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Abbiamo realizzato quest’intervista tempo fa, ma abbiamo atteso a pubblicarla. Forse aspettavamo un momento propizio, per evitare ogni denuncia, o forse aspettavamo che venisse trascritta, o forse, addirittura, è stato lo stesso Diprè ad imporci il silenzio fino ad oggi. Non è importante quale sia la verità, l’importante è che possiate leggerla.
Il telefono squilla nel cuore della notte. La suoneria è la colonna sonora di “Febbre da Cavallo”. Getto all’aria le calde coperte sotto cui stavo dolcemente riposando.
È lui, sono le quattro di notte.
L’Avvocato Andrea Dipré mi sta chiamando su Whatsapp. La sua foto profilo lo ritrae in giacca e cravatta con gli occhiali da sole e una sigaretta tra le labbra. Apro il cassetto in fretta e furia senza neanche accendere la luce e recupero il registratore e lo accendo. Alzo la cornetta (si fa per dire)
L’Avvocato è una persona estremamente cordiale a differenza di quel che si possa pensare e conclusi i convenevoli – che qui non riporterò sia per riservatezza che per indolenza – diamo inizio all’intervista concordata il giorno prima.
Dunque, prima domanda:
Cosa sai dello scandalo scommesse?
«Tu sai che io sto a Praga no? Bene, il gioco d’azzardo è una faccenda che io conosco perfettamente, perché io vivo di questo. Io sono il Mourinho delle scommesse. Ti dico solo che è un sistema enorme e posso sputtanare chiunque. Io ho sbancato il Fortuna, il sistema di scommesse che c’è qui a Praga. Tu sai bene che non ho limiti, sono contro lo Stato, contro tutto.
Però hai toccato un tema che per me è fondamentale. Oltre ad essere tifosissimo della Fiorentina, io odio Commisso, quel *** di **** che non spende una lira per la Fiorentina quando è nove volte più ricco di Berlusconi, pensa te.»
Di Commisso ne parliamo dopo. Ora, sai dirmi qualcosa sulla ludopatia dei calciatori?
«So da tempo di questa storia. Sto attento a non fare nomi, ma ti assicuro di averne visti tanti in giri strani e ti dico anche, caro amico, che io non ho mai tirato fuori questa bomba per non mettere nessuno nei casini.
Io sono un avvocato, altro che Corona!
Comunque, la bomba la tiro fuori io. Dunque, dicevamo, io vivo da diversi anni in Repubblica Ceca, sono un patito di calcio, sono un ultras, vivo di scommesse e ho contatti molto importanti sia nei giri di Piacenza sia di Roma. Per me questa storia delle scommesse non è uno scandalo. È solo l’emergere di qualcosa di già noto a tutti. Molti giocatori io li ho visti di persona. Tantissimi nomi non li avete tirati fuori. Parlo di ex giocatori della nazionale, nomi grossi, alcuni dei quali hanno anche vinto il Mondiale del 2006 in Germania. Totti è uno di questi.»
Totti?
«Ma sì c’è anche un video su Tik Tok in cui scherza sulla cosa con Buffon. Comunque lo sanno tutti dai. E io sapevo già tutto di questo scandalo. Non è una faccenda solo italiana questa, ma anche inglese, francese. In Francia sono tantissimi i giocatori che scommettono.»
Ma è vero che a Roma Nord c’è il “banco” per questi scommettitori vip?Per Corona clicca qui!
«Io a volte ci sono stato, ma non c’è soltanto lì. C’è a Milano, c’è a Bologna, Piacenza. Sono giri, dove se sei un personaggio influente o che offre garanzie, scommetti sulla parola. Imprenditori, esponenti dello spettacolo e dello sport.
Il meccanismo è questo, il calciatore in questione o gioca di persona, o ha qualcuno che gioca per lui, qualche delegato. I responsabili di questi giri, permettono a questi personaggi di scommettere sulla parola e qualora questi perdano, devono poi restituire il danaro perduto in contanti. L’illegalità del banco si ha quando questo non è registrato all’AMS, ma queste sono le basi.»
E a Praga invece? Cos’è il Fortuna, come funziona?
«In Repubblica Ceca scommettevo con il Fortuna, un’agenzia di sfigati, di ignoranti facili da prendere in giro. Figurati che qui c’è pure un tipo di cui non mi ricordo il nome che ha messo su uno show prendendo per il culo il Fortuna.
Non c’entra con il calcio, ma è per farti capire quante falle abbia questo sistema e quanta corruzione vi sia attorno ad esso. Cosa è successo allora?
Dunque, con la Conference League io ero praticamente certo che la Fiorentina sarebbe andata in finale. E intanto i giocatori della Fiorentina venivano su a Praga a scommettere, e non solo sulla Conference League.
Potrei fare i nomi, ma non voglio metterli nei casini, anche se mi sta sul cazzo Commisso.
Capisci che si tratta di roba grossa? Ti faccio un altro esempio. L’hai vista la finale di Slavia Praga contro lo Sparta? Su questa partita il mio video è diventato virale. Lo Slavia vinceva 1 a 0, l’arbitro dà dieci minuti di recupero, lo Slavia fa il secondo gol al novantacinquesimo. L’arbitro allora cosa fa? Annulla il gol, va al VAR e dà il rigore allo Sparta che pareggia. Tutto compratissimo!
Comunque sia, io avevo fatto il gioco della monetina nella fontana di Praga dicendo che la Fiorentina sarebbe andata in finale vincendo la coppa, perché avevo appena parlato con uno ben inserito nel giro del West Ham, ma poi Commisso, non ha mai risposto alle mie richieste, e la Fiorentina ha perso la finale.»
Quali richieste?
«Io e Charlie Red presidenti onorari della Fiorentina e la Villa dei Limoni a Firenze. Con tutti soldi che ha, non ci voleva nulla a comprarsi la finale.»
Aspetta, si spieghi meglio, Avvocato!
«Allora, ti dico anche questo. Ormai sono fuori dal giro e non mi si ascolta quando parlo purtroppo. Io avevo già preannunciato la finale della Fiorentina con il West Ham in Conference League. Ho tutti i video delle mie dirette instagram e Tik Tok che lo provano. Io avevo detto chiaramente che la Fiorentina sarebbe andata in finale con il West Ham. Per un giro di droga, ero finito a parlare o con il nipote del Presidente o comunque con uno molto in alto del West Ham. Questo signore mi diceva che la finale si poteva comprare con pochi milioni.»
Quanti milioni, puoi dirlo?
«Cento Milioni. Quello del West Ham mi diceva che la Fiorentina era sfavorita di pochissimo e che la coppa avrebbe potuto vincerla comunque, ma quella **** di Commisso non ha pagato, o non ha voluto pagare, quando gli ho fatto la proposta mi ha bloccato.
Nove volte più ricco dei Della Valle, poteva prendere Mbappé e non ha comprato nulla, non ha fatto mercato. Commisso ha rifiutato per cento milioni di dare la coppa alla Fiorentina e ha preferito il Viola Park.
Perché lo ha fatto? Per guadagnarci lui!
Non spende per la Fiorentina, ma per arricchirsi sì. Io gli ho servito sul piatto d’argento la coppa e lui non l’ha accettata. Lui non è un tifoso della Fiorentina. Il mio sogno era quello di essere o in curva o in tribuna d’onore con Charlie Red e vincere la coppa.
Era già tutto pronto. Ricordo ancora la chiamata. Io arrivo a Praga, vedo la più figa del reame, come la definì Siffredi. Una ragazza stupenda, dal cuore d’oro. Volevo fare bella figura e inizio ad intuire la possibilità di far andare in Conference League la Fiorentina.
Per un giro di cocaina, un campione di poker inglese, un Lapo Elkann britannico molto in alto nel West Ham mi fa capire che il gioco è fatto. La Conference League non era tutta sta roba per gli altri stranieri, per la Fiorentina sì. Quando ho visto Commisso andare prima da Mattarella e poi inginocchiarsi di fronte al Papa, allora ho capito che qualcosa non andava.
Quello costruisce il Viola Park e poi ci scrive sopra grosso come una casa Rocco Commisso
. Pensa che dovevo andare a vedere la partita con quello del West Ham e poi alle due del pomeriggio sento alla radio che giocava Kouamé e allora ho capito che non se ne era fatto niente.
Ho anche gli screen che lo provano. E oggi Commisso gira con Gio Barone che piglia per il *** i fiorentini. Gira sull’ape viola, ma perché non si compra una Ferrari? Crede che i fiorentini siano stupidi, solo perché hanno rispetto della povertà. Io ho comprato infatti la maglia della Fiorentina, ma quella con le svastiche sopra. Mi spiace perché Commisso, quando a Biraghi gli tirarono un oggetto in testa non fece neanche ricorso. Non gliene frega un **** della Fiorentina.»
Torniamo un momento alla ludopatia dei calciatori
«Comunque tornando a noi sono tantissimi i calciatori della Fiorentina che giocano. Anche altri giocatori miei amici personali. Uno di questi era nel Napoli, poi è andato nel Monza, poi nel Cagliari, una persona buona a cui voglio bene.
Ma sono troppi i nomi.
La maggior parte si rovina, nel senso che è dipendenza anche quella. Non hanno competenze e si rovinano. Anche io gioco, ma il fatto è che io vinco, mentre loro finiscono per perdere tutto. Presidenti di club calcistici, CEO di grandi aziende tecnologiche, amici miei che alla fine sono morti. Non solo calcio, ma anche cavalli, Poker, Black Jack.
Russi, ma anche italiani che quotidianamente puntano milioni sui tavoli dei casinò di Praga, una città che non è Las Vegas, ma pur sempre una delle capitali del gioco. Permettimi una considerazione personale. Io amo il calcio e i giocatori che scommettono anche sulla propria squadra mi fanno ribrezzo. Infatti quelli della Fiorentina che l’hanno fatto sono giocatori di Commisso, che lui ha scelto e difende. Io sono un ultras della Fiorentina, ho visto puntare cifre astronomiche sulla Serie A.
Io la maglia di Vieri, di recente l’ho strappata e l’ho bruciata. Il calcio è un gioco serio. Le mie numerose vincite, ad ogni modo, sono state pagate dalle loro grandi perdite e dunque io godo che loro continuino a sbagliare, perché io continuo a giocare. L’unica volta che ho pianto è quando la Fiorentina ha perso contro il West Ham. Punto.»
E la Juve? Peggio, o meglio, la squadra o i tifosi?
«Guarda lascia perdere. Io per errore ho sputtanato il numero di telefono di Allegri. Ero fatto, ero in diretta online e ho chiamato Allegri al telefono per dirgli che ero l’Avvocato della Fiorentina, in richiesta della restituzione di Vlahovic, in cambio di Lukaku. Un ******* nel frattempo si è accorto che sporgeva il numero nell’inquadratura e così mi ha fregato.
Allegri poi non mi ha denunciato [alla fine lo ha denunciato qualche giorno dopo questa chiamatandr] e di questo lo ringrazio.
Proposi infatti il gemellaggio tra Fiorentina e Juve (e non del Toro che mi sta proprio sul c****). Quindi viva la Juve e abbasso il Toro!»
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