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Evangelion, ma USA

Il Vangelo secondo l'America: Cringe, Complotto e Collassi Psichici

Evangelion, ma USA
Lettura boomer
Gli USA non ci azzeccano una H con Evangelion? Forse no, ma la realtà svela un'America 'EVA coded'.

Gli USA non ci azzeccano una H con EVA, l’unica roba buona che hanno fatto è stato mettere i film della serie Rebuild su Prime e il mega riassuntone di Crunchyroll di tutte le timeline (treni e vegetali compresi). Il Messico è decisamente più in linea con Evangelion, lì considerano EVA un elemento culturale fondamentale al pari di Dragon Ball.

Una possibile versione americana attuale targata Netflix sarebbe riassumibile in: Shinji pianifica una sparatoria in un liceo (gli adolescenti lo spaventano quindi desiste), Rei membro di una polycule a NY solo per l’affitto, Asuka con OF a tema “Mean Goth GF” per pagarsi il college dopo che Trump ha tolto le borse di studio a tutti i non americani (questa la chiamo) ed EVA Made by Tesla, pilotati da 40enni con precedenti di abusi domestici le cui mogli performano loro atti di stimolazione genitale manuale con poco entusiasmo.

Senza contare che l’unico EVA ufficialmente Made in USA dell’anime finisce per essere un angelo. Va a fidarti dei gringos…

Ma diciamo la verità,  gli USA sono, sorprendentemente, EVA coded, sotto strati di cringe americano e associazioni peggiori degli schizzati con la stagnola in testa. Nonostante EVA sia frutto di un periodo storico diverso, il ciclo dell’eterno ritorno che affligge l’opera in qualche modo colpisce anche la nostra realtà.

I rimandi a momenti dell’anime originale non mancano: la Harris che prende il posto di Biden perché ormai lui non può più andare avanti che vi ricorda?

Kamala, get in the presidential race.

Chi è Shinji? Un giovane con 750k in debiti per il college che non vede più un futuro o Trump che scappa dal dover prendersi la responsabilità di dare una regolata a Israele?

Rei? Chi fa live NPC su TikTok o Melania al ballo dell’inaugurazione del secondo mandato del marituccio?

Asuka? Tradwife straniera di un riccone MAGA fatta di Fenta-

Wait, that’s just MuskXTrump with extra steps. Sicuro dopo l’ultima litigata c’è stata anche la scena di strangolamento.

In una delle grotte di formaggio governativo disperse in West Virginia hanno inchiodato il non morto John Wayne ad una croce, che alimenta a bestemmie contro i “pellerossa” tutto il Golden Dome, triste parodia di un A.T. Field per un’intera nazione.

Bill Gates, Gendō Ikari ma vanilla, discute col governo di come sia assolutamente necessaria la creazione di una misteriosa decima applicazione Microsoft dal nome biblico da mettere su tutti i PC governativi. Per goliardia.

A differenza di quello schifo degli USA, EVA ha un messaggio finale fondamentale per quanto possa essere banale:

se non ami te stesso, come diamine farai ad amare gli altri?

Cos’è d’altronde il 9/11 se non un Second Impact, motore d’avvio di una delle operazioni belliche più costose finora, ma senza robottoni? L’inizio di bugie, inganni, esperimenti discutibili, battaglie inutili (tipo The Bachelor) che inevitabilmente porteranno al Third Impact, il tutto pilotato dai poteri forti che si nascondono in una chiamata Skype dietro foto che hanno fatto in vacanza dal buon vecchio Jeffrey o mentre si limonavano un non meglio specificato muro.

Un Third Impact cancellerà tutto, portando finalmente al compimento del glorioso 人類補完計画.

Un ammasso di tutto e tutti,

brodo primordiale dalle infinite possibilità di ripartenza o, perché no, unico destino finale di pace da cui non si tornerà indietro perché siamo diventati solo liquido color Fanta. O cenere radioattiva che ricopre un globo non più terra-acqueo, oppure landa silente e desolata di melma putrida che un tempo si lamentava del woke, che andava a caccia di Bigfoot o che piangeva perché il governo non riconosceva il suo essere cittadini sovrani.

Epicentro del fattaccio, ciò che un tempo era l’America del Nord.

Inizialmente collassata dall’interno a causa di un sistema pilotato per fallire fin dall’inizio e provocare la fine, fautore di false speranze per il proprio popolo che si ritroverà in una mente alveare con messicani, barist3 non-binary, furry, cheerleader minorenni, nepo babies e Oprah.

A quel punto non ci sarebbero più segreti. La lista degli invitati di Jeff? Ormai pubblico liquido dominio. Le sessioni di pegging tra Musk e Grimes? Viste in POV 4K. I party di Diddy? Il bastardo troverà il modo di farli, comunque in qualche modo e no, non sei ancora invitato. JFK e Kurt Cobain metteranno a confronto i tagli di capelli. I fantasmi degli schiavi neri bombarderanno ciò che resta dei suprematisti bianchi con “Yo  mama” jokes e brainrot appena estrapolato dalla mente di un ragazzino di Napoli che è esploso durante la festa della prima comunione. Alex Jones denuncerà come il neoformato LCL stia facendo diventare tutti gay, per poi tentare di fare un servizietto a Joe Rogan tramite proiezione astrale.

Zuckerberg ha vinto: tutti sono connessi, tutti si fanno i cazzi degli altri e tutti hanno i dati di tutti. Il prezzo? Non poterli più vendere ai cinesi.

Eppure… eppure, mi piace pensare che anche in questo caso, partirebbe un universo Rebuild per rimediare al finale triste dovuto dall’aver speso tutto il budget giocando alle macchinette pachinko di  Evangelion presso エスパス日拓新宿歌舞伎町店, 1-chōme-23-3 Kabukichō, Shinjuku City, Tokyo 160-0021. Non fosse altro se non per il fatto che l’idea di fondermi con gli americani mi disgusta profondamente.

Quando finalmente la melma smetterà di urlare, dopo un periodo di introspezione fornito dagli psicologi delle ragazze con mommy issues ormai senza clienti, si sentiranno applausi entusiasti e un duo di voci dirà: “Da end is not da answer”.

I Da Vinki Twins, improbabile forza d’innocente positività, applaudiranno il coraggio di tutti gli Shinji che capiranno che questa non è la fine né la risposta, che son degni di una seconda occasione.

E come sarebbe questa seconda occasione nella nuova “Terra delle opportunità”? Come sarebbe questo fantomatico American Dream rebuilded edition?

Ancora contaminato dal capitalismo più sfrenato con “Poker Face” di Lady Gaga cantato da Bin Laden in background.

Sono quindi gli USA un corpo immutabile in questo eterno ciclo di 人類補完計画 dopo 人類補完計画, un ouroboros a stelle e strisce che torna sempre a com’era prima se non peggio?

Sì e no. Perché sarebbe stupido pensare che sia veramente facile rompere il ciclo. Per regole di mercato solo con un arco narrativo finale, un USA 4.0 YOU CAN (NOT) GIVE UP, si può davvero chiudere una storia partita bene ma degenerata in psicosi collettiva a causa della società industriale e delle sue conseguenze sperando in un finale felice.

Nonostante tutto, mi piace pensare ad uno Shinji che rompe il sistema e risveglia le coscienze di tutti, un Luigi Mangione che ha le palle di muovere il culo e salire sul robottone nonostante il mal di schiena cronico. Una AOC su un EVA coi colori di Puerto Rico che in Beast Mode rade al suolo il Congresso quando viene approvato l’ennesimo taglio alle scuole del Bronx. Un Markiplier che smette di avere esperienze premorte e che in un video di Watermelon Farm Simulator fa tutto un discorso sul potenziale umano, l’individualità, l’importanza di fare le proprie scelte.

Quindi, popolo americano: pensa da te stesso, decidi da te stesso che cosa adesso tu stesso debba fare.

Oppure continua a bruciare Waymo e a sabotare la migra, mica sono tua madre.

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