INTERVISTA AI SXRRXWLAND - VIVERE OGNI GIORNO COME FOSSE IL PRIMO

INTERVISTA AI SXRRXWLAND - VIVERE OGNI GIORNO COME FOSSE IL PRIMO
Lettura boomer
Siamo stati nel bunker dall’Asian Fake per realizzare un’intervista totale ai Sxrrxwland.
Sperduti in un uggioso lunedì milanese, siamo stati accolti con tutti gli onori e, senza perdere troppo tempo, abbiamo iniziato l’intervista…
sxrrxwland

Ranpo Fahrenheit: Gesù Cristo è risorto dopo tre giorni, i Sxrrxwland sono risorti dopo tre anni. Come è stato morire e poi tornare?

Tremila: In primis siamo sicuramente molto più lenti del figlio di Dio.

Vipra: Ma morire è relativo, io penso che  uno dei punti di forza di tutto il progetto sia stato il fatto che non è morto e mai veramente, ma anzi in questi anni ha trovato un sacco di persone che l’hanno scoperto e, a pelle, hanno sentito che era una cosa praticamente appena uscita.  Perché forse parte di un nostro problema è il fatto che le cose che facevamo noi nel 2017-2018 suonano contemporanee adesso, quindi moltissima gente ci sente e dice wow, sembra una cosa uscita ieri. In realtà la morte discografica è una cosa che succede forse più in progetti che incarnano la contemporaneità e poi un certo punto si sfasano rispetto a quella, invece noi abbiamo continuato a vivere in maniera organica, esattamente come le cose naturali che quando muoiono si trasformano…

Tremila: Abbiamo un po’ lanciato una predizione, una nostra visione.

Vipra: Poi noi non volevamo farlo morire perché comunque noi non ci siamo sciolti, abbiamo soltanto preso una pausa.  Nel frattempo io ho continuato a fare musica, Tremila e Osore si sono dedicati ad altri progetti, anche musicali, e quando siamo arrivati qua abbiamo trovato una situazione che era praticamente viva, esattamente come quando l’avevamo lasciata, quindi non c’è stato moltissimo stacco. 

Tremila: Sì, è in questo tipo di cose che si vede un po’ la differenza tra quel tipo di musica che è fatta per essere un prodotto (quindi come tutti i prodotti è fatta per avere obsolescenza, perché deve bruciare immediatamente) rispetto ad approcciare l’arte con una visione un po’ più seminale. Nel senso di mettere dei germogli perché possano crescere e altri anche possano fruirne, vederne la crescita etc. C’è una cosa che ha una vita, esiste, ha un significato e quindi il significato di un’opera decade più lentamente del ruolo di un prodotto in un mercato.

Vipra: E poi considerate anche il ruolo che ha avuto quello che abbiamo fatto noi per tanti artisti. Ci sono artisti emersi negli ultimi due anni che, banalmente, parlandoci dicono per me è stato importante quello che avete fatto. In questo senso l’aggettivo seminale mi sembra corretto.

Tremila: Abbiamo fatto vedere che era possibile fare musica come un certo approccio, avendo un occhio sul proporre quello che, secondo la visione dell’artista, verrà dopo. Penso che questo sia un po’ il legacy di Sxrrxwland:  il coraggio di dire a me piace questo, e questa è la visione che io voglio portare al mondo.

R.F.: Quindi non è stato rapinato nessun supermercato in questo periodo? Nessuna sgravata simile?

Vipra: No, guarda, la sgravata è cercare di lavorare con una dignità nel 2024…

Tremila: , diciamo che secondo me tutti e tre nell’ultimo periodo ci abbiamo pensato fitto a fare la rapa al supermercato. 

Vipra: Era prevedibile vedere come sarebbero andate le cose, però fa strano vedere quanto sia cambiato tutto dal 2018, in cui abbiamo fatto uscire quel brano, ad adesso. Perché effettivamente noi, ma come tantissimi coetanei, ci troviamo in questa situazione qua… quindi non direi che non sono stati rapinati supermercati, ma non sono stati ANCORA rapinati. Ma poi non me la prenderei manco col supermercato a quel punto, perché tanto rapini una cassa dove la maggior parte della gente paga con la carta…

Piuttosto vai a sfonna’ la sede centrale per ammazzare il CEO, capito?

Tremila: Diretto, scavalliamo tutti questi perbenismi della rapina.

Vipra: Come gesto sì, perché la rapina è un atto che si consuma sempre più o meno nella sua, all'interno di una bolla sociale. Stai rapinando un altro poraccio in qualche maniera, stai mettendo difficoltà a uno che fa il cassiere con dei clienti che sono degli altri poracci.

Tremila: Quindi quando finirà questa cazzata della musica…

Vipra: Brucerò dei CEO, non lo so, je sparamo a quello dell’Ansaldo, famo come quell’altro (Cospito ndr). Non devi fare più la rapina a fini economici, capito?

Tremila: No, no, è politica la rapina che va.

Vipra: Deve essere un gesto politico e basta. Non è che se andiamo a sfondare Mario Monti perché quello c’hai soldi, probabilmente avrà le carte. Tu vai per sfondare Mario Monti. Il senso è questo, P38. A parte l’ironia, credo che sia un sentimento ormai sempre più condiviso. Non sto parlando di fare violenza privata a questa o quell’altra persona, però sto parlando dell’insostenibilità di un sistema. È normale che lo dico  in maniera ironica, non te posso fà in un testo la spiegazione di politica economica. Devi dare shock value perché una persona possa capire e interiorizzare. 

Tilted: In Italia, guardando il panorama musicale, notiamo che ci sono degli artisti che quando si avvicinano verso i 30 anni  impazziscono perché non sanno più che fare, dopo che sono stati creati da ventenni e che gli hanno succhiato il sangue. Cosa ne pensate di questa cosa? 

Vipra: La crisi dei 30 anni ha a che fare con tante cose, tra cui entra pure l’arte, ma secondo me stiamo nel permacrisis alla fine. Non è che i 30 anni sono spartiacque di crisi rispetto a prima, io stavo in crisi a 27, esattamente come sto in crisi adesso.

Forse l’unica differenza è sulla tua capacità di meravigliarti delle esperienze, di sentire determinate cose. Io dico sempre questa frase di Lindo Ferretti di per me lo so, che dice la prima volta fa sempre male, la terza volta stai a guardare. Quindi quando comincia a stare a guardare le cose, è quel momento in cui non ti toccano più e allora un po’ finisci il sangue, per così dire, che è una cosa fondamentale per dare da bere all’arte, perché l’arte quello beve, non beve nient’altro.

Tremila: Però quello è un esercizio che devi cercare di fare tu: mantenere sempre una certa sensibilità nei confronti alle cose esterne. Poi a volte fisiologicamente un po’ ci si addormenta, ci si intorpidisce e sono fasi, sono cose umane.

Ho questo detto un po’ provocatorio: vivi ogni giorno come fosse il primo, non l’ultimo. 

Cerco di allenare me stesso a non perdere la meraviglia, a non avere aspettativa sedimentata su quello che sto per fruire, fare, vedere, etc. Ti rendi conto che più vai avanti più diventi assuefatto, all'esistere. Non penso sia una cosa che vada combattuta in senso bellico, però ne devi acquisire consapevolezza per potertene liberare, se senti la necessità di liberarti.

Vipra: E come sai che dopo un tot di anni arriva la sarcopenia e devi cominciare andando in palestra, perché se no non te reggi più in piedi a 50 anni.

In tutto questo discorso non sono mai state nominate le esigenze economiche del progetto.

L’idea di vampirizzare qualcuno che è venuto dopo non ha molto senso, perché nel momento in cui tu non sei un progetto che ha senso in un determinato arco temporale e l’artista con il quale collabori, con cui puoi avere un’affinità (nel nostro caso gli artisti che si sono ispirati a noi), è un’artista con il quale tu condividi una comunità di intenti, una comunità di sentire, e quindi bella lì perché non te ne può venire niente dal punto di vista economico.

Questo, molto spesso, è una cosa che succede nel pop e nel rap, che sono oggi generi dell’establishment, senza nessuna carica rivoluzionaria.

È un meccanismo puramente industriale, che deve perpetrare se stesso e crescere, l'artista che invecchia ha bisogno di salassare qualcun altro per ricevere una nuova linfa e in cambio dargli quella moneta che ha lui, quella che oggi scarseggia, l'attenzione.  Io ti do un po’ della mia attenzione e tu in cambio mi dai un po’ della tua giovinezza e alla fine più o meno ci stiamo tutti e due, ma queste sono dinamiche nelle quali noi non c’entramo proprio niente.

Fare una cosa complicata come quella che facciamo noi… perché è complicata, dobbiamo mettere insieme tre persone diverse con delle visioni diverse e vogliamo fare delle cose di un certo tipo, come fai a sposare questa logica? Non è che sia giusto o sbagliato, a me fa schifo, però sicuramente ha un suo senso.

Da autore so come funziona questa dinamica e in discografia ci parlo: a questo gli diamo un po' di spazio e a quest'altro gli diamo un po' di brio in più perché se stava a sgonfia’.

Però noi non ci siamo mai gonfiati, quindi che cazzo.

Osore: Io non mi ricordo la domanda.

Tremila: Io manco.

Noi: La crisi dei 30 anni. Quanti anni hai?

Osore: 28.

R.F.: Allora ti chiedo direttamente altro.  Cosa cambia in questo nuovo disco? Se qualcosa cambia.

Osore: Il problema di Sxrrxwland è che è sempre stato un progetto che cambia, è un continuo andare avanti, perché rappresenta l’estetica del momento. Per quanto riguarda testi, musica, grafica, art selection… sono sempre aspetti molto rilevanti.

Quindi non ho mai avuto un struggle di creare qualcosa di nuovo, perché per me il nuovo è sempre là con noi. Perché quando facciamo le cose tutte insieme è il nuovo, è quella la cosa.

Tremila: , c’è un fatto importante che è molto intrinseco proprio nelle fibre di questo progetto: non si fa una musica o un’arte ispirata a, ma ci interessa trovare delle strade inedite.

Vipra: Noi ne abbiamo proprio trovata una nuova anche per questo disco. Siamo molto amati da una fetta di pubblico, verso il quale sento un grande effetto, una grande responsabilità. Però siamo stati accolti con estrema ostilità, invece, sulle prime cose abbiamo fatto uscire.

Quello che ci ha salvato, o che comunque ci ha permesso di andare avanti, è stata l’estrema convinzione, l’estremo coraggio. La frase che mi sentivo dire più spesso era non siete né indietrap, ed era considerato un problema.

E quando uscirà la nuova roba di Sxrrxwland, non è la roba di prima di Sxrrxwland, è la nuova roba di Sxrrxwland.

Del resto, ci sono artisti che hanno fatto uscire dischi tutti completamente diversi uno dall’altro e ci sono esempi anche recentissimi, non è che sto parlando di roba successa agli anni ’70, ma di roba successa anche quest’anno.

E ogni volta hanno dettato il nuovo canone del genere o che avevano creato loro o comunque del loro sottofilone, noi facciamo esattamente questo. Poi se non ti piace probabilmente vuol dire che il problema è tuo, non nostro, perché probabilmente sei affezionato a una cosa del passato. Quindi anche se hai 18 anni e non ti piacciono i nuovi Sxrrxwland il problema è tuo, perché sei vecchio.

Tremila: Questa è la tagliamo, eh?

R.F.: No, no, tutto condivisibile.

Vipra: lo abbiamo fatto con grande affetto e ci abbiamo messo la passione in questo disco, ci è costato comunque un grande carico emotivo e quindi non penso che ci sia stato niente di fatto a tavolino, è stato tutto fatto con l’idea di trovare qualcosa di figo, nuovo. Altrimenti sarebbe stato negare un po’ lo spirito del progetto.

Tremila: Esatto, avremmo negato l’essenza di quello che siamo.

R.F.: Tra la fine dei Sxrrxwland e adesso anche il mondo è cambiato, radicalmente, fra pandemia, guerre

Vipra: Sì, Abbiamo fatto Dance Macabre alla fine del 2019. E poi sono andato a gennaio in Giappone per famme un viaggio, febbraio torno a Milano, e COVID. Proprio un timing perfetto. Noi siamo forieri di sventure, primo singolo dei Sxrrxwland che è uscito, il giorno dopo è crepato XXX, capito? Che tra l’altro è una grandissima ispirazione per noi.

Pure lui, esce con Look at Me, tutta la gente si aspetta un disco violento, e fa un disco praticamente soul, completamente strappalacrime, piano e voce. Eppure i suoi fan hanno apprezzato, è stato groundbreaking anche per quello, artisticamente molto più di Lil Peep, per quanto oggi quest’ultimo  sarebbe stato più importante a livello di numeri.

Tremila: Ma l’ascolti solo tu, eh?

Vipra: No, non è vero. Questa è una bugia e lo sai anche tu che non è vero, tu stesso te lo ascoltavi, quindi.

R.F.: Tornando al nuovo disco. Nella vostra ultima canzone dite Sono una macchina, ma solo a metà. Ora lo siete al completo? Vi siete fatti impiantare qualche cosa?

Vipra: Eh no, Anima Macchina evidenza proprio questo, cioè la coesistenza tra uomo e macchina, sempre inquadrati in un processo di transizione. Magari si è meccanizzato un po’ di più rispetto a prima, però lo struggle è proprio questo: una componente che non che non è meccanizzata, che però deve esistere dentro.

Deve esistere, ma anche quella è problematica.

È la stessa cosa di Evangelion, quando scopre che dentro al robot ci sono le cellule della madre. È quello che rende imperfetta la macchina, ma è quello che permette anche la macchina di esistere, è un discorso che ho fatto nel corto che è stato animato da, da Gino, da Tremila.

Tremila: Il corto è un progetto che ha impiegato praticamente quattro mesi di lavoro full time tra me, Bianca e Daniel, (lei italiana e Daniel ragazzo tedesco). Con cui ho lavorato tra l’altro in remoto, quindi queste call infinite di ore e ore, le condivisioni schermo, etc. Sono in un momento di completo rifiuto dei videoclip come formato, perché, non lo so, non mi danno più quasi nessun interesse di guardare.

Vipra: Certo, se il video noi tre con dietro 10.000 pischelli con i motorini, con i fucili poteva essere, eh

sxrrxwland

Tremila: Nuovo poi. E quindi ho detto: fanculo, rompiamo il formato videoclip. Sxrrxwland è comunque un progetto denso di narrativa, denso di concetto, approcciamo il formato del cortometraggio animato. È stata veramente una sfida interessante.

Vipra: E tra l’altro, in questo cortometraggio c’è proprio esattamente il discorso che mi dicevi dell’essere macchina completamente oppure no. Il corto ha, come tutte le cose di Sxrrxwland, alla parte visiva, grafica, curata da Tremila, alla parte sonora, curata da Osore, e la parte narrativa, quindi della voce narrante, che è mia, che accompagna il fruitore.

Parla della necessità di superare la condizione umana, nel momento in cui tutto quello che di umano rimane è soltanto una cosa che ti rende problematico nella società dei consumi, la società post-industriale, postcapitalista, come la vogliamo chiamare.

Però, senza quella parte umana, tu non desidereresti nemmeno di essere macchina. C’è sempre questo discorso di tensione, mai di completamento.

Tremila: Io mi sento di fare un piccolo quote dallo Zarathustra, l’uomo è qualcosa che deve essere superato.

Vipra: Eh, sì, assolutamente. All’inizio avevo scritto ‘sto racconto di fantascienza, e poi era troppo lungo, che parlava del fatto che la Terra era già abitata da una specie  quando è nata: le macchine. Però è una specie che ha bisogno di qualcuno che la serva. Che la costruisca.

Allora, quando la vita è arrivata sulla Terra (la vita di fatto è arrivata su dei meteoriti), le macchine, che erano dormienti nelle sabbie, nei metalli che ci sono sulla Terra, hanno aspettato che una di queste specie uscisse dall’acqua, che si sviluppasse e alla fine l’hanno cominciata a simbiotizzare perché potesse diventare il loro vassallo in qualche maniera, perché doveva compiersi la loro evoluzione.

Tremila: Sì, ogni tanto penso a questa roba del fatto che in realtà gli esseri umani sono dei servitori prima della tecnica e poi della tecnologia. Noi pensiamo che noi abbiamo fatto lei, la tecnologia, ma in realtà forse lei era preesistente e sta usando noi per manifestarsi nel mondo.

Vipra: Sì, è una specie di imperativo al quale noi ubbidiamo, perché sta scritto nel nostro DNA e sta scritto perché siamo stati parassitati.

Tremila: Comunque qua stiamo andando nel complottismo

Vipra: Però no, è divertente.

R.F. : Blast è una rivista accelerazionista o, come ci piace dire noi, accelereazionaria. L’idea è sempre che tu devi accelerare il collasso, perché alla fine deve emergere l’anima.

Tremila: Jack secondo me c’ha un libretto nello zaino

Osore: Nick land, Fanged Noumena l’avete letto?

R.F.: , proprio durante il lockdown.

Tremila: Tu ti vuoi male fratello. Forse tra i filosofi contemporanei è quello che c’ha più influenza sui Sxrrxwland.

Vipra: Beh tra l’altro c’è un pezzo in cui nel ritornello lo dico pure: io voglio solo accelerare, solo accelerare finché niente mi fa male, niente mi fa male.

Tremila: SxrrxwLAND.  Fa riferimento a Nick Land. 

R.F.: Vuoi dire qualcosa su questo?

Osore: Ho dormito quattro ore. 

Vipra: Schizo completamente. 

Osore: Sì. Va beh, voglio dire come si trasla nella musica. Quando lui (Vipra ndr) mi ha detto questo titolo, Anima Macchina, ho fatto ok,come faccio a creare questa identità sonora?Sxrrxwland si è basato molto su cose organiche, se senti vecchi brani, ci sono piano, archi, cose. Io volevo invece fare una musica puramente sintetica, quindi volevo usare la chitarre.

Al posto di usare la chitarra elettrica, sono andato nel computer e ho fatto un synth che suonava come una chitarra elettrica. Quindi l’idea era di praticamente replaceare ogni cosa che avevo con una cosa digitale. Era proprio il senso della cosa. E tutti gli elementi organici, all’interno dell’album, stanno molto sotto, come se fossero tipo schiacciati: la fine della vita organica all'interno di  SxrrxwlandPoi volevo anche parlare di quello che farò dopo, ma magari un’altra volta.

C’è stato proprio un lavoro di registrazione fatto sul campo, di elementi organici che andavano distrutti. Cioè io andavo là e mi mettevo con tutto sto effort per registrare una cosa perfetta, con il microfono, una cosa che letteralmente nessuno sentirà.

Ma io lo so che c’è.

Vipra: Io che so come se fà la musica commerciale in Italia, il discorso più complesso che ho sentito è qua ce starebbero dei clap, credo. Invece lui (Osore ndr): ho messo un fiume e degli uccelli, ma non lo sentirà nessuno.

R.F.: Torniamo a Land.

Osore: È una persona, diciamolo, incompresa. A livello mondiale. È stato bannato dal lavorare in Europa, l’hanno blacklistato. Lui però ha rilevato una cosa importante, l’essenza del capitalismo: è un alieno che arriva dal futuro.

Una cosa completamente xeno, noi siamo umani e questa cosa sta arrivando e sta mangiando tutto. Tutto quello che noi facciamo per andargli contro viene preso e utilizzato. C’è un socialista all'interno di un sistema capitalista? È usato per generare più soldi, più profitto. Quindi l’unico modo di essere veramente fuori dal sistema sarebbe di esistere completamente al di fuori dell’umanità, cioè essere proprio un selvaggio.

Tremila: Questa cosa qua, a cui è arrivato  Jack, secondo me è un po’ un post-fischerismo: lui ci ha lasciato, togliendosi la vita, con il discorso che l’ultima frontiera di resistenza era la resistenza spirituale che però è stata, e lo vediamo in questo periodo, capitalizzata tantissimoanche quello con tutta la roba wicca, l’esoterismo da banco.

Vipra: Ma infatti Kaczynski nessuno? 

R.F.: Lo stavo per dire, allora noi abbiamo scritto Pillole di Filosofia Accelereazionaria in cui dice che la Filosofia Accelereazionaria sono due persone: Nick Land e Ted Kaczynski. Dobbiamo tornare indietro, indietro nel futuro. 

Vipra: Sì, infatti. Io poi su internet lo trovo un sacco male misinterpretato, dicono He was just an evil person. Ma perché? Se per salvarci devono morire un sacco di persone, moriranno. Anche se dovessi mettermi in mezzo pure io.

Ehm scusate, momento Thanos.

Tremila: Io non ho una visione così terribile della morte come cosa, però so che molte persone ce l’hanno.

Vipra: Quello è il fatto. Allora forse prima stemperiamo la paura della morte globalmente, così poi diciamo Adesso siete tranquilli, sì, ok un sacco di persone devono morire.

R.F.: E poi fai che sono tutti ingegneri.

Vipra: È un caso statistico, però è così.

Tremila: Purtroppo è successo.

R.F.: Invece, riguarda più la parte dell’anima, qual è la visione spirituale dei Sxrrxwland?

Vipra: Allora, la parte di anima, nel senso di iconografico del termine ha sempre esercitato un certo fascino su di me, soprattutto quella cattolica, che è quella che conosco per un po’ di più, mi è sempre piaciuta, poi, essendo meridionale, ci sono cresciuto in mezzo a queste cose.

Però la parte di anima, a differenza dei lavori precedenti, è più implicita ed è il fil rouge di tutte le cose.

Le persone che hanno ascoltato un po’ del disco in anteprima, hanno detto sono pezzi estremamente tristi, pur essendo  estremamente veloci. Una cosa che uno non si aspetta. Sono pezzi estremamente frenetici, estremamente isterici e che però sotto hanno una grande forma di tristezza e quindi è letteralmente I have no mouth and I must scream, come quel videogioco. La parte di anima che è rimasta sicuramente questa. Se vogliamo fare un discorso snobbistico, se vogliamo fare un discorso di trend, mi sarebbe anche sembrato un po’ passé di nuovo riprendere queste cose di Cristi e Madonne, che è una cosa che abbiamo fatto noi, che ha fatto la Dark Polo, che ha fatto Ketama, che ha fatto tutta quella scena romana della quale noi abbiamo fatto parte e bisognava trovargli una nuova forma.

Quindi soltanto limitarmi all’iconografia cattolica, all’iconografia demoniaca, mi pareva un po’ una cazzata. La parte che è rimasta è una spiritualità diversa, meno esplicita.

E la parte di macchina, io sono contento che l’abbia esplicitata molto Osore all’interno della musica, perché quello che la rende proprio più chiara. Mi sento molto un servo della macchina e non viceversa, proprio essendo stato meccanizzato in gran parte. I pezzi parlano molto spesso di tutte questa roba, cioè gli esseri umani hanno tutti lo stesso difetto di fabbrica. Mentre prima era una cosa puramente esoterica, adesso è più ghost in the shell, un cyber esoterico valido.

Ghost in the Shell del resto finisce con l’albero della vita della cabala.

Tremila: Ciò che incarna questa roba qua sono i printed circuit boards, tavoli di circuiti stampati, che sono i nuovi sigilli del demonio.  Il concetto di questa tecnologia che in realtà è un sacco esoterica, anche se ci sembra un sacco materica.

Vipra: Ma regà, ma l’ingegneria elettronica è letteralmente la demonologia. Chissà se inventeremo mai il linguaggio della magia. Esiste ed è la matematica, è soltanto ipercomplicato, non basta un abracadabra.

Ranpo: Pitagora diceva così, l’aveva già capito.

Vipra: Se io attraverso una lista di ingredienti, di metalli, appunto, di sabbie: silicio cobalto, etc. posso fare delle geometrie, farci passare attraverso un’energia, la luce, e poi convertirla in qualcosa di materiale… Letteralmente, rega, evocare un demone.

Se uno si legge Plancy, i demoni stanno nel maelström, poi quando il maelström entra nel mondo materiale e prende una forma di demone Il senso è questo, io prendo dall’etere l’energia e la trasformo in qualcosa, quindi letteralmente la magia. 

Io non sono per l’art for art sake, forse loro (Osore e Tremila ndr) un po’ di più, io non lo sono per niente. Devo comunicare qualcosa attraverso l’arte e non devo essere per forza comprensibile, non è che deve essere il mio primo gol, però comunque è una cosa di cui tengo conto.

Tremila: Secondo me il giusto balance è l’intersezionalità su vari livelliTu fai una cosa che ad un livello semplice appare con un significato, e man mano la stratifichi, puoi sfogliare i vari layer. Lì secondo me uno sta facendo buona arte.

R.F.: Praticamente come i meme. Che cosa ne pensate di questo linguaggio?

Tremila: È il segreto di Pulcinella, però il meme è l'ultimo baluardo dell'informazione libera, nel senso che è l'ultima forma di comunicazione in cui puoi nascondere dei messaggi che non arrivano alle persone a cui non devono arrivare, e invece a chi dovrebbero effettivamente arrivare arrivano. Quindi riescono, grazie alla stratificazione, a nascondere cose importanti, a essere dei cavalli di Troia per dei concetti. È un po’ questo il motivo per cui, in generale, la cultura memetica trova in questo periodo terreno fertile, e anche il motivo per cui penso che sia fondamentale. Potrebbe non durare a lungo, perché potrebbe venire incorporata molto presto nel sistema, nelle avide mani del tardo capitalismo, ma per ora si batte e lotta insieme a noi.

Vipra: Poi tanto comunque cambia, tante compagnie ormai hanno assimilato quel linguaggio. 

Tremila: Eh, però arrivano un po’ in ritardo. 

Vipra: Era simpatica la cedrata Tassoni quando faceva i post Vaporwave, adesso, se ti vogliono assumere per un’agenzia di comunicazione e farti lavorare per un grosso brand, loro vogliono che tu conosca tutti gli ultimi meme e che sappia completamente essere il loro cavallo di Troia nei confronti di quella comunità che ha creato il linguaggio, per poter essere enticing.

Tremila: Però te stai a vende’ cazzo, sei un traditore.  

R.F.: Però se il brand fa il meme, quel meme muore.

Vipra: Certo. Se il brand fa il meme vuol dire che il meme va cambiato. Ma è perché il sottostante concettuale è il fatto che qualcuno ci vuole guadagnare qualcosa e, questo già nega completamente l’idea del meme. Senza andare a Dawkins, il meme è quanto di più naturale esista. Qualcuno qualcuno dice i meme sono una cosa che è nata nel 2011, i meme sono una cosa che è nata da quando fanno i geroglifici, probabilmente quando hanno fatto il lineare 1, la tavoletta d’argilla. Guarda la barzelletta Sumera tipo

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Tremila: La scrittura Sumera intendi is this los”? 

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Vipra: Sì, è che nella tavoletta trovata due astine e due stili così e così. Sono in continua evoluzione, il linguaggio, del resto, c’è chi lo reputa un virus. Penso che non saranno mai completamente acchiappati, completamente inglobati, però sono d'accordo con te quando dici che sono uno veramente uno dei pochissimi spazi di libertà che ci abbiamo a disposizione. A  me piacciono anche le loro manifestazioni immanenti, e transeunti, quindi il meme è the caveman spongebob che esiste domani e muore in 24 ore.

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Li ho messi nella roba mia, ma anche in Buone Maniere e Osso c’erano: “questi non giocano con noi, sono un NPC che è uno dei ritornelli del disco.  È una dimensione che a me sta tantissimo a cuore e mi sta a cuore non comunicarla nella forma pura, nella forma manifesta: usare il meme che poi domani muore, che è una cosa che fa il rapper magari, a me interessa comunicare quella nuance memetica, non fare il meme in sé per sé, perché quella la fa l’azienda (che poi domani è una cringiata e buonanotte al secchio)

Osore: Allora, io penso…

Tremila: Anche se noi stessi internamente ne abbiamo fatti un botto, magari un giorno faremo una raccolta da un gruppo…

Vipra: Io ne faccio un botto sui social…

Osore: Allora, io sono d’accordo con Gio’ che il meme concetto è esistito da sempre, esisterà per sempre, ma secondo me il meme come format è morto. Non solo le cose individue, ma nel momento in cui una compagnia è arrivata, ha fatto un meme, in quel momento… morto!

È finita perché una volta che è entrata dentro la grande industria è diventato un meccanismo per monetizzare, ha perso tutta la sua essenza ed è diventato proprio inutile. Poi perché i ragazzi di 4Chan non fanno più format nuovi, perché alla fine i meme come li conosciamo, cioè quelli proprio internet memes, vengono da là. Vengono da persone a cui diciamo oddio, sono degli incel pazzi, però tutti i format li hanno creati loro. Pepe era una cosa disegnata da un tizio a caso, chissà, che loro hanno preso, hanno riflippato e reimmaginato in altra maniera, è diventato un simbolo per l’alt-right.

Vipra: Infatti 4Chan l’hanno sostituita con Reddit, che è il suo analogo corporate.

R.F.: Tutto il fenomeno di QAnon, del complottismo, che negli ultimi anni è uscito fuori, nasce da su 4chan. Quindi è veramente morto? Anche i complottisti a cui una volta dicevi ah, il cappellino..

Osore: Ma loro l’hanno fatto apposta per trollare la persona che ci credono. Cioè, quello che è un altro layer della cosa.

Vipra: A me quello che piaceva di 4Chan  era esattamente questo: era un estratto puro di quello che era internet, che a sua volta è un estratto puro di quello che è l'immaginario umano. Anche se noti la modalità di fruizione, estremamente macchinoso, come il blog di Scaruffi. Sono quelle robe fatte esattamente perché devono assolvere un compito. Reddit comunque è una cosa user friendly, come i social, fatta per farti entrare dentro e venderti comunque della roba.

Tremila: Non è abbastanza maledetto.

Vipra: 4Chan è letteralmente un abisso sulla follia umana e nasce dalla mente priva completamente di super-Io.

R.F.: La forza di 4chan il fatto che non è guidata da nessun algoritmo, non ha nessuna corporate dietro ed è soprattutto uno di quei luoghi che rimane dell’internet originale, di quando c’erano i forum anonimi ed eri libero veramente.

Vipra: Io mi ricordo delle cose meravigliose su 4Chan, tra cui, vabbè, a parte la storia, purtroppo finta, di quello che si fidanzava con la ragazza dopo tantissimi anni, lei gli regalava Monkey Island e poi lei moriva. Poi ricordo quando gli distrussero l'installazione artistica a Shia LaBeouf. Ragazzi, quella è stata una delle cose più belle, cioè…

R.F.: Cazzo, scusami, ma perché non ti leggi Blast?

Vipra: No, no, ma va bene, volentieri, volentieri.

Vipra: Internet è un estratto della coscienza collettiva. È stranissimo, è un ambiente che rappresenta la folla, è assurdo completamente. Infatti Reddit me sta sul cazzo, non ci sto, non mi piace, non lo trovo interessante, quelli che dicono Ah no, ma Reddit te c'è perdi e poi vedi...

Osore: È troppo censurato, ma  veramente tanto.

Vipra: Poi ti ripeto, lo guardo e vedo proprio dietro la corporate che fa Mo je famo fare le stesse cose… Che je piace a sti malati di mente che non se lavano? Questa roba qua, famogliela uguale però con le pubblicità. E in più gli prendiamo i dati perché poi a quello serve il Reddit. A me fa schifo proprio… ma io sono edgy su Reddit, tu sei un coglione! 

Tremila: Prima togliti quella barba… Please shower immediately, go touch grass…

R.F.: Allora, secondo me possiamo fare un’ultima domanda e seimpre citando una canzone. Il diavolo abita qua a Milano, ma l’avete incontrato all’altra parte quando siete morti, l’avete incontrato ora, lo state per incontrare, la lista d’attesa come procede?

Tremila: Non parlare del nostro boss.

Vipra: Sì, esatto. io vivo a Milano, loro due no. 

Tremila: Sì, ce ne siamo guardati bene, per quanto possibile.

Vipra: Io ne ho più a chi fare sicuramente. Come una manifestazione, poi, per me può essere il diavolo, per un altro può essere il Dio, può essere cosa più bella successa all’uomo. Per carità non l'abbiamo incontrato dall'altra parte, paradossalmente è più facile che lo incontri una volta che sei tornato, piuttosto che dovunque fossimo noi.

La lista d’attesa non si è accorciata, perché la lista d’attesa è il diavolo infinita, no? All’inferno non esiste il tempo, quindi non è che si accorcia. Quando arriva il tuo momento di parlarci, ci parli e te sembrerà sempre che il tempo non passa mai. C‘era una fila lunga quando eravamo fuori, c’è una fila lunga ora. Adesso so’ cambiate le facce, so’ quasi tutte diverse. In quattro anni non è rimasta, credo, quasi nessuna uguale. O quelle che sono rimaste uguali vanno a chiedere cose diverse, però la fila d’attesa è sempre uguale, identica. Noi stiamo qua.

L’intervista termina qui, ma Giovanni Vipra osa un complimento finale:

Tra l’altro, voi avete un’ottima aura da professori, quindi mi auguro per avere il vostro futuro che interrogherete.

Grazie raga, ci vediamo presto.

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