Esatto, avete capito bene. Il tempo massimo per essere accel di sinistra è scaduto...
Sadie Plant, grazie.
Mark Fisher, grazie.
Nick Srnicek e Alex William, grazie anche a voi.
Grazie a tutti.Ora però il momento di giocare è finito. È il momento che vi facciate da parte.
L’accelerazione piace.Ma serve saperla domare e indirizzare, sventolarla come l’ennesima etichetta è un atto di conservatorismo puro. E questo è ciò che oggi fa l’accelerazionismo di sinistra, a tutte le latitudini.
Accelerare serviva per liberarci dal capitalismo,
per sprigionare l’immaginazione. Per “immaginare il futuro”, come si dice giustamente. L’accelerazionismo di sinistra, fondendo theory, estetica e riferimenti pop (serie tv, film, etc.) l’ha fatto e ce l’ha insegnato, ma ora è sempre più chiaro che abbia esaurito la sua spinta propulsiva.
“È più facile immaginare la fine del mondo, che la fine del capitalismo”
Frase abusata del caro Mark, che però è pubblicato in Italia con la copertina di plastica trasparente, giusto per restare in quelle logiche tanto criticate.
Il suo suicidio è l’avverarsi della sua stessa profezia, una testimonianza della conclusione a cui porta l’accel di sx:
Prima della traduzione di Mark Fisher in Italia nel 2018, SinistraLibro fu.
Un gruppo Facebook che univa tutta la cosiddetta “xenoleft”, la sinistra accelerazionista, che ha fallito dopo poco.
Ha originato Polpo di Stato, ACM (Automatizzato Comunismo Memetico), Inventare il Futuro e una galassia di pagine che si definiscono L/ACC.
Ma il polpo è stato sbattuto e cucinato dalla storia, in un sughetto prelibato al sapore di meme e anche tutto il resto è venuto giù con lui.
Ricordo benissimo l’inizio della fine:
Il sondaggio “I piedi sono di destra o di sinistra?” Il popolo votò e si scoprì che i piedi sono di destra, questo fece esplodere Polpo di Stato che, in preda ad una crisi schizofrenica per le troppe medicine assunte dagli admin, si perse nella sua stessa follia.
Vogliamo ricordare questi eroici compagni con il loro motto memetico migliore:
Memetico per i deep fry, ma con il peccato originale del progressismo apocalittico.
Vale la pena spendere due parole anche su ACM, che in questo universo rimane ancora una pagina seguita e di riferimento come NON dovrebbe essere.
Automatizzato Comunismo Memetico è nata morta. I vrps(versione xenoaliena di bro) infatti si vaccinano. Basterebbe dire questo, ma se si volesse sviluppare si può dire che si integrano perfettamente nel sistema difendendo le imposizioni securitarie dello Stato.
“Il governo dice, "Fuma questa roba" Di sicuro ci sta sotto il trick”.
Ricordiamo che ACM è stato, giustamente, escluso dall’Estate dei Pischelli Bianchi e il sopracitato Polpo di Stato anche ha disconosciuto questi compagni.
Per vedere questa galassia in esplosione,
ormai al suo crollo, basta fare un giro su t.me/xenoleft e recuperare anche le glorie passate.
L’ultimo esempio per riconoscere il fallimento del progetto Xenoleft è la galassia Mastodon, un mondo di server Open Source, un nuovo modo di fare il social che è finito per essere utilizzato solo da qualche scoppiato centrosocialaro di Bologna.
Ragazzi, forse bisogna cambiare qualcosa a livello strutturale.
Perché se la prassi è SEMPRE sbagliata, forse il problema è la teoria.
Il Gay Space Luxury Communism non è un sogno, è un incubo.
Non è il possesso o la fruizione di beni a darci la felicità. Un sogno consumista, evoluzione programmata dell’egemonia americana a livello globale, è quanto di più gretto ci sia da offrire sul menù. E noi il menù lo vogliamo bruciare, insieme al ristorante tutto.
E l’accelerazionismo di sinistra, che ci ha dato la grinta per credere ad un posto migliore, ora o muore o si appiattisce nelle logiche del mondo che vuole combattere. Una spinta positiva, che abbiamo cavalcato, in cui abbiamo creduto, ma che porta al collasso del collasso, la fine termica totale.
Chi costruisce il comunismo di lusso?
Chi è che promette un mondo senza lavoro? Musk, il cosmista, è l’accelerazionismo di sinistra al potere. Ed è un trumpiano. Una cosa negativa per la classica narrazione dell’accelerazionismo di sinistra. Una narrazione classica e conservativa, che vede solo il futuro materialista come orizzonte.
Forse dovrebbero recuperare un po’ di Theory, per capire che il grande progetto di Trump: per sconfiggere la Cina è necessario che si trasformi in un nuovo Mao…
Bisogna avere creatività e immaginazione per dominare il sogno, quella che, purtroppo, è sempre mancata all’accelerazionismo di sinistra. In Italia sembrava di no, ma era il classico effetto di un’echo chamber nostrana. Il gioco era truccato dall’inizio.
La bomba ad orologeria dell’accelerazionismo
è esplosa: il compito di portare questi temi, passando per la sinistra (che in Italia ha l’egemonia della narrazione, stando alle fonti ufficiali che i nostri amici L/ACC si rivendicano) è stato compiuto. Abbiamo ripreso a sognare, ma in un universo reale e parallelo all’immaginazione storta del consumismo al quale, alla fine, ogni accel di sinistra si piega.
La Repubblica non è andata a parlare con Donna Haraway, ma con Curtis Yarvin. La cui intervista è stata commentata perfino da Michele Serra.
Incredible Italian publishing pro move. From across the train station, they sell you—King Trump.
Buy the magazine. Look at the cover. Look at it again. Inspect it carefully through your monocle. It’s—an interview with me pic.twitter.com/jsyGbrLxf4
Il momento presente impone di pensare a Nick Land.
Al fatto che Tucker Carlson lo ha nominato recentemente nel suo podcast costringendolo ad un risveglio (e ad apparire in una videointervista doppia con Dugin).
L’Accel di sinistra è stata la fase finale per colonizzare un immaginario di una parte politica che aveva abdicato ad ogni sua battaglia tradizionale, inaugurando la moda per cui tutto doveva essere woke, con * e schwariate altre cose.
Il loro sogno, appunto, è inconsapevolmente l’americanismo finale
con macchine automatiche (Tesla) prodotte in serie a fare i lavori per noi, che potremo godere “i frutti della piena automazione” = mangiare bruchi mentre stiamo nei buchi in un mondo che non ci appartiene più.
Con la nuova fase che, ripetiamo tutti, è necessario riconoscere e calvacare, ci è data una possibilità in più per trasformare e reimmaginare la realtà presente sapendo che non si muove solo su binari intellettuali, tradizionali, conservatori, tipici dell’intellighenzia che, insoddisfatta, reclama il possesso del mondo vecchio.
Ma si muove su binari spirituali, popolari (e populisti), geopolitici, identitari nel miglior senso della parola e di visioni del mondo generali che puntano al rinnovamento verso l’eterno.
E dunque, chiudiamo questi libri nuovi che perpetuano idee vecchie (e dannose)
Tra indagini su come costruire una fungaia casalinga, canzoni New Jazz e Phonk, e una mezza puntata di “Affari a quattro ruote” con l’intramontabile Mike, ho buttato un’oretta nel post cena (più qualche ora pomeridiana)