Houston, abbiamo un Vegano! (Con Audio)

Houston, abbiamo un Vegano! (Con Audio)
Lettura boomer
Se vi ha fatto ridere il titolo per vegano come sinonimo di un problema, non garantirò lo stesso divertimento man mano leggerete questo articolo.
Questo articolo potete ascoltarlo in macchina!

Devo subito confessare non vedrete una sola parola a scagionare una categoria nei confronti di un’altra, ma ammetto proverò di tutto perchè abbia un senso l’impiego di pensieri qui spesi, quasi fossero un testamento di quello che ho capito in 8 lunghi anni.

Ammissione, confessione, revisione sentimentale di una scelta, del suo bilancio e il giuramento granitico che non vi venda nulla. Come sempre.

È davvero un momento particolare perchè so che ci è voluto tempo, a dire il vero più di un anno (scusa Rocco) a scrivere e a capire come scriverlo. Se la vita è fatta di momenti non so come sarà la vostra ora, ma di certo sarebbe stato facile leggere un articolo alla Blast, dove sfottevo i vegani, quelli stupidi.

“Ah perchè ne esistono di intelligenti?”

Già, immagino in minoranza curda, ma sì, e qui già non si ride.

  • Cos’è successo perchè non definisca tutti i vegani scemi, froci e senza palle?
  • Concentrati su cose minori e peccatori di altruismo e buon senso da strapazzo?
  • Perché altruismo e buon senso non sono universali?
  • Alla maggioranza di loro serve davvero essere sfottuta o ci riescono benissimo da soli?

Perché quando li nomino vedo che la gente fa più fatica a trovare loro un perchè d’esistere che ai terroristi dell’ISIS che si fanno esplodere o ci prendono sotto in riva al mare coi camion. Se lo fanno è perchè il popolo ha liberato Barabba, ma anche perchè ci hanno messo del loro.

Avete sentito di quel vegano (per etica) che si lamenta con una vegana (per etica) perchè ha postato un quadro di Matisse del 1917 e ritrae dei pesci in un acquario? L’avete capita? È come quella barzelletta di un irlandese che passa davanti a un pub e non entra.

Solo che la prima è successa veramente, non è una barzelletta.

Sì, sono vegano.

Più pensavo a questo articolo, più immaginavo quali dati o studi avrei inserito, così anche per informare, capire, far riflettere, Blast è pur sempre una rivista, e pure nel vortice si formerà un punto cieco e calmo. Niente. A un certo punto ho capito come la mia offerta doveva essere la stessa di Mike nel Padrino Parte II: niente.

Una sola battuta e tutto aveva il senso di un articolo in cui dicevo che i vegani sono stupidi e presentavo qualche aneddoto o video. Non vi avrei presentato altro che il solito gioco su chi ha più ragione, che il solito gioco a chi ce l’ha più lungo.

La scomoda verità è che i vegani sono diventati l'altra faccia di quella stupidità che ti sventola davanti di mangiare il salame e pensa di essere virile perchè qualcuno ha sgozzato il maiale in un posto adibito al suo abbattimento.

Questo è il bilancio di una categoria che si autoflagella dimenticando di non essere nati perfetti e senza macchia.

Quale macchia? Quella di nascere in una cultura? Non ve lo siete persi spero.

Adibito al suo abbattimento è come la semantica ci legittima ad uccidere un animale che non vuole morire, e credetemi, quando ne troverete uno contento di venire ucciso, tornerò a mangiarli. Più scavavo e più andavo a monte. Io so perchè sono vegano, ma a voi come lo dico? Con la prova.

A me non interessa proprio sacrificare la mia spesa da primo mondo a scapito di qualche gusto, a scapito del mio palato. Ammesso poi si possa attribuire a tale dieta una maggior carenza di gusto. Il vantaggio va a un animale.

Quanto intelligente o capace di soffrire? Spiacente la mia ultima offerta è niente.

Anche qui, anche ora. Non me ne frega un cavolo di essere additato come debole per una scelta.

Giusto, la scelta. Ora tutto era chiaro. Ruotava intorno alla scelta, ma non potevo né vendervela, né offrirvela. Allora riordinai un attimo le cose e sistemando e schematizzando ho forse compreso che il miglior modo per parlarvi di una cosa così galvanica era immergervi in essa. Se lo farete.

  • Una settimana?
  • Due?
  • Una challenge, un passatempo?
  • Prova, sfida?
  • Non lo so, siate boys o men non vi offro niente, boys o men vi voglio bene.
  • Informarvi? No.
  • Quali documentari guardare? No. C’è internet.

Ci siete sopra, digitate magari documentari animali etica, non ho idea dei risultati, non ho mai provato.

Quello che vi dico oggi, qui, al suono di una dichiarazione è:

  • Perché no? Tu dici provare?
  • Per avere poi la fortunosa e pronta risposta del ci ho provato ma non ci sono riuscito?
  • Ah perchè se non passi un esame ti disiscrivi dalla scuola?
  • Non ho più chiesto a una ragazza di uscire perchè Amanda non mi ha limonato in prima superiore?

Se va male ci riproverete. Amen.

Se va ancora male ci riproverete. Gustando un pro in più, assaporando un vantaggio, affrontando un contro e trovandogli una soluzione. Perché avrete le palle di farlo e meglio ancora di rifarlo. Arricchiti dall'ennesima nuova esperienza più concreta di un tweet, o un post su Instagram.

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