5 mesi

Metamemetica

O del potere simbolico dei meme

Metamemetica
Lettura boomer
Come funziona il rapporto fra meme ed esoteriamo? Ecco a voi la risposta...

Tutto iniziò con l’elezione di Donald Trump alla casa bianca nel 2016. Da quel momento è diventato palese agli occhi di tutti la potenza simbolica e magica (nel senso precedentemente affrontato) dei meme. 

Per questo motivo è fondamentale approfondire l’esoterismo che si cela dietro a questi strumenti manipolativi. 

Tutto nacque con la sincera Verità, priva di ogni layer di ironia, essendo appunto pre-ironica. La Verità va intesa in questo contesto come la Realtà metafisica verbalizzata, ossia la realtà ultima che si rende comprensibile tramite la parola (vedi il logos greco, il Verbo cristiano o il vak tantrico). Si può notare che il corrispettivo induista dell’epoca d’oro esiodea, comune a tutte le tradizioni indoeuropee, viene chiamata satya yuga, che letteralmente significa “era della verità” (da sat=”verità”) o “era dell’Essere”. 

Quest’epoca era dominata dalla casta sacerdotale, dalla casta brahmana, caratterizzata da una virilità immobile riassumibile nel concetto taoista di “wei-wu-wei”, ovvero l’”agire senza agire”, che sostanzialmente significa un’azione eseguita lucidamente senza pensare al risultato o ai frutti di essa. Questa parentesi è fondamentale per sviscerare l’ultimo tipo di ironia che analizzerò in questa disamina.

Ma dove tutto era quieto giunse la discordia, il 2 metafisico che si fa spazio nella seriosa civiltà iperborea. 

Ecco che arriva l’IRONIA.

Questo strumento serviva come sfogo schizofrenico del volgus (da qui il termine “volgare”) contro la paranoia regale ed era pienamente accettata dalle istituzioni, che prefissavano determinate feste nelle quali il popolo poteva liberare i propri impulsi. Queste feste hanno lasciato delle tracce anche nella nostra civiltà, basti pensare al carnevale

La stessa Chiesa accettava questi comportamenti paganeggianti per smorzare la serietà clericale.

 In questo senso ci viene in aiuto Mircea Eliade che ci spiega nell’Enciclopedia delle Religioni che:

“Nei tempi liminali, i ruoli si capovolgono, così un monello diventa vescovo, un sacerdote diventa clown, un mendicante re. Un rovesciamento che livella i potenti e innalza gli umili, così da favorire la parità, il cameratismo e l'omogeneità. La risposta religiosa è la comicità, non la deferenza. Il riso unisce gli uomini e cancella le differenze e gli odi. Queste occasioni liminali sono importanti per la religione, perché creano il senso della comunità (communitas) fra i partecipanti e la creazione di comunità è lo scopo basilare di molte religioni.”

Ma aspetta un attimo! Questa sembra proprio la descrizione della democrazia moderna!

Eh già… col procedere del tempo la schizofrenia orizzontale e anti-edipica ha preso il sopravvento sulle istituzioni paranoiche e verticali.

Democrazia, materialismo, ateismo, capitalismo, comunismo, femminismo, progressismo ecc. sono tutte chimere figlie della buffoneria.
Avevate dubbi?

Comunque non c’è da disperarsi, perché esiste uno strumento mistico, riservato ai pochi guerrieri (kshatriya) che sono rimasti in piedi anche davanti alla buffoneria dissacrante.

Lo strumento in questione è la post-ironia.

La post-ironia si basa sull’affermazione del messaggio originario (la verità) ma travestita da ironia

Per fare un esempio: 

Un Pitbull che dice:

“voglio sbranare i bambini” (verità)
“non voglio sbranare i bambini!” (ironia)
“no! Io non voglio sbranare quei succulenti bambocci fatti di tenera carne!” (post-ironia)

Metamemetica pitbull

Questo strumento magico ha due qualità:

  1. La capacità di far apparire l’ironia dissacrante come banale e noiosa facendo predominare il Sacro
  2. La capacità di mimetizzarsi nella società moderna che si fermerà al messaggio superficiale lasciando che il significato esoterico entri nell’inconscio dei poveri normie.

Qualche riga fa ho detto che questa tecnica è riservata alla casta guerriera. Ho detto ciò perché la post-ironia si basa sul dionisiaco (per usare una terminologia nietzscheana) mentre la semplice ironia si basa sul cibelismo, un campo metafisico rappresentato dalla casta lavoratrice (vaishya) e i fuori casta (shudra). Se pensiamo che la casta guerriera si basa sul Principio Supremo che indossa le vesti regali e militari sarà facile immaginare un’analogia con la Verità che si veste da ironia e fa breccia nel mondo moderno come Arjuna ha fatto breccia nell’esercito dei Kaurava (come narrato nel Mahabharata). 

La post-ironia rappresenta il 3 metafisico, come Cristo, che non a caso viene paragonato, sempre dalla filosofia nietzschiana, a Dioniso, il quale ad esempio rende fertile il terreno (femminile) con il suo sangue, che così facendo si trasforma in vino. Oltre all’evidente somiglianza simbologica con l’eucarestia, possiamo notare che metafisicamente queste due figure rappresentano l’affermazione maschile sul femminile per conto del padre (Zeus/Dio)

Metamemetica esoterico
La trinità dei meme nell’ordine esoterico?

Il 3 rappresenta il ritorno al Principio dopo il distacco (2) da Esso.

Per farvi capire come la post-ironia possa essere usata praticamente per scopi politici, possiamo fare un esempio da uno dei testi di filosofia politica più rilevanti degli ultimi anni: La quarta teoria politicadi Dugin.

Dugin racconta che in Russia il comico Sasha Cekalo, spesso volgare e osceno, organizzò una performance dinanzi a un pubblico numeroso di moscoviti, ma ad un tratto giunsero «alcuni terroristi ceceni». All’inizio il pubblico credette che fossero parte dello spettacolo, solo successivamente, «con orrore», comprese la terribile realtà e iniziò «la vera tragedia, il vero incubo» (cfr. p. 133). Ecco il commento di Dugin: «I rivoluzionari conservatori si presentano in modo simile: lasciamo che la buffoneria della postmodernità si dispieghi, lasciamo che consumi i paradigmi dell’ego, del super-ego e del logos, lasciamo che si fonda con il rizoma, le schizo-masse e la coscienza frammentata, lasciamo che il nulla porti con sé la sostanza del mondo. Allora si apriranno porte segrete che erano celate, e gli archetipi antichi, eterni, ontologici verranno in superficie e porranno fine al gioco, terribilmente».

Anche se questo esempio non è esplicitamente affine al tema trattato credo che abbiate capito cosa si intende. 

La post-ironia rappresenta la via della mano sinistra, il cavalcare la tigre, la rivoluzione nel suo senso etimologico (dal lat. tardo revolutio -onis ‘rivolgimento, ritorno’, ritorno al Principio).

Ma la rivoluzione non dura per sempre, ed è per questo che non credo che il tipo di ironia appena trattato sia quello definitivo. 

Il coronamento della rivoluzione sta nella meta-ironia.

La meta-ironiapuò essere riassunta come un’affermazione fine a se stessa di un meme.

Vi ricordate l’esempio di prima? Quello dei figli sbranati? 

Ecco, in quel caso un approccio meta-ironico potrebbe essere quello di creare un santino di un bambino mezzo sbranato con schizzi di sangue che escono

La meta-ironia consiste nell’affermazione del simbolo puro, è un ritorno alla virilità brahmanica.

Un esempio pratico di meta-ironia lo troviamo nel dadaismo, del quale Evola, fine studioso anche delle tradizioni indiane, è stato uno dei massimi esponenti (quantomeno in Italia).

“Il compimento del processo si ha però solamente nel dadaismo. Il principio di questa tendenza è che non vale sostituire a mondi di formazione altri mondi di formazione, sia pure più compenetrati di libertà e di interiorità: ciò che interessa a quel suo radicalismo che ne fa la tendenza più significativa di tutta l’estetica contemporanea, è invece l’effettivo spostamento dell’Io a centro assoluto. […] Questo movimento, che sembra portarne l'eclissi, in realtà attua l’autonomia e la liberazione – e perciò la verità – del principio incondizionato; e, nel campo del determinato o, per meglio dire, in seno ad esso, l’indeterminazione, l’indifferenza. La pura libertà attraverso la negazione di sé è pervenuta ad un assoluto essere, la coscienza, che prima era il vuoto «dover essere» dell’incondizionato, fruisce ora di questo in libertà e in forma concreta.
appendice ai “Saggi sull’idealismo magico” (1925)

La meta-ironia è l’apollineo, il ritorno compiuto all’1 metafisico, il distacco olimpico che pone l’autore del meme al centro del mondo come se postasse dal monte Meru.

Nella filosofia duginiana, che riprende il filone dionisiaco nietzschiano, tutto ciò è simboleggiato dal soggetto radicale, argomento trattato nell’omonima opera

Ecco un passo di questo testo al riguardo:

«All’inizio di Così parlò Zarathustra, Nietzsche parla di un pallido delinquente, seduto di fronte a un giudice rosso. Costui dice: “Perché questo delinquente ha assassinato? Egli voleva rapinare”. Zarathustra aggiunge: “La sua anima voleva sangue, non rapina; egli agognava la felicità del coltello”. E infatti ruba solo dopo aver assassinato, incapace di vivere sapendo di aver commesso un omicidio per nulla. Se si fosse limitato a rubare, il giudice non lo avrebbe messo a morte; se avesse rubato e ucciso, lo avrebbero giustiziato; se avesse ucciso e basta, sarebbe stato un Soggetto Radicale» (p. 27).

Dugin prosegue: «L’ipotesi dell’assassino che restituisce all’uomo il gusto della vita è una funzione fondamentale del Soggetto Radicale. Egli non è un guerriero – concetto, ai suoi occhi, troppo plebeo – ma un assassino privo di scopi, freddo, spersonalizzato, al soldo di nessuno. È un angelo distruttore, un angelo terrificante» (p. 27).

Ora si capisce perché la “sinistra” non sa memare, essa ha un approccio dialogico e razionale al mondo, non comprende le radici abissali e metafisiche, queste ultime vengono colte solo dalla “destra”, che ha una visione simbolica.

Se notate solitamente nei dibattiti l’interlocutore di “destra” usa frasi ad effetto, paroline ‘MAGICHE’, mentre invece il sinistronz… ehm volevo dire quello di “sinistra” (nelle vesti di liberaloide) si limita a fare un pippone socio-onto-metalogico come quello che ho fatto in questo articolo.

Ora però spetta alla “sinistra” spiegarci perché i simboli non bastano a spiegare il mondo, perché la Verità può essere espressa solo dallo specifico (dai dati) e non dal Principio (la metafisica, appunto). 

Perché il discorso intellettualoide va bene e il satori no? 

Lo zen che, purtroppo, attrae molti liberaloidi dimostra che basta uno schiaffo a mostrare la verità, e io dico lo stesso dei meme

Infine,cari mematori, nel vostro ascetico cammino contro l’ironia da normie soyboyricordate:

“Il cinismo che considera comico il culto dell’eroe è sempre oscurato da un senso di inferiorità fisica.”

Yukio Mishima, Sole e acciaio

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