, interviene Ranpo che dice di averlo scoperto in Spagna quando è andato in gita in terza media.
Walter: Vi faccio un’anticipazione. Nel nuovo disco ci sarà un pezzo che parla di padel vs tennis.
Bardo: Era ora che qualcuno ne parlasse. Rimaniamo su Inter-Cagliari, nel cui ritornello dici “Da quando l’America non è più democratica”
, citando quindi la vittoria elettorale di Trump nel 2016…
Walter: Sai che sei il primo che ci arriva.
Bardo: Non era così difficile, dai! Ma la domanda è, se Trump legalizzasse leggere le droghe (cit. a Fune di fuga)
lo voteresti?
Qui l’intervista inizia a scottare, si alzano i giri, cari lettori e care lettrici qui ci si diverte.
Walter: È una domanda complessa questa. La legalizzazione sarebbe incompatibile con il resto del suo pensiero politico, sociale, economico.
Ma sai che forse no? Sai che forse è un pazzo e lo farebbe.
Se Elon Musk dicesse a Trump “Zio, sai che questa roba qua ci fa svoltare perché potrebbe salvare parte della popolazione da questa epidemia di Fentanyl?”
Voterei Trump? Sapete che raga forse vi dico di sì. L’avrei votato anche nel 2016? Alla fine forse sì, perché è veramente un matto.
Walter scoppia a ridere, noi ovviamente ci gasiamo.
Walter: No, dai raga ‘sta cosa va presa con le pinze.
Non condivido per niente la sua visione del sociale. Però secondo me queste elezioni sono state cruciali, sono le più importanti della storia degli Stati Uniti perché siamo in un momento geopolitico in cui Trump può essere quello che mette un po’ di ordine a questa situazione. Biden fino a settimana scorsa stava veramente per causare la terza guerra mondiale. Se mi chiedeste invece se voterei Giorgia Meloni vi direi di no, ma neanche morto. Meloni ha tutto quello che è sbagliato nella mia testa, sia dal punto di vista sociale che economico, un disastro, è populismo allo stato puro.
Walter non preoccuparti, non ti sputtaniamo. Blast è territorio libero. Lo incalziamo ancora un pochettino.
Walter: Elon Musk è un personaggio che nella sua follia è veramente quella figura che si sveglia una mattina e cambia il mondo, oppure finisce in galera. Credo comunque che Trump sia stato affiancato dalla persona giusta per quanto riguardano gli aspetti di economia, sviluppo tecnologico e non solo. A me piace il futuro, Musk lo vedo come il futuro.
Bardo: Torniamo alle tue citazioni. Ne abbiamo beccate due nei tuoi testi di cui vorremmo che ce ne parlassi. La prima è il parco del re Geordie (King), da De André passando per Gabry Ponte fino a I Miei Migliori Complimenti. La seconda sono i dischi, le foto, i registi (Una Cosa), stavolta de I Cani. Parlacene un po’.
Walter: Beh, secondo me I Cani sono stati i padri dell’indie in Italia, almeno i primi ad averlo fatto. Mi piace un casino fare questa cosa delle citazioni, perché dà valore alla musica precedente. Lo facevano i rapper e io ascoltavo un sacco di rap, l’ho fatto pure io in passato. Mi sono detto che questa cosa la voglio portare anche nella musica pop. Ma è diffusa in realtà, lo fanno anche altri artisti.
Bardo: Parlaci di King.
Walter: King è frutto di un’idea che sto avendo da un po’ di tempo. Cioè di fare delle canzoni che siano anche delle favole, e King ha proprio questa caratteristica. Lasciando stare il fatto che vengono menzionati dei personaggi tipici delle favole, come il re, le guardie, la cosa che mi piace è l’inserimento di figure più contemporanee, come il pirata informatico, mi piace aver creato questo clash tra presente e futuro. È una canzone che potrebbe ascoltare anche un bambino. Penso che la musica per bambini sia una cosa che in futuro mi piacerebbe fare.
Bardo: Bisogna investirci come con i bitcoin?
Walter: Non saprei. Però potrebbe essere qualcosa di molto remunerativo, guarda i Me contro Te.
Walter: Cavolo, sono il re cattivo? Forse dopo quella cosa che ho detto prima su Trump sono veramente cattivo.
Walter poi ci racconta che ultimamente quando torna sfatto dalle serate si ferma al nuovo Burger King in Via Tibaldi, prende una corona e se la tiene in testa mentre mangia il suo panino.
Ranpo: Prima abbiamo parlato del futuro. Cosa rimarrà secondo te di questi anni ’20, artisticamente parlando?
Walter: Siamo nel decennio dell’IA. Chissà cosa succederà, ma si prevedono forti cambiamenti. Rimarrà The Departed, rimarrò sicuramente qualcosa di Nolan, sono un po’ commercialino eh. Ah, rimarrà Il sacrificio del cervo sacro di Lantimos. Per quanto riguarda invece la musica italiana, per me Cremonini rimane il numero 1. Il numero 1 della mia generazione è Calcutta. Poi a me piacciono i Tre Allegri Ragazzi Morti.
Bardo: Di Pordenone.
Walter ci svela che la sua nuova Carolina è di Pordenone.
Bardo: Una domanda sulla tua scrittura, qual è il processo che segui? Poi ti chiediamo cosa voleva i Miei Migliori Complimenti nel 2018 e cosa vuole invece ora.
Walter: Grandi, bella domanda. Allora scrivo da solo in momenti allegri, scrivo magari al concerto di un altro, scrivo quando sono da solo a fare shopping, scrivo quando sono sul treno, scrivo una riga, piccole cose. Dopo di che prendo ciò che ho scritto e cerco di svilupparlo, l’importante è trovare un concetto, credo sia fondamentale per le canzoni. Voglio evitare di buttare un’accozzaglia di parole dentro le canzoni. Poi produco la demo prima di portarla a chi sa fare questo meglio di me.
I Miei Migliori Complimenti sono un collettivo che ha come membri fissi me e Filippo Rossi. Per quanto invece riguarda l’evoluzione del progetto, prima appunto facevo rap con Zef, poi ci siamo divisi e ho deciso di fare un vanity project, lo faccio uscire, non se lo fila nessuna per due anni, lo promuovo un po’, la gente ha iniziato a ascoltarselo. Abbiamo provato a farlo con più progettualità, ma non siamo riusciti a farlo diventare un lavoro. Ma tutto sommato mi va bene così. Quello che ci abbiamo costruito attorno mi piace. Crescendo cambiano i gusti, cambiano le tematiche, si cerca di far crescere la propria musica anche anagraficamente, che è quello che sto facendo ora, nonostante la cosa delle favole che vi raccontavo prima.
Ranpo: Faccio ora la domanda pesante, vediamo se riesci a rispondere.
Walter: Mi avete fatto dire che voterei Trump, non credo possa esserci di peggio ora.
Ranpo: Nelle tue canzoni c’è il tema tangenziale della morte. Lo pensi anche tu? Morire con il phon in vasca per esempio è un riferimento alla morte. Come vedi la morte? Qual è una bella morte?
Walter: Secondo me finché non sei lì davanti alla morte puoi dire quello che vuoi. Ma è quando sei lì che si scopre la verità. In questo momento mi auguro che la fatidica ora sia lontana. Magari però ora esco da qui e mi investono. Comunque una bella morte potrebbe essere quella da food overdose. Dovreste guardare La grande abbuffata.
Bardo: Ora ti facciamo la domanda Blast canonica. Che Pokémon sei?
Dopo una lunga riflessione e una ricerca sul pokédex che tiene in tasca, Walter ci dice Beedrill.
Bardo: Facciamo l’ultima su Milano. Immagina di essere un cartografo che deve disegnare la nuova mappa di Milano. Ci sono nuovi posti potenzialmente iconici che indicheresti su questa mappa oltre al Rocket e Gattullo?
Walter: Su Milano e le sue zone ovviamente va a periodi. Quando sono arrivato io a Milano il punto di aggregazione di una certa scena artistica era Via Malaga, ora Nolo, che però si sta gentrificando…
Perciò la prossima zona quale sarà?
Sarà probabilmente più fuori, dove gli affitti costano meno. Non vedo però altri monumenti. Posso darvi se volete delle dritte. Il sabato sera vado in un posto che si chiama Amelia, connesso con Masada, una sorta di associazione, è un vecchio set televisivo pieno di prop assurdi, una figata. Mi piacciono anche Arca e il Detune.
Bardo: Come sarà per te la nuova Milano?
Walter: Adesso siamo in un momento in cui deve arrivare il nuovo genere musicale, la nuova corrente artistica. Magari ci saranno i cyborg sulle strade, auto senza i tassisti. Odio i tassisti. Odio anche i giornalisti, non voi però.
Ma noi non siamo giornalisti, noi siamo pirati. È l’ora delle foto. Poi portiamo Walter e la sua corona fuori da Gattullo, davanti all’insegna, a fissare in memoria il momento storico.
Da Gattullo è tutto, il vostro Blast con I Miei Migliori Complimenti.
Ah, dimenticavo. Grazie per la colazione, Walter.