Scusate il ritardo

Purtroppo siamo stati di nuovo al Fuckyourparty

Scusate il ritardo
Lettura boomer
Tra una esibizione peggio dell'altra, abbiamo ascoltato il nuovo album della Fuckyourclique.

Anche quest’anno alcuni redattori di questo magazine hanno avuto la possibilità di accedere gratis alla settima edizione del Fuckyourparty (come del resto il 50% del pubblico dell’evento, a giudicare dalla spropositata fila che abbiamo trovato al baracchino degli accrediti).

Inutile dire che la serata è stata pessima, dato che ci siamo recati al Fuckyourparty non tanto per ascoltare canzoni di dubbio gusto, ma perché pretendevamo almeno che quei privilegi standard di cui vive la categoria dei “giornalisti” venissero soddisfatti, ossia: accesso al backstage e (almeno) un drink gratis. Purtroppo siamo stati puntualmente delusi e abbiamo assistito all’impietoso spettacolo in mezzo ai comuni mortali come abbiamo pagato di tasca nostra le bevande. A tal proposito si può dire che l’unica cosa veramente bella della serata è stata la bellissima barista in rosso (e rigorosamente senza reggiseno) che ci ha servito le birre.

Il pubblico medio della serata era costituito da rimasti sedicenni che oltre alla loro adolescenza hanno buttato venticinque euro. Noi del resto abbiamo preso alla lettera la Fuckyourclique e ci siamo presentati in abbondante ritardo: siamo arrivati troppo tardi per ascoltare il feat di SillyElly con Anna pipo ma perfettamente in tempo per sentire i lupi della Sila bestemmiare di fronte alla Basilica di San Paolo.

Poi è salito sul palco Tony 2Milli, il cui punto più alto della carriera è stata senza dubbio la citazione da parte di Thomas Ceccon. 

C’è poi stata la solita esibizione di Spender, forte della partecipazione a Nuova Scena di Netflix (contest per rapper emergenti al quale ha partecipato nonostante i suoi 30 anni), con il rapper di Gardenie che ha messo in scena il suo solito brutale sessismo (gli piace un tot il sesso, pazzo sgravato) anche nel feat con Beba, che ha sfoggiato sul palco un look da estetista di Casal Palocco.

Altra performance degna di nota è stata quella di Diss Gacha che, dall’alto del mio analfabetismo musicale, ho inquadrato come una specie di Rosa Chemical meno finocchio ma più autistico. Trapper particolarmente noto per le alitate che tira nel microfono, tra beat salveggianti è riuscito a tirare fuori dal cilindro anche improbabile feat con Wiz Khalifa (quello di “See you Again” di Fast and Furious).

Grandi vette sono state raggiunte con l’esibizione del primo negro in Italia: Bello Figo. Questo forse è stato l’unico momento veramente memorabile della serata, considerando il grande magnetismo che il flexer ha esercitato sulle varie generazioni di zoomers nel corso di una carriera cominciata quasi dieci anni fa. Bello Figo è ormai un’icona artistica Italiana, forse il più grande (e unico?) esempio di integrazione della nostra società; un’integrazione ottenuta grazie alla totale adesione del suo personaggio allo stereotipo del migrante africano che lo mette nel culo all’Italiano medio. 

Unico cantante in Italia ad aver vinto un dibattito con Mussolini, Bello Figo si è esibito con l’esuberanza che caratterizza quelli della sua razza (i billoni), cantando sia i successi più recenti (Martellare) sia i classici intramontabili (Non pago affitto); lo ringrazio anche per aver alzato di qualche anno l’età media del Fuckyourparty, senza di lui sabato c’era seriamente il rischio di guardare il culo alle quindicenni.

Il sentimento generale dei redattori di questa rivista in attesa dell’esibizione della Fuckyourclique è perfettamente descivibile con ciò che dice Trump (Shane Gillis) nel seguente Youtube Short

Anche questa volta il peggio arrivato alla fine dello show: la Fuckyorclique, quelli della Sborra, i compagni di merende del rap italiano. Quest’anno, l’undici Settembre, grazie ai finanziamenti del PCC, è uscito il loro primo album, Scusate il Ritardo. Il mio giudizio su questo prodotto è lo stesso di Pippo Sowlo (comodamente ascoltabile al minuto tre della traccia SBORRA 2). Attraverso un perverso loop a retroazione positiva, sembra che lo squallore dei loro ascoltatori abbia implementato ulteriormente quello di Kimyo, Disa e Pupis, tre shitposter prestati alla musica.

Nell’album c’è il meglio della cultura zoomer, ergo è praticamente la fine dell’Occidente incapsulata in sedici tracce, a partire dai numerosi riferimenti alle teorie sull’undici settembre (“Tutti su le mani/ L’ 11/09 l’hanno fatto gli americani”). Il loro prossimo obiettivo sarà sdoganare quelle sulla Shoah? (“Tutti gli altri rapper sono finti come la Shoah”).

Il pezzo più esemplificativo di tutto l’album è sicuramente VAI A GIOCARE CON I FIGLI DEI VICINI, I FIGLI DEI VICINI:, tre minuti di puro Brainrot, sarà bastato fargli improvvisare col microfono acceso. SCUSATE IL RITARDO invece contiene gli spunti più schizofrenici dal punto di vista politico. Si va dall’endorsement di Pupis a Israele (“T’imbocchiamo in cento a casa come li Giudei/ e famo il cazzo che ci pare come li Giudei”), a quello al Fascismo, grazie alla barra “Quando entro in banca fanno il saluto romano/ non pago le tasse, fanculo il regime forfettario” con cui Disa dimostra esattamente cosa vuol dire essere un imprenditore in Italia nel 2024. A proposito del rapporto tra la Fuckyourclique e il fascismo è però lecito domandarsi: che fine ha fatto il remix woke di Faccetta Nera spoilerato in diretta Instagram?

SBORRA 2, col sample di Jail di Kanye West, è l’ennesimo manifesto artistico non richiesto del gruppo, dalla ormai proverbiale misoginia (personalmente me ne aspettavo di più, forse il ban Ig di Pupis li ha trattenuti), al dissing a Charlie xcx (“Fanculo la Brat Summer, io sono una Baddie”). Oltre al prevedibile (ma non per questo meno deludente) coming out di Kimyo, ESTATE DI MERDA è il perfetto sottofondo per la post nut clarity o direttamente per la masturbazione, se siete tra quelli che lo fanno mentre piangono.

Il punto sulla produzione musicale della Fuckyourclique, che poi è anche il motivo per cui ci invitano a ogni santo evento che organizzano è che, essendo questa l’unica rivista online a guida 100% zoomer e autistica, ilBlast e la Fuckyourclique sono due facce della stessa medaglia (o due palle dello stesso cazzo, per citare i nostri). Se loro sono shitposter portati alla musica, noi siamo shitposter prestati alla scrittura: se siete lettori di questo blog è molto probabile che ascoltiate la Fuckyourclique, del contrario non sono sicuro. Dubito che gli ascoltatori della Fuckyorclique che hanno aperto il link a questo articolo siano riusciti a mantenere l’attenzione fino a questo punto (d’altronde non possiamo allegare un reel di Subway Surfer di fianco agli articoli).

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