Per chi vive una storia, è più difficile capire cosa sta facendo, perché, dove sta andando rispetto a chi la narra. E questo è naturale, siamo immersi nel fluire degli eventi, arriviamo in un contesto che ci è dato e non abbiamo una visione dall’alto, esterna, che ci permetta di completare il quadro e districarci meglio nelle vicissitudini.
Chi invece è fuori dal Tempo, ha una visione diversa, simultanea, di tutto ciò che avviene. A volte non ci rendiamo conto di quello che facciamo, dell’importanza dei nostri gesti e in quale storia (passata e futura) si vanno ad inserire.
Per questo è fondamentale leggere “I Due Mondi”
di Boni Castellane, per capire chi siamo, dove siamo e dove stiamo andando.
Il professor Boni l’abbiamo conosciuto a Roma e abbiamo approfondito ancor di più il suo pensiero nell’intervista che si trova all’interno del secondo numero di Proiettili, dove ci aveva anticipato che presto sarebbe uscito il suo secondo libro. E alla fine è uscito veramente, Boni non mente mai, e ci ha aperto, ancora una volta, gli occhi sul mondo. Anzi, sui due mondi.
Brillante testo di filosofia politica e filosofia della storia, “I Due Mondi” rappresenta la descrizione della “fase successiva alla terra ostile”. Quello dei mondi è il paradigma che Boni ci offre per leggere la Storia e orientarci nel momento presente, rileggendo l’eterno scontro delle dicotomie: bene/male
, destra/sinistra
, tradizionalismo/progressismo
ecc.
Andando a spiegare la genesi e il destino di questo scontro, perché una coincidentia oppositorum risulta impossibile.
Cosa costituisce i due mondi? Un’antropologia differente. L’umano e l’antiumano. Il Nichilismo instaurato, in cui ci è dato in sorte di vivere, ha un’idea di uomo che guida le sue azioni e i suoi pensieri frutto della peggior modernità: macchina desiderante.
Uomo come macchina, senza dover andare qui a fare un’archeologia del pensiero da Cartesio (o Epicuro?
) fino a noi, implica l’eliminazione di ogni libertà, della quantificazione di ogni aspetto della vita e della riduzione dell’uomo a materia pura.
La digitalizzazione, tanto voluta dai capi occulti dell’Occidente, da coloro che dirigono la società, è un male: perché è volta al controllo. L’inganno del benessere materiale fa confondere sicurezza con controllo e si innesta su un impianto materialista-liberale
volto a lucrare, a far indebitare i singoli, per vendere servizi e realizzare il sogno del World Economic Forum:
“Non avrai nulla e sarai felice / Stai nel buco e mangia il bruco.”
Desiderante, perché ogni desiderio diventa carburante per questo meccanismo perverso e, in particolare, data l’ottica di materialismo puro, è il desiderio sessuale a sovrastare gli altri e ad essere piegato, utilizzato come motore per un’economia consumista volta a dare poco e far desiderare (ovvero consumare) sempre di più.
Il collegamento è il seguente:
Nichilismo = Transumanesimo.
Dove il transumanesimo non è per tutti, ma per i ricchi che combattono contro la vera natura umana, producono farmaci e ricercano per eliminare la morte! Ma questi discorsi forse sono banali, forse li abbiamo già fatti e forse basta leggersi qualche libro per scoprire la matrice gnostica
di questi pensieri.
Cosa propone Boni? Su questo è molto chiaro: un’antropologia in 3 oggetti e due funzioni: casa
, orto
, biblioteca
– capacità di battersi o difendersi, capacità di assolvere alle funzioni sacre. Il contadino colto è l’uomo pieno in questa visione, un archetipo da imitare.
Questo è un passo avanti per uscire dall’orizzonte metaforico e capirci qualcosa, ovvero possedere i beni essenziali e avere ideali nobili che trascendano l’orizzontale materiale in cui siamo immersi.
(Ri)scoprire che c’è un di più di libertà oltre i gangli della materia. Un risveglio che parte dal singolo, mentre la società è ormai al collasso.
La società fa, non pensa.
Questi due mondi oggi si compenetrano e si scontrano all’interno dell’orizzonte sociale, dove al livello macro è ovvio chi abbia il potere (e detenga i mezzi di informazione); a livello micro è bene costituire sacche di resistenza.
Il paradigma dei due mondi si evolve solo a seguito o di uno scontro aperto (in cui bilioni devono morire, e oggi quei bilioni saremmo noi) o nel lento collassare di uno dei due.
Ed è per questo che conviene citare le parole del Castellane:
“Noi crediamo fermamente – e siamo in ciò empiristi e pragmatisti – nell’intrinseca impossibilità che il loro mondo possa funzionare e ciò rappresenta il presupposto genetico sul quale si imposta tutta la nostra strategia esistenziale.”
Loro non odiano una prassi o le idee che portiamo, odiano la nostra stessa esistenza. La resistenza, oggi, è una lotta per la sopravvivenza. Questo deve esser chiaro. Ma chi resiste ha un vantaggio infinito: ha la Verità dalla sua parte.
Sa che il materialismo non può trionfare perché semplicemente non è vero.
Non c’è nessun uomo nuovo che verrà, anzi sono loro ad essere l’Ultimo Uomo profetato da Nietzsche. E il Filosofo-Profeta tedesco ci aveva preso.
Ora, per resistere bisogna evidenziare la contraddizione, accelerare
.
“La contraddizione è sempre crescente” scriveva Hegel, dall’800 a noi è tutto in discesa.
Polarizzarsi e accelerare questo processo è dunque una strategia di sopravvivenza e di crescita, affinché il nostro mondo alla fine possa trionfare.
Perché il mondo del Potere (che tenta sempre di più di nascondersi e infiltrarsi nel quotidiano con mezzi tecnici) ignora il mondo rivale, lo delegittima in partenza, ma se all’apparenza sembra una strategia vincente alla fine può rivoltarsi contro di esso.
La tempesta è sempre più forte e resistere sempre più difficoltoso. Boni non è uno scemo. Sarà pure un reazionario, un filosofo, un boomer, uno scemo, ma vi assicuro che non è una porno star!
“Il vecchio mondo sta mondo, quello nuovo tarda a comparire” ed è necessario lo scontro o il collasso dell’altro perché appaia definitivamente. Il cyberspazio è il nostro terreno di scontro e costruzione, come diciamo sempre O SPARIAMO O SPARIAMO
.
“E poiché a noi è dato di vivere nel tempo dell’inganno supremo, quello che chiama “bene” il caos, la migliore strategia per smascherare quest’attacco mortale alle fondamenta dell’umanità consisterà nel metterci al riparo, all’interno del mondo dell’armonia, attendendo che tutti coloro che, consapevolmente o inconsapevolmente, hanno scelto di navigare di notte con il mare in tempesta, vengano subissati dalle onde e dispersi dai venti.
Ciò non produrrà la fine del caos ma consentirà a chi si è riparato di attendere, ancora una volta, come sempre e per sempre, che il sole rinasca.”