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Tony effe vs Fedez : ai dissing preferiamo le sparatorie

O SPARIAMO O SPARIAMO

Tony effe vs Fedez : ai dissing preferiamo le sparatorie
Lettura boomer
Questo dissing ci rivela il futuro del paese, fra la musica e il dominio delle multinazionali.

Nell’ultima settimana abbiamo assistito ad uno dei momenti più importanti nel panorama pop-trash del nostro paese: il dissing tra Tony Effe e Fedez. Ricapitolare qui le fasi, dall’infamata di Tony in Radio fino ad Allucinazione Collettiva sarebbe inutile, perché tanto già lo sapete avendolo seguito in diretta o ve lo potete leggere su qualche sito di fake news.

Invece, se da una parte le dovute analisi sul diritto a dissare e la recezione in Italia del fenomeno sono state fatte da hotlist.mag e rapteratura, manca invece la  schizoanalisi che rivela quali tendenze porta all’italiosfera questa sfida fra due colossi (alti 3m in totale).

Se infatti venerdì è uscita la Locura di Lazza, noi ci rifacciamo a quella originale.

Ma l’Italia del futuro prevista nel 2010 si è già avverata nel 2020, è l’Italia del presente, oggi l’Italia del futuro è un paese con la guerra (la morte) dentro mentre c’è anche fuori!

Questa è ciò che ci ricorda questo dissing.

Lottare non è un male, un beef è sempre buono e giusto, ha ragione Gemitaiz.

Anzi, meglio morto letteralmente dissando. Si sa che questa forma di sfida musicale, non fa altro che attenuare la potenza di quella che è una sfida vera. Quali tematiche hanno tirato fuori i nostri? Donne e droga. Tra ex e pippate varie si sente la mancanza di alcune amiche sempre utili in queste situazioni: le armi.

Sì, questa è l’Italia del futuro. Dissing che finiscono in bande armate e scontri per strada, in cui veramente ce se mena o ce se spara. La morte in guerra è nobile, perché si difendono degli ideali, allora è ancor più nobile quando si tratta di una questione di rispetto, di street credibility. Un’accelerazione in questo senso l’abbiamo vista oltreoceano con 50cent e il suo endorsement dopo l’attentato a Trump:

E mentre speriamo nella guerriglia urbana nell’Italia 2050, di cui chi legge queste colonne sarà anche già ben informato, comprendiamo anche il dissing in un’altra dimensione: la fine del razionalismo delle case discografiche.

L’ordine costituito discografico è stato pacifico, finché la Warner non ha deciso di attaccare.

Se il mondo unipolare tra il conflitto russo-ucraino e quello israelo-palestinese sta scricchiolando, come si riflette questo nell’industria musicale, in particolare italiana? Ecco che, quando esce l’attesissimo album di Lazza (che probabilmente sarà l’album dell’anno in termini di ascolti) distribuito dalla Universal, arrivano i catalizzatori di attenzione Tony e Fedez:  a seguito di un’accuratissima psyop dissing (un colpo di stato come quelli della CIA in Sudamerica), fanno schizzare in vetta alle classifiche Allucinazione Collettiva (tra l’altro classico titolo rivelatore del progetto MK Ultra, molto caro ai servizi segreti) distribuita dalla Warner. Una vittoria per quest’ultima major, che estende così il suo spazio di influenza nelle classifiche italiane.

Ma un’analisi landiana di questo tipo, di conflitto fra gruppi d’interesse capitalistico che agiscono come nazioni e assoldano mercenari (in questo caso Fedez e Tony), non può ignorare l’importanza della Redbull. Infatti, il primo vero brano del dissing musicale, il guanto di sfida, è stato lanciato da Tony Effe al Redbull64bar.

Nulla di strano, un classico, dove perfino El Matador ha inneggiato a sparare “agli infami, alle guardie, ai laziali”.

Nel pezzo di Tony, uno dei motivi usati per il dissing è la bibita BOEM di Fedez. La conoscete? No, perché dopo il lancio che ha intasato di #adv (mirati ai 18-35enni) i social si è vista poco, eppure la bibita ha continuato (e continua) ad essere sul mercato ed avere la sua nicchia. Ovviamente un pesce piccolo non può essere tollerato dal pescecane come RedBull, e quindi, nell’ipotesi/realtà che fosse tutto preparato, è ovvio che il programma ha visto di buon occhio un insulto ad un avversario commerciale. Che, se ci focalizziamo su questo aspetto, non ha ricevuto una degna risposta, perché sicuramente meglio avere le ali che “una BOEM su per il culo”.

La frontiera per questo mercato dei dissing, delle future bande armate, non sono gli stati, ma i grandi brand e le multinazionali. Le squadre della morte della Coca Cola in Colombia saranno solo un ricordo rispetto a quello che potrebbero fare Gucci e Fendi armando le bande di maranza. In più, non è un caso che come puppet di questi interessi ci sia stato proprio Tony Effe, ricordiamo infatti il successo della canzone MIU MIU (brand legato al Gruppo Prada).

Il dissing è vero come la guerra, perché nasconde interessi finanziari, ma anziché coinvolgere lobby delle armi varie, questa volta sono brand di moda esteri che rimarcano la loro penetrazione commerciale nel nostro Paese e si sfidano in proxywar musicali.

Ma non corriamo troppo con l’immaginazione, parliamo del futuro prossimo (come se il 2050 fosse così lontano dopotutto). Quello che ci aspetta nei prossimi mesi di seguito a questo dissing, quello che l’Italia vuole, è molto semplice da indovinare. Tra 6 mesi i Ferragnez torneranno insieme, sarà così. Chiara ha anche scritto su Instagram che non gli interessa niente di quello che ha scritto Fedez, vecchio trucco del “chi disprezza compra”. Fate passare questo Natale e poi vedrete, il sogno delle mamme italiane, di tutte le brave ragazze che hanno seguito malgrado tutto questo dissing e si sono indignate: la coppia si riappacificherà.

Loro riusciranno lì dove Totti e Ilary hanno fallito.

Questa Pasqua tornerà l’uovo di Pasqua dei Ferragnez, senza nessuna beneficenza, che noi saremo felici di comprare per dare i soldi alla Royal Couple d’Italia finalmente ricostituita. Uscirà la nuova serie sulla separazione, e noi la vedremo, perché alla fine il trash piace a tutti, il gossip ce lo leggiamo tutti (chi da Dagospia e chi da Chi). E saremo felici, per loro in primis, e poi anche per noi, perché questo ritorno porterà speranza nei nostri cuori.

Siamo dentro una puntata di Temptation Island, come Truman Show, è il momento di gettare la maschera e smettere di fare finta che non sia così! E facciamo anche un altro passo avanti:

l’ascesa politica.

Probabilmente Fedez, ma forse insieme alla stessa Chiara, si presenterà alle elezioni nazionali fra il 2025 e il 2026. Perché ci saranno le elezioni anticipate. L’esecutivo Meloni cadrà, non riuscendo a sopportare il peso mediatico di rimanere separata, mentre i Ferragnez, avendo l’attenzione catalizzata su di loro, presenteranno soluzioni ed opinioni forti sulle principali questioni di politica interna ed estera. E convinceranno il popolo Italiano a metterli a capo della nazione. E anche allora saremo felici, aspettando il collasso…

E in tutto questo futuribile non ci rimane che prepararci al peggio (o al meglio). Seguiamo Hammon, lasciamo perdere queste stronzate da rapper e andiamocene.

Purtroppo le armi non sono legali, non siamo negli USA, ma possiamo sporcarci giocando al Paintball. E, perché no, rubare un fucile e modificarlo. Così saremo pronti al prossimo dissing, contro tutto e contro tutti.

Dissare è bello. Riporta in vita chi partecipa (i pezzi di Fedez e Tony, indipendentemente per chi tifiamo, hanno stile). Ed esalta chi lo osserva.
La prossima volta toccherà a noi?
Forse sì, e allora, come sempre, saremo pronti a sparare!

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