La Chiesa è a dir poco accelereagita. Chi sarà il suo prossimo idol in bianco?
La morte del Papa Trap è un colpo inferto ai cultori del caos e dell’accelerazione. Tutti hanno raccontato Francesco come l’Obama del Vaticano, quando in verità ne era il Trump:
1) Faceva come gli pareva, zittendo l’intera palude di antichi zombie nostalgici della messa in latino – detta altrimenti Curia;
2) Francesco ha deciso cosa fosse la dottrina della burocrazia di più lunga durata della storia, e chi era contrario si andava prendere un punio;
3) Ha imbottito il Collegio Cardinalizio della gente che piaceva a lui, ovvero i Vescovi asiatici e africani, più una qualche speziatura di wokismo cattolico. La Corte Suprema ama nascondere i pedofili? E io li sostituisco etnicamente;
4) È stato apostolo efficace dell’Holy See First! perculando con le sue ramanzine i potenti di mezzo mondo. L’unico anticapitalista efficace di questo mondo comanda lo IOR…
Ci mancherà il Bergoglio dei tempi migliori. Spiazzava Twitter nel 2015 come oggi Pete Hegseth dopo aver rivelato l’ennesimo segreto di Stato in chat, o come Musk che sotto ogni meme vagamente basato commenta UwU twoppo me!
Ma il passato è il passato. È l’ora del Conclave. La RAI e la tv svizzera hanno già scongelato i loro morigerati vaticanisti, pronti a stare in piedi di fronte al colonnato alle ore 17 del 4 maggio per dire: beh ecco quindi il Signore ahem dei Cardinali riuniti… no, nulla è accaduto – nella Chiesa non sembra mai accadere nulla.Il vaticanista seguita a spiegare cosa cazzo sia un Camerlengo.
Nel frattempo, di notte, i Porporati ospitati nella piccola Santa Marta si passano biglietti e messaggi con le carrucole. Bucano i muri con la santa lima per scambiarsi gossip. Scivolano in pantofoline e con una candelina accesa in mano per i corridoi lisci lisci, parlottano come solo le ragazzine di 10 anni sanno fare. In effetti il conclave è praticamente un’assemblea di classe in cui ci si accapiglia per motivi personali, emotivi e del cazzo, e si esce dicendo che si è trovato il messo di Dio in terra. Dal fango può nascere un fiore?
Qui al Blast siamo pronti a giocarci una grassa schedina sul prossimo Papa. Ah no, abbiamo perso tutto con le memecoin di Milei. Tocca a voi.
Che cosa è che il Blastide vuole dalla Chiesa? Cacciari ci dice che è l’unica e ultima istituzione seria d’Italia e d’Europa, anzi la più italiana di tutte. È conservatrice ma anche globalista, è antiliberale ma anche migrantista. La Chiesa è quello che l’accellerazionista vorrebbe distruggere e spazzare via, ma probabilmente sarà una delle fonti di un mondo che verrà dopo la morte di questo. E se dovessi scommettere su di una organizzazione che non solo sopravviverà all’apocalisse macchinica ma la dominerà, beh quella è Santa Romana.
Chi governerà il Soglio accellereagito? Eccovi i favoriti, quelli veri, mica le cafonate della RAI. I giornalisti non ci capiscono nulla di questo tipo di elezione. Il Blast invece ha ricevuto una soffiata da una fattucchiera gitana.
Francesco ha tentato di plasmare il vertice della Chiesa secondo la sua idea, e il Cardinal Zuppi ne è un manifesto. Fattosi un nome per il ruolo nel gestire e potenziare quel carro armato che è Sant’Egidio, è ora Arcivescovo di Bologna. È un animatore seriale – dove lui va le cose iniziano a girare. In pratica è Bergoglio. O Gesù. È da 25 anni uno dei migliori diplomatici di Santa Romana. Se c’è una chance di rivedere un italiano a San Pietro il candidato principale è lui – IL bergogliano.
Fa parte dell’ala di sinistra liberale della Chiesa. Se vi ascoltate una sua omelia vi trovate teletrasportati in un guilt trip di Fratoianni al Gay Pride. È tutto accoglienza, non-esclusione, cura, e una interpretazione bella letterale del Vangelo. Che è una idea potenzialmente un po’ cretina. Quegli spastici dei Protestanti hanno rifiutato l’interpretazione della tradizione e sono divisi in 12000 sette, ognuna che dice l’opposto dell’altra. Come se le religioni andassero oltre la mente e la vita di un singolo! Ma no, il signor Mark Fuffenheimer di Asstown, Indiana avrà capito tutto. Seguono buffet e sparatoria.
Il Blast non è esattamente amico della cianfrusaglia liberaloide, ma bisogna dire che la Chiesa Woke ha dei buoni motivi per esistere. Intanto, spinge moralmente molti di quei figli di puttana che vanno a messa solo per sentirsi buoni e belli e poi picchiano il cane e hanno la 104 falsa. Poi, i fedeli rimasti in Europa sono 3, e le comunità vive stanno nel grande Sud. Per tenere assieme una baracca gigantesca che include Papuasici, Rwandesi e Veneti ci vuole un ideale sovranazionale fatto di carità, ambientalismo e postcolonialismo. Be global, be vocal.
D’altro canto, i signori liberal si dimenticano che se c’è un ceto che promuove i flussi di immigrazione globali, questi sono i padroni, quelli che mettono Mohamed in cucina e Svetlana a lavare per terra. Scacco matto Papa gommunista. E soprattutto, in un mondo dove la gente si sente piallata dal mare magno della tecno-immondizia,essere locali è la nuova cosa figa. La Chiesa dei bergogliani e di Zuppi invece è paradossalmente esclusiva, perché è quella dei volontari e degli ultras sociali. Di dottrina o costruzione sociale ce n’è poca. Se volete che la Chiesa accelleri la sua autodistruzione in Europa senza neanche volerlo, sua Eminenza Zooppee è per voi. IOR goes woke and goes broke.
K POPE
Probabilità di ritrovare Emanuela Orlandi: 15%.
Rivedere un Papa bergogliano non è un evento assurdo, ma il Conclave si vince con i due terzi dei voti. Ci servirebbe un candidato che è sì amato dai cardinali nuovi, ma che sia accettabile alla palude moderata. Insomma uno che sembra pacioccone (e poi lo esce all’Angelus).
Chiamarsi Lazarus è a dir poco una coattata, ci piace. Vi presento il Cardinal You Heung-Sik, con furore dalla Corea del Sud. Copre tutta una serie di requisiti con precisione interessante. È il Papa da scaletta amministrativa, il DEI hire: asiatico… ma del Primo Mondo; cosmopolita bergogliano e caritatoso… ma da un paese dove la comunità cattolica è anche molto conservatrice e antimoderna; ha ricoperto cariche in curia… ma non si è esposto troppo. Può giocare la carta Guerra Corea Brutta Facciamo Pace (non sottovalutatela, fu importantissima per il megapapa polacco)… una carta che rompe meno le palle agli americani di un cardinale ucraino o di Pizzaballa, l’uomo di Gaza.
Le azzecca tutte Yuo Hong Ska Park vabbé come cazzo si chiama. Ecco il problema: i vaticanisti non riusciranno a dire il suo nome senza incepparsi, arrossire e cacarsi addosso in diretta su TV2000. Ah, parla anche benino italiano e non è un asiatico di quelli ne .Giocatevi il coreano. Basta che non ci faccia biscotti e che non promuova il K-Pop, come Bergoglio ha promosso i segaioli con le katane.
L’ARISTOCRATICO
Probabilità di ritrovare Emanuela Orlandi: 5%.
Il papato di Francesco ha dato la tachicardia a mezza curia. Tutti quelli che i cronisti definiscono moderati sarebbero da chiamare rotti di balle. Erano così comodi i tempi di Benedetto! Dopo le preghiere al mattino ci si sedeva nei giardini vaticani e si leggeva assieme un bel mattone teologico, alle 15 conferenza stampa in cui non si diceva nulla, alla sera si insabbiavano scandali. Torniamo all’epoca d’oro, dove il pubblico faceva il pubblico e il Papa non imitava Mr Beast.
Il Principe Christoph Maria Michael Hugo Damian Peter Adalbert dei Conti di Schönborn è l’anziano boss della Chiesa austriaca, una di quelle più o.g.: castelli, gonna lunga e processioni. Lui è la reincarnazione di Ratzinger e della cricca dei teologi germanofoni. Il suo metodo è a dir poco classico. Con esperienza e sagacia però è sopravvissuto al papato di Francesco, e anzi si è molto adattato in quanto a dottrina.
Schönborn, oltre che essere aristocratico, è anche un mega-teologo. Ecco, discutiamo un momento questo punto. Voi come Papa volete un semplice amministratore delegato, un mediatore tra mille correnti, oppure uno che sa quello che dice e la corrente la può fare lui stesso? L’Occidente è sempre più analfabeta e brainrottato. Le sue università si sgonfiano come un palloncino bucato con lo spillo, perché sono dei castelli di carte. Quello che accade oggi in America è già accaduto da tempo nel mondo cattolico, che si è de-intellettualizzato. E se la sinistra del conclave è con i piedi per terra, forse è anche un po’ troppo terra terra. Scegliere il Papa in base a quanto sia dotto non è un’idea scema: è il nobile filosofo del quale ha bisogno l’Europa.
IL DEMO CRISTIANO
Probabilità di ritrovare Emanuela Orlandi: 1%.
Abbiamo qui per voi suprematisti padani LA soluzione a dover tenere assieme una Chiesa la cui storia e il cui patrimonio sono in Occidente e i cui fedeli sono Laggiù, un ponte tra Primo e Terzo Mondo: Napl.
Il Cardinale Crescenzio Sepe è il boss cattolico della Partenope, abituato quindi a lottare con la Sorte in persona. Ha esperienza in curia e sa cosa vuole il fedele (o miracl e San Gennar etc.). In un conclave agguerrito e rumoroso, arriva con un bell’occhialone anni ’80 e ariffa araffa il compromesso democristiano. Alla sesta votazione, in mezzo a soffocante fumo di siga e puzzo di anziano, un Porporato esausto gli dice: e fallo tu il Papa! Siete caduti nella trappola, stolti. Era il suo piano sin dall’inizio. Solo sua eccellenza Sepe può governare l’ingovernabile e far apparire unito ciò che è un mappazzone di cose diverse. L’arte napoletana dell’arrangio e della carismatica mediazione serve più che mai in un mondo sull’orlo del collasso.
Verremmo poi deliziati con disperate ponfate di Saviano, visto che Sepe da Arci di Napoli ha fatto cose antimafiose. Sì, io Saviano con la quinta innestata su per il culo lo voglio, facciamoci il Papa napoletano. Immaginate migliaia di bimbi di nome Diego Crescenzio…
L’EMINENZA GRIGIA
Probabilità di ritrovare Emanuela Orlandi: mandante strage di Bologna.
Il cardinal Sepe rappresenta il lato folkloristico della Diccì. In tempi di crisi, forse, bisogna tirare fuori l’artiglieria pesante. La scuola politica cattolica ha questa strana tendenza a produrre eminenze grigie, sobri e brillanti burocrati dalla morale discutibile.
Pietro Parolin è l’uomo della diplomazia vaticana, ci sta dentro da quasi mezzo secolo e le ha viste tutte. Ha una mente giuridica, amministrativa e negoziale. Come Andreotti è stato il più giovane in più o meno ogni carica che ha ricoperto, ed ha servito sotto Papi molto diversi. Questa macchina vaticana è poi, soprattutto, il discendente e delfino di un certo Tarcisio Bertone, il cardinale compromesso non plus ultra. Se la Chiesa è così confusa da colpirsi da sola, serve qualcuno che la conosca meglio di tutti e sappia farsi camaleonte. Perché prenderci per il culo? La Chiesa è fatta di uomini e non può nascondere di essere peccatrice e cinica. Eminenza grigia, fatti avanti. Tu sei il Vaticano, e il Vaticano vuole tornare al Soglio. Poi faremo fare a Parolin dei viaggi in mezzo ai bambini sudamericani e tutti lo crederanno Francesco 2.
VITTORIO
Probabilità di ritrovare Emanuela Orlandi: 0%.
“Nooo-oooo, il ritorno dell’Europa no-ooo” piagnucola lo scheletro brainrottoso. Sì invece, il ritorno dell’Europa sì! Siete pronti per il MEGA? Signori e signore, Péter Erdő, l’orbanista.
È un reazionario di quelli più squisiti: obbedite, trombate senza preservativo, credete. Gli immigrati hanno una casa e ci tornassero, Europa agli europei. Non si discute sulle basi, altrimenti qua che ci stiamo a fare? Erdő è il nostro uomo sovranista. Fa parte del movimento politico che ha sviluppato appetiti spengleriani. Si è fatto strada come il più ungherese e europeo di tutti (e di recente ha saputo mediare con i bergogliani).
Blastide, sei un europasognatore, un adepto di Marine? L’ungherese è la tua chance di chiudere il cerchio. Sono ormai anni che il conservatorismo europeo cerca di far tornare la cristianità nel mainstream europeo al posto del liberalismo – vedi ECR che va in pellegrinaggio a Subiaco, dicendo che la Regola di Benedetto sia più manifesto di quello di Ventotene. Nella Chiesa dell’Est, che è molto nazionale, Erdő trova certo spazio e ascolto. In Italia, Germania e Francia un Papa conservatore potrebbe rilanciare il cattolicesimo tra gli ultimi e i perdenti della globalizzazione. Ad oggi, solo un pensiero come quello di Erdő ha possibilità di arrestare la scristianizzazione del Continente. Quando la reazione ci vuole, ci vuole, e il vento della storia di certo soffia a destra.
Il problema è che il Papa dovrà anche andare in viaggio a Jakarta e Kinshasa. Al tempo di Francesco essere ambientalisti e terzomondisti era allinearsi con la Storia, e magari anticiparla anche un po’. Ora, scegliere Erdő sarebbe la scelta equivalente?
MUGABE
Probabilità di ritrovare Emanuela Orlandi: 100%, la dissotterra lui stesso.
La Chiesa non punta solitamente a essere basata. Invece dovrebbe. Vi prego, dateci il Papa nero e razzista.Robert Sarah, scelgo te. Sentite i benpensanti: la Chiesa deve aprirsi all’Africa, perché la gente sta praticamente tutta lì; l’Africa è il futuro, la vogliamo qui, ora, in Europa. Va bene, ma li avete mai sentiti parlare gli africani?
Il cardinal Sarah è un manifesto dei principi che contano laggiù, roba che da noi verrebbe chiamata medioevo. Robert Sarah è indubbiamente Idi Amin o Mugabe sotto mentite spoglie, con lui non fotti. Lo vedrete sorridere una volta all’anno. L’uomo di potere in Guinea è un padre padrone, severo e inflessibile. Sarah è brutalmente anti-68ino, e se scrolli le culone su instagram non solo ti scoprirà, ma verrà a fustigarti. Droppa frequentemente le parole anticristo, civiltà e contro-natura.La libertà è per gli psicolabili.Si vola.
La sua Chiesa indosserebbe l’armatura e, se serve, andrebbe a cannonare La Mecca. Per noi l’Islam è un gioco da salottino o il maranza in stazione, per lui è la pratica di milioni di persone nel Paese vicino o la furia di quei macellai dell’ISIS africano. Sarah, di nuovo, schiaffeggia la tolleranza vuota e verbosa della white liberal woman. Vuole aiutarli a casa loro, e capisce l’importanza dell’identità e della comunità.
Insomma, è il male, e non lo voteranno mai. Oppure.
AUT ICIMUS AUT ITERIMUS AUT ICIMUS AUT ITERIMUS AUT ICIMUS AUT ITERIMUS AUT ICIMUS AUT ITERIMUS AUT ICIMUS AUT ITERIMUS AUT ICIMUS AUT ITERIMUS AUT ICIMUS AUT ITERIMUS AUT ICIMUS AUT ITERIMUS AUT ICIMUS AUT ITERIMUS
Iniziamo così, una lettera aperta, una risposta chiusa. Una persona che ha scaldato il mio cuore nelle notte infauste, una persona che ha scaldato un paese nel momento più caotico.
Già Kojeve nel lontano 1945 evidenziava l'insufficienza dello Stato nazionale in Europa. Da quelle riflessioni non ci siamo mai mossi, come dimostra la natura schizofrenica dell'Unione Europea. Mai come oggi però si mostra la necessità di una critica alla nostra cultura politica, così da accelerarne la (inevitabile) fine.
Gli studenti fuorisede in campeggio di fronte alle maggiori università italiane hanno avuto un merito indiscutibile: quello di aver portato all’attenzione mediatica nazionale il tema dell’infamia dei proprietari di case.
Posso scrivere una recensione oppure posso scrivere una non recensione.
E visto che siamo tutti un po’ Blast, tutto quello che scriverò in merito potrebbe essere come potrebbe non essere.
I TG rubano le clip a Welcome to Favelas, i media mainstream si fanno fregare da Mark Violets e dai troll di internet, la lingua italiana è andata a farsi strafottere e la gente ha la soglia dell’attenzione completamente fottuta da TikTok e da Instagram. E non abbiamo ancora visto le conseguenze dell’IA nel settore.