EGEMONIA FRA DESTRA E SINISTRA

EGEMONIA FRA DESTRA E SINISTRA
La lotta delle idee, occupare le casematte del potere,

Si discute tantissimo del concetto di egemonia, a sinistra il termine nasce con Gramsci ormai cento anni fa, a destra viene ripescato dagli anni 80 dalla nuova destra francese e poi italiana, e oggi è spesso sulle labbra degli intellettuali e dei politici di centrodestra.

Tuttavia, nonostante si usi la stessa parola, si fa riferimento a tre significati diversi e sempre meno efficaci nel loro uso politico, cerchiamo di approfondirli.

Egemonia nel senso gramsciano del termine significa il processo o meccanismo col quale la classe dominante fa percepire come naturali, non politici, neutrali, i propri valori alla classe dominata.

La classe dominante sottrae ai dominati quella che era la loro visione del mondo, il loro universo simbolico e poco per volta lo sostituisce, lo integra con la propria.

La forza di questo termine per altro sta anche nel fatto che, benchè sia nato in ambito marxista e quindi si incastri nella visione del mondo marxista, in realtà può anche essere relativamente estrapolato e con qualche accortezza usato senza tutto il resto del contorno.

Ad esempio:

L’egemonia americana in Italia si estrinseca anche col fatto che gli italiani progressivamente sempre di più, voi più dei vostri nonni e i vostri nipoti più di voi, stanno assorbendo i valori americani, la visione del mondo americana e perdendo quella precedente, che sia europea, italiana, basso padana ecc ecc

Gramsci ne fa un uso inserito in un sistema che, ricordiamolo, è quello finalizzato, quantomeno a livello teorico, alla rivoluzione socialista:

Introduce anche il concetto di folclore.

In Gramsci significa l’insieme di spiegazioni simboliche che il popolo dà a se stesso, come il popolo parla a se stesso. Popolo ovviamente non da intendersi in senso etnico, per Gramsci popolo si riferisce ai ceti sociali popolari, in italiano la parola popolo assomma i termini etnos e demos, Gramsci quando parla di popolo intende demos, mentre ad esempio i fascisti solitamente intendono l’etnos.

Gramsci afferma che il folclore è bene se protegge, rallenta questa integrazione ai valori dei dominanti ma ovviamente non è di per sé un bene, ma solo strumentalmente. È solo una struttura difensiva e conservatrice (e poi, senza entrare nel dettaglio altri marxisti farebbero notare che spesso il folclore è solo l’inerzia di passati rapporti di dominazione ma lasciamo stare, stiamo nel semplice) e che dovere del rivoluzionario è quindi da un lato sfruttare il buffer, il margine, del folclore che rallenta l’egemonia per costruire una controegemonia che sia sì popolare ma anche rivoluzionaria.

Idea notevole che per altro a mio avviso, e so che dirò una cosa con la quale nessuno dai fascisti ai comunisti sarà d’accordo, questa concezione è stata perfettamente compresa dal fascismo ed in particolare da Mussolini che ha fatto il possibile per farne un uso politico nel proprio percorso da leader rivoluzionario e da capo di stato rivoluzionario.

Questa era la definizione di Gramsci.

Il termine diventa popolare a destra con la nuova destra francese ed il ripescaggio che si fa negli anni 80 a partire, soprattutto, da De Benoist.

Tuttavia, il senso col quale la nuova destra usa il termine egemonia è un po’ diverso: non sembra riguarda tanto il rapporto di forza, la differenza tra variabili oggettive e soggettive, ma il tutto sembra spostarsi un po’ su una sorta di guerra delle idee.

Cioè le idee dei nostri avversari girano, ma anche noi possiamo combattere su questo piano soprattutto se non passiamo immediatamente sul piano politico che ovviamente è il piano più presidiato e difficile. Si teorizza la strategia della metapolitica come risposta all’egemonia cioè, appunto, ottenere risultati politici tramite la diffusione e l’adozione di idee nuove su piani non politici. L’idea di fondo è che ovviamente tutti i piani siano di per sé politici pertanto, anche evitando il piano strettamente elettorale e partitico, si può modificare la realtà passando da un piano più culturale dove il centro della lotta sembra essere un po’ più libero e dettato dalla forza intrinseca delle idee.

Ora io credo che per questa concezione ci siano motivazioni precise sul perché ha funzionato e, soprattutto, sul perché per un certo periodo è sembrata corretta: la Nuova Destra francese ha ottenuto buoni risultati, è finita al centro del dibattito culturale francese ecc ecc

Tuttavia, a mio avviso, è stata una fase, forse casuale forse no, ma ha un po’ ingigantito la fola che la diffusione delle idee, almeno sul piano culturale, fosse legata alla qualità delle idee stesse. Cosa che invece, secondo me, è falsa e oggi è palesemente vero che lo sia.

Pensiamo all’idea che una donna possa avere il pene: è una sciocchezza, è falsa, eppure è un'idea che dieci anni fa era considerata deviante e chi però diceva “Non preoccupatevi di sti temi, sono stronzate da università di sociologia di Boston” aveva torto perché queste idee sono ora mainstream. Perché in realtà la diffusione delle idee è in funzione della forza, degli strumenti e delle risorse che si investono nella diffusione e niente affatto della logica delle stesse.

Questa interpretazione di Egemonia, in qualche modo contrapposta all’idea di Metapolitica era l’idea della Nuova Destra.

“Oggi il piano delle idee e l’ecosistema politico sono dominati e centralizzati e controllati da un pugno di attori, la stregoneria politica è la strategia per contrapporvisi perché giocare alle regole degli altri è impossibile”

Progetto Razzia, Stregoneria Politica

Oggi il termine egemonia viene usato dal Centrodestra (ah prima ricordiamo che la destra partitica italiana ha sempre schifato e trattato malissimo la nuova destra italiana e francese, sempre) che però probabilmente non ha capito De Benoist e sicuramente non ha neanche letto Gramsci. Il modo con cui oggi si usa il termine egemonia è nel senso di occupazione:

“il centrosinistra controlla la leva dei giornalisti della stampa della informazione lo dobbiamo fare noi mettiamo nostri uomini alla rai cacciamo i compagni mettiamo i nostri ecc ecc

Ora non che questo non sia un percorso logico, ma non è questa l’egemonia. Per due ragioni:

  • Perché il centrodestra non sta contrapponendo diversi valori rispetto a quelli del centrosinistra sui macrotemi, quindi è solo preoccupato di occupare i posti, ma non intende cambiare valori e d’altra partfe neanche sono chiari quali sarebbero i valori del centrodestra,
  • Perché quei valori non sono i valori del centrosinistra che li impone alla società in quanto la sinistra occupa i palazzi, ma al contrario: i valori sono quelli del ceto dominante, del grande capitale, e la sinistra ha potuto nei decenni guadagnare tutte queste posizioni di potere perché è stata un terminale fedele del grande capitale.

Quindi il problema è che il centrodestra sbaglia sia dal punto di vista della forma, cioè non basta occupare i giornali, sia dal punto di vista del contenuto perchè vuole solo i posti del centrosinistra, ma non vuole trasformare la realtà e quindi lasciatemi dire che non vedo motivi per aiutare il centrodestra in quella che è una operazione di collocamento e non di trasformazione politica

La prova che ovviamente non è la sinistra a possedere il potere, ma il potere ad aver scelto la sinistra si vede in queste settimane nella guerra israelo-palestinese: anche se buona parte dell’elettorato sinistrorso è pro palestinese nessuno dei leader degli intellettuali si azzarda a dire nulla, perché il potere ha deciso che il lato buono a sto giro è Israele e chi dice altro viene zittito.

Il PD lo ha capito, e infatti praticamente non parla di questo ma di tutt’altro, mentre qualche sparuto compagno ancora non ci è arrivato, fa la sua uscita filo-palestinese e poi piange se gli fanno il culo.

E penso a gente come Zerocalcare, che vabbè sappiamo tutti che alla fine è noncompagno.

Ma scusa eh, se non sei mai stato attaccato negli ultimi dieci anni anzi tutti ti portavano in palmo di mano, oggi hai detto una singola cosa contro Israele, e quindi scomoda, e ti hanno fatto il culo subito, non ti viene il dubbio che quindi fino adesso anche se tu credevi di essere ribelle scomodo punk dicevi cose perfettamente comode e accettate? Se ti hanno rotto il culo solo oggi forse è perché anche se ti racconti il contrario sei stato scomodo solo oggi, no?

Ecco, questi sono tre modi con cui la stessa parola cioè egemonia viene intesa ed è uno splendido esempio di come si debba aver contezza dell’importanza delle categorie e anche della precisione terminologica, perché la stessa parola, se riempita di tre contenuti diversi, porta a tre risultati diversi totalmente diversi addirittura contrari tra loro.

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