Oggi sarà il 25 aprile
…e i partigiani già si stanno preparando per l’applauso che meritano, perché, nonostante tutto, si sono rivelati dei degni avversari.
Ma quest’anno l’applauso non arriverà.
Il Santo Padre ha detto di no. E non per le solite polemiche dei partigiani che uccidono preti cattolici o di cattolici che rivendicano di essere partigiani, ma per qualcosa di più profondo.
Sta scritto infatti: “Ricordati di santificare le feste”.
I 10 comandamenti non sono divieti divini, legge che Dio pone per farci prendere multe o impedirci di guidare, ma il codice scritto nel cuore dell’uomo
per essere felice. E alla scomparsa del pontefice sono stati decretati 5 giorni di lutto. Così sia, amen.
La sveglia del Signore non è mai in ritardo
Per entrare nel Regno dei Cieli bisogna tornare bambini. E i bambini tendenzialmente dormono e vengono svegliati dai genitori, e sia mai che questi li svegliano tardi! Anzi, solitamente ti stanno a rompere le scatole prima del dovuto. Il Padre eterno però è buono e ha richiamato a sé Jorge Mario Bergoglio al momento giusto, prima della più grande e clownesca pantomima dell’Italiosfera.
Un 25 Aprile diverso
Questo 25 Aprile, oltre San Marco, siamo chiamati a ricordarci delle cose di lassù.
In questi giorni di lutto per il capo spirituale della cristianità occidentale, è giusto raccogliersi e contemplare dall’alto ciò che avviene. 80 anni di liberazione
e 80.000 manifesti
in giro, per fare rumore e per propagandare con slogan triti e ritriti uno Stato al quale nessuno sa se credere o meno.
Quanto è più importante curarsi degli affari divini e della propria anima piuttosto che guardare a quell’immondo teatrino politico al quale siamo costretti ogni anno il 25 aprile?
La saltuarietà della morte di Papa è proverbiale, cose che mediamente capitano 3-4 volte in una vita: il 25 aprile accade tutti gli anni e, dopotutto, non ci sentiamo molto in colpa a prenderci questa giornata per ricordare, con estrema sobrietà, un uomo di pace.
Piuttosto che la Costituzione…
…riprendiamoci il Credo! Alle sfilate “partigiane” (buona fortuna a trovarne uno lì in mezzo che la Resistenza l’abbia fatta davvero), con il fazzoletto rosso, oggi preferiamo guardare le porpore rosse dei cardinali che si stanno radunando per il funerale del defunto Santo Padre e che avranno il compito di eleggere la prossima guida spirituale (e non solo) di Santa Romana Chiesa.
Qualcuno ha provato ad alzare polemiche dicendo che 5 giorni di lutto siano troppi… Troppo pochi, diciamo noi!
Papa Francesco, persino da morto, è riuscito a mettere d’accordo tutto l’arco politico: un ennesimo miracolo.
- La destra onora chi disprezza la frociaggine;
- La sinistra ne ricorda il cattocomunismo (i sindaci del PD Toscani sono i primi ad aver annullato ogni parata per oggi).
E la pace interiore è quella più importante. Nessuna memoria divisa dalla guerra civile, ma unione nel cordoglio ad una figura che, nel bene e nel male, ha inciso sulla nostra vita interiore.
“Se il dottor Gasparri, grande amico, dice una parolaccia contro mia mamma… ma gli aspetta un pugno!”
— Papa Francesco
Memento mori
La lotta esteriore è sempre meno importante di quella interiore, la liberazione deve essere innanzitutto dal peccato.
In un mondo sempre più frenetico, pieno di incertezze economiche e politiche, in cui gli scontri per briciole sono all’ordine del giorno (in particolare oggi, tra spaventapasseri e cosplay), pieno di incertezze sul futuro dal punto di vista economico e politico, ci viene ricordata la più certa tra tutte: la morte
.
Questi giorni di lutto sono un enorme MEMENTO MORI. Tutti gli scheletrini gridano:
“nooo-ooo nooo-ooo il 25 aprile noooo-ooo”
…perché sanno che Gesù Cristo ha vinto la morte, e l’ha vinta anche oggi e alla preghiere per l’ottava di Pasqua (nella quale siamo ancora) si aggiungono quelle per l’anima del Papa
Solo facendo pace con noi stessi potremo affrontare il prossimo 25 aprile con uno spirito di concordia.
Il senso di una festa dovrebbe essere quello di unire, di ritrovarsi e mettere un balsamo sulle cicatrici collettive. Allora, meglio risolvere i propri conflitti invece di distribuire patenti di fascismo; meglio andare in Chiesa a contemplare l’Eterno che al corteo dell’ANPI, dove i partecipanti, sempre più canuti, non riescono a trovare la quadra nemmeno sull’ordine con cui sfilare; meglio recitare un rosario in memoriam che qualche coretto che ha perso il suo sapore col tempo
.
ORA E SEMPRE PENITENZA!
Abdichiamo al discorso pubblico se il terreno dello scontro non ci piace.
Veramente bisogna perdersi in dichiarazioni plateali di antifascismo
, pur sapendo che non saremo mai abbastanza antifascisti agli occhi di qualcuno? Squadernare la propria fedina “morale” di fronte a chi? A quale giudice? Preferiamo rivolgerci a Dio, dei propri peccati si risponde a Lui. Siamo pronti a farne ammenda.
Infatti, sottoporsi al tribunale popolare equivale a perdere: è quello che fa il centrodestra, che chiede scusa, che ci gira intorno, che “ma non intendevo”.
Provare a sedersi tra i banchi dei giudici, invece, significa mettersi un bersaglio sulla fronte: qualcuno meno fascista di te verrà e ti impallinerà in mondovisione. Un gioco imbecille.
Puoi vincere solo se esci dal campo di battaglia, se eviti di farti condurre sulla linea del fronte: o ti dichiari fascista (mew face + “Sì, son fascista, embè?”
= +1000 punti aura assicurati, se sopravvivi al linciaggio mediatico), o ti ritiri su una montagna (come i partigiani) a pregare.
Ringraziamo JD Vance di aver rippato Papa Francesco in questo momento dell’anno.
Pregheremo anche per la tua anima.
Ci hai dato l’occasione di evitare di sentire o di fare discorsi vuoti o in malafede sull’importanza della democrazia (in cui non crede nessuno), della Costituzione (che nessuno rispetta), e della “partecipazione” pubblica nel momento di più grande disaffezione verso le istituzioni mai visto nel nostro Paese. Nessuno, salvo gli stupidi, sente davvero nel proprio cuore ciò che viene detto in queste occasioni. O c’è forse qualcuno che vede realisticamente, in un orizzonte prossimo, il risveglio della coscienza civica degli italiani?
La “partecipazione” è diventata un miraggio e la
democrazia
si è trasformata nel fucile in spalla agli psicolabili.
Forse era tutto un tuo piano DarkMAGA
…
Siamo contenti di essere ufficialmente dispensati dal dover assistere a questa dimostrazione pubblica di ipocrisia e poterci finalmente dedicare alla nostra anima.
Grazie Papa Francesco
Ci hai liberato dalla vacua libertà di cui si riempiono le pagine dei giornali il 25 aprile.
Oggi andremo in chiesa a pregare per te.