Tra fratricide lotte, insani atteggiamenti e un cospicuo uso di meccanismi di difesa psicologici, su Telegram – o meglio TERRORGRAM
– tutte le informazioni vengono passate sotto un ambiguo, quanto futile, tentativo di rendere tutto: MILITANTE.
Cosa cazzo è il Larp, e perché si larpa?
Oggigiorno è difficile, quasi impossibile, non essere incappati in questo termine.
Basta avere un piccolo, quanto ininfluente, passato politico. Io personalmente ho fatto voto di umiltà, ma non penso di essere mai stato così dentro queste tematiche, non così tanto però da non aver visto, con voyeuristico sguardo: le sfaccettature di questo mondo buffo.
When someone is pretending to be something they’re not. Can involve lying on social media/internet or lying in real life. Often used in a derogatory sense.
Dall’Urban Dictionary, fonte poco affidabile di sensi a slang online e memetici.
Questa è una delle tante definizioni, ma che online, e sempre lì rimane, ha un qualcosa di più. Ma anche mistero buffo, chissà chi può esserci dietro questa o quella maschera, dietro quella immagine di profilo di Rika Furude o di quale altro personaggio anime, o peggio: chissà se esso stesso non stia… Allah mi sia testimone… LARPANDO
Non aver paura, non ti farà del male, cliccaci sopra…
Larpare infatti altro non è che un gigantesco gioco di pretendere di essere qualcosa che non si è, online e clamorosamente poco offline.
Di solito, e in questo caso la mia guardoneria viene a galla, è un gioco di pretendere di essere e di farsi considerare come un influente leader o militante di questo o quel partito, movimento e/o gruppo politico che nei fatti, nella realtà, sussiste poco o nulla.
Realtà che spesso è egemone dall’essere un semplice termine per definire la fisicità e diventa solo un’ennesima catch-word, una parola-frase, che non dice molto.
Difatti è difficile valutare cosa sia LARP e cosa non lo sia.
Ma qui si aprono tasselli, lastre, di ontologia, e io non parlo per ontologia e il tè è già pronto.
Larpando si impara
Quando nel 1980 Gilles Deleuze e Félix Guattari pubblicarono il secondo numero di Capitalismo e Schizofrenia, intitolato Mille Piani, esso non era ancora in grado di comprendere quello che avrebbe portato più avanti l’Internet.
Definirono nelle pagine il concetto di DETERRITORIALIZZAZIONE
, ovvero la mancanza fisica di luogo, e la sua poca importanza nel nuovo paradigma che si prospettava nel Tardo Capitalismo.
Quello che sembrava un delirio nomadico-schizofrenico dalle pagine del Mille Piani, rieccheggiò più tardi, come una IPERSTIZIONE
– profezia che si autoavvera – con l’inizio del Far West internettiano e successivamente, verso la cosiddetta Ondata Nera del 2017-2019, con lo spostamento di molti nuclei sovversivi – seppur minuscoli, pensate a nomi come AtomWaffen Division, Order of Nine Angles, o alla italianissima e quasi onnipresente sul vecma non avendo il coraggio o il muover-culone di arrivare alla militanza attiva offlinechio TERRORGRAM
di quel periodo: Unione Forze Identitarie – su altre piattaforme, principalmente per motivi di privacy, sicurezza dalla polizia informatica e smantellamento di alcune comunità.
Si spostarono, sempre se non erano già lì in primo luogo, sull’app di messaggistica russa Telegram, da lì è storia.
Ma perché ho tirato fuori Deleuze&Guattari?
Per il semplice fatto che la loro mansione principale, essendo online e mai offline, a parte rari quanto buffi tentativi di militanza attiva, era il cosiddetto LARP, nonché dibattere sui gruppi e cercare, via via che si infiltravano in varie realtà, nuovi membri e nuovi porti digitali da assaltare.
Ma visto che non si son mai mossi da casa loro, o ovunque essi fossero, non penso sia così inopportuno pensare che le loro menti fossero divise in due persone: l’uomo che vive la vita ordinaria, magari milita in un partito di destra parlamentare/extraparlamentare; e l’uomo che vive la sua doppia vita militante online, magari dentro le sigle sopraindicate o chissà quale altro movimento.
Ma il vero enigma, resta e rimane, come hanno potuto effettuare questo sdoppiamento?
Molti di voi forse già lo sanno, dopotutto è ovvio che sia stato un meccanismo difensivo, un pretendere di essere migliori, frase che tra gli ambienti di destra, sempre chini sul self-improvement, è da sempre un obbligo.
Ma la domanda rimane, perché farlo, perché agire esclusivamente online?
Semplice, molti di loro, ricordiamo pericolosi nazional-socialisti ligi a un dovere tradizionale, altro non erano che la peggio specie di pedofili, satanisti, terroristi o direttamente spie delle varie agenzie di intelligence, o semplice polizia postale/informatica.
I casi di stupro della O9A verso minori, spesso decisamente più piccoli delle età del consenso italiana o statunitense, gli omicidi di AWD e i successivi ritrovamenti di harddisk pieni di pedopornografia in entrambi i movimenti, uniti a un grosso drama online, sempre lì alla fin fine, non ha fatto altro che evidenziare come il loro fallimento, pur sempre online, non sia stato solo una incomprensione dal pubblico non così dentro questi movimenti, ma bensì ragioni più subdole.
Come posso dire… erano dei falliti socialmente e han trovato in Hitler o qualche altro estremo la loro ragion d’essere.
E nell’Internet un mezzo di propaganda delle loro idee, condivisibili o no: infattibili al lato pratico/offline.
UFI per esempio, stando alle loro fonti, doveva avere sui 10.000 membri, nei fatti reali? Un pugno di mosche. E sempre VOIP, ovvero account secondari creati ad arte, del carissimo leader del movimento.
È un problema vecchio come l’attuale sistema bicamerale: non vi sono spazi per l’estremismo, soprattutto a braccio teso, nel territorio. Mancano locali, case, mancano circoli, qualsiasi cosa è impossibile da ottenere dal comune, tanto meno avere i soldi per affittare un buco in periferia, ovviamente gentrificata, dove poter mettere due soli neri.
Quindi la soluzione resta sempre o l’online, o lo sbattersi immanamente per avere un piccolo luogo. Peccato pochi scelgano questa ultima, e importante, possibilità.
Ora che siete qui, permettetemi giusto una teoria, stando sempre a tre concetti del post-strutturalismo applicato all’online, ovvero i tre termini in maiuscolo evidenziato:
LARP, DETERRITORIALIZZAZIONE E IPERSTIZIONE
.
Io nel 99% dei casi azzecco la mia audience, e mi piace parlare con essa. Quando penso al semplice utente di BLAST, mi vengono in mente tre categorie che possono essere approdate su questo articolo:
Larpers
, ovvero gente che ha visto questo articolo su Telegram, probabilmente sul nostro canale.Normies
, ovvero gente che probabilmente è all’oscuro di tutto questo, e probabilmente l’ha visto su Instagram.Fan di BLAST
, che hanno probabilmente già una storia con questa rivista.
Allora, io ora faccio un gioco, tutti e tre ora sono tre utenti del TELEGRAM STANDARD, e sono tutti e tre iscritti a questo canale/gruppo, chiamiamolo: GRUPPO BLAST D’AZIONE
(GBdA)
Il 33,3‾ di voi sicuro è inesperto, e vi è capitato per caso, soprattutto non ha gli strumenti per comprendere, quindi viene GATEKEEPATO
– non ha accesso al gruppo in maniera completa perché non ne ha gli strumenti di comprensione – e di sicuro dovrà rivolgersi a una parola chiamata OPTICS
, ovvero il tentativo de il GBdA di snaturare un po’ la parte estremista e favorire un compromesso con voi per accessibilità e successivamente radicalizzarvi.
Il restate sa già cosa è apparso sul canale/gruppo, ovvero una call-to-action a venire a un evento dal vivo, sempre per esempio, seppur ironico.
L’immagine è la seguente:
65,6‾, invece, è completamente deciso che questo sia un FEDPOSTING
, ovvero un doppiogioco nostro, con collegamenti con il servizio d’ordine pubblico. Ma ciononostante, viene inoltrato e schernito su altre realtà, tacciandoci di essere al servizio della DIGOS
.
Viene la paranoia, direbbe il tossico in stazione, la paranoia è una prigione mentale.
Quindi magari, magari, dei baldi giovani, le donne online non esistono, vengono all’evento.
Un 5%, poco, ma abbastanza radicalizzato, o completamente all’oscuro della immane e atroce parola dakimakura.
Ovviamente ciò non è mai successo, la gente vive online permanentemente, non avendo spazi, e quindi… si DETERRITORIALIZZA
, coprendo distante irraggiungibili online, tipo vedere militanti equadoregni inneggiare al DUCE
e fare robe, ma non avendo il coraggio o il muover-culone di arrivare alla militanza attiva offline.
Il Larp non è altro che radicalizzazione e paranoia elettrificata.
Penso l’abbia detto Lenin.