Con l’ingenuità del mondo c’è solo che da conviverci.Questo tentativo d'insulto è ormai qualcosa di facilmente superabile: piccola risatina e poi si torna a inzuppare la pagnotta nel purè di fave, la colazione del campion-latitante.
Nel caso dei pugliesi, oltretutto, l’epiteto “terroni” risulta goffamente errato: è come proporre un menù di pesce in un ristorante umbro (c’è chi l’ha fatto), una corbelleria in pieno stile.Quale terra può esistere mai per gli unici ultimi (e) veri eredi dei popoli del mare che non sia un passatempo?
L’habitat naturale di queste genti è il mare, a testimoniarlo è la zona desertica in cui viviamo: tale a causa dei romani che la disboscarono per poter giocarsela prima con i semiti cartaginesi, e dopo con l’anima orientale dell’Impero ad Azio. In noi resta accesa la responsabilità di trascinare questo paese oltre la costa, anche solo oltre le boe rosse.
Dopo la sciagurata unità d’Italia, eseguita in fretta e furia dallo stato pre-unitario più anti-marittimo esistente, solo i Pugliesi hanno mantenuto la capacità di “stare in mare”, come direbbe il Dio della guerra degli Indoeuropei Dario Fabbri.
TERRONI ACCHÍ?
Vi è di più.
Tra le finitissime regioni del sud, la nostra GLORIOSA PATRIA riesce – più o meno – ad avere livelli di sviluppo accettabili: la nostra imprenditoria è abbastanza capace (meno incapace delle altre del sud), non te la passi malissimo con servizi (perlomeno non come in Calabria e Sicilia), Telenorba prende fino a Latina, i trasporti a grandi linee ci sono, IL GLORIOSO ACQVEDOTTO veglia su di noi. Abbiamo perfino schivato il gargantuesco oggetto estraneo nel colon di una criminalità organizzata infiltrata in ogni anfratto dell’umano consorzio, che altro vuoi di più?
“All the leaves are brown
And the sky is gray”
Mica pizza e fichi la California italiana - La vera California si affaccia sull'Oriente per un verso, noi sempre sull'Oriente ma dall'altro... quanto potremmo mai essere diversi? Come vuoi vederlo dell’oriente ti becchi solo l’ombra, L'Occidente è pur sempre caduto.
Casomai focaccia, polpo premurosamente abbattuto sugli scogli del barese, fichi e pomodorini gentilmente offerti dal caporalato selvaggio nelle terre foggiane. (Non tutto insieme)
Ma se è ancora permesso sognare in questo paese antimarittimo, in questo stato popolato di turisti del collasso psicosociale, concedeteci ancora, PER L’ULTIMA VOLTA, tre parole:
Sole, Cuore, MOTORE
Il nostro cuore batte per Adriatico e Ionio, non disdegna la conquista delle terre selvagge emerse dall’Egeo. Acque sacre bagnano le coste dei nostri gloriosi antenati Greci: i primi grandi Navigatori, ma soprattutto i primi grandi tabagisti, perciò i primi veri filosofi:
PIONIERI DEL CONTRABBANDO.
“Io sorvolerei, però
dimmi cosa hai fatto con il greco sulla spiaggia!”
Cosa fanno i marinai nelle lunghe giornate di navigazione passate a contemplare l’orizzonte? Durante le traversate sul dorso del gigante blu dormiente? Alla visione di panorami che suscitano timore e, allo stesso tempo, voglia insanabile di conquista?
Si accendono una sizza, OVVIO.
Anche voi, cortesi lettori, accendete una sigaretta a partire da QUESTA riga di articolo!
I pugliesi sono gli inventori del tabagismo attivo, fiera e gagliarda alternativa al nichilismo passivo e sigarettifero degli esistenzialisti (beta) francesi.
I polmoni se le devono guadagnare le lastre di catrame.
Il Fumo non è un mezzo, è il fine.
Troppo comodo andare dal tabaccaio, pagare il pacchetto, godere del lavoro di altri, fantasticando e filosofeggiando sull’età del consenso.Questi polmoni, come in ogni grande viaggio spirituale, DEBBONO purificarsi prima del rito o del godimento
: nelle notti invernali, piumino da gita in Austria e ferro nei pantaloni, corde sempre a portata di mano per essere sferrate come beyblade nelle eliche della guardia costiera o della finanza. Una volta scaricato il prezioso carico lasciamoci acciuffare, al limite si scrocca un caffettino in questura, poi tutti a casa belli tranquilli: la magistratura non può sfiorare le nostre anime.
Anche stanotte Poseidone ci ha dato la sua benedizione, noi lo abbiamo ringraziato con un tributo di sizze inghiottite dal nero fondo Adriatico.
ROUTINE DEGLI AUDACI.
NON SONO PIRATI, È IL BRINDISINO VOLANTE
“Se ti prende la finanza
Con il carico di sigarette
Tu di che tu fumi al giorno
Quelle nove o dieci stecche”
Viva il tabagismo signori, che Dio abbia in Gloria la pianta di tabacco, che protegga le traversate dei nostri antieroi.
Come Achei ci spingiamo ad Oriente per amore.
Nella vita, come altrove: di passivo desideriamo solo il fumo.
In Puglia, a causa di questo preziosissimo vezzo, abbiamo avuto l’unica vera PIRATERIA, l’unica vera criminalità che possa onorevolmente essere definita tale fino in fondo.
Sì, perché sulle altre consorziate SPA a conduzione famigghiare del nostro magnifico Sud-Italia, i soliti sospetti su servizi segreti deviati, logge grembiulate, imprenditorie rapaci e necessità varie di far rientrare i soldoni fatti con la cocaina tramite gli appalti truccati, o qualsiasi altro business di grande rilievo, annullano un po’ il carattere romantico del bandito.
A tal guisa possiamo confermare che:
il sud Italia è una grande partita a guardie e ladri in cui le parti giocano da talmente tanto tempo che si sono scordate i ruoli che avevano in partenza, qualcuno ha perfino dimenticato il gioco preciso l’ha confuso col nascondino.
Ma la puglia – URLIAMOLO – con il sud Italia non ha niente a che fare: la Puglia è Est. Più vicini ai Veneti che ai Siciliani, abbiamo detto tutto.
Nel sangue pugliese scorre l’ultimo sospiro dei bizantini, l’anima del primo califfato di Bari, il senso degli affari con i capoccia russi, ceceni e georgiani.
Da sempre questa terra è contesa tra Occidente e Oriente e ne raccoglie entrambe le anime.
Siamo balcanici in terra straniera, grazie anche ai nostri visi antichi siamo riusciti a ottenere le bionde, le sizze, le stecche di felicità combustibile.
Il 🥥
(solo per fare un esempio) è illegale in Italia, e qui vi è la magnifica ipocrisia di quello che noi chiamiamo STATO ITALIANO
: sniffano intonaco perfino le novantenni che ho al piano di sopra, mantenerlo nell’illegalità è un po’ un’autopresa per i fondelli. In ogni caso l’illegalità sullo spaccio della sostanza presuppone una “neutralità” da parte dello stato in merito all’uso.Quando vossignoria, invece, fa il matto fregandosene di un monopolio, allora sta attuando un autentico confronto politico.
Lo stato, le sigarette, non solo non te le bandisce, ma te le vende perfino, te le strozzina a 6 euro, impedisce che il tuo cervello venga nutrito dai nobili fumi intellettuali.
Rubare il business allo stato è stato l’unico vero banditismo, l’unica reale contestazione prodotta in questa nazione.
Infatti, la fine del contrabbando pugliese è abbastanza peculiare, per non dire sussy, ma andiamo con ordine…
Tra gli anni 70 e i primi del 2000, le coste pugliesi, specie quelle del Barese e del Brindisino, sono state teatro dell’epopea del contrabbando di sigarette.
Batterie di naviganti traversavano l’Adriatico per imbarcare sigarette albanesi e montenegrine. Il costo molto basso permetteva una rivendita molto remunerativa in Italia.Il fenomeno giunse al suo culmine negli anni 90.
Dopo il crollo della Jugoslavia e dei regimi comunisti adriatici, non solo il giro diventò più ampio, ma fu capace di esprimere le prime icone, le prime figure romantiche. Noi non le citiamo, non sappiamo quali siano gli equilibri di “mercato
” attuali nel giro (o lo sappiamo e non vogliamo dirlo), meglio non svegliare la tigre dormiente in ogni caso. Vi basti solo sapere che la Puglia ha avuto la sua NBA.
Non scherziamo a citare l’NBA: il contrabbando di sigarette, in quei fatidici anni, si imperniò quasi naturalmente nel tessuto sociale e imprenditoriale autoctono, al punto tale da oltrepassare la dimensione meramente economica di un’industria, e configurarsi come istanza culturale di un popolo.
Fumare fa bene all’intelletto, a meno che tu non sia francese… sia chiaro.
Gli enormi proventi riqualificarono in qualche modo il territorio, lo avviarono verso un distacco significativo dal resto del sud Italia.Il contrabbando era bene o male alla portata di tutti. Qualcuno si pagava gli studi, qualcun’altro avviava la sua attività: robba da pazzi, meglio della cassa del mezzogiorno o di qualsiasi punciuta possibile.
Non molto tempo fa mi ritrovai a parlare con un proprietario di un concessionario di trattori, le sue analisi di mercato di quel periodo erano chiare, offuscate solo da una leggera lacrimazione NOSTALGICA.Il contrabbando non ha influenzato solo l'economia, ma si è configurato quale fenomeno folkloristico.
Gli sbarchi venivano non solo tollerati ma anche seguiti, come uno spettacolo, un varietà televisivo all’aperto, un drive in. Lo stato non poteva nulla, il popolo aveva deciso.Sul finire dell’ultimo decennio del millennio si narra di una scuola elementare di Fasano (BR), in cui i bambini disegnarono, per un concorso, lo sbarco di sigarette.
Il processo vide una brusca ascesa, che come sappiamo BENISSIMO noi del Blast, porta con sé eccessi.
Come in un generico film di Scorsese è giunta la fase discendente, l’ineluttabile declino, la Layla Scene (ispirata proprio dall’operazione primavera).
CHE FRETTA C’ERA,
MALEDETTA OPERAZIONE PRIMAVERA
Le cause sono chiare: due giovani appartenenti alla GdF uccisi da un tamponamento non potevano restare invisibili agli occhi dello stato.
Ma è anche chiaro che questo fenomeno di banditismo abbia sicuramente pestato i piedi all’organizzazione sociale sbagliata.Le sizze sono robba del nostro datore di lavoro preferito…
Questa FIORENTE industria, morendo, ha lasciato spazio a ciò che rischia di affogare concretamente la Puglia e l’Italia intera: il turismo di massa, la canottierizzazione dell’economia, i caffè a 4 euro nei bar di Ostuni (BR), i tedeschi in vacanza a Cisternino.
Tutta roba che non possiamo tollerare. Una beffa ulteriore? Il fumo vietato sui treni.
Sul fondo dell’Adriatico qualcosa richiama a raccolta i custodi del mare, reclama le grandi traversate notturne. Nessuno sa se il mare avrà mai risposta. Fino a quel momento: fumata nera.