Piccolo Manuale di Guerriglia Discografica Parte Seconda.

La fine dell’HH romano?

Piccolo Manuale di Guerriglia Discografica Parte Seconda.
Lettura boomer
La seconda parte di un disco che chiude un'epoca. So bad it's so good, right?

Yung Lean ma di sinistraNerototale parlando di Boydontcry

Boysdontcry, il nostro Carlos Marighella di Roma Nord, nonché artista indipendente tra i più particolari e interessanti della scena romana, ci aveva lasciati così durante l’intervista riguardante il suo progetto “Piccolo manuale di guerriglia discografica”:

lo annuncio, ci sarà una seconda parte del disco. Se la prima parte non conteneva feat, questa invece sarà di soli featuring. Ci sarà la Grill, ci sarà Stefano, ci sarà, attenzione attenzione, Bartolini… Insomma, ve lo garantisco, sarà un bel progetto di ragazzi romani e milanesi. Metterà un punto fermo su questa scena musicale di miei amici, e ormai colleghi, che facciamo roba simile, quindi… chi vivrà vedrà.

Noi abbiamo vissuto e visto che l’8 maggio 2024 è uscita la parte seconda del disco, come “Il Padrino” perché non c’è il volume II, il volume II è solo per i rapper del cazzo di Roma, vaffanculo. Siamo su un altro livello, siamo su altre sonorità, niente competizione

Fin dal primo ascolto del disco, emerge l’evoluzione stilistica dell’artista, che ha ridotto l’uso del chiasmo, un tratto distintivo del suo precedente lavoro, caratterizzato per le sue immagini contrastanti come, ad esempio, il Fascismo e l’MSI opposti al Comunismo e al PCI. L’autore ora predilige giochi di parole e la costruzione di narrazioni intricate o scatole cinesi elaborate a partire da concetti o un termine. Inoltre, il mixaggio tecnico dell’album è stato perfezionato, affinando il sound punk della prima parte, più grezzo e crudo che rassomiglia a un certo sapore dell’underground cinematografico romano che va da “Amore tossico”, passando per “L’imperatore di Roma”, fino a “Nefasto” di Trashsecco e i suoi videoclip.

Le produzioni sono state affidate a:

–      Bellezze Tirrene, che personalmente ho iniziato ad apprezzare durante la SoundCloud-Era, grazie alle sue collaborazioni con Farco700.

–      Nikeninja, noto per il suo lavoro in “Amore Tossico” di Zyrtck e nelle tracce del Wing Klan.

–  Lonely Marco, ma chi cazzo è? Me sa uno de Monte Mario.

“Basic City” apre l’album con un’atmosfera spettrale e zombesca, descrivendo una città immaginaria infestata dal piattume e da orde di normies. Un quadro inquietante che involontariamente richiama quasi quello dei film zombeschi di Lucio Fulci. I due artisti, Er Boys e il modenese FKA059, si chiedono se il centro urbano odierno sia davvero diventato banale e omologato, perdendo la sua anima autentica e specifica.

lucio fulci film un gatto nel cervello

“Vogliono fare i peccati / ma sono peccati basic”.

Si prosegue con “Auguri”, è un brano ironico e dissacrante, dove l’artista reagisce con sarcasmo agli auspici e anche agli auguri di compleanno ricevuti e non.

“Mi hanno fatto gli auguri / Io mi sono toccato i coglioni”.

“Free Pusha” vanta un featuring con Cony Valentino, una garanzia. Chi si ricorda di “Mexes”?

“Questo anno sto alla Roma / L’anno prossimo scopo a Milano / Non ricordo Mexes e nemmeno la pussy della mia ex / Eh beh vorrei vedere”.

Invece, il nuovo pezzo è un viaggio nel tempo, tra gli anni di piombo, la televisione anni ’80 e il nichilismo di Califano. Non manca un omaggio al nonno, figura leggendaria legata al Movimento Sociale. Un’atmosfera nostalgica si mescola a una vena dissidente.

“La mia maestra delle elementari / adesso sconta i domiciliari”.

La tua maestra delle elementari è poi diventata presidente della regione Liguria?

“Non ci capisco un cazzo come un politico in Italia”

“Ghetto”, con la partecipazione di Fabyo Pezzi, è un vero casino e non ci ho capito un cazzo. 

“Chissà cosa pensavi con sta faccia da bastardo”

“Sto facendo pezzi / No Fabio, lascio a voi farvi i pezzi”

Si continua con “Cacciavite A Stella” che forse è la canzone più cinematografica dell’album. Si apre con un ritmo incalzante tipico dei poliziotteschi anni ’70, per poi evolversi in uno stile quasi Pulp e concludersi in una tragedia romana. La critica alle istituzioni è esplicita e un grido di dolore contro un sistema ingiusto e opprimente urlato da una figura che da sempre sembra essere contro qualsiasi potere costituito.

“La polizia non ti difende/ Il magistrato non ti difende /la sua legge non ti difende”. 

Si vede che non c’era ancora il Cicalone. 

“Se ripensi a me senza patente / Vedo me aprire il sottosella / Metterci dentro un cacciavite a stella / Ora prova a farmi l’imbruttita / Hanno provato a farmi l’imbruttita / La prima volta non è semplice / Hanno tolto il cacciavite a stella / E l’hanno messo dentro il collo a uno / Dopo sono andati sui giornali / Ma sui giornali dei Parioli”.

“Ora i motorini sono range rover”.

“Rerock Walk” parla di cocaina e di altre droghe. 

“Ketch con le tue amiche / Non mi fanno più ridere / Ora mi fanno senso le tue amiche divertite / Ora mi fanno senso perchè non hanno più senso”.

“Infamous Mobb” è un omaggio all’omonimo gruppo hip hop newyorkese degli anni ’90. Er Boys celebra la musica che lo ha accompagnato durante la sua crescita, citando artisti come French Montana, Coke Boys, Mobb Deep e Twin Gambino. Un sincero tributo alla cultura hip hop e alle sue radici più autentiche.

French Montana Coke Boys

“Metti French Montana oppure i Coke Boys / Eravamo i Coke Boys”

“Io da ragazzino me sentivo Twin Gambino”

“Circostanze” è un brano che esplora il tema dell’identità, o, almeno, così credo, perché, anche qui, non si capisce nulla.

“Il tuo amico circonciso”.

“ Sono uno che dice molte volte sono uno”.

“Giorni Persi” riflette sul tempo che passa e sulla perdita dell’innocenza. Il titolo è un gioco di parole che rimanda al significato del termine “pezzi”, presente in diverse canzoni dell’album. No, non è un nuovo feat con Fabyo Pezzi.

Mentre cresci rimangono in mano i pezzi / Di quello che eri un tempo prima”.

“Quanti pezzi fanno al giorno in Brasile”.

“Ragazze Madri” non è “Ragazzi madre” di Achille Lauro, ma è un brano dedicato alle donne, un ritratto realistico della femminilità nelle sue diverse sfaccettature.

“Outro” chiude l’album con un bilancio riflessivo sulla sua vita. L’artista racconta come la sua musica abbia emozionato un’intera scena cittadina, dividendo il pubblico tra chi lo ama e chi lo odia. Un brano maturo e consapevole, che segna la crescita artistica der Boys.

“Ora non sono da solo / Mezza Roma si emoziona / L’altra metà mi odia perché li ho emozionati”.

Boysdontcry sembra un personaggio di un film di Glauber Rocha, il regista brasiliano che attraverso il suo Cinema Novo ha sfidato il cinema hollywoodiano e la dittatura militare. Allo stesso modo, il nostro artista ha promosso i miti e le tradizioni della romanitas contro il piattume discografico nazionale.

Boysdontcry è assimilabile ad uno dei protagonisti del cinema di Rocha, ovvero Antonio das Mortes, killer assoldato per sedare una rivolta contadina ma che ne diventa l’agitatore.

La sua è una ribellione spontanea, ma allo stesso tempo cinica e senza uno scopo ben definito, che viaggia tra nichilismo e collettivismo. Boysdontcry, come il protagonista del film di Rocha, era destinato ad annullarsi, omologandosi al modello borghese di Roma Nord e diventando un mero esecutore del regime. Di contro, l’artista romano si è infiltrato nei Parioli non per affrontare la dittatura militare brasiliana, ma per sfidare l’industria discografica italiana da una posizione di “cane sciolto”, quasi trollerista.

Ma l’HH non perdona, soprattutto a Roma, dove se non sei nei circoli giusti e non conosci le persone giuste vieni ignorato.

Er Boys è rimasto fedele, ha fatto il suo senza tradirsi, restando un’icona dell’underground romano.

Questo album diviso in due parti segna la maturità del Nostro e arriva anche con l’addio al mondo della musica. O almeno del suo addio alla musica italiana. Destinato a non morire mai, ma a reinventarsi, come i meme e come hanno fatto molti dei grandi nomi della scena.

B.D.C. sta organizzando la sua Revolta dos Marinheiros e il suo rapimento di Charles Burke Elbrick in ambito musicale? Oppure il suo ritiro è definitivo e diventerà un regista? 

Nel dubbio, “Rest In Peace Carlos”.

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